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Crowdcolour | personalized magnetic palette

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Crowdcolour palette custom personalized
*PR Sample

Alzi la mano chi non ha presente le Z Palette, quelle palette magnetiche per gli ombretti (e i blush) in cialda dalle molteplici misure e design. Tutti? Perfetto!
Ora, alzi la mano chi non ha pensato, almeno almeno una volta, che sarebbe stata un'ottima idea quella di potersele personalizzare a piacimento. Ecco.
Z palette non l'ha fatto, ma in compenso ci ha pensato una neo-nata azienda con sede in UK: Crowdcolour.

Qualcuno potrebbe già averne sentito parlare, soprattutto se avete presenziato al Cosmoprof 2016 o se siete frequentatori di Kickstarter, piattaforma da cui ha preso vita questa piccola azienda.
Io, in tutta onestà, li ho conosciuti solo il giorno in cui mi hanno contattata per email, chiedendomi se mi andava di ricevere una palette di prova, personalizzata col logo del blog.
Normalmente prima di accettare collaborazioni et similia mi pongo e pongo più domande, ma la parola "personalizzato" mi suona sempre melodiosa.
Mi è successo un po' quello che si verifica anche con quei siti online che ti permettono di personalizzare le tazze da the. Aaah.
Forse alcuni non conoscono la mia passione per le tazze e gli oggetti personalizzati, ma se non altro quella per il makeup è sotto gli occhi di tutti. Così, sembrandomi un'idea davvero valida, ho accettato.

I prodotti che offre Crowdcolour sono infatti palette magnetiche dove tenere i refill di ombretti o blush, disponibili in 3 formati (piccolo, medio, grande), sia con lo sfondo bianco che con lo sfondo nero.
È possibile scegliere tra una rosa di design preconfezionati, ma la parte migliore sta nella possibilità di personalizzarsi la palette al 100%.
La si vuole con una foto? Si può.
La si vuole con un collage di foto? Si può.
La si vuole con una scritta in particolare e lo sfondo XY? Si può.
La si vuole con quel design creato da sé tempo fa con Photoshop e una tavoletta grafica? Si può.

Io ho scelto l'ultima opzione, creando un design digitale (sì, purtroppo non sono miei acquerelli su carta ma brushes digitali) che si avvicina ad una delle mie varie immagini mentali di "palette ideale".
Una di quelle palette che avrei acquistato seduta stante se l'avessi vista in un negozio, praticamente, e l'idea di poter realizzare da sé la palette perfetta non è affatto male.
Il risultato è pure meglio di quanto mi aspettassi e, a costo di sembrare la bloggervendutah(1!!1!) che non sono, devo dirlo: mi piace tantissimo. Ecco. Fatto. Per il lancio dei pomodori facciamo un'altra volta.

Crowdcolour palette custom personalized

La mia è una palette media e misura 171mm x 105mm con uno spessore di 1,35cm.
Le misure interne dello spazio effettivo sono invece 151 x 83 x 7mm.

Crowdcolour palette custom personalized

Quello che mi ha sorpresa, oltre al piacevole effetto generale del design, è l'elevata qualità della stampa.
Temevo che con l'effetto acquerello ci fossero pixellature molto evidenti ma così non è.
Per la palette media mi hanno consigliato un file dalle dimensioni 2020 x 1240px (NB: la risoluzione ottimale è 300 dpi) e spero che nella foto qui sopra si riesca ad apprezzare l'ottimo risultato.

Crowdcolour palette custom personalized

Ovviamente sulla durata nel lungo percorso non posso ancora esprimermi e si vedrà nel tempo, ma per il momento la palette sembra robusta.
Il materiale cartonato è opaco ma non poroso - quindi eventuali residui di ombretti e blush dovrebbero essere semplici da rimuovere - la parte superiore della palette resta comodamente aperta da sola e possiede anche un grande specchio, che può venire utile.


Okay, ma quante e quali cialde ci stanno?

Per gli ombretti MAC non ve la consiglio. I refill Mac hanno la brutta caratteristica di avere il magnete sul loro fondo (poiché le palette Mac non sono magnetiche; è il refill che vi si attacca e non viceversa).
Ne consegue che la palette migliore dove custodirle è proprio quella Mac, perché su una classica palette col fondo magnetico non fanno abbastanza presa, considerando che magnete+magnete tende a respingersi. Restano attaccati ma debolmente ed io non mi fiderei a trasportare i refill in questo stato.

Ad ogni modo, le cialde MAC hanno un diametro di 26mm, lo stesso degli ombretti refill Rouge Bunny Rouge in foto e la Crowdcolour media può contenerne 15.


Di ombretti Inglot ve ne stanno 10, quindi in questo caso non si riesce a sfruttare bene tutto lo spazio.


Di ombretti come quelli di Neve Cosmetics o Kiko, da 36mm, ve ne stanno 8.

Crowdcolour palette custom personalized

Per quanto riguarda i refill Nabla da 30mm, ve ne stanno purtroppo solo 10, avanzando molto spazio ma non abbastanza per un'altra fila di ombretti. Sono riuscita a sfruttare lo spazio avanzato come nella foto, aggiungendovi altri 4 ombretti da 26mm.


