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Black sparkles and Halloween

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lime crime black velvet

Esiste forse un cliché peggiore del nero ad Halloween?
Quasi sicuramente sì, ma al momento non mi viene in mente.
 


Esco allo scoperto, conscia di prendermi dei fischi (non vi biasimo), nel dire che Halloween non è una data che mi suscita un entusiasmo incontenibile ma - ehi! - è pur sempre un'occasione per buttarsi su makeup diversi dal quotidiano, sicché. Per un attimo si può anche sperimentare l'ebbrezza di vivere in un mondo dove il rossetto nero è socialmente accettabile e non sconvolge più le altrui coscienze. È bene approfittarne.

Su questi schermi quando si parla di Halloween è però necessario mettere da parte tutti quei makeup FX d'effetto, super creepy, macabri et similia, semplicemente perché non ho le capacità adatte per ricreare una ferita con la carta da cucina senza che questa sembri appunto...carta da cucina. A ben vedere non sono nemmeno una grande fan di quegli effetti ma dall'altra parte, per coerenza, non mi perdo un video di Mykie.

Dicevo, avrei potuto pubblicare qualcosa di più inquietante tipo la mia immagine struccata e appena sveglia o, a scelta, ancora insonne alle 4 del mattino, ma oltre a non voler causare troppi incubi al prossimo ho anche un fondo di dignità da mantenere.
La mia interpretazione di Halloween per quest'anno è quindi banalesemplice, ma rappresenta pur sempre ciò con cui mi sento a mio agio ad uscire in queste occasioni, infinite volte più a mio agio rispetto ad un makeup dai richiami splatter (su di me, no thanks).
Inoltre se mi leggete da tempo lo saprete già, ma io vivo in ritardo come il Bianconiglio (ma senza orologio) e chi voglio prendere in giro? L'unico makeup che potrei mai realizzare prima di un'uscita è una cosa del genere, che richiede poco tempo ed è di una facilità estrema. Servono pure pochi prodotti, il che non guasta!

Il trucco è semplicissio davvero, praticamente uno smokey monocolore ma con quel dettaglio in più che lo fa sembrare un qualcosa di studiato quando in realtà si impiegano solo 10 minuti (bugia, ci sono le ciglia finte e quindi se avete la mia stessa manualità i minuti diventano anche 30, ma non puntualizziamo).


Occhi
Ho iniziato stendendo il fidato primer Shadow Insurance di Too Faced e sono passata poi alla matita nera usata come base su tutta la palpebra mobile. Lì per lì non avevo a portata di mano la matita Feline di MAC (perfetta come base per gli smokey scuri) né la Rocky di Nabla (adatta anche lei) e ho ripiegato sulla Aqua Eyes di MUFE che si è rivelata una pessima scelta: quello che cercavo era una matita nera che si plasmasse facilmente, in modo da partire con una base scura dai contorni già sfumati, ma avevo scordato quanto le Aqua Eyes fossero invece a presa rapida e più adatte ad altri scopi. Praticamente è stato impossibile smuovere il tratto tracciato e questo ha complicato la sfumatura seguente con gli ombretti. La pigrizia che è in me ha preso il sopravvento e, pur di non struccarmi e ripartire da capo, mi ha fatto sistemare in qualche modo la situazione.
Tutto questo per dire: se vi serve una matita nera per gli smokey, correte dalla Feline di Mac.

Ho poi recuperato dalla borsa la Naked Basics 1 (sempre presente...) prelevando Blackout, un ottimo ombretto nero, pigmentato, intenso, opaco ma facile da sfumare. L'ho steso su tutta la palpebra e ho iniziato a creare la sfumatura, cercando di portarla verso l'esterno aiutandomi anche con Naked2 e Foxy.
E ovviamente un 217 di MAC pulito. Senza il 217 per sfumare mi torna l'abilità dei 13 anni coi trucchi del Cioè.
Ho poi realizzato la stessa cosa lungo l'attaccatura delle ciglia inferiori, fino a congiungere questa sfumatura con quella superiore, a livello dell'angolo esterno.
Ho anche meditato se aggiungere del rosso ma alla fine ho preferito mantenere un effetto monocromatico.

