Quantcast
Channel: Dotted Around
Viewing all 340 articles
Browse latest View live

My favorite summer lipsticks | swatches

$
0
0
favorite summer lipsticks

Ad inizio estate o giù di lì avevo scritto un post sulla pagina Facebook, dove chiedevo un parere sui post a cui era il caso di dare la priorità e l'idea che ha avuto più voti è stata quella de: i rossetti preferiti per l'estate (perché per me l'estate finisce a fine settembre e prima di allora rifuggo ogni vetrina dei negozi che presenta maglioni o cappotti, qua siamo intransigenti su questo punto).
Questo post dovrebbe andare un po' in parallelo con quello dei rossetti preferiti per l'inverno e mi ha però fatto notare come la mia percezione dei colori dei rossetti sia originale quanto una stampa floreale in primavera. Similitudine, anche questa, ben poco originale. Un tunnel di banalità insomma.
Ma passiamo oltre.

mac so chaud lipsticks bourjois velvetines Mulac

L'idea generale dietro al post è già racchiusa nel titolo stesso ma, più nello specifico, stavolta ho pensato di scegliere quei rossetti che bene o male mi ritrovo ad utilizzare solo in estate - e primavera (ricordate che per me l'estate va fino all'inizio di ottobre) - e che passano il resto dell'anno al sicuro nel cassetto. Quindi va da sé che non sono gli unici che uso in questo periodo - fatto in realtà di reclusione sui libri ma questo è un dettaglio - ma è sicuro, come il floreale in primavera appunto, che con l'inizio della stagione più calda ritirerò fuori tutti i rossetti di questo post ed inizierò ad alternarli ai soliti più quotidiani.

mac so chaud lipsticks bourjois velvetines Mulac

Swatches!
utopia marilyn so chaud lipstick swatch

Il fatto che vadano dal più caldo al più freddo è casuale e me ne sono accorta anzi or ora mentre sto scrivendo.
Tra l'altro non amo fare swatch con colori molto diversi tra loro perché trovo che si falsino un po' a vicenda: quello acceso sembra troppo acceso, quello più scuro sembra scurissimo, quello caldo rispetto a quello freddo sembra doppiamente caldo e viceversa. In una parola: li trovo fuorvianti.
Spero comunque che gli swatch singoli sottostanti rendano un po' meglio l'idea anche se la resa cambierà a seconda dei colori di ogni persona e per alcuni dei rossetti presenti varierà anzi moltissimo.



 MAC So Chaud
mac so chaud lipstick swatch

Ci provo ad usare gli arancioni o i vagamente aranciati durante tutto l'anno ma per ora niente da fare; mi ritrovo sempre a rispolverarli solo con l'arrivo delle stagioni più calde. Non ho molti rossetti arancio ma il mio preferito continua ad essere So Chaud di Mac (qui la review di parecchio tempo fa, quando dovevo ancora scoprire i pennelli a quanto pare) anche se pure Iberico di Nars comincia a prendere sempre più punti.
So Chaud è un rosso con una componente aranciata molto forte: invero preso da solo si mantiene più sull'arancio che sul rosso, ma se messo accanto a rossetti propriamente arancioni spicca la sua sfumatura rossa.
È un colore che suppongo stia gran bene soprattutto su una carnagione calda e un po' abbronzata ma io è anni che non vedo un'abbronzatura degna di tale nome e la rifuggo, sicché... (*pensa al viso di Lisa Eldridge a più di 40 anni e corre ad abbracciare la protezione 50+*). Considerando però che mi sembra possa avere senso anche su un incarnato molto chiaro, continuo ad usarlo serenamente.
La formula indicata da Mac è matte ma ad onor del vero la texture è così morbida e confortevole che sembra più un incrocio tra un Amplified ed un Matte.


Mulac Marilyn
mulac marilyn swatch wacky lipstick rossetto

Non poteva mancare Marilyn di Mulac (11,90€) nell'elenco. Colore bellissimo che mi manda in confusione: quando lo acquistai un anno fa lo definii subito un "rosso fragola chiaramente con una sfumatura fredda". Chiaramente mica tanto. Se guardo il rossetto più sotto e poi torno a fissare Marilyn inizio a vederlo un corallo caldo "oddio forse invece ha dell'arancio". Se guardo So Chaud più sopra e poi di nuovo Marilyn, lo vedo rosso fragola. Se lo fisso per qualche secondo non so più bene se vira al corallo o al fragola o cosa (first world problems, lo so).
Alla fine, su di me, direi che possiamo prendere per buona la descrizione "rosso fragola" ma il mix di rosso-arancio-giallo-blu che contiene lo farà apparire sicuramente più aranciato o più rosato a seconda di chi lo indossa ed è un colore che varierà quindi parecchio (in altre parole, prendete ogni swatch di Marilyn con le pinze, ancor più del solito).
Marilyn ha inoltre un rapporto qualità-prezzo per me eccezionale e supera anche molti Mac: lo stick è piuttosto secco nell'applicazione ma una volta indossato il rossetto non mi secca le labbra.
È pigmentatissimo, saturo, omogeneo, perfettamente opaco e dura un'infinità resistendo anche ai pasti non oleosi.
L'ho felicemente usato l'estate scorsa, archiviato e poi ritirato fuori questa primavera. Non vado sempre d'accordo coi colori fragola-corallo molto accesi (non neon), ma Marilyn è tra quelli che fanno eccezione e trovo che illumini il viso anziché fare troppo stacco.


MAC All Fired Up
mac all fired up lipstick swatch

MAC All Fired Up (19€) lo sottovaluto sempre troppo.
È uno di quei rossetti che ogni volta che indosso mi fa chiedere perché, oh perché, non lo metto più spesso mattina pomeriggio sera, forse anche notte.
La tonalità la trovo davvero bella: un rosso fragola (lui sicuramente più di Marilyn) che sembra virare verso un rosso-quasi-fucsia e in effetti Mac lo descrive come "bright fuchsia matte".
Anche questo fa parte di quei colori che varieranno non poco in base a chi li indossa, perché è vero che tutti i rossetti cambiano ma trovo che alcune sfumature lo facciano più di altre e pure All Fired Up è fra queste. Quasi sicuramente apparirà più rosso su alcune persone, magari dalla carnagione più fredda della mia che di solito tirano fuori il rosso da colori ibridi come questi o i lampone.
Su di me appare invece più fucsia che rosso, aspetto che ad onore del vero me lo fa apprezzare ancor di più.
È un colore acceso ma non brillante come può essere il sopracitato Marilyn e per questo lo vedo molto facile da sfruttare. O almeno in primavera-estate, per quanto mi riguarda.
Il finish è un Retromatte di Mac, ovvero un rossetto totalmente, completamente opaco, dallo stick fermo e secco che necessità di qualche accortezza tipo l'utilizzo di uno scrub, un burrocacao e al limite di un primer (ormai è risaputo quanto io ami l'effetto dei Retromatte, ma se voglio indossarli più giorni di fila devo per forza munirmi di prep+prime).


MAC Pleasure Bomb
mac pleasure bomb lipstick swatch

Dopo un lungo periodo trascorso ad utilizzare i fucsia in più stagioni, ormai mi ritrovo ad accantonarli con l'arrivo dell'autunno e a ri-apprezzarli col ritorno delle temperature più miti. Insomma, come preannuciato a inizio post la mia percezione dei colori non è davvero originale e s'è capito.
All'inizio sono stata indecisa se inserire Girl About Town, sempre di Mac, che è forse il mio fucsia preferito (azzardo!) ma considerando che ogni tanto si ritrova utilizzato anche in autunno, era piuttosto il caso di citare Pleasure Bomb, altro mio grande preferito fucsia per colore, formula, qualità e tutto quanto.
Si tratta infatti di un fucsia non freddo, con una componente di base più rossa che blu, un finish matte ed una formula davvero ottima ma su cui non è il caso di soffermarsi un granché, visto che ahinoi questo rossetto è un'edizione limitata introvabile. Però stavolta non mi sento in colpa per includerla (ah!).
Una valida alternativa è infatti Across the Universe di Nabla. Per me sono praticamente interscambiabili e identici al punto tale da non essere distinguibili ma anche se su di voi dovesse apparire quel 2% di differenza, credo che non vi farà sentirete poi molto la mancanza di Pleasure Bomb.
Nel post ho preferito inserire quest'ultimo anziché il Nabla perché è stato uno dei rossetti che ho usato più volentieri alla fine dell'estate scorsa e in primavera; aveva quindi il diritto di precedenza.


Bourjois Rouge Edition Velvet in Olé Flamingo
bourjois ole flamingo rouge velvet swatch

All'inizio pensavo di includere Pink Velvet di Lime Crime ma considerando che un Velvetine era già presente nel post - più in giù - ho preferito variare e citare una formula di rossetti liquidi che apprezzo ma che credo di non aver mai menzionato qua sopra. Quindi come rappresentante della categoria "rossetti liquidi fucsia che uso solo in estate" c'è Olé Flamingo di Bourjois (12€).
Con questo però non intendo che i Rouge Velvet di Bourjois e i Velvetines di Lime Crime siano per me interscambiabili, non lo sono, e li trovo invece molto diversi, dalla formula al finish.
I Rouge Velvet sono rossetti liquidi con una consistenza densa ma leggera, quasi una mousse. Sono pigmentati ma visto quanto sottile è il primo strato di colore, necessitano di due passate se si vuole ottenere un effetto totalmente pieno ed uniforme. Nonostante il doppio strato sono però molto confortevoli, non seccano, non formano crepe e durano. Il finish diventa matte col passare del tempo e all'inizio è un po' lucido (a meno che non ne abbia trovato io uno fallato, l'unica eccezione la fa il colore Grand Cru che per me era 'na disperazione. Proprio così con l'apostrofo).
Olé Flamingo è un fucsia molto acceso con più rosso che blu.


Lime Crime Velvetines in Utopia
lime crime utopia velvetines swatch

Utopia di Lime Crime (20$) lo considero un po' il rappresentante di tutti quei toni violacei e molto magenta che di solito metto da parte in inverno (ça va sans dire, discorso da cui vanno esclusi rossetti come Instigator o Pure Heroine). Se seguite questo blog da tempo saprete già che i Velvetines di Lime Crime mi piacciono parecchio ma Utopia ha una formula leggermente diversa dagli altri e va steso con attenzione o si rischia di non ottenere un risultato del tutto omogeneo, perché è come se il pigmento creasse uno strato più sottile del solito. Talvolta mi sembra che secchi anche leggermente di più degli altri colori ma nulla di tragico comunque ed il colore lo trovo così bello che, alla fine, gli perdono anche la non eccellenza. Tutto questo per dire: se volete provare i Velvetines, non partite da questo perché non è il miglior rappresentante della categoria.
Utopia viene descritto come un color orchidea (vibrant orchid, per l'esattezza) anche se a me ricorda sempre più il classico ciclamino. In altre parole: è un magenta molto magenta. Con un pizzico di viola. Ma è così poco che il colore finale risulta molto più democratico di quanto possa sembrare nella confezione: su un incarnato freddo sembrerà quasi sicuramente un fucsia (freddo), su una carnagione più calda come la mia è facile che tiri fuori una sfumatura leggermente più violacea ma a mio avviso l'effetto resta comunque piacevole.
Ormai ci sono molti rossetti liquidi opachi sul viola ma trovo che la maggior parte sia davvero molto viola e non è facile trovare un buon compromesso tra viola e fucsia come Utopia.


* * * * *

E anche per oggi è tutto!
Ma quali sono piuttosto i vostri rossetti preferiti per l'estate?
Sempre che la vostra percezione dei rossetti sia meno su base stagionale della mia.

*Affiliated link

My top 5 fragrances | Spring & Summer edition

$
0
0

Non parlo spesso di profumi su questi schermi, o almeno non con post monotematici, ma la verità è che sono una delle cose che più apprezzo (relativamente alla sfera "cosmetici et similia", s'intende).
È un argomento che tratto poco perché di solito impiego moltissimo tempo perso per scriverne e perché so bene interessare solo ad una piccola percentuale di persone.
Ma stavolta ho pensato di scriverne comunque e di farlo riunendo 5 tra i profumi che preferisco maggiormente per le stagioni calde, primavera e fine estate incluse.
Alcuni nuovi, altri di vecchia conoscenza; alcuni oltremodo conosciuti, altri di cui si parla molto poco.
Pronti per un viaggio descrittivo degno della neurodeliri? Partenza, via.


Diptyque Florabellio

Florabellio Diptyque
Forse sarà scontato ricercare delle note salate in un profumo estivo, ma il modo che ha avuto Diptyque di ricrearle e mixarle in questa recente uscita è tutto fuorché scontato.
Florabellio di Diptyque (50ml, 70€)è infatti complicato da descrivere ed è forse l'eau de toilette più particolare che io abbia sentito negli ultimi anni. O affascina o crea perplessità, senza troppe mezze misure.
All'interno v'è un connubio insolito di note a partire da quelle saline, unite al finocchio selvatico, al sesamo tostato e ai chicchi di caffè e attorniate da una cornice floreale di osmanto e fiori di melo.
Florabellio si apre con la parte salata, che a me ricorda l'aria di un paesaggio in riva al mare, e nel giro di una decina di minuti (su di me) vira e vira ancora in più direzioni: prima la salsedine poi subito il retrogusto più cremoso dei chicchi di caffè tostati; torna a prevalere l'aria salata del mare e si affaccia il sesamo tostato o quello che io percepisco come tale. Poi è una sorta di alternanza, momenti in cui prevalgono gli odori tostati e momenti in cui sembrano più forti le sfumature salate e definite, il tutto senza eliminare la nota precedente ma convivendoci.
In tutto ciò iniziano a farsi debolmente spazio le parti fiorite finché, alla fine, l'aroma si siede dopo un'ora su una base prettamente floreale e leggera e lì rimane.
Non è un profumo stile gourmand per chi ricerca l'aroma del caffè perché qui i chicchi tostati servono solo da base e, personalmente, non li sento così definiti ma ben amalgamati con le altre note - c'è chi su di me ha sentito questa parte di caffè come fosse "di liquirizia", ad esempio.
Florabellio mi fa sempre pensare ad un paesaggio in riva al mare nel pieno del mattino, di quelli che scorgi oltre una macchia verde di alberi da cui filtrano i raggi di sole; di quelli a cui accedi scalza vestita di un abito bianco scampanato in sangallo passando tra gli arbusti e le siepi fiorite. Appoggiando i piedi sull'erba verde che man mano si dirada per farsi sabbia. Qualcosa del genere insomma.
Per me è stato amore olfattivo alla prima prova ma non è un profumo che consiglierei ad occhi chiusi a chiunque.
Però se passate dalla boutique Diptyque in Brera a Milano, o in una delle profumerie di nicchia rivenditrici, vi consiglio di provarlo.


Tom Ford Neroli Portofino opinioni review

Tom Ford Neroli Portofino 
Neroli Portofino forse ha bisogno di ben poche presentazioni ed è tra i più celebri dei profumi Private Blend di Tom Ford, ma non poteva mancare in questo post: è un profumo per me emblema del periodo estivo, che mi evoca un susseguirsi di immagini che hanno tutte un mare a fare da sfondo.

La prima volta che l'ho provato non mi aveva nemmeno entusiasmata e lo etichettai come "profumo di saponetta, nulla di che" (eresia!) ma dopo parecchio tempo ed una seconda prova in negozio le cose sono cambiate. Radicalmente.
Non l'avessi mai fatto.
È finito col piacermi così tanto che nessun altro profumo al neroli era sufficientemente simile, che nessuna fragranza che spacciano come "siamo lì" me lo ricordava a sufficienza e così tanto che mi sono messa ad aspettare la prima e rara occasione (=mega giga scontone) per portarmene a casa una boccetta senza dover vendere qualcosa al mercato nero.
Neroli Portofino (30ml, 108€) si apre con le note di testa agrumate (bergamotto, arancia amara, mandarino) seguite presto dal neroli, i fiori d'arancio ed un accenno di gelsomino, distesi su una base d'ambra e muschio che aiuta a smorzare il retrogusto aspro delle note di testa.
Non è la solita fragranza agrumata e pungente e infatti rivela ben presto il fondo più dolce del neroli e dei fiori d'arancio, pur conservando l'aspetto di un profumo fresco che personalmente non riesco proprio a vedere in una piovosa giornata di dicembre.
La differenza tra un profumo medio al neroli e questo per il mio naso è (purtroppo) enorme poiché qui si coglie quanto il neroli non sia sintetico e, se siete amanti del suo odore, oserei dire che Neroli Portofino vi piacerà sicuramente (quindi meditate bene se provarlo col rischio di pentirvene o se evitare a priori).
(io mi sono pentita di aver provato già 3 profumi su 5 di questa sua linea Private Blend, ad esempio, vi avviso).
È un profumo apparentemente semplice, pulito, facile da portare per le occasioni più disparate, non invadente e che alcune persone potrebbero trovare anche fin troppo semplice; ma a mio gusto la sua raffinatezza sta anche qui.
Se dovessi descriverlo in una frase, direi che sa di buono, sa di pulito, sa di doccia appena fatta.
Che in realtà sono tre frasi e non una ma facciamo finta di nulla, il concetto è quello.
Solo che poi mi riporta alla mente tutta una serie di immagini più complesse e dettagliate, dove l'odore di buono prende una forma precisa e Portofino non c'entra.
Questa forma per me è la Sicilia: il profumo di agrumi, le siepi di gelsomino, la brezza del mare, le ceramiche bianche, gialle e azzurre. Il sole rovente.
Il bianco delle strade e delle case di San Vito, interrotto dalle porte blu e dalle bouganville.
Quelle strade in discesa di Taormina, col sole a picco del primo pomeriggio, costeggiate da muri di pietra ricoperti da rampicanti e fiori. Gelsomini, bouganville.
La vista del mare splendidamente blu.

La mia boccetta è una versione del 2008, prima che il profumo venisse riformulato, mantenendo la stessa impronta olfattiva ma con qualche differenza: in Neroli Portofino attuale il retrogusto del neroli è più immediato, più pulito, le note agrumate iniziali sono meno accentuate e direi che è meravigliosamente inebriante.
Forse addirittura lo preferisco alla versione originaria.
Di contro, ho notato una grande differenza nella durata e se il primo riesco a sentirlo anche il giorno seguente, quello recente necessita di essere applicato più volte nell'arco della giornata (su di me scompare nel giro di un'ora e resiste per mezza giornata solamente se in negozio me lo hanno fanno provare con 6-7 spruzzi. Una quantità che onestamente non consiglierei né mi sentirei di usare visto il costo di una boccetta da 30ml).
La durata quindi potrebbe essere nettamente migliore, per quel che mi riguarda, ma considerando che è un aspetto soggettivo e nelle review di Neroli Portofino si leggono opinioni contrastanti a riguardo, vi consiglio di correre a provarlo almeno una volta quando passate davanti a Douglas.
O forse no. Non lo so, dipende.
C'è sempre il rischio di pentirsene.


eau de chloé opinioni review

L'Eau de Chloé
Se cercare la descrizione di Chloé scoprirete che le sue note si testa sono agrumate, con pompelmo, limone, bergamotto ma anche un po' di pesca. Che le note di cuore sono rappresentate dalla rosa in primis, seguita dalla magnolia, dalla peonia, dalla viola e dal gelsomino. E che invece quelle di fondo sono il patchouli, l'ambra e muschio di quercia (o oakmoss che suona meglio).
Se me lo avessero presentato così, al sentire "rosa e patchouli" ai primi posti sarei corsa via lontano senza nemmeno provarlo. L'odore del patchouli non rientra infatti nei miei gusti, mentre la rosa mi piace ma a piccole quantità, senza esagerare, e di solito un profumo "alla rosa" rientra per me in quel "esagerare".

Una volta provato, invece, L'Eau de Chloé (30ml, 50€)è stato per me un colpo di fulmine.
Il mio olfatto non identifica per nulla il patchouli e ben poco anche la rosa. Ma così poco che me ne sono resa conto solo dopo aver letto la descrizione delle note. Percepisco chiaramente la parte agrumata e fresca ma, anche in questo caso, l'effetto finale non è quello di un classico profumo d'agrumi. Ho detto la stessa cosa per Neroli Portofino - profumo comunque diversissimo da questo - ma L'Eau de Chloé si discosta ancora di più dallo stereotipo del profumo agli agrumi (o almeno dalla mia idea del profumo agli agrumi) poiché le note fresche sono bilanciare con grandi dosi di note calde, legnose e con una leggera sfumatura polverosa/talcata che a me piace sempre tanto. 
Anche la presenza dei fiori è sottile e amalgamata nell'insieme, tanto che io non riesco a isolare nemmeno una delle note floreali presenti - giusto un po' la rosa, ma a fatica.
Il risultato è un profumo abbastanza fresco, frizzante senza eccedere e molto femminile. 
La primissima volta in cui l'ho provato mi ha fatto pensare ai panni stesi in riva al mare: abiti bianchi in cotone, pizzo e camicie di seta che sventolano al ritmo del vento. Sabbia sottile sotto i piedi, l'azzurro del mare a pochi metri e il rumore delle onde. Mi è venuta in mente esattamente questa foto.
Attualmente invece mi fa pensare più ad uno scenario dove includere anche un prato fiorito.
Nonostante sia un'eau de toilette su di me dura tantissimo e riesco a percepirlo anche il giorno seguente ma, anche qui, in giro si trovano opinioni diverse.
Resta comunque un profumo che merita di essere provato. Oh sì.


Caudalie Parfum Divin opinioni review

Caudalie Parfum Divin*
Muschio, rosa, vaniglia, pepe rosa, limone e cedro.
Se siete amanti della profumazione dell'Olio Divino di Caudalie ci sono ottime probabilità che questa eau de parfum incontri i vostri gusti, dal momento che è stata realizzata col Divine Oil in mente.
Non è la prima volta che Parfum Divin (50ml, 45€) fa la sua apparizione su questi schermi ma nonostante abbia tutte le certe in regola per essere un profumo invernale mi rendo conto di sfruttarlo al massimo in primavera e in estate.
È avvolgente in modo tenue, rilassante,  pulito, sexy in modo delicato e non invadente (ecco ora che ho scritto l'aggettivo clou arriveranno le chiavi di ricerca più improbabili).
Per me ha una nota talcata molto evidente, data dal muschio, ed un fondo legnoso che non mi è ben chiaro da dove arrivi, forse dal legno di cedro e dal pepe rosa. Nonostante la presenza della vaniglia non è una fragranza dolce e vanigliata, ma non ha neppure alcun richiamo agrumato nonostante tra le sue note figuri il limone. Anche la rosa è presente ma ben unita al resto e non rende l'intero profumo "alla rosa".
È una fragranza che per me sa di capi morbidi; un maglione soffice di quelli lunghi, con una spalla scoperta e le gambe nude, che si indossano in casa a inizio primavera. Sa di una crema corpo vellutata dopo un bagno caldo, prima di una cena a due. Sa anche di un libro da leggere sul letto, con i gomiti che affondano nel cuscino.
Da una parte però sa anche del calore avvolgente del sole di una giornata estiva.
Con un abito a fiori e un capello di paglia.
(Insomma, roba da neurodeliri, vi avevo avvisati)
L'unica pecca di questo profumo è che (su di me) ha vita molto breve e devo necessariamente applicarlo più volte in una giornata.


bottega veneta knot parfum opinioni review

Bottega Veneta Knot 
Qui sto un po' barando perché questo profumo non è esattamente mio ma sono dettagli.
Neroli, fiori d'arancio, note agrumate.
Oltre a note di rosa e peonia e ulteriori note di fondo come il muschio.
Su di me appaiono il neroli e i fiori d'arancio fin dai primi secondi - e con un neroli che non sembra nemmeno troppo artificiale. Le note di lime e arancia ci sono ma ben amalgamate nell'insieme sicché, almeno per la mia percezione, il profumo non risulta una di quelle fragranze estive molto agrumate ma il retrogusto aspro e frizzante è, anche qui, molto stemperato dal muschio presente nelle note di fondo - e per fare un confronto con un'altra fragranza incentrata sul neroli tipo Neroli Portofino, giusto per cambiare, c'è da dire che quello presenta delle note d'agrumi più decise.
Solo dopo un po' (su di me) iniziano a farsi leggermente spazio i richiami fioriti - tra rosa, lavanda e peonia, sento un po' solo quest'ultima - che restano però in ombra rispetto al neroli, che è l'aroma principale di Knot e che permane per tutto il tempo. È inoltre un profumo non invadente ma persistente.
La prima volta che l'ho sentito mi ha fatto pensare immediatamente ai panni puliti, stesi ad asciugare sotto il sole estivo, in un giardino in mezzo al verde, quando l'aria leggera li fa oscillare e trasporta con sé questo odore di buono e di pulito.
Knot di Bottega Veneta (30ml, 70€)è un profumo che trovo splendido: è semplice ma di quella semplicità, a mio modesto parere, raffinata. Si snoda tutto attorno al neroli ma mantenendo anche un buon equilibrio tra gli agrumi ma non troppo, i fiori ma non troppo, il muschio ma non troppo.
Se non fosse il profumo caratteristico di una persona a me vicina, l'avrei già acquistato. Aw. 
Però ciò non mi impedisce di consigliarvi di provarlo in profumeria, soprattutto se apprezzate le note di neroli e dei fiori d'arancio.

* * * * * 

Ma piuttosto, che mi dite dei vostri profumi preferiti? 
Qualcuno ha provato alcuni dei sovracitati? Pareri differenti, pareri uguali?
Trovo sempre curioso leggere e sentire quanto la percezione di un profumo cambi in base alla persona.
(A scanso di equivoci, no, non assumo stupefacenti)


*PR Sample
*Affiliated link

Nabla Daphne nº2 | swatch & makeup look

$
0
0
nabla daphne 2 camelot ombretti petra lime crime venus

La mia vita sociale di quest'estate appena trascorsa ha rischiato di raggiungere lo 0 spaccato a favore dei libri e dei libri e poi ancora dei libri; si salva giusto grazie a qualche sporadica uscita risalente a inizio luglio. In una di queste rare occasioni, ho deciso di recuperare tutto il tempo trascorso alla scrivania senza poter toccare trucchi ed il makeup che ne è uscito (chi mi segue sulla pagina Facebook forse potrebbe ricordarselo da questa foto) è diventato poi la mia divisa per le uscite serali seguenti, per quanto scarse.
Protagonista della puntata: l'ombretto Daphne n°2 di Nabla.

Swatch
nabla daphne 2 swatch grenadine

Prima di passare al makeup è forse il caso di spendere due parole (pfff, lo sappiamo già tutti che saranno duecento, vero?) sull'ombretto in questione.
Rispetto alla sua originaria versione H2O, Daphne n°2 è più pigmentato, ha più dimensione e dura infinitamente di più. Amavo molto il colore già nel formato H2O (qui e qui un makeup) ma purtroppo bisogna affrontare la realtà: su di me quella formula non regge nemmeno con dei primer e si insinua in linee e anfratti sbiadendo nel giro di poco, troppo poco. Speravo ne uscisse una versione con la formula standard, più o meno quanto ora spero che ne esca una versione opaca, prima o poi.
La texture di Dahpne 2 direi che rientra nel livello a cui Nabla ci ha abituati con la maggior parte delle sue cialde: pigmentata, piena, omogenea, molto morbida e sfumabile; non crea chiazze ma al contempo il colore non si perde nemmeno.