* * * * *
Chi, Cosa, Dove, Quando, a Quanto?
Le grandezze di palette disponibili sono
Small (quadrata): misure esterne 98 x 97 x 13.5mm - misure interne 81 x 81 x 7mm
Medium: misure esterne 171x 105 x 13.5mm - misure interne 151 x 83 x 7mm
Large: misure esterne 205 x 125 x 13.5mm - misure interne 188 x 105 x 7mm
I prezzi sono 11£ (small), 14£ (medium), 16£ (large).
Sono disponibili solo sul sito Crowdcolour, che spedisce da UK con 5£ per gli ordini entro le 30£ (la mia ha impiegato 10-15gg per arrivare).
Per quanto riguarda risoluzione, estensione dei file e il formato colore per la stampa, vi rimando alle FAQ sul loro sito dove spiegano tutto. Il mio consiglio tuttavia è di prendere foto o realizzare immagini molto grandi: quando si tratta di stampa, per un risultato ottimale è sempre meglio avere una risoluzione molto alta.
È possibile utilizzare i design preconfezionati, oppure cliccare su "Create your own" e personalizzare la propria palette da 0.

* * * * *

Da amante delle cose personalizzate fatte bene (non come gli adesivi sulla macchina, dico) l'idea mi piace veramente e onestamente tanto. Ma così tanto che sto già pensando di acquistare anche la versione Small o Large e di realizzare un altro design.

Fatemi sentire meno sola e ditemi che non sono l'unica che regredisce impazzendo per queste piccole cose.

Il prodotto mi è stato inviato dall'azienda a scopo valutativo.Non vengo pagata per parlarne e questo post riflette la mia sincera ed onesta opinione, al solito.


Charlotte Tilbury Magic Foundation review & swatch

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charlotte tilbury magic foundation

Già famoso ancor prima di fare il suo debutto nell'autunno 2015, è il Magic Foundation: il fondotinta di aggiunta più recente nella linea makeup di Charlotte Tilbury. Dalla descrizione sembra il fondotinta perfetto e gli gravità attorno un hype non indifferente. Dopo averlo provato per mesi nella tonalità 1 Fair, di seguito trovate swatch, confronti e, come sempre, qualche sproloquio in più sulla faccenda.
Armatevi di un the e mettetevi pure comodi, perché di cose da dire ce ne sono parecchie.

Come sempre quando si parla di basi per il viso, vale la pena aggiungere qualche specifica non richiesta sulla mia pelle, che è: da secca a molto secca in inverno, da secca a normale in estate. Ha qualche discromia ed imperfezione qua e là ma nulla di troppo problematico.

Lo faccio di rado, ma stavolta secondo me vale la pena iniziare spendendo qualche parola in più anche per il packaging. Che fa molta scena in foto ma dal vivo, a mio modesto avviso, potrebbe fare una figura migliore.
Da un brand high-end (che rasenta quasi la sfera luxury, per certi prodotti) come quello Charlotte Tilbury mi aspetterei confezioni in linea con l'aurea del marchio - e soprattutto col prezzo, ammettiamolo. Per questo non mi aspettavo che il tappo in bellissimo oro rosa fosse in realtà di plastica con poca struttura. L'oro è solo una sfoglia superficiale, tant'è che che il mio si è già scheggiato su un bordo e lascia intravedere una piccola macchia nera della plastica sottostante. Allo stesso modo, avrei preferito che anche l'erogatore stesso non fosse in semplice plasticona ma in un materiale di qualità superiore (sotto ho messo un confronto con le confezioni di un fondotinta YSL e uno Dior, ad esempio). Sono inezie da inserire nel file mentale grandiproblemiesistenziali, ma quando si tratta di marchi di fascia alta credo valga la pena rimarcare anche questi dettagli. Scusa, Charlotte. Ho dovuto.



"This is a new generation of anti-ageing, full coverage foundation that morphs to your face in a weightless texture,
for a perfect looking second skin that lasts all day.

The hyper-intelligent formula dispenses evenly over your skin and does not sit in imperfections. Magic Foundation is a miracle in a bottle that transforms every skin type into flawless, poreless perfection. My chemists worked for five years to create a “hyper-intelligent” formula that’s totally full-coverage yet completely weightless. The formula dispenses evenly over your skin and does not sit in imperfections creating your flawless second skin. Whether you suffer from acne, redness, discolouration or dull, tired skin Magic Foundation will give you a perfect looking skin day, every day!"

Riassumendo, viene descritto come un fondotinta:
a. leggero ma totalmente full coverage
,
b. che leviga i pori della pelle e la rende perfetta
c. durando tutto il giorno
d. sia che si tratti di una pelle a tendenza acneica, sia che sia spenta o abbia rossori e discromie.
"Miracle in a bottle!".

Vi confesso che avevo aspettative altissime per questo fondotinta, sia per la descrizione che ne fa Charlotte Tilbury, sia per i video sul suo canale Youtube dove sembra che il Magic Foundation renda perfetta anche la pelle con acne e rossori molto pesanti, come farebbe un Double Wear di Estee Lauder o altri prodotti full coverage ma senza avere la stessa pesantezza.

Prima di arrivare alla parte della formula, però, passerei per le colorazioni!
Considerando che questo fondotinta va acquistato per forza online a scatola chiusa, vale la pena spendere qualche parola in più sulla scelta della tonalità...


charlotte tilbury magic foundation swatch shade 1 2 3

Le tonalità disponibili sono 15. Partono anche da toni molto chiari, solitamente difficili da reperire, e arrivano a toni scuri, solitamente difficili da reperire pure questi. Eppure lasciano scoperti alcuni incarnati che di norma vengono presi in considerazione quando si tratta di "toni chiari", come ad esempio un livello di pallore da classico NC15 di MAC (*alza la mano*). Non so dirvi molto sulla fascia medio-scura, ma possiamo aprire invece una parentesi sulle prime tre tonalità più chiare che appaiono nella foto qui sopra.