Con un piccolo pennello di precisione macchiato di nero ho scurito anche l'angolo interno, per due ragioni: sia perché così mi sembrava di mantenere un legame col resto dell'occhio, senza creare troppo stacco con la luminosità di ciò che sarei andata ad applicarvi sopra di lì a poco, sia perché in questo modo ho potuto dare una forma, una sorta di traccia allungata e un po' definita per i glitter.


Invero, sono stati proprio i glitter il punto focale attorno a cui ho pensato il resto del makeup.
Volevo inserire a tutti i costi i 3D black di MAC, uno splendido mix di glitter sottili neri, argentei e olografici. Bellissimi in un trucco occhi completo o anche solo sopra una riga di eye-liner (e poi sono un regalo di un'amica blogger).
Tra il metodo di applicazione con la colla e quello con soluzioni liquide ho preferito quest'ultimo, prelevando i glitter con un piccolo pennello piatto intriso di Sealing gel di Illamasqua, che permette aderenza ma anche più precisione rispetto a quella che avrei ottenuto utilizzando una colla. Ho quindi cercato di stendere i glitter seguendo la forma allungata che avevo precedentemente creato con l'ombretto.
NB: i glitter di MAC non sono considerati eye-safe. Il che significa che Mac declina ogni responsabilità nel caso in cui ci siano conseguenze per l'occhio. Personalmente però, con le dovute basi, non ho mai avuto il benché minimo problema di particelle vaganti, nemmeno al momento dello strucco.

Fatto ciò arriva il momento di invocare Lisa Eldridge: l'applicazione delle ciglia finte.
Stavolta ho provato le Noir Fairy di House of Lashes. Su di me pure queste sono enormi e, esagerate per esagerate, preferisco le Pixie Luxe. Anche le Noir Fairy hanno una banda spessa ma sono meno rigide dell'altro modello, oltre che più delicate (dopo due utilizzi presentano già segni d'usura sulla banda).
Dopodiché, un po' di matita nera all'interno dell'occhio mista alla Currant di MAC (che è una matita labbra non eye-safe pure questa ma qua siamo temerari) et voilà. Il trucco occhi è completato.



Viso
Oltre ai soliti correttori Prolongwear di MAC e NARS Creamy Radiant, ho utilizzato il nuovo fondotinta di Charlotte Tilbury, Magic Foundation, di cui arriverà un post; tempo di farmi un'idea più precisa ancora su un paio di aspetti.
Come blush Pink Cult di MAC, seguito dall'ombretto Aura, dalla palette Venus di Lime Crime, usato come illuminante - neanche a dirlo in foto non si nota un granché ma dal vivo l'effetto è splendido. Cosa non è quest'ombretto.
Per le sopracciglia ho invece utilizzato la nuova Brow Divine di Nabla*, nel colore Uranus, il più scuro. Nel quotidiano mi trovo meglio con tonalità come Neptune o Jupiter, ma coi makeup particolarmente scuri mi sembra che la profondità di Uranus aiuti a controbilanciare il tutto.
Tra l'altro queste matite mi stanno piacendo molto. È vero che non sono particolarmente esigente coi prodotti per sopracciglia e che di solito vado solo a definire il contorno superiore con mano leggera, ma tra lo scovolino a dir poco ottimo (può uno scovolino essere migliore di tutti quelli mai provati prima? Pare di sì!) e la formula rigida e cerosa ma senza esagerare, per me è un sì.


Labbra
Mica ci allontaniamo dal cliché proprio ora, no?
Il rossetto più neroneronero e super opaco è Black Velvet, un Velvetines di Lime Crime.
Opaco, omogeneo, duraturo. Prima o poi devo davvero fare una review dei Velvetines.
In caso di rossetto nero consiglio caldamente di usare un pennello labbra preciso: il nero enfatizza ogni minima imperfezione dell'applicazione e, per quanto ci lavoriate su, non sembra mai perfetto abbastanza (o almeno, a me fa questo effetto).


* * * * *



Done!
Ah, quanto vorrei che fosse socialmente accettabile uscire più spesso con makeup simili senza essere caldamente invitati a recarsi in un centro di igiene mentale o presso un esorcista.

Voi, programmi per il 31?


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