Vi confesso che Daphne n°2 sta diventando il mio ombretto Nabla preferito. Ecco.
Lo uso persino di più rispetto a colori come Tribeca o Entropy, il che è tutto dire perché saprete ormai quanto so essere noiosa col makeup occhi e che sono membro del club "le palette dai toni neutri non bastano mai".
(PS: se nell'immagine vedete della polvere accanto all'ombretto non è colpa sua, ma del mio colpo di genio di scarso livello del "Grattiamolo e buttiamone sullo sfondo per fare scena!")

Makeup

Solo sulla palpebra mobile ho prima steso il fidato primer Too Faced Shadow Insurance, seguito dal Color Tattoo di Maybelline nel colore Pomegranade Punk, che nel vasetto promette benissimo e invece applicato è abbastanza sheer, poco omogeneo e si fatica a costruirlo (credo che questa tonalità non sia in vendita in Italia e a mio avviso non vi perdete un granché).
Poi ho iniziato a creare la sfumatura di transizione con un mix di Petra e Caramel di Nabla (questi invece sì, li consiglio - non è la sede per perdersi in troppe review ma i matte di Nabla a me piacciono molto). Ho poi applicato una morbida matita nera lungo la radice delle ciglia superiori, sfumandola in alto fino a 1/3 della palpebra. Stessa cosa sotto le ciglia inferiori, solo che qui ho portato la sfumatura fino all'angolo esterno, usandola quasi come una breve riga di eyeliner, in modo da avere già la forma un po' allungata del trucco occhi ed un angolo esterno più scuro già in partenza. Metodi casalinghi.

Si arriva al dunque: Daphne n°2* applicato su tutta la palpebra e utilizzato anche per sfumare maggiormente la matita a livello delle ciglia inferiori, assieme ad un po' di Camelot di Nabla che ho messo pure nell'angolo interno per scurire il tutto un po' di più, perché senza qualche accenno scuro sul trucco occhi non so stare.
(fra parentesi, da quando ho acquistato Camelot ho accantonato tutti gli altri marroni scuri perché questo ha la sfumatura e la giusta intensità che cercavo, benvenuto Camelot).

Infine ho aggiunto Muse dalla palette Venus di Lime Crime (38$) nella sfumatura, per dare un alone più rosso fragola che in foto temo non si noti un granché.
Per aggiungere l'ennesima parentesi: non so dove sia stata questa palette Lime Crime per tutta la mia vita. Dove!
Sono riuscita ad usarla ancora poco rispetto a quanto vorrei, a causa della scarsità di tempo e occasioni, come dicevo a inizio post, ma già ne sogno scorte decennali. Non ne acquisto una seconda solo perché immagino che questa la terminerò tra due ere o tre ed è il caso di mantenere la calma e restare razionali.
Nell'angolo interno ho poi messo Atom di Nabla ma alla fine ho preferito qualcosa di più intenso, scegliendo Aura, sempre dalla palette Venus.

Poi, 5 minuti di masochismo con le ciglia finte Pixie Luxe di House of Lashes (12$).
Queste ciglia sono bellissime in foto e sono realizzate anche bene dal vivo senza sembrare troppo sintetiche, ma purtroppo su di me sono enormi. Ma proprio enormi.
Qualunque effetto in foto viene mitigato, dalla quantità di fondotinta o correttori, alle imperfezioni, all'intensità delle sopracciglia, dell'illuminante e anche l'effetto delle ciglia finte, ma dal vivo è tutta un'altra storia.
Questo modello è tra i più belli e d'effetto, a mio gusto, che ho visto in giro a cifre economiche, ma ogni volta che ne provo una finisco per toglierla e non rimuovere nemmeno la seconda dalla confezione.
(ebbene sì, ne ho usata solo una per fare scena in foto - aehm)
Se non avete molta pratica con le ciglia finte, come me insomma, queste non sono facilissime da applicare: essendo molto voluminose e composte da due strati di ciglia hanno una banda molto spessa - che è quindi difficile da nascondere in caso si applichino troppo lontano dall'attaccatura per errore - e piuttosto rigida, che di conseguenza si adatta molto poco alla diversa curvatura della palpebra. È necessario stressarle e piegarle un po' altrimenti non aderiscono bene e le estremità si staccano con molta più facilità.
Per il resto a me pesano e sono così grandi per il mio occhio che non riuscirei nemmeno a guidare indossandole, ma è anche vero che non sono abituata a portare ciglia finte e quindi non faccio molto testo.
Però restano belle e valgono quello che costano.
(Meno male che più sopra ho scritto che questo post non era lo spazio giusto per delle recensioni...).

Sul viso ho poi applicato Rosy Glow di Dior come blush, Atom* di Nabla come illuminante e la matita Pillow Talk di Charlotte Tilbury (22€) sulle labbra, tamponandoci sopra un leggero velo di Ombre Rose* di Nabla.

nabla daphne 2 makeup look idea



Quanto sembro crederci in queste foto. Da 1 a 10 direi un 11 anche se in realtà siamo sul 3.


* * * * *

Guardando e riguardando le foto mi sono resa conto che nell'angolo interno sarebbe stato ancora meglio un pigmento illuminante più rosato che bianco, ma a ben vedere non ho nulla di simile. Il primo istinto è stato quello di mettere Madreperla* di Nabla ma era troppo poco luminoso per lo scopo.

La puntata su Daphne n°2 termina qui, ma spero di riuscire a fare più spesso post del genere: un po' di makeup, un po' di recensioni al volo, un po' di sproloqui inutili.
"Più spesso" nel vocabolario di questo blog ha un significato tutto suo, più simile a "dilazionato nel tempo", ma ditemi voi se l'idea può starci o se davanti a post simili la noia è tale che anche un doppio espresso non può nulla.


*PR Sample

Neve Cosmetics ArtCircus ombretti e blush | swatch

$
0
0
Neve cosmetics art circus

"La collezione ispirata alla magia degli spettacoli itineranti, agli artisti che fanno del mondo il proprio palcoscenico"
Si apre così la descrizione di ArtCircus, la più recente aggiunta di casa Neve Cosmetics. 
È formata da 4 ombretti, 2 blush e 2 matite labbra DueBaci ma ho pensato di dividere il tutto in due post per evitare di mietere vittime per la noia: crolli sulla tastiera, crolli sulla sedia, esaurimento di scorte di caffè e così via.
Questo post sarà quindi incentrato su swatch e qualche vaga prima impressione per quanto riguarda le polveri. Nei prossimi giorni arriverà invece la parte relativa alle matite labbra (stay tuned!)(fa sempre effetto scriverlo).


Neve cosmetics art circus
Dall'apice in senso orario: ombretto Juggler, ombretto Drumroll, blush Popcorn, blush Acrobat, ombretto Contortion e ombretto Ticket.

Non so voi, ma leggendo il tema che risiede dietro a questa collezione ho subito immaginato colori accesi, contrasti e glitter. Invece ci ho preso solo nell'ultima parte.
A sorpresa infatti tutte le polveri della ArtCircus si presentano sottoforma di colori molto più facili da utilizzare di quanto mi aspettassi. Potrei anche aggiungere che nessun prodotto mi fa necessariamente pensare al circo, il che ai miei occhi è un punto in più considerando che circo e affini mi mettono un senso di malinconia (sì, mi è apparso in sogno Freud e ha detto che ci sta lavorando su).
Coi colori a disposizione è possibile realizzare trucchi d'impatto (smokey scuri, makeup terracotta glitterati, punti luce color oro nell'angolo interno...) come altri più soft (makeup lilla-bordeaux, trucco occhi marrone caldo, grigio satinato...). Il tutto mantenendo comunque dei finish luminosi e shimmer.
Piccola nota a margine: tutte le jar sono provviste di comodo sifter (il dispensatore che evita di farci ritrovare più prodotto nel tappo che nella confezione dopo solo un viaggio in borsa), che però ho tolto per poter fotografare meglio i colori.

Addendrandoci più nel dettaglio...

Contortion
Neve cosmetics contortion ombretto eyeshadow
"Grigio-blu scuro con satinatura color corallo rosato."

Partiamo da Contortion, l'ombretto che nella jar sembra un grigio con una sfumatura quasi khaki, ma che una volta applicato si presenta come un grigio per nulla freddo e con una satinatura rosata, più o meno forte a seconda del metodo di applicazione.
Steso così col pennello appare piuttosto come un grigio con pochi riflessi (anche sopra un primer), il che lo rende adatto anche per uno smokey monocolore poco impegnativo e senza pagliuzze di sorta.
Per un effetto più riflessato consiglio invece di applicarlo bagnato: in questo modo la satinatura rosso-rosata diventa più visibile. Non ci si trova davanti ad un ombretto duochrome quindi non è il caso di aspettarsi cangianze incredibili e la base resterà sempre grigia, ma quella sfumatura più rosata si nota e lo rende diverso dal classico ombretto grigio.
Questo visual della collezione o il secondo swatch più sotto dovrebbero rendere l'idea meglio delle mie strampalate descrizioni.
(Neve lo descrive inoltre come un grigio-blu ma io questo blu non riesco a notarlo quindi ho glissato sulla questione facendo finta di nulla)
Per il resto la pigmentazione c'è, è modulabile in modo omogeneo e per ora non ho avuto problemi nello sfumarne i contorni, nessuna chiazza all'orizzonte
(nota: se mi seguite spesso lo saprete già ma meglio ribadirlo sempre, tutte queste impressioni nascono dall'uso con un primer a fare da base perché per me non esiste ombretto senza primer e viceversa)


Jaggler 
Neve cosmetics jagger ombretto eyeshadow
"Bordeaux caldo con satinatura lilla blu e shimmer platino"

Jaggler, il meno fotogenico del gruppo che dal vivo è bellissimo ma in foto non rende nemmeno la metà. Questo invece lo preferisco asciutto, in quanto da bagnato è più intenso ma stranamente perde anche gran parte della luminosità data dalla cascata di shimmer.
Descriverne il colore non è semplicissimo e lo è ancor meno fotografarlo: come dice Neve, si tratta di un bordeaux. Sotto certe luci nella jar può apparire viola, grazie alla satinatura fredda, ma una volta applicato si ha comunque un tono bordeaux che vira al rosato.
A seconda di come arriva la luce si notano anche i riflessi luminosi e gli shimmer argento che contiene - perché ne contiene molti.
La pigmentazione c'è ma è modulabile e sulla palpebra l'effetto è più soft e rosato di quanto potrebbe forse sembrare guardando solo la jar. Per il momento non ho avuto problemi nell'applicazione - uniforme - né a livello di sfumatura. Inoltre, sbattendo prima il pennello, non ho riscontrato nemmeno grandi problemi di fallout.

Drumroll
Neve cosmetics drumroll ombretto eyeshadow

"Marrone senape intenso con satinatura rosso ruggine e pagliuzze color oro, rosa e arancione."

Ammetto che tenevo in serbo molte aspettative su Drumroll, soprattutto dopo averlo visto dal vivo nella jar, così pieno di riflessi dorati che luccicano al sole.
Mi aspettavo un marrone caldo immerso in shimmer oro, ma una volta applicato sulla palpebra perde gran parte delle pagliuzze luminose e diventa un marrone per lo più satinato.
Ho provato anche ad usarlo bagnato ma gli shimmer non si sono evidenziati un granché.
Quindi se siete alla ricerca di un ombretto glitterato Drumroll potrebbe deludervi come resa finale ed è invece più valido in caso vi serva un marrone molto caldo, ma senza sforare nella sfumatura terra di Siena, satinato, non piatto e facile da sfruttare anche per un utiilzzo "quotidiano".
A parte questo aspetto degli shimmer, resta un ombretto pigmentato ma che è possibile dosare e sfumare agevolmente.

Ticket
Neve cosmetics Ticket glitter ombretto
"Glitter giallo caldo con interferenze rosa salmone…"

Ticket si è rivelato per me una delle sorprese di questa collezione.
Un glitter giallo oro che vira verso l'aranciato. Voglio dire, un glitter!
Aperta la jar avevo già gli occhi luccicanti. Una volta swatchato, ancor di più.
Potrei essere banale e dire che è bellissimo e molto luminoso ma, appunto, sarebbe scontato.
E forse sarei scontata anche se dicessi che le foto non gli rendono giustizia.
Forse è ovvio anche quanto sto per dire, ma questo lo dico comunque: Ticket non è un normale ombretto ma si tratta di glitter veri e propri, sottili, riflettenti. Ne consegue che è necessario applicarlo con le dovute accortezze, altrimenti risulterà solo in qualche pagliuzza dorata svolazzante qua e là o peggio, viaggerà per il viso nelle ore seguenti.
Il mio consiglio coi glitter è quello di applicarli con una soluzione apposita per pigmenti (Mixing Medium di Mac, Illamasqua Sealing gel...) o una colla da glitter (se ne trovano da Sephora ma credo anche allo stand Essence), così facendo non solo si ottiene un effetto pieno e d'impatto ma si previene il rischio di trasformarsi in una lampadina vagante col passare delle ore.
(Se seguite questo blog da tempo saprete ormai quanto io stia ai fallout di shimmer e glitter più o meno quanto Sgarbi sta alla Mussolini, per fare un esempio di grande levatura culturale).

Swatch!
su NC15
Neve cosmetics artcircus ombretto swatch
Neve cosmetics artcircus ombretto swatch

Nel secondo swatch spero si riesca a notare anche sui vostri pc la satinatura rosata descritta in Contortion, oltre ad un riflesso leggermente rosato presente anche in Ticket e che gli permette di non sembrare solo un giallo ma di virare verso il dorato - ai miei occhi almeno.
(Nota: Ticket è stato applicato sopra la colla per glitter di Lime Crime)
Vorrei inoltre potervi dire di essere riuscita ad immortalare Jagger come merita ma ahimé non è così; dal vivo è più bello.

Passando invece ai due blush della collezione...

Popcorn
Neve cosmetics popcorn blush

"Pesca cremoso vellutato a sottotono nocciola.
Un po’ blush, un po’ bronzer, un po’ cipria…Caldo, chiaro, leggerissimo e delicato"

Descrizione perfetta quella di Neve, stavolta non saprei che altro aggiungere ma essendo grafomane stanno per arrivare comunque altre righe superflue.
Popcorn è quel colore naturale, perfetto se siete molto chiare e ricercate un blush che non faccia gare di protagonismo col rossetto. Probabilmente è ancor più naturale su una carnagione dal sottotono caldo ma non lo escluderei comunque; secondo me può funzionare bene anche in caso di sottotono freddo.
Come da descrizione ufficiale è proprio leggero (ma costruibile!), delicato, chiaro e comprendo perché Neve abbia citato le parole "blush e cipria" - per usarlo come bronzer credo sia necessario essere parecchio chiare, più della sottoscritta che si aggira sul NC15, e amare l'effetto di un bronzer caldo, motivo per cui non lo vedo troppo bene per questo scopo.
Se invece avete una carnagione media è probabile che effettivamente vi ritroviate con una cipria colorata piuttosto che con un blush e quindi, se rientrate in questa categoria, io vi sconsiglierei l'acquisto: esistono già molte ciprie pensate per svolgere bene il loro ruolo (opacizzanti, leviganti, illuminanti, uniformanti...) meglio di quanto farebbe un blush.
Se invece fate parte anche voi del club "i fondotinta da drugstore sono sempre troppo scuri", per prima cosa benvenute e stringiamoci la mano; secondariamente, suggerisco di dare un'occhiata a Popcorn che a me sta piacendo davvero molto.
Il finish è inoltre satinato e, se nella jar si notano molti shimmer, una volta applicato è invece solo leggermente satinato senza strafare e non ci si ritrova a luccicare in modo molesto.
Nota: avrei voluto includere una foto con Popcorn indossato ma il meteo ha remato contro e non ho fatto in tempo prima che il cielo si ingrigisse. Ci tenevo però a pubblicare questo post senza attendere ulteriori giorni e quindi...

Acrobat
Neve cosmetics acrobat blush

"Rosato satinato trasparentissimo dal sottotono rosso e riflessi rosa fucsia"

Al primo swatch ho esclamato un "occiélo": sulla mano era così pigmentato da sembrare un ombretto quasi impossibile da usare come blush. Poi invece, iniziando a sfumarlo, ha mostrato quel "trasparentissimo" di cui parla Neve nella descrizione.
Se di primo acchito quasi spaventa, da applicato si sfuma molto facilmente, si mitigano i riflessi metallici ed anche la componente rossa risulta meno invadente.
Ha un finish che nella jar appare metallico ma sul viso risulta satinato - molto di più rispetto a Popcorn e spero si riesca a cogliere anche dagli swatch sottostanti - senza tuttavia risultare eccessivamente riflessato.
Resta comunque un blush molto pigmentato che consiglierei ad occhi chiusi alle carnagioni medie mentre ho qualche riserva per gli incarnati più chiari.
Per anni sono stata una fervente sostenitrice del "non esiste blush che non si possa sfumare e usare sulla pelle chiara" ma Acrobat mi mette un po' in crisi. Forse perché da mesi vortico attorno ai soliti 3-4 blush dall'effetto naturale e ho perso l'abitudine nel vedermi con colori intensi (anche se a ben vedere ho utilizzato recentemente e con molta gioia anche un blush sul rosso), ma c'è qualcosa in Acrobat che me lo fa apprezzare tanto visto lì sulla mano ma che non mi convince sul mio viso.
È tutto vero quanto scritto poco fa, sulla sua sfumabilità & co, ma sarà la componente rosso-rosata, sarà un mistero, ma trovo che su di me non doni troppo e tenda a ricreare l'effetto 'ustione solare' piuttosto che 'colorito'. O forse per ora l'ho provato coi rossetti sbagliati e dovrei deviare verso toni più marsala o terracotta. Chi lo sa.
(Di lui abbiamo una foto da indossato)

Swatch!
su NC15
Neve cosmetics popcorn acrobat swatch blush
Neve cosmetics swatch acrobat storyteller

Il sottotitolo della foto è "guarda come abbino il rossetto sbagliato" ma stavo facendo gli swatch per la parte delle matite DueBaci e quindi.
Questo comunque è Acrobat assieme ad un rossetto assai bello a giorni su questi schermi.
Se vi va datemi un parere sul blush!

* * * * *

Chi, cosa, dove, quando, a quanto?
La collezione ArtCircus è disponibile presso le bioprofumerie e i rivenditori autorizzati o sul sito internet Neve Cosmetics. Gli ombretti sono disponibili nel formato standard da 2g in jar da 10g al costo di 7,90€ o nel formato mini da 0,7g a 3,90€. I blush sono invece di 4g, contenuti in jar da 20g al prezzo di 12,90€ ma è disponibile anche il formato mini da 0,7g a 3,90€.
La collezione comprende anche due matite DueBaci, tema del prossimo post.
È possibile acquistare l'intera collezione al prezzo scontato di 51,90€ anziché 75,20€.
I prodotti sono tutti naturali e vegani.
Verranno inoltre aggiunti alla linea permanente.

* * * * *

Per stilare una sorta di classifica, potremmo sbilanciarci e dire che i miei prodotti preferiti della collezione e che più consiglio - come impressioni iniziali, s'intende - sono Jaggler, Ticket e Popcorn. Quest'ultimo è forse il prodotto che più mi sta piacendo ma lo consiglio però con le dovute precisazioni di cui sopra.
Se avete una carnagione più scura o diversa dalla mia o semplicemente vi piace l'effetto più di quanto piaccia a me, vi consiglio anche il blush Acrobat.

In definitiva, dall'anteprima virtuale della collezione ArtCircus mi avevano colpita Contortion, Drumroll e Popcorn. Il blush è stato una conferma ma le sorprese sono state soprattutto Jaggler e Ticket che hanno tolto tutto lo spazio a Contortion e Drumroll, i quali restano comunque degli ombretti sfruttabili e che qualitativamente per il momento non mi stanno dando problemi.

Voi avete in programma di acquistare qualcosa?
Nuove aggiunte? Ripensamenti?

I prodotti presenti mi sono stati inviati dall'azienda a scopo valutativo.
Non sono stata obbligata a parlarne. Non vengo pagata per averlo fatto. Il post riflette solamente le mie impressioni personali e sincere, come sempre.

Neve Cosmetics Duebaci Storyteller & Applause

$
0
0
Neve matite artcircus duebaci

È uscita la nuova collezione vegan firmata Neve Cosmetics che si ispira al tema del circo e degli spettacoli di strada, come svela il nome stesso: ArtCircus. I prodotti che vanno a formare questa nuova collezione sono quattro ombretti e due blush, di cui avevo parlato in questo post, e le matite Duebaci Applause e Storyteller, protagoniste della puntata di oggi.


Neve matite artcircus duebaci

Le matite Duebaci sono le matite rossetto di Neve e presentano due lati: uno pensato per tracciare il contorno delle labbra e uno per riempirle. Solitamente i due lati differiscono per la punta più/meno sottile e per la texture diversa ed anche Applause e Storyteller in questo non fanno eccezione.

Duebaci Applause
Rosa geranio scuro + rosa corallo fluo
Neve Applause swatch matita duebaci

Applause è una matita con due tonalità di rosa molto diverse tra loro.
Se il lato per il contorno labbra è infatti di un rosa medio e spento, il lato del rossetto è un rosa corallo acceso con molto bianco all'interno.
La tonalità ricorda un po' Impassioned di Mac (uno dei miei acquisti sbagliati in tempi di gioventù(?)...) ma con una base meno rossa: Applause rossetto è più rosa, con più bianco e ancor più brillante del rossetto Mac. È molto più acceso e più rosa anche rispetto al Pastello Fenicottero di Neve. L'altro lato della Duebaci ricorda invece una versione shimmer e un po' più accesa e rosata di Orchidea.
Entrambe le mine di questa matita contengono infatti dei micro shimmer sparsi qua e là, anche se si notano solo nel lato-contorno piuttosto che nel lato-rossetto, dove sono rosati e ben amalgamati al colore.
Nulla di eccessivo quindi, anzi, sulle labbra si notano a stento.

In Applause, al contrario di molte altre matite Duebaci, il lato della matita è più scuro di quello del rossetto, cosa che a mio avviso è più appropriata per il cosidetto effetto ombre lips, su cui punta la descrizione di queste matite in generale.
Qualitativamente parlando le due estremità non le trovo equiparabili: il lato-contorno presenta una texture più ferma - mi ricorda le classiche matite Pastello di Neve più dure - al contempo però è facile da applicare e crea un risultato omogeneo qualora la si voglia usare sull'intera superficie delle labbra. La mina-rossetto invece è molto più morbida e scorrevole, tanto pigmentata, ma non mi fa impazzire di gioia: sulle mie labbra risulta quasi pastosa, non lascia scampo alla minima imperfezione ed è come se non riuscissi a stenderla in uno strato perfettamente omogeneo.
In foto o dal vivo a 2 metri di distanza non si notano particolari difetti, ma da più vicino si vede che il prodotto è come se si aggrappasse a chiazze. Il fatto che il colore contenga anche una buona percentuale di bianco all'interno (noto per evidenziare tutto) non aiuta sicuramente a mitigare tali difetti e questo inconveniente tendo ad averlo con molti colori accesi (che contengono molto bianco, appunto).
Ahinoi non mi fa impazzire nemmeno col passare del tempo: nel giro di 2-3 ore tende infatti a infilarsi nelle linee delle labbra e a svanire in modo disomogeneo, lasciando fin troppo scoperti gli shimmer che contiene e che all'inizio sono invece ben amalgamati al colore.
Sarà la tonalità che non mi dona, sarà il tipo di texture, saranno gli shimmer troppo ben in vista dopo un paio d'ore, ma purtroppo non riesce a convincermi.
Quello che mi convince è invece la mina per il contorno, che risulta più uniforme e su di me anche più duratura: questo si traduce nell'effetto contorno scuro/labbra a chiazze se utilizzo ambo i lati della matita, ma al contempo significa che se scelgo di utilizzare solo il lato-contorno come fosse un rossetto, questo resisterà di più.

Neve Applause swatch matita duebaci

Swatch di Applause (su NC15) di lato-contorno + lato-rossetto.
La prima è più scura ma tutto sommato l'effetto finale è carino e aiuta nella definizione delle labbra.

Neve Applause swatch matita duebaci

Swatch di Applause, solo il lato per il contorno labbra. Su di me, molto meglio!


Duebaci Storyteller
Color amaranto fucsia + bordeaux cangiante
Neve Storyteller swatch matita duebaci

Storyteller è la seconda Duebaci della collezione ArtCircus, su sfumature lampone che restano però distanti dalla matita Sfilata, sempre Neve Cosmetics.
Anche qui i due lati presentano colori diversi ma, a differenza di Applause, si torna ad avere la mina-contorno più chiara della mina-rossetto. La prima è un fucsia con una buona percentuale di rosso all'interno, di media tonalità e completamente matte, senza pagliuzze. La seconda è invece un bordeaux-lampone pieno di micro glitter sul rosso e blu.

La texture del lato-contorno ricorda ancora una volta quella delle Pastello labbra più ferme ed è quindi perfettamente utilizzabile anch'essa al posto del rossetto senza che la secchezza del deserto si impossessi delle vostre labbra. Per quanto riguarda l'altro lato è meglio spendere una parola in più: la formula è infatti molto più morbida e scorrevole ma la pigmentazione è modulabile. Con una sola passata presenta infatti una sorta di trasparenza e per ottenere un colore più pieno è bene ripassare un altro paio di volte (nello swatch ci sono 3 passate). Si riesce così ad ottenere un risultato omogeneo e che appare più sottile e meno pastoso rispetto ad Applause.
I micro glitter non si percepiscono tra le labbra e non sono poi così visibili a rossetto indossato; da vicino si notano delle particelle luccicanti ma contribuiscono per lo più a dare luminosità al finish.
Chi odia i glitter difficilmente amerà Storyteller ma tuttavia non è una matita effetto discoball (se qualcuno si ricorda l'effetto dei matitoni glitterati Ultra Vinyl di Sephora, ecco, questa di Neve è ben diversa e al confronto è La Sobrietà).
Per quanto riguarda il comfort ci siamo e personalmente non mi secca le labbra, mentre la durata è buona per il lato-contorno. Il lato-rossetto su di me purtroppo dura meno di 2-3 ore e svanisce nella porzione interna del labbro anche solo bevendo.

Neve Storyteller swatch matita duebaci

Swatch di Storyteller (su NC15) del lato-contorno + lato-rossetto.

Neve Storyteller swatch matita duebaci

Swatch del solo lato-contorno di Storyteller. Ahhh molto meglio per me.
Questa parte mi piace un sacco, sia come colore che come resa!


* * * * *

Chi, cosa, dove, quando, a quanto?
La collezione ArtCircus è disponibile presso le bioprofumerie e i rivenditori autorizzati o sul sito internet Neve Cosmetics. Le matite Duebaci sono vendute al prezzo di 8,90€.
È possibile acquistare l'intera collezione al prezzo scontato di 51,90€ anziché 75,20€.
I prodotti sono tutti naturali e vegani.
Verranno inoltre aggiunti alla linea permanente.