Shade 1: "Neutral beige". È il colore che ho acquistato ed è neutro-giallo.
L'equivalente di Mac probabilmente sarebbe un NC10. Se avete presente il colore più chiaro di fondotinta come il Bourjois Healthy Mix, questo della Tilbury è ancora più chiaro e meno giallo.
Prima dell'acquisto ne avevo provato un sample grazie a Beatrice e mi sembrava che fosse il colore adatto ma, ecco, ammetto che col senno di poi non è così perfetto. Con una passata non crea enormi stacchi col collo e risulta armonioso soprattutto quando le temperature permettono di indossare scollature (il mio decollete è più pallido di viso e collo e quindi in primavera opto per fondotinta più chiari onde evitare di sembrare appena uscita da una sessione di lampada facciale) ma resta pur sempre di un tono più pallido. Forse la differenza tra le due metà del viso si riesce a notare anche nelle foto che seguiranno fra poco. Nulla di tragico, si può sempre scaldare con una cipria colorata, ma avrei gradito la presenza di un tono più scuro (scuro...vabbeh) così da poterlo usare in qualunque periodo dell'anno senza dover enfatizzare il mio già naturale effetto Biancaneve.

Shade 2: descritto come "neutral pink beige", un tono chiaro dal sottotono rosato. Per il mio occhio è piuttosto un tono neutro che vira sì al rosato, ma solo in parte. Per me i fondotinta rosati (e spesso anche quelli neutri) sono assolutamente off-limits, ma questo è così poco freddo che fa eccezione.
Se in foto l'1 e il 2 vi sembrano praticamente identici e vi pare di scorgere appena una sfumatura più gialla nell'1, non avete problemi né di vista né di monitor: sono proprio i due toni ad essere estremamente, tremendamente (a mio avviso pure troppo) simili. Una volta stesi sul viso la differenza è quasi inesistente.
Ho visto recentemente uno swatch comparativo americano dove l'1 e il 2 erano abbastanza diversi tra di loro e mi chiedo se in USA non abbiano inviato delle tonalità differenti da quelle europee, perché la foto sopra è veritiera e questi due stento davvero a riconoscerli anche dal vivo. Misteri misteriosi.

Shade 3: SBEM. Saliamo di due-tre toni più scuri, così dal nulla, e con un sottotono caldo. Per dare un'idea, la tonalità 3 è più scura del B10 di Chanel e di Cream Ivory di Laura Mercier. Non ne sono certa, essendo un tono con cui non ho dimestichezza, ma credo potrebbe essere l'equivalente di un NC20-25 di Mac. Su di me (NC15) crea un visibile stacco col collo. Ah, sul sito di CT viene descritto come"neutral beige for fair to light skintones" ma non concordo molto, soprattutto sul fair-to-light.

Non so come la vediate voi, però secondo me manca un tono intermedio tra il super chiaro e il medio-chiaro. Il che è insolito e non mi spiego perché Charlotte Tilbury abbia scelto di realizzare due sfumature chiare così tanto simili, per fare poi un salto cromatico un po' drastico.
(Riassumendo: se anche voi siete un NC15 di Mac, o prendete il 3 e lo mixate ad un fondotinta più chiaro, o prendete l'1 e lo scaldate con una cipria colorata, poiché il nostro colore esatto purtroppo non c'è)

Va bene, tutto molto bello, ma ora parliamo finalmente di questa formula che promette magie!
Okay, allora.
Non so come dirlo.
Prendo fiato e lo dico così veloce veloce tutto in una volta sola velocissima togliamoci subito il peso ora subitissimo tre due uno: è un buon fondotinta ma non è ciò che viene descritto.
Ecco. Fatto. Mi sento già un po' meglio.

Il Magic Foundation viene descritto innanzitutto come totally full coverage yet lightweight (a coprenza totale ma leggero sul viso). "Obiezione, Vostro Onore"! La sensazione sulla pelle è molto leggera, è vero, ma anche perché è full coverage quanto io sono bionda e alta 1.70.


Questa è la mia guancia sinistra al naturale...


E questa con uno strato di Magic Foundation.


La mia guancia destra al naturale, con le sue affezionatissime imperfezioni...
(in più quel giorno era anche munita di una chiazza di dermatite, lateralmente alle labbra. Festa!)


E qui con uno strato del Magic Foundation.
Che ne dite?
Io riesco a intravedere le imperfezioni, nonostante siano leggere (aggiungo che questo fondotinta è molto molto fotogenico) e non mi sembra nemmeno che faccia grandi miracoli nel minimizzare otticamente i pori.
Con l'aggettivo "full coverage" personalmente penso a prodotti come il Double Wear di Estee Lauder, al Dermablend, al Remarcable di Marc Jacobs. Qualcosa che fornisca appunto una "copertura totale" anche su una pelle molto problematica. Stento a definire "full coverage" persino il Silk Crème di Laura Mercier e preferisco chiamarlo "medio-alto coprente", nonostante abbia una pigmentazione superiore a questo.
Dopo aver visto questo e questo video di Charlotte Tilbury, dove copre rispettivamente una pelle acneica ed una voglia in viso molto visibile, mi chiedo seriamente come abbia fatto utilizzando solo questo fondotinta.
Il Magic Foundation io lo definirei piuttosto una base dalla coprenza medio-bassa, stratificabile fino a media con un paio di passate. A questo punto, però, arriva per me il primo problema: se ne aggiungo un secondo strato, il colore diventa troppo chiaro arrivando a fare stacco col collo, mentre le aree più secche del viso si ritrovano enfatizzate, col fondotinta che - al contrario di quanto afferma la sua descrizione - vi si siede sopra e perde una parte del suo effetto naturale.


Due strati. Con tanto di dermatite in bella mostra.

charlotte tilbury magic foundation shade 1 fair

Nel caso in cui nelle foto precedenti non si notasse il pallore del fondotinta, forse si vede meglio qui (1 solo strato).
Con una singola passata riesco a farmelo andare bene, nonostante mi sbianchi abbinandosi alle aree più chiare del mio collo, ma con due non posso davvero usarlo.
In Corea andrei alla grandissima. Qui, un po' meno.