* * * * *


Inizio a temere che le mie labbra non vadano d'accordo con la formula rossetto delle Duebaci in generale. Leggo molte persone parecchio contente della durata mentre con tutte (quattro) quelle provate ho riscontrato lo stesso problema: purtroppo è come se il prodotto non aderisse bene alle mie labbra e svanisce nel giro di poco tempo - cioè le suddette 2-3 ore - lasciando colorato solo il contorno, tracciato con l'altra mina.
Il che è un peccato considerando quanto siano belle certe tonalità...
Quindi, quello che posso dire è che se le Duebaci con voi funzionano bene ci sono ottime probabilità che vi possiate trovare anche con queste, soprattutto Storyteller. Se invece avete il mio stesso problema, ci sono altrettante possibilità che entrambe vi giochino brutti scherzi.

Tutto ciò vale comunque solo per il lato-rossetto, perché il lato-matita per me è promosso!
Soprattutto quello di Storyteller perché beh, basta guardarlo.

Voi avevate in programma l'acquisto di una delle due?
Vi hanno colpito o nah?
Come vi trovate con le Duebaci in generale?


Neve matite artcircus duebaci

I prodotti presenti mi sono stati inviati dall'azienda a scopo valutativo.
Non sono stata obbligata a parlarne. Non vengo pagata per averlo fatto. Il post riflette solamente le mie impressioni personali e sincere, come sempre.

Monthly favorites: September 2015

$
0
0

Se c'è una rubrica sul blog che mi spiace saltare quando mi ritrovo con poco tempo libero a disposizione, questa è proprio la serie dei preferiti del mese. C'è qualcosa nel raggruppare i prodotti che più hai apprezzato e scriverne di getto con una tazza di the accanto che mi rilassa sempre molto. Neanche a dirlo, sono tra i post che più mi piace leggere anche sui biutiblog altrui.
E insomma alla fine, dopo qualche mese di pausa, anche qui sopra è tornato un post di questa serie: i preferiti dello scorso mese, fatto di esami, viaggi finali e temperature estive alternate a quelle semi-polari.



Biomed First Aid Face cream*
Capisco che un mese e qualcosa sia poco per poter eleggere un prodotto skincare come "preferito" ma facciamo che questa crema rientra nei preferiti quantomeno del mese scorso.
Infatti in un giorno di inizio settembre durante una pausa studio, vedendo la pelle particolarmente disidratata e sotto stress, mi è venuta la fantasmagorica idea di provare la mia prima maschera in tessuto. Sheet mask per gli amici internazionali.
Tipologia: burro di karité, idratante.
E lo devo ammettere...è stato un fail clamoroso.
Sicuramente la mia pelle in periodi di forte stress è più sensibile del solito (e di solito non ha tutta questa grande sensibilità) ma l'effetto ottenuto non è stata idratazione ma irritazione: viso bordeaux e caldo al tatto.
Fail.
Non avendo prodotti precisi adatti a situazioni simili, e volendo aspettare qualche ora prima di ricorrere a creme cortisoniche, ho pensato di provare questa crema First Aid (19,99€) che stando all'etichetta è ipoallergenica, pensata per le pelli ultra sensibili e contiene anche una buona percentuale di aloe.
Il risultato è stato così soddisfacente e gli sono così grata che ho dovuto inserirla tra i preferiti del mese: non mi ha peggiorato la situazione, non ha bruciato, ha idratato la pelle rendendola più morbida e nutrita e - casualità o realtà - dopo poco tempo dall'applicazione s'è calmato anche il rossore.

Caudalie Huile De Soin Démaquillante*
È arrivato poco più di un mese fa anche questo ma ne sogno già scorte annuali di 5kg.
l'Huile de Soin (16,20€), che sul sito italiano prende il più semplice nome di Olio Struccante, è di recente aggiunta alla linea Caudalie. È un olio struccante (e fin qui...) composto da più oli come quello di girasole, di ricino, di vinaccioli d'uva e quello di mandorle.
Dopo anni di Clinique Take the Day Off balm non riesco più a struccarmi senza passare per una fase oleosa - che sono solita risciacquare con un secondo detergente più standard - e mi sembra ormai che tutte le altre tipologie di struccanti da sole non svolgano un lavoro altrettanto efficace e veloce. Nel corso del tempo sono passata attraverso altri balsami struccanti ma non avevo ancora provato un olio.
Che dire? Questo di Caudalie si comporta egregiamente e non mi sta facendo sentire alcuna mancanza dei prodotti che usavo fino a due mesi fa. Strucca in profondità anche i fondotinta più ostinati, non mi lascia residui dopo il risciacquo e al contempo sento la pelle più morbida e in un certo senso nurtrita, anche nei periodi di maggior disidratazione. Per me finora è un "Thumbs up!" in Arial 63px.


MAC Face&Body + Laura Mercier Silk Creme
Come già accennato prima, in viaggio mi sono ritrovata sulla pelle i postumi di un periodo alquanto stressante, ovvero disidratazione peggiore del solito e qualche imperfezione qua e là. Tuttavia ho proferito evitare di utilizzare più strati di un fondotinta coprente perché, con buona probabilità, l'effetto non sarebbe rimasto così piacevole per le 10 ore che avrei passato fuori casa (chi ha una pelle a tendenza secca saprà bene a cosa mi riferisco).
Ho quindi optato per il Face&Body di MAC, perfetto per le pelli più secche e resistente all'acqua, solo che la coprenza non è stata sufficiente per coprire i segni della mia pelle impazzita.
Lì ho scoperto la combinazione che avrei poi usato per i 10 giorni seguenti: Face&Body come base uniformante e resistente con un velo di Silk Crème di Laura Mercier steso sopra (col Buffing brush di Real Techniques). Il secondo forniva quella coprenza in più, il primo serviva come base per durare fino a sera anche nei 32°C incontrati.

Collistar Eyeliner Shock
Finalmente, alle porte dell'autunno, anch'io sono riuscita ad andare in vacanza, appunto.
Inutile dire che per quanto abbia cercato di tenermi leggera la pochette dei cosmetici straripava?
Come ombretti ho messo in valigia solo (solo...) una palette Nabla da 12 e la Naked Basics, mentre il dilemma si è posto al momento di scegliere quale eyeliner portare: Il Tattoo Liner di Kat Von D ha una punta sottilissima ed estremamente precisa, ma dall'altro lato ha il brutto difetto di lasciarmi a piedi all'improvviso per riprendere a scrivere solo giorni dopo; l'eyeliner in penna Mulac non mi soddisfa totalmente mentre l'eyeliner liquido di L'Oreal che sto utilizzando non mi lascia mai a piedi ma non mi fa nemmeno impazzire di gioia al quadrato (qua siamo scassapesigenti con gli eyeliner, come avrete capito).
Nel dubbio, li ho messi in valigia tutti e tre.
Tempo un paio di giorni in vacanza però e quello di Kat Von D è entrato in sciopero per l'ennesima volta, facendomi nascere l'immensa voglia di riutilizzarlo solo per mescolare lo zucchero nel the. Quello di L'Oreal si è rivelato ormai agli sgoccioli, costringendomi ad intingere la punta tre-quattro volte per un solo occhio, mentre quello Mulac non ha un tratto scorrevole e preciso come vorrei, tant'è che lo uso per riempire gli spazi nella coda dell'eyeliner.
Alla fine è successo che mi sono trovata di fronte una profumeria che vendeva Collistar ed ho pensato di correre ai ripari e di andare sul sicuro, ricomprando l'eyeliner Shock (17,20€) che mi era stato inviato lo scorso anno da Sabbioni Profumerie (ne avevo parlato e scattato foto qui).
Il tratto è sottile e riesco a tracciare facilmente (e velocemente! Fondamentale per me in un eyeliner) la coda esterna, il colore è nero e non grigio, la durata con un primer diventa davvero buona anche su una palpebra difficile come la mia - e non inferiore ad altri eyeliner in penna che però non scrivono altrettanto bene. In più non va a tratti, non mi ha mai lasciato a piedi come prodotti più blasonati e alla fine lo scorso eyeliner Shock mi è durato circa 6 mesi, con un utilizzo di 3-4 volte a settimana ed una punta che è rimasta praticamente intatta.


Urban Decay Matte Revolution in Temper
Anche Urban Decay è uscito con una formula di rossetti opachi ed anche stavolta io e il marketing siamo 1 a 0, per lui. Al di là del marketing, però, questa formula mi sta piacendo parecchio, tant'è che ho preso il colore Temper (21€). E 1993. E anche After Dark. Vabbè.
Temper è stato il rosso aranciato che ho deciso di portare con me in viaggio (e di cui trovate una foto con mille filtri sul mio account Instagram), mettendolo alla prova tra autobus, treni, uscite di 12 ore e pranzi siciliani. E dico, pranzi siciliani.
La formula è molto morbida e cremosa, ma col passare del tempo si fissa per diventare opaca. Non mi secca le labbra, la sto trovando molto confortevole per un finish matte e al contempo mi dura ore e ore. Dopo i pranzi era solo sbiadito in modo omogeneo e avrei anche potuto non ritoccarlo - ma la perfezionista maniacale che è in me l'ha ritoccato comunque.

MAC Heaux lipstick
Ormai le volte che ho nominato questo rossetto qui sopra non si contano più.
Mi sembra anche abbastanza inutile dal momento che si tratta di un'edizione limitata introvabile pure sulla luna ma ogni volta non mi trattengo dal fargli fare una comparsata. Devo decidermi a fare quel famoso post di possibili rossetti simili e dupe - perché qualcosa di molto simile in giro c'è.
Se seguite questo blog da tempo sarete quindi probabilmente stanche di veder apparire Heaux e saprete già a memoria tutto ciò che potrei ripetere: il color lampone perfetto, un finish super opaco splendido e bla bla.
È uno dei miei rossetti preferiti in assoluto che uso per qualsiasi occasione, dall'università alle cene, dal giro al supermercato al viaggio in treno e cerco di risparmiarlo solo perché non è più in vendita.


Nars Velvet Matte lip pencil in Walkyrie 
Acquistare Walkyrie di Nars (26,50€)è costato un'odissea sul sito online di Sephora, ma in fin dei conti ne è valsa la pena. Sia perché ho potuto comprarla tramite un buono, senza dover aprire il portafoglio, sia per il colore.
Nars lo descrive come "corallo spento" ma secondo me è molto di più e non ricorda particolarmente il corallo. Sembra piuttosto un color marsala di Pantone, né troppo rosso né troppo arancio né troppo marrone. In una parola potremmo definirlo splendido ma forse sarebbe una descrizione un po' imparziale e poco utile. È una tonalità che sto utilizzando per qualunque occasione davvero, dalle più formali alle più informali per dare un aspetto definito e pieno alle labbra. Colora senza strafare e il suo finish perfettamente opaco è il tocco in più.


* * * * *

Eccoci qua, al grido di "meglio tardi che mai" alla conclusione dei preferiti di settembre.
Ora non può ovviamente mancare la domanda di rito: ne abbiamo qualcuno in comune?

*PR Sample

Dolce&Gabbana Sophia Loren n°1 lipstick | swatch

$
0
0
Dolce Gabbana Sophia Loren lipstick

È uscita ormai da qualche settimana il rossetto firmato Dolce&Gabbana e creato in collaborazione con Sophia Loren. Insomma, marketing di alto livello qua ed io, ça va sans dire, mostrando scarsa forza di volontà ci sono cascata e ho ceduto all'acquisto.


Dolce Gabbana Sophia Loren lipstick
Dolce Gabbana Sophia Loren lipstick

Il rossetto in questione prende il nome di Sophia Loren n°1 e fa parte della linea classica dei rossetti Shine di Dolce&Gabbana. Il packaging sembra metallico ma non è pieno metallo come i Rouge G di Guerlain (note armi improprie che se tirate dietro a qualcuno possono causargli un trauma cranico) e risulta quindi leggero.
Al contempo però appare solido e ben poco cheap, come si suol dire.
Considerato il prezzo, tutto questo è senz'altro un punto a favore.
Oltre al nome del colore scritto in un font microscopico sul fondo della confezione e all'incisione "Dolce&Gabbana", sul tappo è presente la firma di Sophia Loren. È stampata ma sembra resistente e a prova di graffi e usura.

Ma entriamo nel vivo della questione...

"Non è solo un rossetto. Sophia Loren N° 1 è un gesto d’amore dedicato da Dolce&Gabbana a Sophia Loren e a tutte le donne. Il colore lo rende davvero unico: un rosso ciliegia luminoso creato, insieme a Domenico Dolce e Stefano Gabbana, da Sophia Loren in persona per esaltare l’intensa pigmentazione delle sue labbra. È  il suo rosso, la sua firma."

Partendo dal colore.
Leggendo descrizioni e didascalie ufficiali una frase è sempre presente: rosso ciliegia.
Guardando le foto o il video di Sophia Loren le sue labbra sembrano effettivamente tinte di un rosso spento, ben poco ciliegia ma comunque molto bello e non troppo visto e rivisto, a mio parere.
Passando in negozio anche l'area dello stand Dolce&Gabbana adibita al Sophia nº1 ha lo sfondo dello stesso rosso spento che si vede sulle labbra della Loren, nonché lo stesso della speciale confezione cartonata per i press sample che si vedono girando su Instagram.

Quando ho avuto occasione di passare davanti a una profumeria Douglas ne ho quindi approfittato per provare al volo questo rossetto, visto che le descrizioni e i pochi swatch trovati sul web non combaciavano e stavolta non riuscivo a farmene un'idea, così virtualmente.
Dal vivo magari non sarà un tono ciliegia ma un rosso spento, quello dello stand! Quello particolare! 
...
Errr no. È rosa.

Dolce Gabbana Sophia Loren lipstick swatch
Dolce Gabbana Sophia Loren lipstick swatch

Tutto sommato il colore mi è piaciuto comunque e, complice il volermi fare un regalo (e il marketing, certo), ho colto l'occasione di uno sconto del 30% e l'ho poi ordinato dal sito di Marionnaud.
Avendolo provato precedentemente dal vivo ero ben consapevole del colore che avevo acquistato; tuttavia non riesco a non pensare che le parole e i colori usati nella promozione del prodotto siano un po' fuorvianti. Se avessi preso questo rossetto via web basandomi "solo" su foto, video di Sophia Loren e didascalie probabilmente ne sarei rimasta delusa, non trovandomi davanti il tanto atteso "rosso ciliegia". Ma nemmeno il colore che appare su Sophia.
La chiave della questione secondo me sta tutta in quel "per esaltare l'intensa pigmentazione delle sue labbra. È il suo rosso". 
A quanto pare Sophia Loren ha infatti delle labbra molto pigmentate e in questo caso non stento a credere che anche un rosa simile su di lei viri al rosso e che sia stato effettivamente pensato per esaltare il suo colore, in questo senso.
Sfortunatamente però, io non ho il colore delle sue labbra (e nemmeno molto altro di ciò che vantava in gioventù, ahimè) ma una sfumatura che assomiglia all'intonaco bianco.
Ne deriva che su di me questo colore è solo rosa - e che apparirà tale anche su molte altre persone, è da tenere a mente.
Nonostante tutto è un rosa facile anche per chi solitamente fatica ad indossare questo tono (presente!): io ci vedo una leggerissima punta malva all'interno ma nel complesso non è un rosa freddo e contiene sicuramente più rosso che blu (ma again, non aspettatevi uno stick "rosso ciliegia").


Swatch
su NC15
Dolce Gabbana Sophia Loren lipstick swatch

Dolce Gabbana Sophia Loren lipstick swatches

I rosa sono rossetti che compro molto di rado perché trovare quello che mi dona non è cosa semplice e quindi non ho nulla di eccessivamente simile (meno male) con cui comparare il Dolce&Gabbana. 
Rispetto a Sakura Mochi di Neve Cosmetics è più rosato e con meno rosso all'interno (e se avete questo rossetto già avrete capito quanto poco "rosso ciliegia" sia l'altro, al confronto). 
Ombre Rose di Nabla o Mehr di Mac non c'entrano nulla e accanto al Sophia nº1 sembrano addirittura ben poco rosati.

Dolce Gabbana Sophia Loren lipstick swatch

Su di me è decisamente, totalmente, assolutamente rosa. Probabilmente questo è anche il tono di rosa più "freddo" (tra più virgolette) che posso portare senza che risulti troppo freddo; problema che ho con la maggior parte dei rosa medi e chiari.

Passando alla Formula.
Il rossetto è della linea Shine di Dolce&Gabbana e quindi va da sé che il finish sarà lucido, ma non eccessivamente e col passare del tempo tende ad assestarsi perdendo un po' di lucidità.
La texture è scorrevole e cremosa ma non scivolosa. Si stende facilmente ma dopo alcuni minuti sembra come fissarsi sulle labbra, senza andare poi a sbavare.
Per fare un confronto coi rossetti Mac, mi ricorda un po' la formula dei Cremesheen, se avete familiarità col marchio.
Non lo sento idratante ma non mi secca nemmeno le labbra e nel complesso è confortevole.
Per quanto riguarda la pigmentazione, questa è presente ma modulabile e gli swatch sono ststi realizzati con due-tre passate. Possiede inoltre una profumazione che potrebbe infastidirvi se siete sensibili ai cosmetici profumati ma che io amo: inizialmente mi ricordava qualcosa che non riuscivo a mettere a fuoco e poi, eccola lì, l'illuminazione. A me ricorda il profumo di violetta (amo) delle Meteorites di Guerlain ma in modo molto più discreto.
Se però state cercando un rossetto a lunga tenuta potrebbe non fare al caso vostro, mentre potrebbe piacervi di più se ciò che ricercate è piuttosto un rossetto confortevole, da poter applicare senza particolari attenzioni anche sulle scale di casa. Su di me infatti dura circa 3 ore e resiste ad una tazza di the e biscotti, ma se ne va davanti ad un pasto vero e proprio.



* * * * *
Chi, cosa, dove, quando, a quanto?
Il rossetto It's My Red Sophia Loren n°1 appartiene alla linea Shine di Dolce&Gabbana e contiene 3.5g di prodotto. È un'edizione limitata in vendita nelle profumerie rivenditrici del marchio e sui siti online di Douglas (link affiliato) a 38,90€ o Marionnaud a 33,90€.

* * * * *


Riassumendo, che dire? È un rossetto buono nella media. Non ha nulla che non vada e per essere una formulazione "Shine" anche la durata non è malissimo, per i miei standard, ma nel complesso non mi fa venire voglia di scendere per strada a decantarne le lodi.
Vale la pena se ricercate tutte le caratteristiche sopracitate, se vi piace tanto il colore o se siete grandi ammiratrici della Sophia nazionale, ma anche in questo caso vi consiglieri di cercare di pagarlo ben sotto i 30€ (sul sito Marionnaud è in vendita a 33€ e fanno spesso sconti del 25% e del 30% ad esempio).
Di fronte ai 39€ a cui lo vende Douglas non ve lo consiglierei nemmeno per collezione.
Se vi va di spendere una cifra simile in un rossetto Dolce&Gabbana, vi consiglio di orientarvi piuttosto verso i Dolce Matte - sempre che vi piaccia la selezione colore e il finish, s'intende - che sono tutto un altro pianeta.
Ma questa è una faccenda per un futuro post.

Voi avete in programma l'acquisto?
Avete già provato questa formula in altre colorazioni?

Dolce Gabbana Sophia Loren lipstick swatch

Black sparkles and Halloween

$
0
0
lime crime black velvet

Esiste forse un cliché peggiore del nero ad Halloween?
Quasi sicuramente sì, ma al momento non mi viene in mente.
 


Esco allo scoperto, conscia di prendermi dei fischi (non vi biasimo), nel dire che Halloween non è una data che mi suscita un entusiasmo incontenibile ma - ehi! - è pur sempre un'occasione per buttarsi su makeup diversi dal quotidiano, sicché. Per un attimo si può anche sperimentare l'ebbrezza di vivere in un mondo dove il rossetto nero è socialmente accettabile e non sconvolge più le altrui coscienze. È bene approfittarne.

Su questi schermi quando si parla di Halloween è però necessario mettere da parte tutti quei makeup FX d'effetto, super creepy, macabri et similia, semplicemente perché non ho le capacità adatte per ricreare una ferita con la carta da cucina senza che questa sembri appunto...carta da cucina. A ben vedere non sono nemmeno una grande fan di quegli effetti ma dall'altra parte, per coerenza, non mi perdo un video di Mykie.

Dicevo, avrei potuto pubblicare qualcosa di più inquietante tipo la mia immagine struccata e appena sveglia o, a scelta, ancora insonne alle 4 del mattino, ma oltre a non voler causare troppi incubi al prossimo ho anche un fondo di dignità da mantenere.
La mia interpretazione di Halloween per quest'anno è quindi banalesemplice, ma rappresenta pur sempre ciò con cui mi sento a mio agio ad uscire in queste occasioni, infinite volte più a mio agio rispetto ad un makeup dai richiami splatter (su di me, no thanks).
Inoltre se mi leggete da tempo lo saprete già, ma io vivo in ritardo come il Bianconiglio (ma senza orologio) e chi voglio prendere in giro? L'unico makeup che potrei mai realizzare prima di un'uscita è una cosa del genere, che richiede poco tempo ed è di una facilità estrema. Servono pure pochi prodotti, il che non guasta!

Il trucco è semplicissio davvero, praticamente uno smokey monocolore ma con quel dettaglio in più che lo fa sembrare un qualcosa di studiato quando in realtà si impiegano solo 10 minuti (bugia, ci sono le ciglia finte e quindi se avete la mia stessa manualità i minuti diventano anche 30, ma non puntualizziamo).


Occhi
Ho iniziato stendendo il fidato primer Shadow Insurance di Too Faced e sono passata poi alla matita nera usata come base su tutta la palpebra mobile. Lì per lì non avevo a portata di mano la matita Feline di MAC (perfetta come base per gli smokey scuri) né la Rocky di Nabla (adatta anche lei) e ho ripiegato sulla Aqua Eyes di MUFE che si è rivelata una pessima scelta: quello che cercavo era una matita nera che si plasmasse facilmente, in modo da partire con una base scura dai contorni già sfumati, ma avevo scordato quanto le Aqua Eyes fossero invece a presa rapida e più adatte ad altri scopi. Praticamente è stato impossibile smuovere il tratto tracciato e questo ha complicato la sfumatura seguente con gli ombretti. La pigrizia che è in me ha preso il sopravvento e, pur di non struccarmi e ripartire da capo, mi ha fatto sistemare in qualche modo la situazione.
Tutto questo per dire: se vi serve una matita nera per gli smokey, correte dalla Feline di Mac.

Ho poi recuperato dalla borsa la Naked Basics 1 (sempre presente...) prelevando Blackout, un ottimo ombretto nero, pigmentato, intenso, opaco ma facile da sfumare. L'ho steso su tutta la palpebra e ho iniziato a creare la sfumatura, cercando di portarla verso l'esterno aiutandomi anche con Naked2 e Foxy.
E ovviamente un 217 di MAC pulito. Senza il 217 per sfumare mi torna l'abilità dei 13 anni coi trucchi del Cioè.
Ho poi realizzato la stessa cosa lungo l'attaccatura delle ciglia inferiori, fino a congiungere questa sfumatura con quella superiore, a livello dell'angolo esterno.
Ho anche meditato se aggiungere del rosso ma alla fine ho preferito mantenere un effetto monocromatico.

Con un piccolo pennello di precisione macchiato di nero ho scurito anche l'angolo interno, per due ragioni: sia perché così mi sembrava di mantenere un legame col resto dell'occhio, senza creare troppo stacco con la luminosità di ciò che sarei andata ad applicarvi sopra di lì a poco, sia perché in questo modo ho potuto dare una forma, una sorta di traccia allungata e un po' definita per i glitter.


Invero, sono stati proprio i glitter il punto focale attorno a cui ho pensato il resto del makeup.
Volevo inserire a tutti i costi i 3D black di MAC, uno splendido mix di glitter sottili neri, argentei e olografici. Bellissimi in un trucco occhi completo o anche solo sopra una riga di eye-liner (e poi sono un regalo di un'amica blogger).
Tra il metodo di applicazione con la colla e quello con soluzioni liquide ho preferito quest'ultimo, prelevando i glitter con un piccolo pennello piatto intriso di Sealing gel di Illamasqua, che permette aderenza ma anche più precisione rispetto a quella che avrei ottenuto utilizzando una colla. Ho quindi cercato di stendere i glitter seguendo la forma allungata che avevo precedentemente creato con l'ombretto.
NB: i glitter di MAC non sono considerati eye-safe. Il che significa che Mac declina ogni responsabilità nel caso in cui ci siano conseguenze per l'occhio. Personalmente però, con le dovute basi, non ho mai avuto il benché minimo problema di particelle vaganti, nemmeno al momento dello strucco.

Fatto ciò arriva il momento di invocare Lisa Eldridge: l'applicazione delle ciglia finte.
Stavolta ho provato le Noir Fairy di House of Lashes. Su di me pure queste sono enormi e, esagerate per esagerate, preferisco le Pixie Luxe. Anche le Noir Fairy hanno una banda spessa ma sono meno rigide dell'altro modello, oltre che più delicate (dopo due utilizzi presentano già segni d'usura sulla banda).
Dopodiché, un po' di matita nera all'interno dell'occhio mista alla Currant di MAC (che è una matita labbra non eye-safe pure questa ma qua siamo temerari) et voilà. Il trucco occhi è completato.



Viso
Oltre ai soliti correttori Prolongwear di MAC e NARS Creamy Radiant, ho utilizzato il nuovo fondotinta di Charlotte Tilbury, Magic Foundation, di cui arriverà un post; tempo di farmi un'idea più precisa ancora su un paio di aspetti.
Come blush Pink Cult di MAC, seguito dall'ombretto Aura, dalla palette Venus di Lime Crime, usato come illuminante - neanche a dirlo in foto non si nota un granché ma dal vivo l'effetto è splendido. Cosa non è quest'ombretto.
Per le sopracciglia ho invece utilizzato la nuova Brow Divine di Nabla*, nel colore Uranus, il più scuro. Nel quotidiano mi trovo meglio con tonalità come Neptune o Jupiter, ma coi makeup particolarmente scuri mi sembra che la profondità di Uranus aiuti a controbilanciare il tutto.
Tra l'altro queste matite mi stanno piacendo molto. È vero che non sono particolarmente esigente coi prodotti per sopracciglia e che di solito vado solo a definire il contorno superiore con mano leggera, ma tra lo scovolino a dir poco ottimo (può uno scovolino essere migliore di tutti quelli mai provati prima? Pare di sì!) e la formula rigida e cerosa ma senza esagerare, per me è un sì.


Labbra
Mica ci allontaniamo dal cliché proprio ora, no?
Il rossetto più neroneronero e super opaco è Black Velvet, un Velvetines di Lime Crime.
Opaco, omogeneo, duraturo. Prima o poi devo davvero fare una review dei Velvetines.
In caso di rossetto nero consiglio caldamente di usare un pennello labbra preciso: il nero enfatizza ogni minima imperfezione dell'applicazione e, per quanto ci lavoriate su, non sembra mai perfetto abbastanza (o almeno, a me fa questo effetto).