Questo però vale per una carnagione sull'NC15. Se voi invece trovate il colore perfetto e avete una pelle meno secca della mia non dovreste avere questi problemi!
Tornando indietro di qualche riga, anche sul fatto che sia adatto a qualunque pelle, inclusa quella secca, avrei un'altra obiezione. Non posso pronunciarmi in merito a pelli miste e grasse, ma sulla mia non fa miracoli e tende ad enfatizzare le aree disidratate.
In autunno riuscivo a indossarlo senza grandi problemi, ma con l'arrivo dell'inverno sono passata a
Fase 1: tir di crema idratante prima della stesura
Fase 2: accantonamento nel cassetto causa effetto pelle secca visibile col passare delle ore

Praticamente fino a qui l'ho demolito, eppure è una base che ho usato molto e (sorpesa!) sono già a metà boccetta.
No no, non l'ho usato per masochismo ma perchè, al di là di tutto quello scritto finora, resta un buon fondotinta.
Solo che lo è da tutti i giorni, per una copertura medio-bassa ed un effetto discretamente naturale e nulla di così "magico" da essere riservato alle occasioni speciali, a mio modesto avviso. Né per una pelle con problematiche o esigenze particolari.
Mi aspettavo e speravo piuttosto in una sorta di fratello del Silk Crème di Laura Mercier, che è il mio fondo delle occasioni per l'effetto coprente ma naturale e luminoso q.b., ma in realtà col Magic Foundation mi sono trovata tra le mani una base più standard e quotidiana.
Non lo posso usare in pieno inverno, ma non mi ha creato problemi durante una stagione più mite come l'autunno e presumo non lo farà nemmeno da qui all'estate.

Proseguendo coi pro, c'è anche il fatto che riesco a portare il suo tono neutro-giallo, nonostante io sia un Simpson che di neutro ha poco, e questo mi aiuta a limitare la componente gialla nel mio incarnato senza stravolgerlo. Il che è utile quando voglio utilizzare un makeup dai toni più freddi del solito e abbinare dei rossetti rosa freddi. Si armonizzano meglio.
Oltre a questo, il Magic Foundation lo trovo tanto fotogenico.
Ha un SPF15 e quindi non assicuro nulla in caso di foto col flash (i prodotti con protezione solare tendono a far rimbalzare il flash) ma nelle foto senza, il viso appare migliore, più uniforme e levigato di quanto non sia dal vivo e questo non succede esattamente con tutti i fondotinta. Per questo lo uso molto anche nelle foto per il blog.

Per quanto riguarda la durata, non mi lamento.
Ho letto recensioni tremende a cui durava pochissimo, ma sulla mia pelle secca riesce a sopravvivere anche fino a 7h circa, pur non arrivandovi perfettamente intatto.

charlotte tilbury magic foundation 1 fair
Magic Foundation 01 Fair - 1 coat


* * * * *

Cosa, Dove, Quando, a Quanto?
Il Magic Foundation di Charlotte Tilbury contiene la quantità standard di prodotto per un fondotinta (30ml) ed è disponibile in 15 tonalità. Non è venduto in Italia ma è possibile acquistarlo dal sito ufficiale Charlotte Tilbury o da Net-a-Porter. Il suo prezzo è di 40€.
Con l'acquisto dal sito ufficiale vengono dati in regalo dei sample della tonalità più chiara e più scura rispetto a quella scelta da voi - nel caso del tono 1, vengono inviati i campioni delle due tonalitù più scure seguenti.


* * * * *

È un buon fondotinta, lo uso con piacere anche per le occasioni più standard però, appunto, per me non ha nulla di "magico" o incredibilmente eccezionale.
Temo che questo sia un po' il lato negativo delle descrizioni altisonanti: attirano sempre moltissimo, ma creano anche un'aspettativa molto elevata, che difficilmente poi si raggiunge.
Per me non è un fondotinta "unico" con qualcosa di introvabile altrove e lo consiglierei a chi ricerca una base quotidiana su questa fascia di prezzo, che magari fatica a trovare colorazioni sufficientemente chiare, ma senza aver particolari necessità o problematiche (pelle né troppo secca, né troppo oleosa, né con troppe imperfezioni). Altrimenti è meglio guardare altrove.

Qualcuno di voi l'ha provato? Come vi trovate?

charlotte tilbury magic foundation review

Makeup fermo alla dogana? No problem!

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Se anche voi vi siete già informate su come recuperare quei marchi di makeup made in USA e non ancora venduti in Italia (o in Europa), saprete già che tra le prime domande c'è: "ma c'è rischio di dogana?".
Seguito da "quanto devo pagare?" e "ma li come compilo 'sti documenti per il controllo sanitario? Sono innocente, Vostro Onore" o " e ora come si sdogana?".
La fortuna ha voluto che il mio ultimo acquisto da oltreoceano sia stato bloccato proprio alla dogana e, vista la domanda gettonatissima, ho pensato di rendere questa esperienza più utile, almeno per qualcuno (credo, forse, spero) e farne un post che contenesse le copie di questi famigerati documenti doganali per il controllo sanitario e qualche dritta sulla dogana che spero si riveli utile.


Nel post ripeterò mille volte il concetto di "makeup" e "America", ma la questione vale per qualunque pacco proveniente da Paesi extra-UE. Inoltre, il controllo sanitario non si applica solo ai cosmetici, ma anche ad alimenti, farmaci, integratori et similia.

Partendo dalla prima domanda, la risposta a "c'è rischio dogana nell'acquisto dal tale sito di cosmetici fuori Europa?" è sempre sempre sempre "". Alcuni siti fanno scalo in altri Paesi europei con dogane meno incredibili della nostra e da lì passano poi in Italia, quindi solitamente con quei siti (ciao, Lime Crime!) non arrivano brutte sorprese di lungaggini doganali, solitamente. Tuttavia, la certezza che al 100% non arriveranno tasse in più da pagare quando si acquista da Paesi extra UE non c'è mai.
Questa la conclusione a cui sono arrivata dopo ordini online esteri since 2006 (e se anche voi all'epoca lottavate sulle aste ebay per aggiudicarvi un oggetto di Tarina Tarantino, battete un colpo).
Da regolamento, in teoria, i pacchi al di sotto del valore di 22€ (spedizione inclusa) non dovrebbero essere soggetti a blocchi da parte della dogana ma questo è solo teorico. Nella pratica, in giro si trovano molte persone che giurano (è successo anche ad un'amica) di essersi trovate bloccate dei pacchi da 5-6$ di valore - nel cui caso conviene non accettare nemmeno la consegna, considerando che solo per il gentil passaggio in dogana la cifra base da pagare è attorno agli 11€/12€. A questa base vengono poi aggiunti altri Euro che corrispondono ad una percentuale del valore della merce (spedizione inclusa, anche qui).
La percentuale precisa purtroppo non ve la so dire ma servirebbe a poco: nonostante esistano regolamentazioni in materia e tabelle da seguire, c'è chi con un ordine di 50€ si ritrova a pagarne 30€, chi 20€, chi con un ordine di 70€ si ritrova a doverne pagare solo 15€. C'est la vie douane.

Quindi, sfatato il mito che "se stai sotto ai 20€ non ti fermano nulla stai serena", che purtroppo non è così certo, è necessario anche sfatare un altro super mito: "se fai dichiarare Gift o un valore di 0$ il pacco non verrà fermato".
Errr, nein.
I moduli della dogana esplicitano molto chiaramente questo punto, specificando che: "per la dogana non esiste valore zero". Nemmeno se avete un cugino in USA che davvero vi sta inviando un regalo.
Loro a "gift" e "0$" non ci credono molto e, mia personalissima opinione, credo che un pacco medio-grande che recita 0$ dia ancor di più nell'occhio per la sua scarsa credibilità e invogli a sceglierlo per i controlli doganali a campione.
A parte questo, se ordinate da veri e propri negozi online americani, solitamente non sono disposti a dichiarare il falso: molti negozi tendono anzi a dichiarare all'esterno del pacco il tipo di contenuto (i cosmetici hanno più possibilità di essere fermati rispetto allo zerbino per la casa, considerando che sono prodotti da sottoporre ai controlli sanitari), il numero di prodotti, la descrizione ben precisa (come il nome ed il colore nel caso di un rossetto) e il costo di ognuno.

Adesso, immaginando che l'ordine americano sia partito e sia stato preso dalla dogana, la parola d'ordine per me diventa PAZIENZA. Ma proprio così, col caps lock attivato.
Potete contattare il numero verde delle Poste per avere delle informazioni più precise relative al vostro pacco, ma questo ahi noi non velocizzerà i tempi (c'ho provato, ma nulla).
Considerate che al telefono mi hanno detto che il mio pacco ha impiegato 9 (nove) giorni solo per passare da un magazzino all'altro e ci sono voluti 2 mesi per inviarmi a casa i moduli da compilare. La tempistica media per rivedere il proprio pacchetto è di circa 2 mesi, che nel mio caso sono arrivati ad essere anche 3.

Comunque, dicevamo dei moduli.
Il vostro pacco col makeup è stato fermato alla dogana e un bel giorno il postino si presenterà a casa vostra con una raccomandata da firmare. Gaudio e giubil-fermi tutti. Purtroppo non è il vostro agoniato pacchetto, ormai sparito verosimilmente da settimane o mesi, bensì una lettera dalla stessa dogana che conterrà tutti i moduli da compilare e rispedire, fondamentali per l'ispezione sanitaria e il conseguente sdoganamento.
Tutto questo è un qualcosa che la prima volta sembra mandare in crisi e intimorire più di qualcuno ma in realtà è veramente semplice e non è nulla di tragico. Semplice burocrazia da rispettare.

Per rivedere il vostro pacco avete solo bisogno di 6 cose:
➤ Fotocopia fronte-retro di un documento d'identità da inviare
➤ Fotocopia del codice fiscale da inviare
➤ Prova della ricevuta d'acquisto o della transazione online
➤ Compilare i moduli sottostanti
➤ Rimandare moduli compilati, fotocopie e ricevuta alla dogana entro 15 giorni
➤ Attendere


Clicca sui documenti per ingrandirli
https://1.bp.blogspot.com/-Hyjd8tdmomk/VsJqa5TkDsI/AAAAAAAAIH4/Bif340FlibU/s1600/foglio1.png

Foglio n°1.
Ipotizziamo che una certa Maria Rossi abbia fatto il mio stesso ordine da Jeffree Star, con 3 rossetti liquidi, e che la dogana abbia fermato anche il suo pacco per l'ispezione sanitaria. 
La compilazione del modulo è semplice davvero, basta seguire le indicazioni e tenere a mente che per valore della merce, come specificato, si intende non solo quello dei prodotti ma la cifra totale pagata: prodotto + spedizione + eventuale assicurazione (evviva!).
Ovviamente alla dogana non si fidano di una dichiarazione tanto per, quindi richiedono anche una prova: la copia della ricevuta o transazione di pagamento (anche se sulla bolla del pacco è già apertamente dichiarato ogni centesimo perché, appunto, vogliono le prove).
Se nell'email di conferma del vostro acquisto online non vi hanno inviato nessuna ricevuta in allegato, potete tranquillamente inviare alla dogana l'immagine della transazione Paypal o il recap dell'ordine solitamente presente nel vostro account del sito da cui avete ordinato.
In poche parole, alla dogana interessa solo una prova dove appaia il vostro nome e cognome, il negozio/persona da cui avete acquistato e i soldi pagati.
Io ho fatto uno screenshot (evviva il tasto Stamp sulla tastiera del pc e la funzione "incolla" in Paint) dello storico ordini nel mio profilo sul sito Jeffree Star Cosmetics e salvato come file immagine.