* * * * *



Done!
Ah, quanto vorrei che fosse socialmente accettabile uscire più spesso con makeup simili senza essere caldamente invitati a recarsi in un centro di igiene mentale o presso un esorcista.

Voi, programmi per il 31?


Nabla Crème Shadow | swatch & first impression

$
0
0
Nabla creme shadow ombretti crema swatch
PR Sample*
Nabla Cosmetics allarga la sua linea ed esce coi nuovi Crème Shadow, ombretti in crema che promettono di essere cremosi ma sfumabili ma modulabili ma pure resistenti. Insomma, promesse elevate! Le tonalità disponibili attualmente sono sei: il nude Underpainting, il rosato Pinkwood, il color melograno Supreme, Caffeine, Bakery e il più luminoso Dandy.
Dopo una decina di giorni sono riuscita a raccogliere un po' di impressioni, assieme a swatch e confronti con altri ombretti in crema come i Paint pot di MAC. Pronti, partenza, via!


"Ombretti in crema waterproof a lunga tenuta dal colore pieno ma modulabile. 
Il prodotto si sfuma facilmente in un finish puro e vibrante che non si deposita tra le pieghe durante la giornata. 
La formula né troppo dura né troppo morbida permette di prelevarne la giusta quantità per un'applicazione facile da gestire.
La consistenza dei Crème Shadow consente di applicare il prodotto anche in modo definito
e la formula fast dry li rende ideali come eyeliner"

La descrizione che ne fa Nabla non è di poche promesse, ma andiamo con ordine.
La texture dei Crème Shadow è cremosa e probabilmente saranno tra gli ombretti in crema più morbidi e cremosi con cui abbiate avuto a che fare (escluse le formule come quelle degli Astra e dei Wycon Soft Mousse, s'intende).
Presente gli ombretti in crema di Maybelline? Più morbidi.
Presente i Paint Pot di MAC? Sempre più morbidi.
Se premete il dito sulla superficie di quest'ultimi non riuscirete a creare grandi solchi e segni, sui Nabla sì.
Il polpastrello non sprofonda, ma per prelevare una buona quantità di prodotto è sufficiente poca pressione.
"Capirai che gran cosa..." eh lo so, sembra un dettaglio irrilevante ma in realtà una texture così facile da prelevare rende l'applicazione più semplice quando si vuole utilizzare un pennello (che con alcuni ombretti in crema non si riesce proprio ad usare senza scomodare svariati anatemi e non è il caso).

Coi Crème Shadow il pennello, soprattutto quello da sfumatura (e sappiamo tutti che su questi schermi quando parliamo di "pennello da sfumatura" parliamo automaticamente del solo ed unico 217 di MAC, errr) può essere utile, perché Nabla ha ragione: il prodotto è molto pigmentato ma si sfuma facilmente.
Quando la prelevate, la texture non è particolarmente sottile ma è possibile sfumarla fino ad un risultato sottilissimo. Di contro, può essere anche costruita fino ad ottenere un colore totalmente pieno e saturo.
L'accortezza che bisogna avere è di sfumare in fretta: questi ombretti lasciano circa 30 secondi (molto circa) di tempo, dopodiché si fissano. E con si fissano intendo proprio si fissano.
Si incollano, si affezionano, non si spostano. Nein!

nabla ombretti crema review

La descrizione di Nabla ha ragione anche su questo punto: sono a lunga tenuta.
Se mi seguite da parecchio tempo lo saprete già, ma vale la pena ripetere anche in questa sede che io con gli ombretti in crema non ho un rapporto idilliaco. Il fatto è che 9 su 10 su di me non reggono senza primer e mi segnano già le linee delle palpebra nel giro di poco. Potrebbero essere la soluzione veloce per quando si ha poco tempo a disposizione per il trucco (cioè, per quel che mi riguarda, quasi sempre) e mi piace pure come riescono ad uniformare la palpebra in 3 secondi, ma devo sempre e necessariamente utilizzare un primer. Non posso nemmeno sfruttarli come basi per gli ombretti in polvere senza aver prima steso il primer vero e proprio. Quindi, a conti fatti, l'ombretto in crema diventa quasi uno step in più che la mia pigrizia mi fa spesso saltare: anziché primer+ombretto cremoso+ombretto in cialda preferisco andare direttamente di primer+ombretto in cialda. (Giàà, i grandi problemi della vita).
I paint pot? Non mi reggono.
Maybelline? Neppure.
Chanel? Non ho mai osato utilizzarli senza primer.
Gli unici che resistevano alla mia palpebra difficile erano gli Aqua Color di MUFE, di cui però non mi fa impazzire la texture (e nemmeno il costo).

Immaginate quindi il mio stupore quando dopo 5-6 ore i Crème Eyeshadow di Nabla stavano ancora lì. Non si erano infilati in nessuna linea e anfratto del contorno occhi. E senza primer.
Questa cosa ha tipo dell'incredibile perché se qualcosa dura sui miei occhi potrebbe avere chance di sopravvivere anche ai climi tropicali.
Tutto ciò li rende effettivamente adatti anche all'uso alternativo che proprone Nabla ovvero quello dell'eyeliner. Al di là della durata, il tratto è molto facile da tracciare poiché la texture è scorrevole, non tira, non strappa ed il risultato è omogeneo. Se riuscite a portare gli eyeliner colorati e più tenui del nero, potrebbero fare al caso vostro - ovviamente hanno un'ottima resistenza ma non quanto un eyeliner liquido nato appositamente per questo scopo, ça va sans dire. Io purtroppo ho bisogno di eyeliner con una base molto scura che mi dia maggior definizione e se avete anche voi questa esigenza, vi consiglio di sfruttare i Crème Shadow sopra un eyeliner nero. Aww.
Per il resto il colore dopo 10 ore non appare fresco e saturo come appena applicato, ma su di me è ancora presente e visibile (sempre senza primer).


In definitiva, il fatto di essere modulabili e sfumabili li rende a mio avviso ottimi per creare quei makeup velocissimi al mattino e con un solo prodotto. A seconda di come e dove vengono applicati sulla palpebra (intensificati o sfumati) si riesce a creare maggior dimensione e a far sembrare il trucco più complesso di quanto non sia (occhio però, perché una volta asciugati fanno molta presa e quindi il secondo strato sarà meno sfumabile del primo).


nabla ombretti crema review

Per fare qualche confronto...

Maybelline Color Tattoo: prendete le mie parole con le pinze dal momento che ho solo il colore Pomegranate Punk, ma la sua texture la trovo più secca e meno cremosa dei Nabla, oltre che meno pigmentata e meno modulabile.

Chanel Illusion d'Ombre: qua siamo su un mondo a parte dal momento che la consistenza è piuttosto quella di una mousse semi-solida ed i colori hanno un finish estremamente brillante, quasi glitterato. I Nabla differiscono totalmente nella formula, e sono di fatto due tipologie di ombretti in crema non sostituibili reciprocamente, ma i Crème Shadow sono sicuramente più pratici e semplici da utilizzare (più modulabili, più sfumabili, più semplici da prelevare, finish meno importanti).

MAC Paint pot: i grandi rivali. Allora. Da dove cominciare. La texture dei MAC è molto più solida e ferma rispetto ai Nabla, più sottile, ma anche molto meno modulabile e meno sfumabile. Da una parte i Nabla sono più cremosi ma si fissano in fretta, dall'altro i paint pot si fissano meno (e su di me restano intatti per...meno di 3 ore).

Make Up For Ever Aqua Color: Anche di questi ne ho solo un colore, ma basandomi su quello posso dire che anche questa texture è molto meno morbida e cremosa dei Nabla. È più sottile e si preleva meno facilmente ma è molto stratificabile pure questa. Si sfuma meglio dei precedenti, anche se non tanto quanto i Nabla, e si fissa ancor più in fretta di quest'ultimi. La sensazione di "presa" che creano sulla palpebra io la sento simile ed anche la durata è davvero buona. I MUFE hanno addirittura una resistenza superiore (del resto la linea Aqua di MUFE nacque per i makeup delle atlete francesi di nuoto sincronizzato, sicché...)

nabla ombretti crema review opinioni

Data la particolare texture sfumabile e molto modulabile di questo prodotto, ho preferito farne swatch di diversa intensità. Leggendo in giro sul web mi sono accorta che molte si chiedevano quali fossero i colori reali di alcuni Crème Shadow, se quello fosse più marrone o più taupe, se quello fosse più dorato o marrone e così via. Spero che le foto seguenti siano utili a rendere l'idea, perché il fatto è che alcuni di questi ombretti cambiano sfumatura a seconda dell'intensità con cui vengono applicati.


Questi swatch sono la resa massima che si può ottenere. Qui ho stratificato il colore dicendo ciao alla parsimonia, ma è da tenere a mente che l'effetto sull'occhio sarà generalmente un po' più tenue di così.

nabla creme shadow swatch ombretti

Questo invece è l'effetto sfumato.


Nabla Underpaiting
Nabla Underpaiting swatch soft ochre mac

Beige-crema dal sottotono caldo. Matte.

Underpaiting è un nude in base gialla pensato per uniformare la palpebra con eventuali discromie e per fare da base agli ombretti in polvere. È l'unico Crème Shadow dal finish matte ed è anche l'unico che differisce da quanto detto finora per la texture: Underpainting non è infatti particolarmente modulabile né molto sfumabile. Il che è anche coerente con lo scopo per cui è nato, comunque. 
Domanda da 5€: è identico a Soft Ochre di MAC? 
Quest'ultimo è leggermente più giallo e chiaro di Underpainting ma parliamo di differenze così minime che i due sì, possono essere ritenuti interscambiabili una volta applicati. 
Il Nabla è più cremoso nella texture ma se avete una palpebra un po' secca che ha problemi con Soft Ochre (solitamente è impietoso ed evidenzia la secchezza) temo li potreste avere anche con questo colore dei Nabla. 
Personalmente uso questo genere di ombretti per uniformare la mia palpebra fin troppo colorata (Team Palpebre Marroni!) e lasciarlo poi così com'è ad illuminare lo sguardo. Non ho l'abitudine di usarli come base e preferisco un primer normale, ma in caso vi consiglio di stendervi sopra un ombretto color carne. Mi sembra che così gli ombretti si sfumino meglio (la base fa "presa" e non mi facilita troppo la sfumatura altrimenti - magari sono io ad essere impedita).
Tra i due, Underpaiting su di me resiste molto di più mentre Soft Ochre inizia a cedere dopo un paio d'ore.
Nota: mi hanno fatto giustamente presente che questa tonalità può funzionare da sola come base uniformante solo se è molto vicina al colore della vostra base naturale. Nel mio caso lo è, ma ad alcune persone crea uno stacco cromatico visibile.

Da qui in poi ci sono due swatch per ogni colore: nel primo v'è una sola applicazione con la normale quantità che si preleva da sé, nel secondo vi sono due passate di prodotto.


Nabla Bakery
Nabla Bakery swatch
Nabla Bakery swatch

Delicato taupe-nocciola. Satin.

Bakery è un color nocciola dalla base calda ma che si raffredda e vira verso il taupe se viene stratificato.
Il finish è Satin nel senso che non è del tutto opaco, ma quasi.
Per la texture vale tutto quello detto finora.
Su di me Bakery è quasi un nude. Eh lo so, sembra impossibile, ma qua facciamo parte del TeamPalpebreMarroni non a caso. Applicato in quantità normale è infatti dello stesso colore delle mie palpebre e non aggiunge particolari differenze se non una maggiore uniformità e una leggerissima satinatura, ma immagino che su molte altre persone dia invece un tocco di colore.

Rispetto a Narciso è più taupe, contro Wild Side è molto più freddo ed è invece meno freddo di Fossil anche quando stratificato.


Nabla Dandy
Nabla Dandy Indiawood swatch
Nabla Dandy Indiawood swatch

Oro-bronzo di media tonalità. Bright.

Dandy è difficile da descrivere ed è un colore che in foto non rende nemmeno la metà: se non vi va di fidarvi a scatola chiusa (e non vi biasimo) vi consiglio di provarlo se capitate nei pressi di un rivenditore Nabla.
Dal vivo è bellissimo ed è tra i miei Crème Shadow preferiti.
Ha una base color bronzo con una luminosità dorata, che però non è eccessiva. Più lo si stende in modo leggero, più appare dorato e luminoso. Stratificandolo invece si scurisce verso il bronzo.

Bare Study di Mac è molto più chiaro e perlato mentre Indianwood, sempre di Mac, lo ricorda un po' come sfumatura. Non è però modulabile alla stessa maniera e dal vivo è più palese quanto i finish dei due siano differenti ed anche se non si nota dallo swatch, perché non era colpito direttamente dalla luce, credetemi, Dandy è molto più luminoso di Indianwood, non c'è storia. Glitz di Nabla è più dorato mentre Sandy è molto più freddo.


Nabla Caffeine
Nabla Caffeine swatch
Nabla Caffeine swatch

Marrone scuro con riflessi bronzo. Bright.

Caffeine è un altro dei miei preferiti!
Descritto perfettamente da Nabla, i riflessi bronzo lo rendono luminoso e per nulla piatto né scontato. È un colore che mi ha sorpresa più indossato che swatchato sulla mano, dal momento che è sugli occhi che tira maggiormente fuori il riflesso bronzo.
La formula è quella descritta finora, anche se Caffeine non è tra quei colori che cambiano sfumatura se stratificati.
Vi confesso che è il Crème Shadow che sto utilizzando di più: lui e il pennello 217 di MAC permettono di creare in 2 minuti uno smokey color caffè e luminoso q.b.


Nabla Pinkwood
Nabla Pinkwood swatch
Nabla Pinkwood swatch

Rosa antico-malva. Satin.

Pinkwood è una sfumatura di rosa facile da sfruttare anche per chi coi rosa ha un rapporto problematico (alzo la mano). Non è infatti particolarmente rosa né freddo e, anzi, se sfumato la sua base tira fuori un colore quasi nocciola rosato.
Pensavo fosse simile a Fresco Rose, un vecchio paint pot di Mac in edizione limitata che aveva fatto furori a suo tempo, ma mi sbagliavo: il MAC è più freddo e rosa (e non mi sta un granché bene, aggiungerei, ma ai tempi non avevo ancora ben capito su che colori buttarmi in tranquillità e quali guardare con più sospetto).

Nabla Supreme
Nabla Supreme Daphne Grenadine swatch
Nabla Supreme swatch

Color melograno di tonalità medio-scura. Bright.

Ma quant'è bello.
Che Supreme vincesse parte del mio cuore cosmetico era prevedibile come il finale di un film giallo di quart'ordine, ma tant'è. 
Non saprei come altrimenti descrivere il colore se non con le parole che usa Nabla. Il finish è Bright, e si vede per quanto è luminoso, mentre per la texture vale tutto quello che è stato scritto prima, con la sola differenza che Supreme non cambia particolarmente sfumatura a seconda della quantità usata.

Credevo fosse molto simile a qualche altro ombretto in polvere di Nabla ma mi sbagliavo: Daphne 2 ha una base molto più scura, Grenadine è più rosato, Aphrodite è più aranciato.
Inoltre mi sono scordata di inserire nella foto Pomegranade Punk, un Color Tattoo di Maybelline della stessa famiglia cromatica ma che in realtà non gli assomiglia: è meno pieno, più chiaro e contiene degli shimmer argentati visibili.



* * * * *
Chi, Cosa, Dove, Quando, a Quanto?
I Crème Shadow di Nabla sono ombretti cremosi che contengono 5g di prodotto (la stessa quantità dei Paint pot di MAC). La confezione è leggera e in plastica. Sono in vendita presso i negozi rivenditori ed il sito ufficiale Nabla Cosmetics al costo di 11,50€. Si tratta inoltre di prodotti cruelty free e vegan.

* * * * *

Questi ombretti mi stanno piacendo davvero tanto. Tanto tanto. 
(Non serve specificare che lo sto dicendo in sincerità e non perché ricevuti dall'azienda, vero? Sì? Perfetto!)
Si applicano facilmente, si sfumano, si stratificano per creare un trucco completo e con dimensione in pochissimi minuti e, cosa per me non scontata, mi durano ore anche senza primer.
Se capitate nei pressi di un rivenditore Nabla, vi consiglio di provarli. 
E se siete indecise su quale swatchare per primo...io partirei soprattutto da Caffeine o Dandy oppure Supreme (i miei preferiti, diciamolo!)

O ne avete già acquistato qualcuno?
Come vi trovate?

Nabla creme shadow swatch

I prodotti presenti in questo post mi sono stati inviati a scopo valutativo dall'azienda. Tuttavia non ricevo alcun compenso monetario per parlarne e quelle espresse sono le mie sincere opinioni personali, come sempre.

Monthly Favorites: October 2015

$
0
0

Vorrei potervi dire che sì, ho sbagliato a scrivere il titolo, ma la verità è che ho scritto "ottobre" volutamente.
Da queste parti siamo arrivati a dei ritardi record, tipo pubblicare i preferiti di un mese, alla fine del mese seguente. Tra un po' sullo sfondo dovevo mettere i fiocchi di neve al posto delle foglie, ma soprassediamo e procediamo verso la parte clou del post.



Becca Shimmering Skin Perfector in Pearl
A periodi alterni riscopro l'amore per questo prodotto. È un illuminante multiuso con una texture a metà tra il cremoso ed il gel: può essere mixato al fondotinta per renderlo più luminoso, può essere applicato come base su tutto il viso, se vi sentite di abbracciare l'effetto strobing senza timore, oppure si può utilizzare come illuminante localizzato sugli zigomi o dove più si preferisce. L'utilizzo che ne faccio io è prevalentemente quello di illuminante tradizionale e l'effetto che crea è qualcosa di stupendo, senza glitter o shimmer di sorta, riflessato e visibile ma non eccessivamente metallico in modo artificiale. Insomma niente effetto tacky in stile Las Vegas.
Dello Shimmering Skin Perfector (33£) ne esistono diverse tonalità ma ai tempi presi Pearl, che è la più chiara. Probabilmente Moonstone sarebbe ancor più naturale su di me in quanto più dorato e meno bianco-perlato, ma alla fine amo anche Pearl e quando cerco un effetto luminoso di tutto rispetto vado sempre su di lui.

Anastasia Beverly Hills liquid lipsticks in Dusty Rose
Questo rossetto ha causato una sorta di odissea dell'acquisto.
L'avevo notato durante le anteprime che ne precedevano l'uscita in luglio.
Poi l'uscita è slittata a data indefinita, poi è apparso sul sito di Anastasia due mesi dopo e poi l'ho acquistato. Poi però il servizio clienti si è praticamente scordato di spedire il mio ordine, poi Dusty Rose (20$)è andato sold out e così, dopo un paio di mesi, al posto del rossetto ho avuto un rimborso (comunque graditissimo).
Alla fine, quando ormai avevo mentalmente archiavato la questione sotto il file "impossibile da reperire", l'ho trovato da una ragazza che lo rivendeva ancora intatto e ad una cifra più che onesta.
Non posso dire che ne valga la pena perché ritrovarmi mio malgrado a rincorrere un oggetto per mesi trovo che non valga mai la pena, ma se non altro il colore in sé è una meraviglia e non mi ha fatto pentire della spesa.
Il nome Dusty Rose non poteva essere più azzeccato: è proprio un rosa anticato e spento, discreto, per il mio gusto anche elegante e non troppo freddo. Lo sfrutto anche per le occasioni quotidiane perché queste tonalità mi danno sempre l'idea di un aspetto ordinato e sofisticato con poco sforzo.
Se ve la sentite di imbacarvi in un ordine dagli USA (occhio alla dogana), al di là delle mie disavventure, Dusty Rose è parte della linea permanente di Anastasia.

 

Lime Crime Velvetines in Pumpkin+Squash
Due secondi dopo aver visto la prima immagine già sapevo che Pumpkin (il Velvetine a destra) mi sarebbe servito.
Va bene, forse servire non è il verbo più adatto quando si parla di makeup ma ci siamo capiti, no?
Non ho mai fatto mistero di apprezzare molto i Velvetines di Lime Crime (20$) e credevo di aver trovato uno dei miei preferiti in assoluto nel colore Riot. Questo però accadeva prima di Pumpkin, che ha scalzato tutti gli altri contendenti ed è diventato il mio rossetto più utilizzato in questo periodo.
È un bellissimo (ma sono di parte) color ruggine che vorrei tanto trovare anche in un rossetto in stick, giusto per avere un'opzione da usare nei giorni in cui la condizione delle mie labbra non è la più adatta per un rossetto liquido opaco. E per non farci mancare nulla, nemmeno una segnalazione alla neuro, quando indosso il maglioncino ruggine lì a lato, Pumpkin è d'obbligo. Che colore stupendo.
Squash, il Velvetines di sinistra, è un aranciato con una base gialla molto evidente e l'ho preso in un momento di follia. Mi sta particolarmente male, com'era prevedibile con una maggior quantità di buonsenso, ma mixato con Pumpkin in quantità 1:1 crea quello che per me è l'arancione perfetto: non troppo rosso, non troppo giallo, spento quanto basta. Ora non mi resta che trovare un rossetto così (ed è qui che mi sono accorta quanto ormai si trovino facilmente dei rossetti blu ma si scarseggi di questi toni dalle sfumature delle foglie autunnali).

Neve blush pop-corn* 
Del blush pop-corn (10,96€) avevo parlato qui e non posso che confermare la prima impressione avuta.
Mi piacciono sempre molto questi colori tenui e naturali che non litigano con troppi makeup occhi né rossetti. Pop-corn, con la sua sfumatura pescata, s'è rivelato un ottimo abbinamento anche per tutti i colori caldi che sto usando ultimamente, come i Velvetines precedenti.


Korres Fig shower gel
Il profumo dei fichi maturi in un flacone.
Sa di autunno, sa di cesti in vimini, di tappeti di foglie. Ma soprattutto della polpa dei fichi, in modo tremendamente naturale e verosimile, come spesso capita con le profumazioni dei bagnoschiuma Korres (11€) che di norma restano lontani dagli odori troppo chimici o artificiali.
Se vi piace il profumo dei fichi, provatelo. Lo dico così, diretto e senza se.

* * * * *

In ritardo, ma siamo giunti alla fine di questo post a tema autunnale.
A quanto pare i miei gusti in fatto di cosmetici e makeup risentono pesantamente delle stagioni (banalità 100%).
Ma piuttosto, quali sono stati i vostri preferiti di questo mese?
Siete per caso a conoscenza di un rossetto rosso ruggine a me ancora oscuro ma che dovrei correre a provare?

*PR Sample

MAC Viva Glam Miley II swatch, review | World AIDS Day

$
0
0

Se mi seguite da tempo, specie sulla pagina Facebook dove ogni tanto vado fuori tema rispetto al blog, avrete capito che ci sono tematiche che mi suscitano un interesse più grande del makeup (il che è già tutto dire, sì...) e nella giornata di oggi c'è l'occasione di unirle a questo lato cosmetico senza apporre troppe variazioni forzate al tema del blog.
L'1 dicembre è infatti la giornata mondiale della lotta all'AIDS e quindi, per restare in linea coi soliti argomenti leggeri, non si può non menzionare MAC con la sua campagna Viva Glam.


MAC vanta infatti una linea permanente di 6 rossetti, chiamata appunto Viva Glam, ai quali aggiunge periodicamente delle nuove tonalità in edizione limitata che solitamente restano in vendita per qualche mese o un anno.
La particolarità di questa linea è che, non solo oggi ma tutti i giorni dell'anno, il 100% del prezzo (iva esclusa) di questi rossetti e gloss va a finanziare la MAC AIDS Fund: la fondazione creata dal marchio e che dal 1994 si occupa in diversi modi dell'assistenza a persone affette da AIDS.

I colori dei rossetti Viva Glam ad edizione limitata portano sempre il nome di un portavoce e il 2015 è stato l'anno di Miley Cyrus e dei suoi due Viva Glam Miley I, un fucsia dal finish Amplified, Viva Glam Miley II, un rosso aranciato opaco protagonista di questa puntata, e dei relativi Lipglass.
Ma prima...

La parentesi più utile di tutto il post
La scelta di Miley Cyrus come rappresentante della campagna Viva Glam 2015 non è stata esente da polemiche, rivolte al suo personaggio controverso. Tuttavia, per aggiungere la mia opinione non richiesta - of course, c'è da considerare che MAC ha sempre scelto testimonial irriverenti, per tenere anche fede alla sua filosofia di accettazione della diversità (non a caso il suo slogan è "All ages, all races, all sexes") e se è stata scelta una testimonial che si rivolge ad un pubblico particolarmente giovane forse è anche perché Mac è a conoscenza delle statistiche.
Questo infatti è quanto accade in USA (statistiche anno 2012): 1 nuovo contagio di HIV su 4 riguarda giovani di età compresa tra i 13 e i 24 anni. Il che fa pensare quanto di informazione e prevenzione non si parli mai abbastanza e quanto si pensi troppo spesso che quello dell'HIV sia un problema relegato solo ad ambienti omosessuali, della tossicodipendenza o degli over 40 che ricercano sesso a pagamento - non è così.

(Il momento nerd)
Che roba è HIV?
Si trasmette attraverso:
- sangue
- latte materno
- sperma
- secrezioni vaginali
(NON con la saliva e NON con un contatto umano quotidiano o cutaneo)
e, parlando in termini estremamente semplificati, HIV è un virus (un retrovirus a RNA) che infetta una tipologia specifica di globuli bianchi, ovvero i linfociti T (per gli amici più stretti, linfociti T helper CD4+). 

Da una perdita della corretta funzionalità di questi tipi cellulari deriva un sistema immunitario compromesso e non più in grado di contrastare efficacemente agenti patogeni e infezioni.
Si parla della sindrome AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita) quando, a seguito dell'infezione da HIV, il livello dei linfociti "funzionanti" scende al di sotto di certi valori ed iniziano a comparire i sintomi conseguenti, come ad esempio l'insorgere di infezioni opportunistiche e la difficoltà a superare eventi infettivi normalmente banali.
Ciò significa che chi ha contratto l'HIV non soffre necessariamente di AIDS.

La compromissione dei linfociti è infatti lenta e per questo i primi sintomi - e quindi la patologia vera e propria - possono insorgere anche anni dopo il contagio. Tuttavia, anche in quel lasso di tempo privo di sintomi, il virus continua la sua silente attività.

Cosa fare in seguito ad un rapporto a rischio o sospetto di contagio?
Aspettare (e astenersi da rapporti non protetti, per l'incoluminità altrui).
Fare un test giorni dopo non ha infatti validità poiché, anche in caso di infezione, non sarebbero ancora riscontrabili gli anticorpi contro HIV, che sono ciò che il test andrà a ricercare.
Paradossalmente però la fase iniziale, in cui difficilmente una persona sa di aver contratto il virus e potrà avere tutt'al più degli eventi febbrili, è quella in cui HIV replica (cioè si moltiplica) più velocemente ed è qui che il rischio di infettare altre persone è estremamente elevato e addirittura maggiore rispetto alla fase cronica del contagio, che subentra nel tempo.

(il momento dello schema nerd più chiaro delle mie mille parole)


Un test standard per HIV va quindi eseguito dopo 3 mesi dal possibile contagio.
Altrimenti è possibile richiedere il test HIV per l'antigene p24 ed effettuarlo circa un mese dopo il sospetto di contagio: a differenza del precedente che sonda la presenza di anticorpi che il sistema immunitario produce contro il virus, il secondo rileva infatti l'eventuale presenza di un antigene prodotto dal virus stesso nelle fase iniziali del contagio.
In caso di infezione accertata, ad oggi l'aspettativa di vita è ben diversa rispetto agli anni '90.
Grazie alla ricerca - e quindi indirettamente anche ai fondi raccolti da campagne come quelle che si vedono l'1 dicembre - sono stati scoperti e utilizzati con efficacia dei farmaci antiretrovirali che riescono a limitare i danni del virus nei confronti dei linfociti e quindi l'insorgere dei sintomi dell'AIDS, dando spesso delle ottime aspettative di vita. Tuttavia, ad oggi, non esiste ancora una terapia che guarisca, ovvero debelli il virus HIV, e i suddetti farmaci vanno assunti per tutto il corso della vita; non senza effetti collaterali ed il rischio di gravi complicanze.
La terapia farmacologica inoltre è più efficace se intrapresa prima della presenza dei sintomi acuti e per questo, oltre che per la salute delle altre persone e di un eventuale partner, un test il più repentino possibile è di vitale importanza per sapere come agire e poter chiedere il supporto medico di uno specialista.

Cosa fare in seguito ad un rapporto a rischio ma ad un test negativo eseguito rispettando tutte le tempistiche del caso?
Ringraziare la propria buona stella.
E usare sempre il preservativo.

Chiudendo i libri e facendo un salto chilometrico, riprendiamo con le cose leggere.
Quindi. Dicevamo.
Mac Aids Fund. Rossetti Viva Glam. Miley Cyrus. Rossetto aranciato.
Ecco, allora.


Il Viva Glam Miley II viene infatti descritto da MAC come "bright orange", un arancione acceso, ma "obiezione, vostro onore". A mio vedere è piuttosto un rosso aranciato o un arancio che vira al rosso, a seconda, ma comunque la si giri la componente rossa c'è. Forse l'avrei definito un rosso corallo aranciato. Sicuramente però resta un colore acceso come sostiene Mac.

Il finish è matte e la formula in questo caso tiene fede alla nomea di Mac. È ferma, piuttosto che cremosa, ma per nulla secca e si stende sulle labbra senza troppi sforzi. L'unica accortezza che consiglio è l'utilizzo di una matita o di un pennellino perché, come accade con moltissimi rossetti opachi, è difficile tracciare dei bordi precisi e perfetti direttamente dallo stick.
La pigmentazione è omogenea e molto alta, così come la durata: per dire, l'ho indossato anche ieri e dopo 5 ore, una merenda (non oleosa) e due tazze di the era ancora lì, sbiadito in modo quasi impercettibile.
In più, per avere un finish matte, io lo sento confortevole e non mi secca le labbra nel corso delle ore.
Praticamente è un altro rossetto opaco di Mac ben riuscito.


Per fare qualche confronto...
So Chaud (clic qui per lo swatch)è più arancione e meno brillante. Temper di Urban Decayè più spento e più mattone.


Per rendere meglio l'idea del colore ho pensato di paragonarlo anche ai due estremi: un arancione pieno, come Riviera di Hourglass, ed un rosso, come Ruby Woo.

Swatch!
(su NC15)
Mac viva glam miley swatch
mac viva glam miley ii  2 swatch

Su di me è un rosso corallo che resta lontano dall'arancione, ma era prevedibile.
Infatti, sulla mia carnagione molto chiara e molto gialla, le sfumature marroni e aranciate tendono a smorzarsi sempre un po' e al loro posto spicca la componente rossa.

◆ Per vedere Viva Glam Miley II su un incarnato più freddo, click qui sul post di Misato.

* * * * *
Chi, Cosa, Dove, Quando, a Quanto?
Viva Glam Miley II è un rossetto dal finish matte, in vendita presso gli store o i corner MAC e sul sito maccosmetics.it al costo di 19€ per 3g di prodotto.
È presente anche il suo lipglass abbinato.
Si tratta di un'edizione limitata che resterà in commercio ancora per qualche mese.
Il costo del rossetto (IVA esclusa) andrà a finanziare la MAC AIDS Fund.

* * * * *

La linea Viva Glam di MAC è un qualcosa che consiglio sempre e nel caso siate indecisi se acquistare un rossetto Mac standard o un Viva Glam, io voto a prescindere per quest'ultimo.
Per questo motivo quando esce un rossetto Viva Glam lo acquisto sempre, a patto che il colore sia portabile per i miei standard (il lilla di Nicki Minaj, ad esempio, ho dovuto evitarlo), e nonostante il dubbio iniziale sul Glam Miley II ("sarà troppo acceso? Sarà troppo simile a So Chaud?") sapevo che alla fine l'avrei preso. E non me ne sono pentita.
Non è il tipico colore di rossetto che porto in inverno, ma pare che a febbraio uscirà il nuovo Viva Glam Ariana (Grande) e il Miley rischia di sparire dagli scaffali prima dell'arrivo della primavera. Quindi ho colto l'occasione per acquistarlo qualche settimana fa.

Per altri swatch dei Viva Glam:

Voi avete già provato qualche rossetto di questa serie?
Comunque, in caso abbiate qualche incertezza sull'acquisto dei prodotti Viva Glam, vi segnalo questo link.

Nabla Kernel, Underground, Cosmic Dancer, Rock'n'nude lipsticks | swatch & first impression

$
0
0
Nabla rossetti Artika
*PR Sample

Nabla Cosmetics ha lanciato la sua tanto attesa collezione invernale, Artika, ispirata ai colori dei paesaggi glaciali e composta da 8 ombretti, 3 crème shadow e 4 rossetti Diva Crime.
Data la vastità della collezione ho preferito dividere swatch e prime impressioni in tre post differenti. Quelli sulle due tipologie di ombretti arriveranno, ma questa intanto è la puntata dedicata ai rossetti!




Nabla rossetti Artika

Anche per queste quattro nuove aggiunte, la formula è quella classica dei Diva Crime di Nabla: coprente in una passata, cremosa, morbida e iper scorrevole ma che si fissa per poi opacizzarsi e durare, senza sbavare. Su di me i Diva Crime resistono discretamente anche ai pasti (non oleosi) e, a mesi dall'uscita, si riconfermano tra quei pochi rossetti opachi che posso utilizzare quando le labbra implorano acqua, burrocacao e pietà.
Non c'è da aspettarsi un finish matte all'ennesima potenza come i Retromatte di MAC, ma non si possono nemmeno definire lucidi. Mi fermo qui ma per chi volesse approfondire la formula, mi ero dilungata di più in questo post.

Nabla rossetti Artika swatch

Le quattro nuove tonalità sono abbastanza variegate tra loro e c'è qualcosa per le amanti dei nude, per quelle dei rossi, per chi ama le sfumature del lampone e anche per coloro che invece preferiscono l'intensità di un rossetto scuro.


Nabla Kernel
"Una tonalità plumbea di rosso-marrone.
Un bordeaux che reinterpreta gli anni novanta in chiave ultramoderna"
Nabla Kernel swatch

Quando l'ho provato davanti allo specchio, ho sgranato gli occhi e mi è scappato ad alta voce: "stu-pen-do". 
Kernel è difficile da descrivere: è un rosso  bordeaux con una leggera punta marrone come dice Nabla, eppure resta lontano dal rosso mattone che ci si aspetterebbe. È cupo quanto basta per non essere annoverabile tra i colori scuri ma neppure tra quelli chiari.
Il modo migliore che mi viene per descriverlo è: avete presente Viva Glam III di Mac? (Nonché uno dei miei rossetti preferiti, ma non divaghiamo). Ecco, prendete quel colore, toglieteli un po' di marrone e lasciategli la componente rosso-prugna. Kernel è più o meno così.
Neanche a dirlo, su di me la leggera componente marrone è come non esistesse nemmeno e diventa un rosso-prugna-bordeaux spento, che mi piace moltissimo.
Nonostante sia un colore più caldo che freddo, io vi consiglio di provarlo a prescindere da toni e sottotoni perché credo che sulla maggior parte delle persone non risulterà marrone (come invece può accadere talvolta con Viva Glam III).

Anche la durata la sto trovando ottima: calcolate che ha resisto ad un rinfresco con pizzette di pastasfoglia e patatine. L'ho rimosso 6 ore dopo.

Nabla Kernel swatch rossetto lipstick mac

Giusto or ora mi sta venendo il dubbio che quel rossetto NARS fosse in realtà Audrey e che abbia sbagliato a scrivere la didascalia. Uhm. Comunque sia, che si tratti di Audrey o Charlotte, sono entrambi ben diversi da Kernel.
Viva Glam III di MAC ha un po' più di marrone all'interno ma, tra tutti i rossetti nel mio cassetto, è l'unico che può ricordarlo vagamente. Altro di simile non mi viene davvero in mente.
Viva Glam I di MAC è invece un rosso pieno un po' caldo e più brillante.


Nabla Cosmic Dancer
"Un viola mirtillo di media tonalità con patinatura pastello"
Nabla Cosmic Dancer swatch

Anche alla prima prova di Cosmic Dancer mi è scappato lo stesso commento a voce alta che avevo riservato a Kernel: "stupendo! Stu-pen-do!".
È un colore a suo modo originale che si differenzia da moltissimi altri toni viola e lampone e che mi piace veramente tanto. Io lo considero un berry-violaceo adatto ad un numero indefinito di carnagioni, incluse quelle che spesso faticano a stare bene con viola e affini: la sua base lampone (o color mirtillo rosso) lo tiene lontano dall'assumere sfumature molto fredde. Ovviamente il suo essere più lampone o più violaceo dipenderà dalla persona che lo indossa e su di me si piazza a metà strada.

Per quanto riguarda la durata, anche la sua mi sembra molto buona quanto quella di Kernel.

Nabla Cosmic Dancer swatch rossetto lipstick

Fashion Revival di MAC è più lampone, più rosso e brillante. Rebel di MAC ha una base più fucsia e anche lui è più brillante. Glastonberry di Charlotte Tilbury è il colore che più si avvicina tra tutti i rossetti che ho (il che la dice lunga sulla particolarità) ma resta un po' più cupo e più violaceo.



Nabla Underground
"Un intenso viola-blu scuro che ricorda il colore dell'inchiostro"
Nabla Underground swatch

Lo so, quel "blu" nella frase "viola-blu" potrebbe anche spaventare e, se avete i miei stessi gusti, potreste aver pensato a colori come quel blu violaceo di Gunner che MAC ha tirato fuori tempo fa (quanto l'ho trovato brutto quel viola, regà).
E, sempre se abbiamo gli stessi gusti, potete esultare perché Underground non è nulla di tutto ciò: è un viola, freddo, pieno, spiccatamente viola e non magenta, molto scuro, ma che resta un viola per così dire democratico e non apparirà bluastro - sfumatura che ritengo molto più difficile.
(Ho scritto poche volte "viola" in due righe, forse dovrei scriverlo ancora: viola).
Su di me l'eventuale componente fredda o violacea dei rossetti è sempre enfatizzata - pensate che Train Bleu di Nars o Instigator di Mac mi diventano viola nonostante la loro base più rossa che blu - e quindi sono portata a credere che, se persino su di me Underground non tira fuori ombre blu, non lo farà tipo su nessuno.
È proprio viola.
Forse non è un colore che mi dona particolarmente ma è scuro, è figo e quindi who cares.

La formula mi sembra che differisca leggermente dagli altri Diva Crime e l'ho trovata un po' più solida.
Resta però un rossetto molto scuro e, come tutti i rossetti molto scuri, anche lui ha bisogno di qualche attenzione in più (altrimenti detto: sono tra i rossetti più difficili da creare con una texture buona e una durata elevata). 
Ad esempio, il risultato di Underground è perfettamente omogeneo a patto di non usare un pennellino. Magari sono io un po' incapace, ma utilizzando il pennello ho notato che devo costruirlo un po' per renderlo perfetto e che il contorno labbra tende a mostrare i segni del pennellino e lo stacco col resto delle labbra, su cui uso invece lo stick. Non credo di essermi spiegata decentemente ma, riassumendo: applicandolo direttamente dallo stick ho ottenuto risultati migliori in minor tempo - il che forse è un pregio, effettivamente. Come tutti gli scuri, non è un rossetto da applicare in 2 secondi e merita un po' di attenzione nella stesura, ma a parte questo nient'altro da rilevare.
La durata mi sembra tuttavia un po' inferiore agli altri Diva Crime ed equiparabile a quella di molti altri rossetti scurissimi che, almeno su di me, sbiadiscono fortemente al centro delle labbra dopo solo un paio d'ore o al primo contatto con cibo e bevande. Purtroppo lo fa anche Underground e quindi uno o più ritocchi sono d'obbligo nel corso di una giornata.

Nabla Underground swatch instigator mac

Sono un'amante dei rossetti scuri e scurissimi ma a conti fatti non ho molti viola freddi, per non dire nessuno a parte Underground. Considerando però i tanti dubbi sulla somiglianza con Instigator, non potevo non inserire almeno lui. Tutti gli altri rossetti come Scrooge di Mulac, Train Bleu di Nars, Heroine di Mac o Violetta sono tutti o molto più rossi e caldi o molto più chiari e brillanti. Praticamente non assomigliano ad Underground nemmeno di notte e non ho nulla di simile.
Pure Heroine di MAC era più caldo e acceso, mentre Instigator (che su di me appare comunque viola) ha una base più rossa.


Nabla Rock'n'nude
"Un nude freddo con patinatura grigia, molto originale. Dona facilmente poiché la sua base nude è neutra mentre l'accento grigio è dato semplicemente dalla superficie che si armonizzerà senza fatica su ogni tipo di carnagione"

Nabla Rock n Nude swatch

Quando ho letto da Nabla quel "patinatura grigia" mi è preso un po' il timore che Rock'n'nude fosse come quei rossetti con molto grigio che stanno spopolando e che per me sono assolutamente off limits.
Stone di Mac? Ho paura anche solo ad avvicinarmi. 
Cashmere di Lime Crime? Su di me è lilla e pochi colori di rossetto mi stanno male quanto il lilla.
Ma in realtà Rock'n'nude non è nulla di tutto ciò e non so se sia vero che - come dice Nabla - si armonizza su ogni tipo di carnagione, ma ha sicuramente ragione quando lo descrive come un nude in base neutra, dove la venatura grigia è solo superficiale.
Io non vado d'accordo con le sfumature grigie ma la base più calda di Rock'n'nude lo rende più facile da portare. Non so se ho le visioni, ma mi sembra pure che diventi più grigio e freddo quanto più lo si stratifichi.
La prima volta che l'ho provato mi era sembrato un rosato beige, ma questo era dovuto alle luci calde e allo strato sottile che avevo applicato. Una volta riprovato sotto luci più neutre/fredde e con una passata piena, eccolo lì, un nude rosato freddo con una punta quasi malva (tant'è che ho rifatto gli swatch).
Questo però avviene su di me, perché scommetto che Rock'n'nude cambierà molto a seconda di chi lo indossa e andrà dal malva al beige.
Tenete a mente questo aspetto guardando lo swatch, oltre al fatto che su di me tutti i nude rosati diventano molto rosa, mentre le sfumature di grigio mi diventano lilla (se su di voi esce spesso il marrone piuttosto che il rosa, secondo me ci sono buone probabilità che questo rossetto sarà più nude che lilla).

Nonostante il mio scarso amore per i nude freddi, Rock'n'nude ha un qualcosa che mi piace tanto e, anzi, non avrei pensato che mi potesse piacere così tanto.
Tra l'altro se riesco a portarlo persino io col mio incarnato giallo Simpson, credo ci siano buone possibilità che anche molte altre persone possano indossarlo serenamente nonostante la "patinatura grigia".

La formula è la classica dei Diva Crime.
Vi consiglio di fare uno scrub perché questi colori nude non perdonano grandi difetti.
La durata su di me è buona (circa 4 ore).

Nabla Rock n Nude swatch rossetto lipstick

Temevo una somiglianza con Cashmere di Lime Crime ma (per mia egoistica fortuna) non è così. Il Nabla resta più rosato, con una base più calda, meno spento e meno grigio.
Viva Glam II di MAC, pur essendo un nude rosato e vagamente grigio, resta più chiaro e meno rosato. La matita Velvet Matte di NARS nel colore Sex Machine è un rosa freddo un po' malva ma rispetto a Rock'n'nude resta più caldo e molto più rosato.

* * * * *
Cosa, dove, quando, a quanto?
Questi quattro rossetti sono usciti con la collezione Artika di Nabla e fanno parte della linea di rossetti Diva Crime. Contengono 4,2g di prodotto per un costo di 12,90€.
È possibile acquistarli sul sito ufficiale Nabla Cosmetics o presso i rivenditori (click qui per la lista aggiornata).
Tutti e quattro i rossetti sono delle aggiunte alla linea permanente.

* * * * *

Ma quanto mi piacciono, quanto!
Si vede anche quanto i quattro colori sono stati studiati e non creati a caso tanto per fare numero: magari ho io le visioni o dovrei vedere meno film fantascientifici, ma è come se tutti e quattro fossero delle versioni più "democratiche" di colori particolari. Provo a spiegarmi in un'idioma più comprensibile: il nude ha una venatura grigia ma senza sfociare in quei colori che si vedono fioccare in giro, tanto belli quanto difficili da reggere per la maggior parte dei visi; Kernel sembra una versione meno marrone e più democratica di Viva Glam III perché mi rendo conto che il marrone - per quanto io lo ami - non sia un tono esattamente universale; Underground è un viola puro ma che si ferma prima di diventare estremamente freddo e quindi più complesso da portare per la maggior parte delle persone; Cosmic Dancer vabbeh, è Cosmic Dancer e se le sfumature violacee di solito vi fanno paura anche se leggere, provate lui.
Forse il mio preferito è proprio quest'ultimo ma ammetto che è una dura lotta anche con Kernel: sono stati due colpi di fulmine.

Se vi capita di passare da un rivenditore Nabla, in sincerità non posso che consigliarvi di provarli.
O li avete già provati?
In questo caso fatemi sapere come vi sembrano!

Nabla swatch Artika rossetti diva crime

I prodotti mi sono stati inviati dall'azienda a scopo valutativo. Non ricevo compenso monetario per questo post. Quelle espresse sono le mie oneste opinioni, al solito.

MAC RetroMatte liquid lipstick High Drama | swatch

$
0
0
Mac liquid lipstick high drama retromatte

E alla fine anche MAC ha realizzato la sua versione di questi rossetti liquidi dal finish matte - che ormai tutti chiamiamo tinte labbra anche se in realtà non tingono - e che secondo me sono un po' il prodotto rivelazione degli ultimi due anni. Considerato il finish ultra opaco, MAC ha deciso di inserire questi prodotti nella categoria dei Retro Matte e ne propone 15 tonalità. Quella che ho avuto modo di provare da circa un mese è High Drama, la più scura di tutte.

Mac liquid lipstick high drama retromatte

Il packaging è in plastica, col classico tappo dei rossetti MAC a cui stavolta è attaccato un'applicatore a goccia che, ahimé, non mi fa impazzire: serve una mano molto ferma poiché più è sottile la punta e più è facile che si noti ogni minimo tremolio sul contorno labbra e, in generale, fatico a stendere il prodotto sui bordi come vorrei.
Ma veniamo subito al clou della questione: com'è questo High Drama? Che fa? Com'è? Che dice?

Ecco, ho una notizia bella e una brutta ma è meglio iniziare dalla prima.
Ovvero: High Drama è un colore che non è bello, di più.
MAC lo descrive come "deep dark plum" ma questo è riduttivo: è un prugna scuro, con una base fredda berry/vinaccia che (su di me) assume dei connotati violacei. Tuttavia, se colori come Instigator di Mac su di voi virano al rosso bordeaux è molto probabile che anche High Drama risulti più rossa di come appare su di me, considerando che contiene meno blu di Instigator.
Senza esagerare, è uno dei rossetti liquidi più belli tra tutti quelli che ho (ed ho paura a contarli tutti).
Quella sfumatura perfetta tra il berry, il prugna e il viola che cerco da una vita in un rossetto in stick.
Stupendo.

Okay. È il momento della notizia meno bella.
I rossetti scuri, sia in stick che in forma liquida, sono notoriamente difficili da realizzare con una buona formula. Purtroppo moltissimi si stendono a chiazze, sono disomogenei, se ne vanno via in fretta e altrettanto a chiazze. Trovarne che diano un effetto uniforme non è scontato e trovarne di duraturi nemmeno.
Ultimamente però, con sempre più marchi che propongono la loro formula, le cose iniziano a migliorare e con Anastasia Beverly Hills e Lime Crime, ad esempio, non ho mai avuto problemi nemmeno coi colori più scuri o direttamente neri.
Quindi, voglio dire, pure MAC sarà riuscito a raggiungere un ottimo livello qualitativo anche per i colori più cupi, no?
Ecco, no.
High Drama purtroppo è rovinosamente, tristemente disomogeneo.
È sì tra i colori più belli che ho ma sfortunatamente è anche tra i rossetti liquidi più a chiazze che ho (se la gioca con Vampira di Kat Von D).

La formula è di quelle più cremose che liquide e abbastanza sottile, quasi se ad una texture cremosa avessero aggiunto una piccola percentuale di texture in gel: quella di Lime Crime è molto più liquida, mentre quelle di Anastasia Beverly Hills e Kat Von D sono di un cremoso più "morbido".
Avete presente quei rossetti liquidi, solitamente dai colori molto scuri, che è come se fossero composti da una base più chiara ed una seconda componente più scura? Come se il colore si scurisse solo se stratificato ed anche in quel caso risulta sempre a chiazze con la base chiara che si intravvede qua e là?
Ecco, High Drama è più o meno così, con l'aggravante che renderlo omogeneo è davvero un'impresa.
Se vi scappa un micron di prodotto in più o in meno su una zona, ecco la chiazza.
Se ritoccate la zona con l'applicatore, ecco la chiazza.
Se starnutite o chiudete le labbra prima che il prodotto sia totalmente asciutto (calcolate che impiega 2-3 minuti di orologio), ecco altre chiazze. Il prodotto è (troppo) facile da trascinare via e ripassando prima della sua perfetta asciugatura si toglie lo strato sottostante.
Regà, io non sono una makeup artist né una professionista del settore, però credo di riuscire finalmente ad applicare (su me stessa) un rossetto con buoni risultati e dopo un paio d'anni di utilizzo frequente di rossetti liquidi matte non riterrei di avere grandi problemi nemmeno con questa tipologia.
Eppure con High Drama mi ci sono voluti più di una decina di utilizzi per capire, non dico come stenderlo perfettamente perché forse Lisa Eldridge e la sua magia potrebbero tanto, ma almeno per renderlo passabile.
Le prime volte era disomogeneo in modo imbarazzante e sicuramente non adatto per uscire di casa.
Vi confesso che sono piuttosto esigente quando si tratta di rossetti scuri - fondamentalmente perché i primi ad essere esigenti sono loro, che enfatizzano ogni minima imperfezione della stesura - però quello nello swatch è il massimo a cui sono arrivata e dal vivo non lo trovo un effetto fantastico (di solito le foto peggiorano l'uniformità di un rossetto, mentre in questo caso l'hanno migliorata non so come - magia!).


MAC High Drama swatch
(NC15 - 1 coat)
Mac high drama liquid lipstick swatch

Il mio consiglio è di essere velocissimi e stenderlo su tutte le labbra in pochi secondi, prima che inizi ad asciugarsi anche solo leggermente. Sconsiglio di intingere l'applicatore più volte, ma di cercare di stendere la stessa quantità di prodotto su ogni centimetro. Niente pennelli perché non c'è tempo e creerebbero solo chiazze. Talvolta li uso alla fine per ritoccare il contorno labbra, che però al 90% risulta più scuro del resto a causa della diversa quantità prelevata.
Se vi piace prendervi il giusto tempo per delineare le labbra o modificarne la forma col rossetto liquido, High Drama potrebbe non esservi di grande aiuto. Se invece siete solite delinare prima il contorno con una matita la faccenda un po' cambia.
(nella foto v'è il rossetto così com'è, applicato direttamente col suo applicatore senza l'uso di matite o pennelli)(infatti un lato è un po' storto, lol)


MAC High Drama swatch
(NC15 - 2 coats)
Mac high drama liquid lipstick swatch

Per renderlo più omogeneo servirebbero due passate piene ma così facendo il colore si altera e diventa un prugna scurissimo. Molto carino, però non è la sfumatura iniziale per cui qualcuno potrebbe acquistarlo dopo uno swatch sulla mano.
Una volta aspettati i 2-3 minuti in cui il prodotto si asciuga completamente, diventa del tutto opaco come molte altre tinte, oltre che no transfer.
Anche sul comfort è bene spendere qualche parola in più: se si riesce a renderlo omogeneo in una sola passata, la consistenza resta abbastanza elastica e confortevole senza seccare come il sole di agosto. A tratti non lo sento neppure sulle labbra. Se però di passate se ne applicano due si perde la confortevolezza e la sensazione per me è quella di una formula "spessa", "pesante", che tende a seccare abbastanza dopo un'ora. Su di me, purtroppo, due strati tendono anche a sgretolarsi molto facilmente al centro delle labbra, cosa che con una sola passata succede in maniera minore.
Comfort e durata dei rossetti liquidi sono estremamente soggettive, ma su di me la resistenza non è eccelsa. Può arrivare a 4-5 ore circa come molte altre tinte labbra (dipende dai giorni, da ciò che mangio, dalla condizione delle mie labbra), ma il più delle volte mostra segni di cedimento in meno di 2 ore. Anche oggi l'ho indossata in casa e dopo un'ora, delle chips ben poco unte e uno yogurt ha iniziato a sparire al centro delle labbra. Cosa che purtroppo viene enfatizzata dal colore, che essendo molto scuro è impietoso verso ogni minimo difetto.


Mac liquid lipstick high drama swatches

Mac liquid lipstick high drama swatches

Nella prima foto c'è solo uno strato di High Drama, nella seconda ve ne sono due: il colore cambia parecchio!
Tuttavia, in entrambi i casi è diverso da tutti gli altri miei rossetti. Credevo potesse assomigliare a Instigator ma decisamente non è così e il rossetto in stick contiene più blu. Lingering Kiss è più marrone, Domina di Nabla ha più rosso, Rebel è più lampone e brillante. La matita Currant di MAC, pur contenendo anche lei più rosso, è ciò che più si avvicina a High Drama tra tutto il mio cassetto.


* * * * *
Cosa, dove, quando, a quanto?
I MAC Retro Matte Liquid Lipcolour sono rossetti liquidi che assumono un finish totalmente opaco e no transfer. 
Saranno in vendita a partire dal 7 gennaio 2016 al prezzo di 24€ per 5ml.
Saranno disponibili 15 colorazioni e saranno parte della linea permanente.