https://1.bp.blogspot.com/-FjgKtiM1-MA/VsJnuAVbC6I/AAAAAAAAIHc/Z__kYtPHrFM/s1600/foglio2.png
Foglio n°2.
Il codice del Magazzino di Riferimento arriva già segnato in penna, ma torna utile per la compilazione del foglio n°3.
Sotto la voce "documenti d'identità" io ho scritto C.I. in quanto ho utilizzato la carta d'identità. Se voi preferite usare il passaparto, ovviamente la compilazione cambia (forse questo è appena stato un momento di gloria per Capitan Ovvio, me lo sento).

https://2.bp.blogspot.com/-HD91lZDkrNY/VsJqc3aHmkI/AAAAAAAAIH8/oCRAtiGsTO8/s1600/foglio3.png

Foglio n°3.
Per il barcode n° basta fare riferimento al codice presente nel foglio n°1, sotto al codice a barre, appunto. Il magazzino n°è invece quel dato scritto in penna dai doganieri (Magazzino di riferimento) presente nel foglio n°2.

Et voilà!
Fatto.


Spedire i moduli per sdoganare
Ora è necessario inviare alla dogana fotocopie documenti + ricevuta + moduli compilati tramite due opzioni:
1. indirizzo email (fornito nel foglio n°1)
2. fax (fornito nel foglio n°1)
Dicono che inviandoli via email si velocizzi il tutto di qualche giorno ma per mia esperienza non è così. Se volete provare, basta scannerizzare i documenti e i moduli compilati, salvare il tutto come file immagini e aggiungerli in allegato alla mail per la dogana.
Sembra la soluzione più immediata ma.
Ma io ho provato 3 volte e per tutte e 3 le volte mi è tornato indietro un messaggio d'errore: casella piena, impossibile recapitare nuovi messaggi. Ho persino telefonato al numero delle Poste per avere delucidazioni e a quanto pare sì, mi hanno confermato che la possibilità di avere la casella troppo piena per poter ricevere altri documenti è reale.
Il problema è che avete 15 giorni di tempo per rispedire tutti questi documenti - presumo che passato questo lasso di tempo la dogana possa rispedire il pacco al mittente o al macero - e tutti e 3 i messaggi d'errore mi sono arrivati solo dopo 3 giorni dall'invio dell'email. Eravamo praticamente al decimo giorno e non riuscivo ancora a far arrivare questi moduli in dogana.

Per questo vi consiglio la vecchia via direttamente dal 1990 con furore: il fax.
Stampate le fotocopie dei documenti, della ricevuta, inviate il tutto assieme ai moduli compilati et voilà. Siete sicuri che saranno arrivati in un lampo agli uffici doganali, senza correre il rischio di non vedere eventuali messaggi email d'errore, che magari vi finiscono nella cartella spam.

Una volta spedito tutto quanto, il pacco mi è arrivato dopo circa 15 giorni.
Non è dato sapere prima a quanto ammonta la cifra da pagare; ve la comunicherà il vostro postino quando vi consegnerà l'agoniato pacco.
A titolo informativo, nel mio caso sono stati 23€. Non pochi considerando che l'ordine totale compreso di spedizione era di circa 57€ (praticamente ho pagato il 40% del valore!).
https://2.bp.blogspot.com/-KNvrJ1_Zpgg/VsJn0B4UgCI/AAAAAAAAIHo/mA-6IKsyvgc/s1600/foglio4.png
Assieme ai moduli da compilare, arrivano anche un paio di fogli con le regolamentazioni sull'importazione di alimenti, cosmetici e farmaci. La parte relativa ai cosmetici vuol dire praticamente che potremmo importare, ad esempio, solo 2 rossetti e 2 mascara. In teoria potrebbero farvi storie anche se ordinate 5 rossetti - che saranno chiaramente per uso personale e non commerciale, ma il regolamento parla chiaro. In linea di massima su questo punto tendono ad essere clementi, ma conosco ragazze che si sono viste spedire al macero degli ordini sostanziosi; quindi occhio ai cumulativi.

Ah, per stilare una brevissima lista dei siti di makeup più soggetti ai blocchi doganali:
- Dose of Colors
- Melt
- Jeffree Star (ha momentaneamente sospeso le spedizioni verso l'Italia, presumo per problemi con la dogana, appunto, ma sembra che tornerà a spedire da noi nel futuro prossimo)
- Gerard Cosmetics
- Anastasia Beverly Hills (spedisce con corriere internazionale, quindi le spese doganali sono praticamente certe)
- House of Lashes
- Natasha Denona


Si conclude qui la puntata de "Le mirabolanti avventure con la dogana italica e altre storie".
Magari prima o poi sarà anche il caso che faccia un post con ciò che ho acquistato proprio da Jeffree Star, perché davvero ne vale la pena.

Salted caramel pretzel brownies | Cooking time

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Altra domenica, altro appuntamento culinario su Dottedaround.
Se la scorsa è stata la volta di una ricetta italianissima, oggi il protagonista è un dolce d'oltreoceano: il famoso brownie al cioccolato, ma con un quid in più dato dall'abbinamento fra dolce e salato.
Fan del caramello ssssu le mani - ché qua le sto alzando entrambe.