* * * * *

Domanda diretta, 3-2-1-via-un-bel-respiro:
ve lo consiglio?
In tutta onestà, no, non me la sento di dirvi di correre a comprarlo né di restare neutrale.
Il colore è stupendo davvero ma la formula, ahi noi, lascia a desiderare. Purtroppo non lo trovo un prodotto affidabile e quando lo porto ho sempre la sensazione che inizi a togliersi a chiazze, col risultato di non essere ancora riuscita a indossarlo fuori casa - complice anche il fatto che mi risulta impossibile ritoccarlo senza rimuoverlo completamente, in caso si dovesse rovinare (e al 90% lo farà) dopo aver mangiato qualcosa.
Temo che avrei bocciato una formulazione simile anche se fosse stata di Kiko o Wycon, ma considerando che si parla di Mac e di un costo di 24€, superiore anche alla media, non credo che ci siano molte scusanti.
È possibile rendere più omogenee le tinte che hanno problemi di stesura applicando una matita labbra come base, ma non riesco a non pensare che un prodotto come questo dovrebbe funzionare in modo ottimale già da solo, senza l'aiuto di ulteriori basi o matite che andrebbero anche ad alterare il suo bellissimo colore.
Tutto questo però vale per High Drama, perché i colori più chiari sembrano avere una formula diversa, più omogenea e decisamente migliore! Se vi interessa provare uno dei nuovi Retro Matte in forma liquida vi consiglierei di orientarvi verso altre tonalità.
Scusami High Drama. C'erano tutte le premesse per una lunga e duratura storia e invece.

Voi state già tenedo d'occhio qualche altra tonalità o a questa nuova uscita avete messo l'etichetta "passo"?

Mac liquid lipstick high drama retromatte

Best of 2015: makeup & more

$
0
0

Puntuale a metà mese, anche quest'anno arriva il meglio dell'anno appena passato.
Rossetti preferiti, ombretti preferiti, prodotti in generale preferiti ed una breve parentesi su varie ed eventuali. Con mia sorpresa, alla fine gran parte dei prodotti viso prescelti sono gli stessi che avevo apprezzato e inserito nel post di un anno fa e forse vorrà dire qualcosa.
Anche stavolta il post è in collaborazione con alcune amiche blogger che ovviamente vi consiglio di leggere: Silvia di Edel Jungfrau, Daniela di Shopping & Reviews e Alessandra di Soffice Lavanda.



Face primer
 Il primer viso lo rilego alle cosiddette "occasioni" e quindi una confezione mi dura secoli. Anche per quest'anno il mio vincitore è il Laura Mercier Radiance primer dall'effetto illuminante (e senza siliconi).

Foundation
Quest'anno ho provato parecchie basi: molte si sono rivelate buone, altre un po' meno, ma nessuna mi è entrata nel cuore come prodotto dell'anno. Tuttavia, se penso a quel fondotinta da usare nelle occasioni in cui voglio un effetto migliore del solito, anche stavolta la mia risposta è sempre: Laura Mercier Silk Créme.
Coprente al punto giusto, luminoso quanto basta e dall'effetto per nulla pesante né troppo artefatto.
Menzione d'onore anche al MAC Studio Waterweight (contenuto in quellla piccola sample-jar accanto al correttore Mac): nel mio ultimo giro da Mac, risalente ad un paio di mesi fa, sono stati tanto gentili da riempirmi interamente la jar di questo nuovo fondotinta che sta spiccando tra i vari provati e di cui mi sto innamorando. Non lo eleggo come "base dell'anno" solo perché è un arrivo relativamente recente, ma credo che correrò ad acquistarlo quando finirò il campione: coprenza da bassa a medio/bassa, effetto perfezionante e naturalissimo, veloce da applicare anche con le mani, adatto anche alla pelle disidratata, SPF30. Bingo.

Concealer
MAC Pro Longwear NC20, sempre lui. Copre come pochi altri correttori, dura un'infinità ed è l'unico correttore, tra le decine provate, che non mi segna le linee d'espressione e che non ho bisogno di fissare con una cipria apposita.

Pressed face powder
Anche qui, sempre lei: la cipria Hourglass Ambient Lighting in Diffused Light.
Cipria da finitura che rende l'incarnato radioso q.b. in modo naturale e perfetta anche per chi si ritrova una pelle a tendenza secca.
Highlighting
Anche in questo caso non ci sono molte sorprese e il vincitore è: Becca Shimmering Skin Perfector (colore Pearl)! Da usare su tutto il viso o in punti strategici prima del fondotinta, da usare sopra al fondotinta per un effetto intenso, da mixare a quest'ultimo o alla crema corpo per una radiosità più diffusa.

Powder blush
Stavolta sono stata indecisa se citare nuovamente il mio sempre amato blush Pink Cult di MAC o se cambiare. E allora stavolta, botta di vita, cambiamo e citiamo l'altro blush che l'anno scorso ho usato tanto quanto il Mac, se non di più: Hourglass Ambient Lighting blush in Luminous Flush.

Lip pencil
Soar di Mac, senza ombra di dubbio. La formula è ferma al punto giusto e non eccessivamente morbida. Bellissima da sola. Perfetta con molti dei colori passepartout che uso quotidianamente quando voglio un effetto curato ma senza strafare (tipo due dei rossetti citati più avanti...)

Face brush
Expert Face di Real Techniques. Anche quest'anno. Mi permette di stendere con ottimi risultati diverse formule di fondotinta e, se sono di fretta o in viaggio, riesco ad applicarvi anche il blush.
Volendo, è possibile anche usarlo per sfumare il correttore-illuminante.
Il caffè, però, non lo fa.


Eye primer
 La prevedibilità. Sempre lui, il Too Faced Shadow Insurance. E se vi state chiedendo dove sia la sua confezione azzurra nella foto qui sopra, la risposta è che errrr, non c'è. Al suo posto ho messo un primer qualunque, così come rappresentante, perché avevo ancora solo 5 minuti di luce utile per scattare la foto prima del tramonto e non riuscivo a trovare il Too Faced.

Eye brush
...217 di MAC. Eh non se lo aspettava proprio nessuno nessuno, lo so.

Mascara
NARS Larger than life volumizing. Che è andato fuori produzione e non so dove girarmi per trovare un'altra formula leggera come la sua, che tenga la piega come lui senza essere waterproof e che pettini le ciglia senza il minimo accumulo di prodotto come fa lui.

Eye pencil
Nabla Velvetline Bombay Black. Nera, nerissima, duratura e opaca e non presente in foto perché l'ho finita (devo riacquistarla).

Liquid eyeliner
Nell'anno passato ne ho provati alcuni buoni, altri meno, altri ottimi per determinate caratteristiche ma meno per altre. Non posso etichettarne nessuno come il top.

Eyebrow
Nabla Brow Divine. Alterno le colorazioni Jupiter e Neptune con somma gioia. La texture è ferma al punto giusto, la mina è sottile e discretamente precisa, il pettinino è ottimo.

Eyeshadow palette
Metto la Venus di Lime Crime? Metto la Naked Basics? Metto la(le) palette Nabla? Mi era difficile scegliere e quindi, a parità di preferenza, ho scelto le palette con i refill Nabla Cosmetics perché quelle che ho utilizzato di più. Quando realizzo un trucco occhi è praticamente matematico che almeno uno degli ombretti utilizzati sarà di Nabla. Non ricordo nemmeno come mi truccavo prima della loro apparizione.

Cream eyeshadow
Non vorrei sembrare Nablacentrica ma sì, ancora una volta il vincitore è...Nabla Crème Shadow (swatch & review). Da quando sono arrivati ho riscoperto la comodità di un ombretto in crema: finalmente una formula sotto i 20€ che riesco a sfumare, costruire, intensificare e che dura senza primer persino sulle mie palpebre difficili.


Top 5 lipsticks

Urban Decay Matte Revolution in Temper
Charlotte Tilbury Matte Revolution in Bond Girl
MAC Mehr (swatch)
MAC Heaux (Retromatte)
Nabla Alter Ego (swatch)


Top 5 lip products

Mi rendo conto che questo è un po' come barare, ma se mettevo la categoria "Rossetti Liquidi" non potevo menzionare Walkyrie di Nars che un posto qui se lo merita e, dall'altra parte, se lo inserivo tra i rossetti dovevo tralasciarne qualche altro e proprio no, non si poteva.

NARS Velvet Matte lip pencil in Walkyrie
Lime Crime Velvetine in Pumpkin
Anastasia Beverly Hills liquid lipstick in Heathers (swatch & review)
Stila Stay All Day liquid lipstick in Aria (swatch)
Lime Crime Velvetine in Riot


Top 5 skincare

Omorovicza Thermal cleansing balm (click)
Foreo Luna 
Antipodes Vanilla Pod day cream & Avocado Pear night cream
Caudalie Beauty Elixir (click)
Korres Santorini Vine (click)


Top perfume

Tom Ford Neroli Portofino
(review)


Top 5 fashion

Asos prom dress with embroidered flowers (click)(click)


Repetto Cendrillon suede ballerina
La foto è quella dello scorso anno perché sono più o meno certa che nessuno gradirebbe il primo piano di un paio di ballerine usate quasi tutti i giorni per due anni. Comunque aveva ragione chi mi diceva che, una volta provate le ballerine Repetto, non si torna più indietro. Sogno di vincere alla lotteria, andare sul loro sito e ordinarle in tutti i colori e in tutti i materiali. Vabbè.


Asos soft split maxi skirt (click)(indossata)


Asos rib jumper with pleated back (click)
Salvatore Ferragamo Rubia bow ballet flats


E-store of the year

È difficile per un sito online scalzare Asos dal primo posto che ha raggiunto nella mia classifica personale in 10 anni di acquisti (10 tondi tondi). Lo apprezzavo prima e lo apprezzo ancora di più adesso per essere forse l'unico store che sembra aver davvero colto che il fisico femminile non si riduce a 4 misere taglie.
Il loro range standard va infatti dalla 36 (italiana)(grazie Asos, fatti abbracciare!) alla 50 (italiana) e a questo affianca la linea Curvy che va dalla taglia 50 alla 62, la linea Tall per chi supera l'1.75 e quella Petite per chi è sotto l'1.60. Io, dal canto mio, lo ringrazio per quest'ultima. Se non ci fosse Asos probabilmente girerei in costume da bagno 365 giorni all'anno. O avrei acceso un mutuo per la sarta.


Beauty Store of the year



App of the year

Instagram
Senza ombra di dubbio, quest'anno vince Instagram! Ovvero quell'app dove passo decisamente più tempo del necessario. (Quale momento migliore per spammare il mio account Instagram, tra l'altro? E il nuovo account Instagram del blog?)


Blog of the year



Trip of the year

Sicilia
Vince anche quest'anno un viaggio nella mia amata Siracusa. E poi Ragusa. Catania. Taormina.


Tea & Mug of the year

Quando non si sa che regalo farmi, basta una confezione di the e/o una tazza da the per farmi felice. Non so se Freud avrebbe qualcosa da dire in merito a questa passione per le tazze ma tant'è.
Quest'anno vincono un secondo di gloria in questo post: l'Earl Grey tea, soprattutto quello Clipper ma non solo, e la mia amata tazza in ceramica da Caltagirone con furore.


Top 5 songs of the year

Brian Eno ● Emerald & stones ♫
Alina Baraz ● Fantasy ♫
Lykke Li ● I follow rivers ♫
Ryuichi Sakamoto ● Merry Christmas Mr Lawrence ♫

* * * * *

Ce l'abbiamo fatta!
Spero solo che anche qualcuno di voi ce l'abbia fatta ad arrivare fino a qui senza cadere in un sonno profondo per la noia. In ogni caso, non scordate di dare un'occhiata anche ai preferiti dell'anno delle altre colleghe (Silvia, Daniela e Alessandra)!

The best of Asos (dress) sale

$
0
0

Quando anni fa ho aperto Dottedaround mi ero ripromessa di renderlo il mio spazio online leggero, dove lasciare fuori la mia vita personale e parlare per lo più di estetica, anche a 360° - il che nella mia visione delle cose include anche viaggi, arte, abbigliamento, cucina. Un po' quello che ora chiamano lifestyle all'inglese, perché in italiano non suona altrettanto bene. In realtà poi Dottedaround ha preso una piega del tutto cosmetica, è venuta da sé, ne sono contenta e questo continua e continuerà ad essere il tema principale di questa terra virtuale (niente rivoluzioni). Tuttavia, ultimamente ci sono volte in cui ho sentito la voglia di parlare e condividere anche altro: parlare di makeup è un passatempo sicuramente rilassante e che continua a piacermi moltissimo ma, a pari passo con determinati cambiamenti nella mia vita, sento il bisogno anche qui di spaziare un po' di più.
Nessun monologo di microbiologia, niente paura, ma vorrei almeno cercare di aggiungere qua e là (conoscendo i miei tempi, 3 volte l'anno? 4? 5?) qualche post di natura diversa dal solito. L'avevo già detto un paio d'anni fa ma alla fine non c'ero riuscita, vediamo stavolta come va.
Il primo post della serie "random" mi è venuto in mente giorni fa, dopo questo stato Facebook: volevo scriverne un altro per aggiornarvi dell'arrivo dell'abito e scrivere qualche commento a caldo per chi si era mostrata interessata, ma poi ho pensato "perché non infestare il web con un altro post sul blog totalmente non necessario che parli di massimi sistemi, tipo l'abbigliamento? Tipo dei capi più belli, a mio parere, che si trovano in questi saldi invernali di Asos e che ho acquistato negli ultimi mesi? Tipo delle pseudo recensioni forse utili? Tipo con foto diverse dal mio solito? Tipo per vedere come vestono quegli abiti su chi non è una modella fighissima di 1.80m?". Ed eccoci qui.


Di solito la domanda nº1 quando si tratta di shopping online è: che razza di taglia prendo?
Asos direi che veste tendenzialmente giusto, nè grande come H&M, né piccolo come Pull&Bear e non ho riscontrato nemmeno la vestibilità impazzita di Zara (non so voi, ma per il 99% delle volte io in quel negozio non trovo niente: capi grandi, capi lunghi, capi stretti ma per me sempre lunghissimi e con pences per il seno che mi arrivano all'ombelico - arrivederci Zara).
Oltre a dire "veste giusto", purtroppo non credo di potervi indirizzare sulla taglia precisa da prendere se ne portate una centrale e temo di non poter nemmeno fare da buon metro di paragone. Il fatto è che mi ritrovo una taglia e una costituzione assai tascabili e non molto diffuse, tocca ammetterlo - per quanto ciò mi abbia fatta vergognare e sentire sbagliata per anni, passati a sognare un fisico con più curve che non posso avere, alla fine arriva anche il momento della presa di realtà e dell'autoaccettazione e, in fin dei conti, le foto inevitabili di questo post fanno anche un po' parte del processo.
In ogni caso, giusto per completezza, tutti i capi seguenti sono una taglia UK4/IT36 ma niente paura, Asos arriva fino alla IT50 nella sua linea regular e alla IT48 nella linea Petite - produce anche una linea Curvy che arriva fino alla IT60 e una Tall ma su queste non mi posso pronunciare per ovvi motivi.
Come riferimento di dubbia utilità o per qualche altra donna super tascabile sintonizzata su questi schermi, la mia altezza è di 1.55/1.56m, la mia circonferenza seno di 78-79cm (Pamela Anderson lévate), la mia vita di 61-62cm e la mia forma è chiaramente a rettangolo.
Eh, esatto. Se sono così ora, vi lascio immaginare la mia stazza a 12 anni, quando le mie amiche coetanee ne dimostravano 18 ed io 8 - loro praticamente rimorchiavano i liceali col motorino ed io al massimo le figurine dei Pokemon - che mestizia.
Tornando a noi, la larghezza dei fianchi è abbastanza ininfluente per i modelli presenti nel post quindi ve la risparmio e passiamo oltre, al meglio dei saldi di Asos (secondo me). Pronti, via!

ASOS PETITE Embroidered
Midi Dress with Cut Out


Il famoso abito di cui parlavamo su Facebook. Alla fine ho ceduto e in meno di una settimana è giunto a destinazione.
Com'è dal vivo? Bello, più che nelle foto del sito. Fresco, arioso, estivo. Sa di isole Eolie (quindi di cose meravigliose).
Non fatevi ingannare dalla scritta Petite, poiché lo è solo per finta (sguardo di disapprovazione verso Asos).
Ha una gonna longuette che vi starà come alla modella (link più sotto) se siete 1.65m o forse anche 1.70m. Se invece rientrate nella fascia Petite, che Asos descrive come "da 160cm in giù", vi arriverà ben sotto al ginocchio: a me ad esempio arriva al di sotto di 7-8cm. È di una lunghezza superiore a quella a cui sono abituata, tuttavia, considerando lo stile estivo dell'abito e la sua stoffa leggera, a mio gusto ci può stare e mi piace comunque molto. Contro ogni regola, sono una gran sostenitrice di gonne e abiti lunghi anche per chi non svetta in altezza.
● Seno: ha delle pences verticali che, se ridotto, non lo enfatizzano un granché. Nel mio caso il corpetto avrebbe ancora 3-4cm di spazio libero, il che mi fa pensare che in generale non vesta strettissimo e sia quindi comodo anche per chi un seno abbondante ce l'ha.
● Vita: si stringe ma non eccessivamente a clessidra e nel mio caso è giusta. Una circonferenza di già 64-65cm, però, avrebbe bisogno di una taglia in più.
● Fianchi: la gonna scende dritta, è ampia, svolazzante e non segna.
L'intero abito è rivestito internamente con un tessuto impalpabile che aiuta a non renderlo trasparente. Resta leggero e qualcosa si intravede vagamente - motivo per cui sconsiglierei di indossarlo senza reggiseno - ma non tanto da potervi far fare una radiografia vestite. Il contrasto del ricamo blu col panna della stoffa per me è una meraviglia, sa di mare e sole e isole e vacanze e al prezzo scontato è più che ben preso.
In sintesi: direi che veste giusto, lunghezza a parte.

Prezzo: 105€ 36€
Link: Qui (affiliato) oppure qui (non affiliato)

ASOS PETITE Prom Dress
With Floral Embroidery And Cutout Detail


Questo è forse l'abito più bello che ho, o almeno tra i più belli. L'avevo preso con uno sconto a fine estate e non potevo non consigliarlo urbi et orbi anche qui, considerando che è entrato a far parte dei saldi invernali.
Anche lui è della linea Petite ma anche questo andrebbe bene fino a 1.65 di altezza.
La parte inferiore è una sovrapposizione di due gonne: una longuette in tulle ricamato, che nel mio caso arriva 6-7cm sotto al ginocchio, ed una gonna più corta sottostante, color menta, che rimane invece sopra al ginocchio. Anche il corpetto ha un doppio strato di stoffa ed è rivestito da un sottile tulle ricamato, che lo rende abbastanza strutturato.
● Seno: veste piccolo. Lo spazio per la coppa è ridotto e la scollatura abbastanza profonda.
● Vita: si stringe un po' a clessidra e veste un po' stretta. Mi è giusta giusta, così tanto che un paio di cm in più non mi sarebbero dispiaciuti.
● Fianchi: la gonna è arricciata in vita ed è uno di quei modelli che amo per la loro capacità di aumentare il volume - cosa di cui chiaramente ho bisogno.
Per il resto, che dire? I dettagli dal vivo sono una meraviglia, il gioco di trasparenze lo trovo raffinato e ogni volta che lo guardo mi ricorda qualcosa del mondo delle favole. Se avete un'occasione elegante, un matrimonio, un qualunquecosa, non posso che consigliarvi di dargli un'occhiata.
Se siete indecise tra due taglie, vi direi di prendere quella in più perché tende a vestire un po' piccolo.
Ah, lo fanno anche in lilla!
Prezzo: 119€ 50€ (lilla) 58.45€ (menta)
Link: Qui (affiliato) oppure qui (non affiliato)


ASOS Babydoll Dress
with Flared Sleeve and Lace Trim


Girovagavo per l'app di Asos nella sezione saldi quando mi è apparso lui: rosa cipria, pizzo, maniche a campana, ed un prezzo incredibilmente irrisorio? Dritto nel carrello.
Lui il prezzo pieno non lo vale a livello qualitativo, ma quello in sconto e pure il suo doppio, sì.
Non fraintendetemi, è bello, d'effetto, le bordature di pizzo meritano, ma se l'avessi pagato 50€ avrei gradito la presenza di una fodera interna. Questo è infatti il suo unico difetto: non lo posso definire esattamente trasparente, ma un po', dai, per i miei standard lo è. Quello che intendo è rimasto immortalato nella seconda foto: se si osserva bene, si riescono a distinguere leggermente il colore e la forma dell'intimo che indossavo quel giorno (una cosa bellissima la dignità data in pasto all'internet, sì?). Se l'idea vi mette a disagio, lasciate perdere - o approfittate anche voi dello sconto tenendo buona l'opzione di aggiungere una sottogonna -  in caso contrario: go for it.
È una taglia regular, ma nonostante il mio 1.55 di altezza mi arriva comunque sopra al ginocchio (se siete quindi 1.75m o più potrebbe essere un po' corto, ma è meglio se fate le vostre considerazioni guardando come sta sulla modella di Asos). Tuttavia, la lunghezza nel mio caso si fa un po' sentire a livello del corpetto: ha un'apertura sulla schiena che resta un po' morbida ma che, con 10cm in più su di me (o 10cm in meno di stoffa) sarebbe perfettamente tirata. Ad ogni modo, mi piace così tanto che ho deciso di abbracciare la filosofia del Who Cares.
● Seno: non ha alcuna pence di sorta quindi si adatta a qualunque abbondanza/carenza. L'unico dettaglio da tenere a mente è che la schiena è scoperta e, considerando quanto detto prima sulla mezza trasparenza, richiede un reggiseno (uno di quelli che hanno solo la coppa e stanno su con l'adesivo - o con le preghiere, dipende).
● Vita: il bordo in pizzo lascia intravedere la pelle nuda sottostante. La linea prosegue abbastanza dritta rispetto al corpetto senza restringersi molto. Nel mio caso è anche un po' morbida e potrebbero starci fino ad altri 2-3cm.
● Fianchi: La gonna è un modello "skater" quindi è discretamente democratica.
Il dettaglio più bello per me restano le maniche, sia per la forma che per quella splendida bordatura in pizzo: già me lo vedo in primavera con un body bianco al di sotto, per coprire la schiena in attesa dei 30°C, ed il giubbino nero in pelle, per sdrammatizzarlo un po', da cui sbucano le maniche in pizzo.
In sintesi: veste una mezza taglia in più.

Prezzo: 49,30€ 14,80€
Link: Qui (affiliato) o qui (non affiliato)


ASOS Midi Dress
in Structured Stripe Rib with Cut Out


Vi capita mai di inserire nella "lista dei desideri" dei vari siti qualcosa come decine di prodotti che vorreste, non potete comprare ma li salvate comunque perché "non si sa mai, magari tra 6 mesi lo scontano del 50%?". Ecco. È quanto accaduto con quest'abito, che miravo dalla scorsa estate e che tuttora mi ispira vacanze, mare e cappelli di paglia - questo nonostante mio padre, dopo una fugace occhiata perplessa, l'abbia scambiato per un abito di carnevale. Molto bene. Io seguito a trovarlo bellissimo.
La stoffa è di quelle texturizzate, che prediligo sempre per una questione di volume, un po' elastica e non è trasparente nelle porzioni bianche.
Come l'abito precedente, anche questo fa parte della linea regular e, come avevo messo in conto, ho dovuto farlo accorciare di una decina di centimetri. La gonna nasce come longuette ma per la mia altezza era esageratamente lunga e arrivava a metà polpaccio; ora è leggermente sotto al ginocchio.
Anche il corpetto è un po' lungo per 1.55m (vedasi prima foto dove in vita fa una leggera piega) ma Who Cares nuovamente. Sono certa che alla Buoncostume non denunceranno né me né altri per questo dettaglio.
● Seno: il corpetto è privo di pences, quindi si adatta a molteplici forme.
● Vita: nel mio caso è giusta ed essendo leggermente elastica la trovo anche molto comoda.
● Fianchi: la stoffa strutturata e texturizzata, assieme alle pieghe della gonna, enfatizzano molto i fianchi e aumentano il volume.
Ora sarei anche pronta ad accantonare finalmente la sciarpa di lana e ad indossarlo assieme ad un cappello con la tesa larga. Magari in vacanza. Magari.
Ah, direi che il modello in larghezza veste la taglia effettiva.
Prezzo: 64€ 23€
Link: Qui (affiliato) o qui (non affiliato)


ASOS Fluted Sleeve Dress
with V-back in Red Daisy Print


Evviva chi stira sempre i capi e che non sono io, come si può intuire dalle foto.
Quando ho visto quest'abito è stata subito proiezione mentale degli anni '70, stivali bassi in cuoio e capi spalla scamosciati. Il fatto che non abbia né quest'ultimi né un paio di stivali in cuoio è un mero dettaglio su cui soprassedere.
Il particolare che mi ha colpita di più sono state ovviamente le maniche impalpabili che, a mio parere, danno una dose di personalità in più a quello che altrimenti sarebbe solo un classico abito floreale (in primavera, per giunta. Groundbreaking).
La stoffa stampata è un velo leggero ma l'intero abito è rivestito internamente con una sottoveste dello stesso rosso caldo, ad eccezion fatta per le maniche, e quindi non è trasparente.
Anche questo capo fa parte della linea regular ma anche lui, come quello rosa cipria, mi arriva poco sopra al ginocchio nonostante la bassezza. Il corpetto potrebbe essere più corto di qualche centimetro ma tutto sommato direi che può stare anche su chi si aggira attorno all'1.60m. Ne esiste anche una versione Petite ma per qualche strana ragione costa di più.
● Seno: si adatta a diverse misure e direi che, in generale, il corpetto di questo modello non veste particolarmente aderente.
● Vita: Si stringe a clessidra. In questa taglia è comunque giusta per le mie misure senza comprimere.
● Fianchi: altra gonna modello "skater" e quindi altra gonna non fasciante e abbastanza democratica.
Non assicuro nulla sulla comodità di quelle maniche, ma sono sicuramente d'effetto.
Ah, in definitiva quest'abito veste quella mezza taglia in più.

Prezzo: 54€ 20€
Link: Qui (affiliato) o qui (non affiliato)


* * * * *
Asos è il mio sito preferito, vi acquisto dal 2006 (sto invecchiando, aiuto) ed il suo servizio clienti è forse il migliore che abbia mai trovato - e sapete quanto io acquisti online. Ha base a Londra, quindi non v'è rischio di dogana, e per gli ordini superiori a 25€ v'è la spedizione gratuita con corriere (Bartolini). Quelli al di sotto della soglia richiedono invece 3€ per la spedizione, ma credo che in quel caso venga effettuata senza il corriere e impieghi più dei canonici 5 giorni.
Il reso è gratuito.
Anni fa consigliavo di pagare in sterline ma ora, perlamoredelcielo, non fatelo. Il cambio €/£ è diventato davvero sfavorevole per noi e, ad oggi, su Asos conviene tenere la valuta in Euro. Con le sterline andreste a pagare molto di più.
Se siete arrivate a leggere fino qui senza crollare per la noia, vi abbraccio e vi offro una tazza di the!
Ogni tanto ci vuole una pausa dall'abitudine e spero che questa possa essere gradita (o almeno utile, hai visto mai) a qualcuno di voi.
Giusto per aggiungere qualche retroscena in chiusura: se vi state chiedendo cosa diamine ci faccia il cellulare in vista in metà foto, errr, è che mi si è rotto il telecomando della reflex e lo scatto remoto via telefono era l'unica soluzione. God bless fotocamere col wi-fi. E anche Asos.

Tutti i prodotti presenti sono stati pagati coi miei soldi. Questo post NON è in collaborazione con Asos, non ne sanno nulla e non mi pagano per farlo.
Quindi, che roba significa quel "link affiliato"? Nessun giro losco, semplicemente che acquistando tramite i link affiliati (o il banner Asos presente da una vita nella colonna destra qui accanto) Asos stesso mi cede una minima percentuale di un vostro eventuale acquisto - non funziona a click, ma solo ed esclusivamente in caso di acquisto, che a chi compra costa il prezzo standard di Asos senza nessun rincaro. Ho preferito inserire anche il link tradizionale in caso qualcuno non amasse le idee di siti&affiliazioni. Se viene utilizzato il mio link mi fa piacere, ma non v'è nessun obbligo.
Quest'affiliazione Asos non la fa solo con me ma praticamente con chiunque abbia un sito web o un blog. Personalmente però mi fa piacere tenere il loro banner e supportarli a mia volta, dal momento che, come si sarà intuito, è il mio sito preferito n°1 per l'abbigliamento, mi sono sempre trovata bene col loro servizio clienti che è tra i migliori evah e senza la sua linea Petite e le sue taglie lillipuziane probabilmente a quest'ora dovrei girare in costume da bagno anche a gennaio. Tutto qui, anche se espresso in modo logorroico, come al solito.

Nabla Husky, Birki, Aurora Crème Shadow

$
0
0
nabla creme shadow artika
*PR Sample
Dopo quello coi rossetti Diva Crime, torna finalmente il secondo appuntamento con la collezione Artika di Nabla e i tre ombretti in crema Birki, Husky e Aurora.

nabla creme shadow artika swatch

I Crème Shadow sono gli ombretti in crema che Nabla ha aggiunto alla sua linea verso la fine del 2015. 
Per una descrizione più dettagliata della formula vi rimando a questo post di prime impressioni (tuttora confermate). Tuttavia, per riassumerne brevemente le caratteristiche anche qui, posso sottolineare quanto la formula sia pigmentata ma stratificabile. Sfumabile (velocemente!) ma ostinata una volta fissatasi. 
Dopo averli usati per un paio di mesi, inizio a potermi sbilanciare nel dire che i Crème Shadow stanno diventando i miei ombretti cremosi preferiti. Di sempre.
Mi piace un sacco questa loro modulabilità, che non riscontro in prodotti più blasonati come i paint pot di Mac, perché per me li rende più versatili. Senza tralasciare quanto anche la durata mi colpisca ogni volta in positivo. Molti lo sapranno già e l'avevo fatto presente anche nel suddetto post, ma su di me la maggior parte degli ombretti in crema non dura senza primer. I Nabla, e gli Aqua Crea di MUFE, invece sì.

nabla ombretti crema artika swatch

Nella collezione invernale Artika, Nabla ha presentato tre nuove tonalità di Crème Shadow.
Da sinistra a destra: Husky, Aurora e Birki.

Swatch!
nabla creme shadow artika

Come ho fatto seeempre nel suddetto post a tema Crème Shadow, ho pensato che anche stavolta, vista la natura del prodotto, potesse essere utile swatcharli in modi diversi per mostrarne la modulabilità.
Qui sopra v'è quindi la stesura leggera e sfumata...

nabla creme shadow artika swatch

...qui invece l'applicazione è più pesante. Ho cercato comunque di non calcare eccessivamente la mano per restare su un effetto verosimile a quello che potrebbe essere sull'occhio (se sul braccio è possibile applicarne una carriolata per ammirare i colori in tutta la loro pienezza e saturazione che SBEM, sull'occhio non è possibile fare altrettanto e l'effetto è sempre un po' più tenue).


Nabla Husky crème shadow
Grigio argenteo con micro-riflessi rosa, salvia, corallo e oro. Finish Sparkle.
nabla husky swatch ombretto

Al contrario degli altri due, non ho foto comparative di Husky perché non ho nulla di simile né paragonabile.
Lo dico subito così ci togliamo il pensiero: è splendido ed è il più bello dei tre.
È esattamente come lo descrive Nabla, una sorta di argento-grigio pieno di micro glitter colorati (ma nell'effetto generale prevalgono luccichii dorati e rosati) che si notano eccome, anche una volta steso sulla palpebra. L'effetto che crea non è quello di un pigmento glitter, perché qui si tratta di micro glitter amalgamati alla base cremosa, ma se cercate qualcosa di luminoso che faccia parte della categoria "minimo sforzo, ottimo risultato", Husky è da tenere in considerazione.
Più lo si sfuma (vedasi prima foto) più la base si fa leggera ma senza perdere le particelle riflettenti che continuano ad essere ben visibili - se avete timore di ritrovarvi con uno di quegli ombretti che luccicano nella confezione ma i cui micro glitter sembrano invisibili una volta applicati sull'occhio, non è questo il caso.
Tuttavia, anche Husky un difetto ce l'ha. Personalmente trovo che la formula sia ottima ed equiparabile ai restanti Crème Shadow, idem la modulabilità, la durata e la sfumabilità. Però.
Però crea fall-out e sapete quanto io stia ai fallout come Kim Kardashian alla sobrietà.
Due mondi opposti che preferiscono non incrociarsi mai.
Se voi usate spesso ombretti glitterati, ci sono buone probabilità che non notiate nemmeno delle particelle sottilissime e microscopiche che svolazzano a causa di leggi fisiche e finiscono sulla zona del contorno occhi. E ci sono anche buone probabilità che non vi infastidiscano minimamente.
Io però, che coi glitter ammetto di essere un P.I.T.A. di prima categoria, noto anche quei 10-15 minuscoli punti luce che luccicano dove non dovrebbero, ovvero fuori dalla palpebra, e per me sono un no no no aiuto.
Povero Husky, non è che perde glitter a tutto spiano perché questi sono anzi ben uniti alla base, ma per il mio gusto merita alcune accortezze.
L'ho usato e amato molto durante il periodo delle feste, cercando però di:
- fare la base dopo il trucco occhi, in modo da poter ripulire meglio la zona dalle cadute di queste microscopiche e leggiadre pagliuzze luminose (nota: più sono piccole, più sono ostiche da rimuovere)
- applicarlo con le dita cercando di evitare le ciglia (in questo modo i micro glitter mi sembra che restino più ancorati alla palpebra, cosa che non possono fare se accidentalmente si ritrovano sulle ciglia)
- applicarlo tenendo un fazzoletto sotto l'occhio per raccogliere eventuali cadute delle suddette particelle microscopiche
- tenere un fazzoletto sotto l'occhio quando si tratta di sfumare Husky. Lì, fall out a pioggia per i miei standard.

Molto probabilmente l'80% delle persone non li noterà nemmeno (parole di mia madre che l'ha provato: "ah questi piccolissimi glitter sotto l'occhio ti infastidiscono? Non li avevo nemmeno notati, non mi sembrano un problema") ma ripeto, non mi auto nomino P.I.T.A. a caso.
(Per me anche le particelle che rilascia il paint pot Let's Skate di Mac sono fallout, ad esempio).
Una volta applicato, resiste bene e la caduta delle particelle è minima.
(Inutile dirvi che, anche qui, io la noto ma moltissime persone no, vero, sì?)
Nonostante tutto, l'effetto è così bello che per Husky sono disposta a passare sopra alla mia idiosincrasia per i microglitter svolazzanti anche se impercettibili, a seguire tutte le precauzioni del caso ed ad usarlo. Tra l'altro basta lui, un po' di Camelot di Nabla nella piega dell'occhio et voilà: una sorta di smokey luminoso creato in 2 minuti.
Quindi no, capisco che dopo tutto questo suoni strano, ma non mi sento comunque di sconsigliarvelo.
Anzi, correte a provarlo se non l'avete già fatto.


Nabla Birki crème shadow
Nude color carne. Satin. 
nabla birki swatch ombretto mac narciso

Forse Birki è un grande sottovalutato.
Se Husky è quello più d'effetto e sicuramente più bello (perché dai, basta guardarlo), Birki per me è il Crème Shadow più versatile. Di tutti, dico.
Già dall'anteprima del comunicato stampa mi ricordava qualcosa: uno dei miei colori preferiti di paint pot MAC, ovvero una vecchia edizione limitata di nome Nubile che ho stra usato in passato.
Rispetto a Nubile, Birki è leggermente meno rosato e vagamente più scuro, ma parliamo di differenze cromatiche di pochissimo conto. Nello swatch ho incluso anche Narciso perché forse aiuta a farsi un'idea in più del colore (più chiaro, meno nocciola).
Per me che faccio parte del Team Palpebre Marroni, Birki è il colore perfetto per uniformarle e illuminarle senza eccedere: se da una parte colori come Soft Ochre di MAC o Underpainting di Nabla le schiariscono di molto e toni come Bakery le uniformano tenendole del loro colore naturale, Birki è la mezza via perfetta per un effetto naturale (nel mio caso, s'intende, perché se le vostre non sono #PalpebreMarroni Birki le colorerà anziché uniformarle solamente). Credo che possa essere anche un buon colore per illuminare molto la palpebra su una carnagione media.
La texture è ottima, la classica dei Crème Shadow e la durata anche: riesco a indossarlo al mattino senza primer e ad arrivare a sera con lui ancora lì.


Nabla Aurora crème shadow
Verde smeraldo con riflessi teal. Bright.
nabla aurora babylon swatch ombretto

Anche qui, Aurora è esattamente il colore descritto da Nabla. Non lo si può definire teal (o ottanio, che dir si voglia) perché nella sua base spicca sicuramente di più il verde smeraldo, ma man mano che lo si stratifica prende forma la sua sfumatura, che teal un po' lo è.
La formula di Aurora purtroppo è un po' diversa da quella di altri Crème Shadow e devo confessare che, da sfumato, su di me assume un colore che non mi fa impazzire: mi viene il termine inglese "muddy" ma non è quello adatto. La prima foto dei tre ombretti sfumati rende comunque l'idea di ciò che intendo - probabilmente non sta bene sfumato sulla mia carnagione, ma c'è proprio qualcosa che non mi convince nell'effetto.
Per far sì che Aurora renda è necessario lavorarlo un po' e stratificarlo con più passato e, magari, anche applicarvi sopra un ombretto color smeraldo o teal come Babylon di Nabla, che però è più ottanio. Purtroppo, infatti, Aurora tende ad essere meno omogeneo di altri ombretti Nabla ed è quello che da solo per me rende meno (una volta applicato sulla palpebra).



* * * * *
Chi, Cosa, Dove, Quando, a Quanto?
I Crème Shadow di Nabla sono ombretti cremosi che contengono 5g di prodotto (la stessa quantità dei Paint pot di MAC). La confezione è leggera e in plastica. Sono in vendita presso i negozi rivenditori ed il sito ufficiale Nabla Cosmetics al costo di 11,50€. Si tratta inoltre di prodotti cruelty free e vegan.
La lista ingredienti è presente sul sito Nabla al suddetto link.

* * * * *


Eccoci qui, con la speranza di riuscire a pubblicare la terza parte della collezione Artika (quella degli ombretti in polvere) prima che arrivi la primavera. Però, ehi, in fin dei conti sono tutti prodotti permanenti e quindi senza tempo - o almeno io mi racconto questo per fingere di non essere in ritardo e non pensare che questi prodotti ormai li avrete già presi in molte.
Ecco, piuttosto, se li avete provati fatemi sapere come vi trovate!
Esperienze simili? Diverse? Come li usate?

nabla ombretti creme artika

I prodotti presenti nel post mi sono stati inviati dall'azienda a scopo valutativo. Non sono stata pagata per parlarne e quelle espresse sono le mie opinioni personali e sincere, come al solito.

LUSH Yoga bomb | The Experimenter

$
0
0

Lo so, da un lato avete ragione a pensare che ballistiche di Lush, bagni in vasca et similia siano una faccenda prettamente invernale mentre noi siamo già in marzo, ma dall'altro lato, con la neve che in questi giorni sta cadendo a bassa quota - ed io con un piede infermo sul divano - parlare di atmosfere rilassanti, tepore e tempi lenti non mi è sembrato così tanto anacronistico.
Anche quest'anno, a inizio inverno c'è stato il mio tradizionale momento "vai e paga l'affitto mensile a Lush", in cui faccio scorta di ballistiche e spumanti per tutta la stagione fredda.
Delle cinque ballistiche acquistate, tra cui alcune nuove che arrivavano dritte dalla boutique di Oxford Circus a Londra, oggi è la volta di demo e review di Yoga Bomb e The Experimenter.
Mettetevi comodi e preparate la vasca da bagno...



Lush Yoga bomb

"Un frizzio lento e rilassante ai profumi di olibano e canfora: un rifugio di pace e contemplazione"

Questa ballistica era inizialmente un'esclusiva del negozio Lush ad Oxford Circus (un mega store londinese) ma verso fine 2015 è approdata anche dalle nostre parti.
All'esterno è semplicemente arancione e accanto ad altri nuovi arrivi coloratissimi non risulta un granché invitante, ma digitando "Lush-yoga-bomb-demo" su Youtube si sono aperti video di frizzi viola e scie azzurre su una base color mandarino, che hanno rimosso ogni indecisione di fronte ad un carrello virtuale da riempire. Il fatto che molti la descrivessero come una ballistica a lunga durata, che arrivava anche a 10-15 minuti di volteggi sulla superficie dell'acqua prima di dissolversi, mi ha fatta cedere definitivamente all'acquisto.
Lush descrive effettivamente Yoga Bomb come una ballistica che frizza molto lentamente e che, assieme ai suoi colori e al suo profumo, dovrebbe essere particolarmente indicata per - cito - "un bagno a lume di candela per un momento di contemplazione".

Avevo molte aspettative quando l'ho immersa nella vasca, pronta a veder apparire le scie viola e azzurre...e invece. Quasi metà ballistica si è dissolta istantaneamente a contatto con l'acqua - e in totale ha impiegato pochi minuti per dissolversi completamente, molti meno dei famosi 10 che mi aspettavo - e le striature colorate non sono mai apparse. Questo purtroppo è il risvolto negativo dei prodotti fatti a mano: non sempre escono bene (ma per 5€ cadauna avrei preferito fosse uscita benissimo, non ve lo nascondo).
Il risultato finale è un'acqua di colore giallo in cui è immersa una marea di microshimmer dorati, che restano sulla pelle a bagno finito. Non sono una fan di luccichii visibili sul corpo perché per la mia mente è subito 1999, ombretto bianco e longuette di jeans, ma ammetto che l'effetto di questi non era male né esagerato. Ad ogni modo, con una passata di spugna se ne vanno via facilmente.

Il profumo è molto piacevole, rilassante e non eccessivamente forte. Nonostante sia descritto come "sandalo, canfora e olibano" e l'odore del sandalo sia nemico del mio senso dell'olfatto - così come i profumi dai richiami orientali in generale che contengono patchouli, incenso & co - non l'ho trovato eccessivamente speziato.




Lush The Experimenter

"Un film alla vaniglia tra effetti speciali di colori e scoppiettii"

The Experimenter l'avevo vista la prima volta nel video di una youtuber inglese, che non ricordo se fosse Zoella o Strikeapose (parentesi: se non conoscete quest'ultima ma siete amanti di Lush, vi direi di correre sul suo canale - dopo questo post e le mie foto demo molto più poracce dei suoi video, s'intende). Ai tempi era anche questa un'eslcusiva di Lush Oxford Circus e quando è approdata sul suolo italico non ho potuto lasciarla nei magazzini di Lush.
È bella a vedersi. Ed anche mentre si dissolve in scie turchesi, bianche e color amarena, in cui vi è immersa una grandissima quantità di microglitter. Se quelli di Yoga Bomb erano shimmer finissimi, quelli di The Experimenter sono invece più dei glitter argentei, piccoli ma non finissimi (spero si notino nella seconda immagine qui sotto) e che resteranno addosso in modo più evidente dei precedenti e un po' troppo per i miei standard - considerando però che amo fare il bagno in vasca la sera prima di dormire, la presenza dei glitter non è per me un problema.
Impiega un po' di minuti per sciogliersi e lo fa assieme al rumore di quelli che Lush definisce "zuccherini scoppiettanti".

Tuttavia l'effetto finale non mi ha entusiasmata come avrei pensato-barra-sperato (in questo post sembro più esigente dei presunti chef pluristellati delle recensioni su Tripadvisor e ne rasento anche la medesima simpatia, me ne rendo conto, scusate).
Il fatto che The Experimenter contenga tanti colori è un pro per gli effetti scenografici in superficie, ma un contro per il colore che ne risulta e che è semplicemente grigio. Grigio con la suddetta buona dose di glitter che luccicano a mezza via, tra il fondo e la superficie dell'acqua, ma sempre grigio rimane. Se fossimo oltreoceano o al di là della Manica userei il termine "muddy" perché rende meglio l'idea.
Il profumo è creato dalla vaniglia equosolidale (dall'Uganda), fave di Tonka e vetiver. Non sono un'amante delle profumazioni alla vaniglia (ridaje) ma, forse per la presenza del vetiver che ne stempera la dolcezza, ho trovato piacevole anche questa ballistica e non stucchevole.
Ah, i glitter restano nella vasca ma basta un risciacquo per vederli scorrere via.




* * * * *
Cosa, dove, quando, a quanto?
Yoga Bomb e The Experimenter sono due ballistiche Lush per la vasca da bagno e pesano rispettivamente 250g e 180g. Costano entrambe 4,95€ e sono disponibili sul sito online o nelle botteghe Lush. Sono inoltre ballistiche permanenti.

 * * * * *

Per fare un bilancio, come si sarà intuito non credo di riacquistare in futuro queste due ballistiche. Danno quel quid in più ad un'ora rilassante in cui chiudere il mondo fuori, ma quel quid che hanno avuto non è stato, errr, sufficiente per invogliarmi a spendere nuovamente 5€ a bagno; cosa che invece riesce a farmi fare l'amatissima Golden Wonder in edizione limitata, assieme ad un'altra ballistica abbastanza recente che però sarà presente nel prossimo post su Lush!
E i vostri prodotti Lush preferiti invece?
Qualche ballistica da consigliare?


MULAC Rudolph, Candy Cane, Queen lipsticks | swatch

$
0
0
Mulac Groovy lipsticks swatch

Parole d'ordine di questo post: Groovy Lipsticks!
Una collezione di quattro tonalità quali Groovy, Rudolph, Queen e Candy Cane - ma in questo post saranno presenti solo le ultime tre. Li ho acquistati in dicembre e di seguito ci sono i miei 2 cents sulla questione, oltre a swatch e confronti con altri rossetti.

Mulac Groovy lipsticks
Mulac Groovy lipsticks


Mulac Queen
Mulac Queen swatch rossetto
Mulac Queen swatch rossetto

"un color rosa malva caratterizzato dal sottotono caldo"

Queen, altrimenti noto come "la sorpresa".
Basandomi sulle immagini promozionaliè stato il primo dei quattro Groovy Lipsticks che ho scartato a priori. Sembrava lilla, o comunque un rosa chiaro freddissimo, gelido e glaciale. Il che per me equivale ad avere sopra un'insegna luminosa di 5x2 m con scritto "hell no!" (se non è la prima volta che capitate su questi schermi, saprete ormai quanto il rapporto tra me e i rosa freddi sia conflittuale).
Tuttavia, non trattandosi di edizioni limitate, c'era tutto il tempo per decidere con calma e attendere vari swatch di persone che si buttavano subito all'acquisto (ah! Che blogger scrausa e poco coraggiosa negli acquisti alla cieca).
A sorpresa, i primi swatch mostravano un colore diverso da quello che mi aspettavo: meno freddo, meno pastello. Così, un po' per ammortizzare le spese di spedizione (che sul sito Mulac diminuiscono a seconda dell'ammontare dell'ordine) e un po' per curiosità ho deciso di rischiare ed acquistare anche Queen; perché forse poteva anche non risultare lilla come temevo inizialmente.
Alle prime prove non ero del tutto convinta, non essendo comunque abituata a vedermi coi rosa in generale e ancor meno con un rosa un po' freddo, ma un pomeriggio mi sono decisa ad indossarlo per uscire et voilà: sbocciò una sorta d'amore. Con buona pace delle regole dell'armocromia, ciao.
(anzi, Queen ha dato il via all'acquisto di altri rossetti rosa. Io che compro rossetti rosa! Praticamente è come pensare che Sgarbi non dica "capra" nemmeno una volta conversando con la Mussolini per un'ora, non so se rendo. Ma questa è un'altra storia per un altro post).

I rosa freddi e, ancor peggio, freddi e pastello continuano a non donarmi, ma Queen ha una caratteristica che lo salva dall'essere *lilla* persino su un incarnato caldo come il mio e, visto dal vivo, capisco perché Mulac lo descrive come un colore dal "sottotono caldo". Ecco, magari detto così è un po' eccessivo perché questo colore al mio occhio appare comunque freddo, ma ciò che intendono credo sia semplicemente che la base di Queen non è lilla, né azzurra né grigia, ma è calda.
Avete presente Rock'n'nude di Nabla? Che viene descritto come un colore con una base neutra ed una patinatura grigia/fredda più superficiale?
Ecco, Queen è un po' così (se si aguzza la vista, nello swatch più sotto forse si riescono anche a notare i contorni di Queen, dove viene fuori la base un po' più calda rispetto al centro più stratificato e freddo).
Non aspettatevi però un rosa chiaro o pastello, poiché Queen è invece più spento.

La formula è ottima, come da standard di Mulac che i rossetti matte li sa fare gran bene.
Totalmente opaca e omogenea. Incredibilmente duratura, su di me arriva anche a 6h e più e resiste discretamente pure ad un pasto completo. Inoltre non mi secca le labbra e resta confortevole, per essere un rossetto matte.
La texture è ferma ma non secca e si stende senza tirare troppo le labbra: se avete presente i Retromatte di Mac, i matte di Mulac non sono così secchi e fermi e sono anche meno sottili nella texture, ma più facili da stendere.

Mulac Queen swatch cashmere nabla

Come si è forse intuito, non ho altri rosa freddi simili da poter confrontare con Queen.
Rispetto a Rock'n'nude di Nabla è più rosa, Mehr è più caldo mentre Cashmere di Lime Crime contiene più grigio all'interno.


Mulac Rudolph
Mulac Rudolph swatch rossetto
Mulac Rudolph swatch rossetto

"un nude intenso che miscela il marrone, l'arancio e il rosso"

Mi è stato chiesto più volte che colore fosse Rudolph dal vivo, ma il fatto è che...non lo so.
È una di quelle sfumature semplici da portare ma al contempo complesse e credo che la descrizione migliore la faccia davvero Mulac. Rudolph infatti non è marrone, non è rosso ma non è neanche arancione, bensì un mix dei tre. Neanche a dirlo, è un tono trasformista: tutti i rossetti variano in base alle condizioni di luce e alla persona che li indossa, ma ci sono alcune sfumature che a parer mio lo fanno più di altre e Rudolph è tra queste. Potrà apparire molto caldo, più marrone, più rosso, dipende da voi e da quanto solitamente tirate fuori queste componenti nei rossetti.
Su di me il marrone si perde sempre, a favore del rosso, e Rudolph sembra quasi un rosso fragola spento - con fantasia. O forse no. Va bene, non ve lo so descrivere.
Quello che so dirvi invece è che anche lui ha una formula ottima, che non ha nulla da invidiare ai rossetti opachi di Mac (mi assumo la responsabilità di tale affermazione, oh sì).
È meno sottile di un Retromatte di Mac ma, come detto anche per Queen, la texture è meno secca e più scorrevole nell'applicazione. È perfettamente opaco ed omogeneo, non tira le labbra e su di me ha una durata molto elevata (arriva anche a 7-8h, che per i miei standard è qualcosa di eccezionale, e resiste discretamente ad un pasto completo). Per essere matte, è anche confortevole.

Tra i Groovy Lipsticks, Rudolph è stato il primo colore a colpirmi e dal vivo le aspettative che avevo sono state confermate. Per i miei gusti è un colore valido per un utilizzo quotidiano, incluse le occasioni da "basso profilo", ma con quel tocco in più che gli evita di essere banale o scontato. Mi piace davvero molto.

Mulac Rudolph swatch riot nabla

Inizialmente credevo potesse essere la versione rossetto di Riot di Lime Crime, ma chiaramente mi sbagliavo. Idem per Walkyrie di Nars, che è anch'esso più caldo e più chiaro. Ho aggiunto anche Balkis di Nabla per fugare ogni dubbio su un'eventuale somiglianza e per rendere meglio l'idea di quanto marrone (poco) vi sia all'interno di Rudolph.

Mulac Rudolph swatch riot nabla

Giusto per completezza e perché credo che con colori così particolari, che cambiano pure moltissimo a seconda di chi li indossa, sia sempre utile avere più confronti: altro swatch!
Qui ho aggiunto Audrey di Nars - più rosso - e Viva Glam III (ho sbagliato la didascalia della foto e me ne sono accorta solo ora, chiedo venia!) - più marrone e più scuro.
Non amo inserire colori tanto diversi per intensità, profondità o anche sfumatura nella stessa foto, perché l'effetto visivo è sempre un po' fuorviante (rispetto agli altri infatti Viva Glam III qui sembra un super marrone scurissimo, cosa che in realtà non è) ma talvolta è indispensabile.


Mulac Candy Cane
Mulac Candy Cane swatch
Mulac Candy Cane swatch

"fucsia intenso con un finish metallico"

Candy Cane è stata l'indecisione.
Il colore è una punta di fucsia che a mio avviso è semplicemente stupenda. Davvero, cerco da tempo un fucsia simile che risultasse così, con un leggero accenno violaceo ma senza essere all'interno della categoria "viola" (praticamente Candy Cane è ciò che speravo fosse Heroine di Mac su di me - invece è un super viola che mi sta piuttosto male e che è rimasto in negozio).
Quindi, perché l'indecisione?
Per quel "finish metallico", per il quale io non mi sento ancora pronta, affatto. No no.
Non sono mai stata una grande amante dei metallici (solo rossi e colori cupi) nemmeno quando andavano di moda e forse non ho ancora superato il trauma di quei rossetti shimmer/metallici declinati nelle sfumature champagne. *indietreggia intimorita*
"Non mi avrete Perlees di Lime Crime!" disse brandendo dei Velvetines super opachi.
Comunque, tornando a noi. Non è che i metallici li ritenga brutti, ma impegnativi.
Girare al supermercato o all'università con un rossetto riflettente non rientra nella mia cosiddetta comfort zone.
Ma nemmeno l'uscirci per una blanda uscita pomeridiana.
Capisco che suoni ridicolo detto da chi gira con rossetti praticamente neri, ma che ci volete fare, ognuno ha i suoi limiti.