Avevo pubblicato una foto stamane su Instagram e più persone tra commenti e messaggi sono state tanto carine da chiedermi la ricetta o un post in merito. Poiché ritengo che sul web i credits siano fondamentali, ci tengo a dire che non è una mia ricetta, ma l'ho prelevata e tradotta dal sito Butter Baking - che fa post culinari decisamente di tutt'altro livello rispetto ai miei, ma non soffermiamoci troppo in questi dettagli ricolmi di mestizia.
Di seguito la traduzione della sua ricetta per questi brownie ai pretzel e caramello salato.
Tenete a bada i vostri eventuali libri sulle diete, perché dopo aver letto gli ingredienti potrebbero prendere fuoco per autocombustione spontanea.


Per evitarmi le irrimediabili e noiosissime conversioni che sono obbligatorie quando ci si vuole cimentare in qualche ricetta inglese o americana, tempo fa ho acquistato degli appositi misurini di cups e spoons.
Ad ogni modo, in questa ricetta ci sono le conversioni per le varie cups ma non per i tablespoon (tbsp) e teaspoon (tsp). Se non avete i misurini appositi, niente paura! Potete usare un cucchiaio al posto dei tbsp e un cucchiaino al posto dei tsp. Non è la stessa identica cosa, ma per gli ingredienti da misurare con gli spoons in questa ricetta non serve grande precisione.
Ah, essendo decisamente intollerante al lattosio, ho usato panna e burro, appunto, senza lattosio (w il 2016 e la modernità!) ed il risultato è stato comunque più che soddisfacente.
Lo specifico in caso qualcuno avesse lo stesso problema.
Utensili
● Stampo rettangolare 33x22cm
● Platenaria o frusta elettrica
● Ciotole e pentole varie ed eventuali

Per la base
● 1 ½ cups di mini pretzel sbriciolati (i salatini praticamente, i pretzel/brezel veri e più grandi non sono adatti) mi sono scordata di pesarli, ma dovrebbero essere circa 120-150g ma calcolate che dovrete ricoprivi il fondo dello stampo
● 60g di burro
● 2 tbsp di zucchero di canna
● 1 tbsp di sciroppo d'acero

Per il brownie
● 3/4 cups scarse (170g) di burro
● 455g di cioccolato fondente
● 5 uova
● 2 cups (395g) di zucchero di canna
● 1 tsp di sale
● 1 tsp di estratto di vaniglia
● 3/4 cups + 2 tbsp di farina 00 (130g circa)

Salted caramel
● 1/2 cup (125g) di acqua
● 1 ½ cups (330g) di zucchero semolato
● 90g di burro
● 3/4 cups (180g) di panna
● sale marino grosso q.b.

La base
Preriscaldare il forno a 200°C.
Foderare lo stampo con la carta forno.
Fondere il burro.
Rompere i pretzel in piccoli pezzi - io mi sono aiutata con un batticarne.
In una ciotola unire i pretzel, il burro fuso, lo zucchero di canna, lo sciroppo d'acero e mescolare finché lo zucchero non si sarà sciolto e il composto non resterà più o meno unito per la collosità.
Premerlo sul fondo dello stampo, creando uno strato molto sottile e uniforme.
Infornare per 6-8min. Dopo la cottura, la base sarà più solida. Mettere da parte.
Il brownie
Abbassare il forno a 180°C.
Sciogliere a bagnomaria il burro e il cioccolato assieme, mescolare per amalgamare e metterli da parte.
Con la frusta elettrica sbattere ad alta velocità le uova con lo zucchero, il sale e l'estratto di vaniglia. Non vi consiglierei di farlo a mano, considerando che con la planetaria a velocità 8-9 ci sono voluti dei minuti interi prima di ottenere la giusta consistenza, a nastro, che dev'essere cremosa e filante (quello che gli americani chiamano appunto ribbon stage, cioè così) e il giusto colore (cioè chiaro).
Al composto aggiungere ora la mistura di cioccolato+burro sciolti precedentemente e incorporare.
Aggiungere mano a mano la farina e incorporare.
Versare l'impasto nello stampo, sopra la base di pretzel, e livellare.
Infornare per 20-25min secondo la ricetta. 35min secondo la mia esperienza.
Qui mi sono trovata un po' in difficoltà, perché non avendoli mai fatti prima non mi rendevo conto della giusta consistenza da tenere per mantenerli morbidi e non cuocerli troppo, rendendoli poi duri come pietre da tenere in borsa come autodifesa.
Mi è stato molto utile questo link.
Dopo i 25min indicati, il mio brownie era ancora decisamente nella fase underdone e non mostrava le leggere crepe che dovrebbe avere come da ricetta.
Dopo 35min abbondanti era finalmente nella fase done e qui l'ho tirato fuori dal forno, anche perché le crepe si erano ormai più che formate. Tenetelo quindi ben d'occhio durante la cottura: deve fare delle leggere crepe, avere una superficie morbida al tatto ma lo stecchino non deve uscire né bagnato né asciutto.
Togliere dal forno e mettere da parte a raffreddare.
Il caramello salato
Ora arriva la parte più complessa. O almeno, se avete letto la puntata con la torta setteveli, forse ricorderete quanto quella tra me e il caramello sia una battaglia aperta da anni.
Ebbene - rullo di tamburi - stavolta mi è riuscito al primo tentativo!
Se anche voi avete difficoltà nel caramellare lo zucchero, vi riconfermo quanto consigliato con la setteveli: pentola con coperchio e fondo un po' alti e fiamma vivace medio-alta.
Ad ogni modo, vi rimando all'altro post per maggiori dettagli e imprecazioni verso il caramello.
Quindi, dicevamo, mettendo lo zucchero e l'acqua in una pentola va creato il caramello.
Qui va a gusto personale, ma io ho preferito toglierlo dal fuoco appena arrivato alla fase ambrata, tenendo a mente che più il caramello si scurisce, meno dolce sarà (il retrogusto amaro non fa per me).
Nel frattempo scaldare in una casseruola la panna e il burro, finché quest'ultimo si scioglie.
Togliere quindi dal fuoco.
Quando il caramello è pronto, spegnere subito il fornello e versarlo nella casseruola della panna+burro facendo attenzione: il caramello in questa fase è u-stio-nan-te e potrebbe schizzare assieme al composto che apparirà come un vulcano in eruzione. Ma niente paura, tutto regolare.
Rimettere sul fuoco per circa 5min, mescolando continuamente con una frusta manuale, finché il tutto non si addensa un po'.
Versare sul brownie e riporre in frigorifero per almeno 4-5h.
Prima di servire, spargere sulla superficie dei cristalli di sale marino.