Vedendo lo swatch ufficiale di Candy Cane, che sembra effetto discoball, l'avevo scartato a malincuore. Poi però, anche qui, sono arrivati altri swatch non ufficiali. Il fatto che molte ragazze fossero rimaste deluse perché "è meno metallizzato di quello che sembrava" mi ha fatto propendere per l'acquisto.
In effetti devo ammettere che il metallico è molto più blando di quello che temevo e l'effetto finale è simile a quello che fa semplicemente un rossetto non opaco. Tuttavia, per il mio gusto, da vicino è ancora un po' troppo e per tale motivo lo sto sfruttando poco, ma conto di trovare le occasioni per usarlo come merita, tornando a ri-abituarmi un po' di più a finish che si discostino dall'opaco.
Per quanto riguarda la formula, questa è diversa dai precedenti: non opaca, meno ferma e più scorrevole. Candy Cane tinge le labbra e quindi è anche a lunga durata tuttavia, dopo un'ora o una sola tazza di the, a differenza degli altri tende a perdere intensità soprattutto al centro delle labbra, perdendo parte della sfumatura violacea iniziale. Il colore è ancora lì e vi resta per ore e ore, ma appare meno saturo.

Mulac Candy Cane swatch mac

La domanda più gettonata su Candy Cane forse è stata: è come Flat Out Fabulous di Mac? Non lo è. Il Mulac è molto più freddo. Show Orchid di Mac è tutto un altro colore ma l'ho inserito per (spero) dare una migliore idea del riflesso non eccessivo di Candy Cane: al confronto, è molto più riflessato e luminoso Show Orchid con la sua sanitatura fredda. Violetta di Mac è molto più brillante e freddo ed entra dritto nel territorio dei viola a tutti gli effetti.



* * * * *

Chi, Cosa, Dove, Quando, a Quanto?
I tre rossetti del post hanno debuttato con la collezione Groovy Lipsticks, che fa parte della linea permanente di Mulac. Sono in vendita solo sul sito Mulac Cosmetics al costo di 11,90€.
La base degli ingredienti che compongono questi rossetti è naturale, mixata a pigmenti sintetici.
Qui la lista ingredienti.


* * * * *

Non erano i miei primi rossetti Mulac - ne trovate altrui qui, qui, qui (Marilyn) e qui (Wonka) - e speravo che lo standard qualitativo fosse rimasto lo stesso dei precedenti: per fortuna lo è!
Quello che mi convince meno è Candy Cane, nonostante la sua sfumatura di fucsia secondo me splendida, mentre gli altri due sono rossetti ultra matte di quelli confortevoli e a lunga tenuta.
L'unico aspetto che potrebbe non piacere a tutti è la loro profumazione intensa: io l'apprezzo parecchio, come un po' tutti i cosmetici profumati, ma se voi siete molto sensibili agli odori nel makeup, potrebbe essere un problema.

Ma orsù, ditemi voi piuttosto se li avete già provati e come vi siete trovate!


Mulac Groovy lipsticks

La collana presente nelle foto mi è stata inviata da Happiness Boutique e mi hanno chiesto di mostrarvela qua sopra. È molto carina, d'impatto, dalla lunghezza regolabile e valida per dare quel quid in più anche ad una semplicissima maglia o camicia bianca. O nera. Però. Però la prima volta che l'ho indossata fuori casa ha perso due pietre - e non l'ho indossata per fare rafting sulle rapide. Considerato il costo non è esattamente il massimo, per usare un eufemismo, né ciò che ti invoglia a consigliare un prodotto. Essendo un press sample non mi è stata ovviamente sostituita né l'ho richiesto - il sito è stato comunque messo al corrente del problema - ma mi auguro che da cliente pagante in questi casi sia previsto l'invio di un prodotto sostitutivo. Quando leggeranno queste righe forse creeranno una bambola voodoo col nome del blog, ma dovevo dirvelo.

Neve Cosmetics Blush Garden | swatch & review

$
0
0
neve cosmetics blush garden recensione opinioni
*PR Sample

Sono 7 come i giorni della settimana, da cui prendono i loro nomi, e sono i "natural cheek color" della collezione Blush Garden di Neve Cosmetics. Sette ombretti in crema declinati in diverse tonalità, da calde a fredde, da tenui a più intense, contenuti in una confezione a forma di rosa.
Capisco che "floreale in primavera" faccia sempre pensare a "groundbreaking" come risposta, ma qua siamo tradizionalisti su queste cose e quindi sì, il primo post sul blog della stagione primaverile non poteva essere altro che a tema floreale.


È nato Blush Garden, il natural cheek color Neve Cosmetics.
Un blush dalla forma di rosa che non appassisce, simbolo di amore e bellezza.
Una crema colorata dalla texture vellutata come petali, nata per fondersi sulle guance in un colorito fresco e naturale.
Sfumabilissimo, Blush Garden si applica velocemente ed in tutta semplicità con le dita o a pennello.
Blush Garden è vegano, privo di parabeni, petrolati e siliconi
ed è racchiuso in un packaging dal design elegantemente romantico.
Le colorazioni di Blush Garden by Neve Cosmetics sono studiate per valorizzare ogni sottotono.
Ognuna è dedicata ad un giorno della settimana, per essere in fiore sette giorni su sette.


La prima che colpisce, ammettiamolo, è il packaging. Saprete che ho un problema coi diminutivi e i vezzeggiativi e gli aggettivi zuccherosi (sì Freud, ne parliamo dopo) eppure, di fronte ad una confezione simile, persino io sono tentata di scrivere cose come "carinissimo" e addirittura "grazioso". Aiuto, non mi riconosco più. Cosa non riesce a fare una confezione a forma di rosa.
Accantonando le mie turbe psichiche e tornando a cose più tecniche, questi blush sono infatti contenuti in jar di plastica col fondo decorato: bonus in più per Neve, perché il fatto che il dettaglio sia sul contenitore e non sul prodotto spazza via ogni eventuale pensiero sul "lo rovino? Non lo rovino?". I Blush Garden non si rovineranno perché la loro superficie interna è semplicemente liscia.
Si chiudono con un classico tappo a vite ma vale la pena evidenziare un dettaglio: il nome del colore è scritto solo sull'adesivo di chiusura e non sulla confezione. Immagino che se ne acquistate solo uno il problema non si ponga, ma personalmente ho conservato l'adesivo e l'ho attaccato tra il lato ed il fondo dei singoli blush, altrimenti non saprei davvero riconoscere chi è cosa.

neve cosmetics blush garden thursday

Ma entriamo nel vivo della questione, cioè della formula.
Vale la pena? Non vale la pena?
Neve non scende troppo nel dettaglio nella descrizione ufficiale, ma quei "texture vellutata", "colorito naturale" e "sfumabilissimo" sono sicuramente riscontrabili nei Blush Garden.
Io sono tentata di definirli dei blush cream-to-powder. Nel senso che sono blush in crema, ma l'effetto che creano è oiù quello di un prodotto in polvere - credo si colga anche dallo swatch più sotto.

La textureè più ferma e compatta di quello che forse ci si può aspettare sentendo le parole "blush in crema", ma è in linea con alcuni cream-to-powder che ho provato in passato. Neve consiglia di applicarli con le dita o con un pennello ma, dopo aver provato entrambi i metodi, personalmente preferisco utilizzare le dita. Nonostante la compattezza della formula, si riesce a prelevarla anche facendo roteare un pennello sulla superficie, ma lo trovo meno veloce. Inoltre, anche il pennello più pulito deposita dei residui visibili (polvere et similia) da cui diventa difficile ripulire la superficie senza rimuoverne uno strato intero.
La consistenza di tutti e 7 i colori è tendenzialmente molto sottile (chi più, chi meno, ma eventuali differenze saranno scritte tra qualche riga sotto ogni singolo colore), vellutata al tatto e non fa strato. Si amalgano davvero bene con la pelle creando un effetto naturale, senza stacchi tra la texture del blush e del viso.

I colori sono pigmentati ma al contempo estremamente modulabili e, soprattutto, sfumabili. Un mio cruccio coi blush in crema è la sfumabilità e ho sempre timore di ritrovarmi qualche chiazza di colore che è meglio lasciare negli anni '80. Ecco, con sommo gaudio posso dire che con questi blush di Neve non c'è tale rischio: anche i colori che sembrano più d'impatto, come Sunday Rose e Friday Rose, si riescono a sfumare facilmente e velocemente con le dita, fino ad ottenere un risultato tenue, omogeneo, leggero e naturalissimo; come se fosse davvero il colore delle guance. Dall'altra parte, però, è anche possibile abbondare e aggiungere strati di colore, senza che la texture acquisti pesantezza.

Detta così, potrebbe sembrare che una consistenza tanto impalpabile e sfumabile (e ingredienti tutti naturali) faccia rima con una scarsa durata. E invece no.
Questo è l'aspetto su cui puntavo meno e che mi ha stupita maggiormente: i Blush Garden (su di me) durano e parecchio. Riesco ad applicarli al mattino (nota: tutte le mie recensioni di blush considerano l'applicazione sopra un fondotinta) e a ritrovarli ancora lì dopo più di 8 ore. Va detto che di norma non ho grandissimi problemi di durata coi blush - e che ho una pelle a tendenza secca - ma spesso i prodotti naturali o minerali non brillano per longevità. I Blush Garden invece, per mia esperienza, fanno eccezione.

Ah, sono profumati.
In modo impercettibile, tanto che non me n'ero accorta prima che una ragazza mi chiedesse sulla pagina Facebook: "ma sono profumati?". Stavo per rispondere che no, non lo sono, quando ho pensato di controllare, per scrupolo.
Errr, invece lo sono.
Hanno un odore che io percepisco come un mix di dolce e fiorito (non di rosa), ma è leggerissimo davvero: si sente solo se avvicinate la jar aperta a 1cm dal vostro naso o se swatchate i Blush Garden su tutto il dorso della mano.
Applicandoli normalmente sul viso, io non percepisco alcun profumo.


Swatch!
neve cosmetics swatch blush garden

I 7 blush swatchati su una carnagione da NC15!
Spero si riesca ad apprezzare cosa intendevo più sopra per effetto "cream-to-powder".
Sono modulabili, tanto che gli swatch qui sopra sono stati realizzati tutti con mano molto pesante e più di 2 passate (anche 3 per Sunday Rose).


Neve Sunday Rose
neve cosmetics sunday rose blush garden

Sunday Roseè descritto come un color "fucsia amarena vivace". Io toglierei il fucsia e lascerei solo il termine amarena, che rende meglio l'idea di questo rosso dalla venatura un po' rosata.
In tutta onestà, è bellissimo e sicuramente tra i più belli di tutta la collezione - almeno a mio gusto, s'intende.
Nella confezione potrebbe anche intimorire ma no, non fatevi ingannare dal rosso acceso perché è molto più facile da applicare, sfumare e portare di quanto potrebbe sembrare - lo swatch qui sopra è utile a tal proposito per rendere l'idea.
La texture è più compatta e sottile degli altri colori e questo la rende ancor più modulabile. In altre parole, applicarne un velo viene da sé; ricercare un effetto saturo richiede invece più passate.
Quindi, anche se avete una carnagione chiara, la sua formula e la sfumabilità lo rendono comunque adatto e persino sul mio incarnato molto chiaro ne applico spesso due strati (verosimilmente, considerando la piccola quantità necessaria, vi durerà poi per i prossimi 10 anni ma questi sono dettagli).


Neve Monday Rose, Tuesday Rose & Saturday Rose
neve cosmetics saturday monday tuesday rose blush garden

Monday Rose è descritto come un color "rosa anguria" e sono d'accordo. La differenza che intercorre tra lui e Sunday Rose una volta swatchati è un valido motivo per non giudicare questi blush dalla loro superficie. Se infatti Sunday Rose nella confezione può sembrare più rosso e più intenso del rosato Monday Rose, gli swatch cambiano le cose (anche quando ho fatto il confronto più sopra ho dovuto controllare un paio di volte perché ero convinta di averli invertiti). Monday Rose è un colore con una base calda, che si sfuma perfettamente come detto nell'introduzione generale e che possiede anche la texture generale dei Blush Garden, che, rispetto al precedente Sunday Rose, è più pigmentata - nel senso che si ottiene un colore pieno senza strafificarlo più e più volte.

Tuesday Rose è descritto come un color "corallo intenso". Ai miei occhi appare come un tono corallo ma rosato, mentre quel "intenso" è vero solo se lo si guarda nella confezione. Una volta swatchato risulta modulabile come tutti gli altri e possiede la solita texture dei Blush Garden descritta inizialmente. È uno di quei toni che io definirei "effetto salute" (o bonne mine, per essere più raffinati).

Saturday Rose è descritto come un color "rosa bubblegum freddo" e lo è. Non così freddo da stonare sulle carnagioni calde, ma ha una base sicuramente più blu che gialla. Ha la classica texture dei Blush Garden modulabile, sfumabile & co.

Neve Wednesday Rose, Thursday Rose, Friday Rose
neve cosmetics blush garden friday rose wednesday thursday


Wednesday Rose è definito come "rosa nude antico", ma ammetto di vedergli una componente più pesca tenue che rosata. È anzi uno dei blush che sto usando più spesso assieme a rossetti aranciati, marroni o in generali a makeup dai toni caldi, perché trovo che aiuti a scaldare l'incarnato ma senza cadere nell'arancio o in sfuature estremamente calde. Per me è un po' il fratello pesca di Tuesday Rose. La formula è quella di sempre, nessuna variante da riportare.

Thursday Rose è descritto come "pesca acceso" e direi che ci siamo. È un color pesca pieno, dalle note aranciate e dal sottotono spiccatamente caldo, che personalmente prevedo di sfruttare felicemente soprattutto nel periodo estivo.

Friday Rose è chiamato "rosa beige intenso". Ecco, io non lo vedo molto rosa ma piuttosto una sorta di "terra di siena" tenua. Esiste? Forse no ma, per capirci, si tratta di un colore dal sottotono molto caldo in cui io vedo anche una punta di marrone. So che marrone+blush può spaventare e far scappare via lontano per chilometri, ma niente paura. Vedendolo nella confezione, sulla mia carnagione chiara davo già per scontato l'effetto scottatura solare, ma non è così. Va sicuramente dosato, ma l'effetto finale è quello di un blush caldo e non di un'ustione. Magari può essere un po' più difficile per chi ha un incarnato freddo, ma è da tenere a mente che pure Friday Rose è modulabile e, anzi, non so se sono mie allucinazioni ma mi sembra abbia una texture più sottile degli altri; non tanto quanto Sunday Rose, ma si avvicina (considerando la possibile intensità dei due colori, avrebbe anche senso se Neve li avesse resi volutamente più blandi degli altri). 


* * * * *

Chi, cosa, dove, quando, a quanto?
I Blush Garden sono blush cremosi, disponibili in 7 tonalità sul sito di Neve Cosmetics o presso i rivenditori autorizzati. Ogni blush contiene 4ml di prodotto per un costo di 10,90€.
I prodotti sono tutti naturali e vegani. Gli ingredienti li trovate qui, nella pagina di ogni singolo colore.
Questi blush fanno inoltre parte della linea permanente.

* * * * *

Riassumendo: mi piacciono e tantissimo!
Davvero credo sia uno dei prodotti migliori che Neve Cosmetics abbia prodotto finora, almeno per me.
Al di là del design, che necessita di una nota di merito, anche la formulazione (e la durata) le promuovo a pieni voti.
I miei preferiti in assoluto sono Sunday Rose, che sto sfruttando molto abbinato a rossetti rossi, Wednesday Rose per quando ricerco un effetto più caldo e Saturday Rose, ma non disdegno nemmeno gli altri.

Voi li avete già provati?
Esperienze simili o diametralmente opposte alle mie?

neve cosmetics blush garden

I prodotti presenti nel post mi sono stati inviati dall'azienda a scopo valutativo. Non sono stata pagata per questo post. Quella espressa è la mia personale e sincera opinione, come al solito.

Cooking time | Torta Setteveli

$
0
0

Chiedetemi di cucinare una torta salata o un brasato e con buona probabilità inizierò a sbadigliare - e a far andare a fuoco la casa, per quanto riguarda il brasato - ma se si parla di preparare dolci, contate su di me.
Forse lo devo ad un retaggio della me 7enne che andava dicendo che un giorno avrebbe "fatto la pasticciera!".
A 8 anni ero già passata a voler lavorare e nuotare coi delfini e pensavo alla biologia marina, ma non perdiamoci in dettagli.


Era lo scorso anno quando ne ho provato un assaggio, in una delle rare pasticcerie - forse l'unica - della mia zona che la produce. Da allora non sono più tornata indietro. È stato amore.
La torta Setteveli (o sette veli o 7 veli, a seconda) è una torta che viene ormai considerata parte della tradizione siciliana (anche se un pasticciere incontrato a Taormina non s'è mostrato esattamente d'accordo con questa affermazione ma credo che da Cappello a Palermo invece lo siano), sebbene la sua reale paternità di siciliano abbia poco. Ma evitiamo di fare copia-incolla dalla Santa Wikipedia, dov'è presente tutta la storia di questo pezzo di paradiso, e passiamo oltre.
È stata la mia più recente impresa culinaria e, anzi, chiedo ufficialmente scusa ai miei contatti di Facebook per averli scassato tediati giorni con questa torta: meditavo di provare a farla da parecchio tempo e, complici un'occasione con degli ospiti ed uno spiccato senso del masochismo, mi sono finalmente decisa.
Questo post potremmo inserirlo nella rubrica culinaria "Cucinare pregando", nel senso che durante molti passaggi non resta che fare molti scongiuri per la riuscita.
Non siete cuoche esperte ma volete provare a farla?
Montersino sverrebbe di fronte alla vostra preparazione così come di fronte alla mia ma non vi interessa?
Litigate ogni volta col caramello ma volete imbarcarvi in questa impresa?
Ottimo! Diamoci la mano e via di seguito col resoconto dei passaggi, dei miei errori e del risultato finale.


Bisogna essere onesti: non è una torta semplice, soprattutto se come me non avete mai realizzato in vita vostra nessuno dei passaggi richiesti, ma non è impossibile. Richiede solo la solita precisione e pazienza che vuole la pasticceria in generale, con l'aggiunta di una buona organizzazione: ci sono varie versioni della Setteveli, tra cui alcune più veloci che permettono di realizzate "finte" setteveli in poche ore; ma per questa - e presumibilmente per quella reale - sono necessari almeno 2 giorni. Dovendola fare a tempo perso, io me ne sono presi anche 3.
Setteveli infatti sta per i 7 strati che la compongono, che vanno assemblati con intervalli di riposo in frigorifero di anche 1h e che non devono superare in altezza i 5cm circa in totale - il che può complicare un po' le cose.

Come accennato, ci sono molte ricette e versioni di questa torta - vuoi anche perché la ricetta originaria credo resti tuttora un segreto - ma io ho pensato di seguire quella che trovate qui, sul forum di Cookaround. Mi è sembrata scritta da una persona molto attenta e precisa, che ha confrontato anche l'assemblaggio degli strati con quello di una delle Setteveli più famose: quella della pasticceria Cappello di Palermo.
Schematizzando, per una Setteveli vanno realizzati:
1. pralinato/praliné
2. tre basi biscuit (o di pan di spagna, io ho scelto di realizzare il primo perché meno spugnoso)
3. croccante
4. bavarese alla nocciola
7. mousse al cioccolato
8. glassa al cioccolato
9. decorazioni opzionali
che vanno assemblati in un'unica bomba calorica secondo lo schema qui sotto:



1° giorno, pralinato e decorazioni
Pralinato: Per il croccante e la bavarese serve il praliné, o pralinato, che a quanto pare è un ingrediente molto usato in pasticceria ma difficile da trovare già pronto al supermercato. La bella notizia è che si può fare in casa, la brutta notizia è che richiede la realizzazione del caramello.
E a me, quando leggo "fare+caramello", prende la stessa voglia di vivere di Leopardi.
Ad ogni modo, la ricetta del pralinato la trovate qui ma potete variare le dosi e le percentuali di mandorle e nocciole, tenendo sempre la frutta secca e lo zucchero in rapporto 1:1 e regolando la percentuale d'acqua di conseguenza.
Non fate come me, che sono partita con un praliné di sole mandorle (non avevo nocciole in casa) per accorgermi solo dopo un'ora che forse (forse...) una bavarese alle nocciole con un pralinato alle mandorle non sarebbe più stata una bavarese alle nocciole (incredibile ma vero, sono intuinzioni che richiedono del genio e molte connessioni sinaptiche, sì).
Ho quindi dovuto recuperare le nocciole, spellarle e rifare tutto da capo. Non fatelo anche voi.
Se siete dei perfezionisti potete utilizzare mandorle e nocciole per il pralinato da usare nel croccante e realizzarne un secondo di sole nocciole per la bavarese, ma sta a voi. Secondo me anche con le sole nocciole siete a posto.
Qui comunque ho incontrato la prima difficoltà nonché la ripresa di un'antica guerra ancora aperta: quella tra me e il caramello. Dico solo che in passato, tentando di farlo, sono riuscita a bruciare una pentola fino a doverla gettare nella raccolta differenziata e, pur amandolo moltissimo nei dolci, da allora non ho più provato a realizzarlo in casa.
Fino al momento del pralinato.
Mi è venuto al primo tentativo? Ovviamente no, ma qui di seguito v'è la mia personalissima guida per principianti allo sbaraglio come me, stilata dopo 5 fallimentari tentativi.
Il caramello non si forma e lo zucchero cristallizza?
La regola principale è di non toccare mai zucchero+acqua nella pentola. Non mescolare con nessun cucchiaio, né di legno né di metallo. Se, come nel mio caso, anche con questa accortezza lo zucchero dovesse cristallizzarsi comunque anziché farsi caramello, cambiate pentola e/o fuoco del fornello.
Memore della scorsa esperienza, ho inizialmente posto la pentola (dai bordi bassi e 20cm di diametro) sul fuoco più piccolo e basso, per non bruciare lo zucchero. NEIN!
Se quest'ultimo cristallizza è perché la temperatura è troppo bassa, quindi o si sta usando un fuoco troppo piccolo o una pentola coi bordi troppo bassi che non trattiene calore a sufficienza. Utilizzando poi una pentola dai bordi alti sul fornello medio a fiamma medio-bassa mi è riuscito.
Il caramello si è formato e bruciato in 5 secondi?
Provate ad abbassare il fuoco. Il procedimento va tenuto strettamente d'occhio poiché non appena lo zucchero diventerà ambrato impiegherà pochissimo tempo (secondi!) a scurirsi o, se il calore è eccessivo, a bruciarsi.

Nota: più il caramello è scuro, più avrà un retrogusto un po' amaro. Il mio primo pralinato era con caramello molto imbrunito e per il mio gusto era un po' troppo intenso e poco dolce, mentre il secondo, con caramello ambrato, era perfetto. Vi consiglio di spegnere il fuoco e introdurre la frutta secca non appena il caramello è ambrato.

Fatto! Dopo questo, il primo dei due passaggi difficili di tutta la torta è andato.
Per gli altri step del pralinato vi rimando al link della ricetta.

Decorazioni: Spesso i bordi delle setteveli sono decorati con rettangoli o cerchi di cioccolato e per facilitarmi le cose io ho preferito realizzare i secondi.
Ho preso due tavolette di cioccolato bianco e tre di cioccolato al latte.
Ho disposto la carta da forno su una leccarda e ho fatto sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria.
Ho poi intinto un cucchiaio e ho fatto dei giri, cerchi, linee curve casuali sulla carta forno e messo in frigo.
Una volta raffreddatosi perfettamente, ho sciolto a bagnomaria il cioccolato al latte e l'ho versato sopra i decori bianchi. Di nuovo in frigo. Prima di servire, ho tolto la distesa di cioccolato dal frigo, ho ritagliato dei cerchi con un coppapasta e li ho montati sulla torta. That's it. Minima spesa, massima resa.


2° giorno, basi biscuit & croccante
Biscuit: se vi dicessi che conoscevo l'esistenza di questa cosa prima dell'altra settimana, mentirei. Comunque, esiste ed è una sorta di Pan di Spagna ma un po' più compatto.
Per farlo ho seguito questa ricetta e queste dosi, che si sono rivelate appena appena sufficienti per i 3 strati (sottilissimi, tipo 3-4mm l'uno). Per una tortiera da 22cm mi sarebbe servito un po' più d'impasto ma tutto sommato si può fare anche così.
Croccante: Qui entra in gioco il pralinato realizzato prima, che sembra innocuo ma invece si sente e pure tanto. Il mio primo praliné "sbagliato" di sole mandorle forse si sentiva pure troppo, per i miei gusti. Vi ri-consiglio di utilizzare un caramello chiaro. Gli step per il croccante sono sempre qui.
A questo punto si iniziano a montare i primi 2 strati della torta, riposta poi in frigo.


3° giorno, bavarese alle nocciole& mousse al cioccolato
Bavarese: Il secondo ed ultimo passaggio difficile. Poi è tutto in discesa.
Serve per la seconda e ultima volta il famoso pralinato iniziale di nocciole, che darà alla crema un sapore sul paradisiaco andante.
Fare la bavarese è facile, a patto che la crema non impazzisca (=col calore della fiamma, l'uovo si rapprende, forma grumi e tende ad andare verso la strada della frittata).
Cosa che ovviamente a me è successa. Ah!
Per non far impazzire 'sta bavarese?
Cuocetela a bagnomaria anziché a contatto diretto con la fiamma.
Avrei voluto leggere prima questo piccolo dettaglio.
La bavarese impazzisce e dovete recuperarla?
La risposta me l'ha fornita Santo Google ed è: frullatore a immersione.
Giuro che funziona, torna una crema liscia e omogenea e la bavarese finale è venuta pure buona.
Quindi si montano altre tre strati di torta, facendola riposare in frigo anche per un'ora tra uno strato e l'altro.

Mousse al cioccolato: La discesa. Questa è facilissima e una volta realizzata rappresenta il 7° e ultimo strato della Setteveli. A questo punto la torta va fatta riposare in frigo per tutta una notte.


 Il giorno 0!
Glassa a specchio: Seguendo seeempre le solite istruzioni su Cookaround, anche questa diventa semplicissima. Munitevi però di colino e siate pronte a recuperare quella caduta più e più volte - oltre che a riservare qualche impropero per i bordi (la quantità non è immensa e la glassa non scende quindi a tsunami fino a ricoprire da sé tutti i bordi).

A questo punto manca solo il montaggio delle decorazioni et voilà.
Un'ora in frigo ed è pronta per essere servita e rifatta dopo anni - dopo mesi solo se siete più masochisti di me.


* * * * *


Mi sono scordata di scattare foto decenti dell'interno, salvo ricordarmene solo di sera con l'ultima fetta rimasta. Lo scenario è di una tristezza imbarazzante e quindi la carico solo qui nel link, un po' nascosta.

Con questo post chiedo scusa a Montersino, a quelli di Cappello, a chiunque si occupi di pasticceria in modo serio, mentre spero che sia stato utile per altri principanti allo sbaraglio come me. Qua la mano!

(No comunque, almeno una volta nella vita 'sta Setteveli dovete assaggiarla. Sul serio)

Viewing all 340 articles
Browse latest View live