Alcune ricette prevedono l'introduzione del sale (fino) q.b. direttamente dentro al composto di caramello+panna+burro e credo che la prossima volta proverò anche così. Se però non siete sicure che l'abbinamento del dolce dolcissimo col sale possa fare al caso vostro, vi consiglio di tenere la mano leggera e provare solo con la spolverata sulla superficie.

Al momento di tagliarli non è stato semplice e sono finita col togliere tutto dal frigo e rimetterlo in freezer per un'ora, per far sì che il caramello si solidificasse maggiormente e non restasse tremendamente attaccato al coltello ad ogni minimo tentativo di taglio. La giusta tecnica per renderli perfetti e gradevoli anche sul lato estetico non l'ho ancora capita. Aggiungiamoci che ho dovuto tagliarli in fretta prima che si scongelassero, dal momento che volevo dividerli in monoporzioni da rimettere in freezer per qualche giorno (se li scongelate assicuratevi di servire i brownies e consumarli tutti, senza tornare poi a ricongelarli).


* * * * *

Fatto!
Il connubio tra sale e caramello all'inizio mi ha spiazzata, portandomi a fare uno di quei commenti tipo "non so se mi piace molto o se non mi piace per nulla". Alla fine, solo oggi pomeriggio ne ho scongelate e mangiate due porzioni con gaudio e giubilo e soddisfazione. Io impazzisco per il caramello ma trovo che i cristalli di sale, che si sciolgono in bocca assieme allo zucchero caramellato e al morbidissimo brownie, stemperino la dolcezza che a volte può risultare un po' pesante già dopo pochi assaggi.
Se non amate i dolci molto dolci o cioccolatosi, non ve lo consiglio.
In caso contrario, ve ne offro virtualmente una fetta (e senza lattosio!).

Alla prossima!


Tutto nacque su Instagram...
Una foto pubblicata da Alessandra (@laale) in data:

What I loved in April

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Non so bene per quale motivo dall'inizio dell'anno io abbia smesso di scrivere i post coi preferiti del mese, ma il fatto è che mi manca il gap spaziotemporale di relax mentale in cui vengo risucchiata durante la loro stesura. Insomma, mi mancavano. Sono tra i miei post preferiti da leggere e anche da scrivere, quindi davvero non c'è un motivo valido per non riprendere la tradizione. Detto, fatto! Avanti con lo sproloquio del mese.




Byredo Blanche body lotion
Sembra esserci poco senso nell'acquistare la crema anziché direttamente il profumo? Può essere, ma vi assicuro che nella mia mente contorta invece c'è. Mi trattengo dallo scrivere ora troppi dettagli perché ho già le foto pronte per un post dedicato a questa splendida fragranza di Byredo, ma non potevo esimermi dall'inserire Blanche lozione corpo (45€) tra i preferiti del mese. Una meraviglia.
Ma così tanto che non mi pento dell'acquisto, nonostante abbia messo in atto il meccanismo psicologico della rimozione del prezzo e mi prenda tuttora un colpo quando lo rivedo.

Kiehl's Activated Sun Protector SPF50
Questa crema solare Kiehl's (26€) l'ho acquistata la scorsa estate e sfruttata ancor di più negli ultimi mesi.
Quest'inverno, infatti, ho iniziato delle sedute d'epilazione con laser al diodo sul viso e quindi,  per scongiurare l'insorgere di macchie, una buona protezione solare ad ampio spettro si è resa ancor più indispensabile del solito. Nulla da ridire su questa di Kiehl's, con un SPF 50, filtro anti UVA e UVB e pure waterproof; dettaglio molto utile non solo durante le temperature estive, ma anche tutte le volte in cui utilizzo fondotinta a base d'acqua (un saluto all'amato Face&Body di Mac).
La texture è leggera ma non leggerissima, sebbene la sensazione che crea non sia opprimente né soffocante come molte altre protezioni solari. Con la mia pelle secca mi trovo bene e mi piace molto anche il finish, che non è unto ma luminoso sì, lo è, anche se per i miei standard lo è q.b.
Mi trovo bene ad usarlo sotto alcuni fondotinta ma non tutti ed ho l'impressione che basi come il Magic Foundation di Charlotte Tilbury addirittura peggiorino. Nonostante tutto, mi sta salvando da macchie e brutte sorprese e non mi ha nemmeno fatto nascere mezza imperfezione, quindi non posso che volerle bene. Prossimamente però vorrei anche provare le famose protezioni solari coreane (da quelle parti sono molto più fissati di noi coi filtri solari - e fanno pure bene), soprattutto quelle con SPF50 e sottoforma di leggerissimi gel o essence (sono anche più fissati di noi coi le "essence" ma questa è un'altra storia e Mariangela di Winterskin Makeup ve ne saprà dire di più).




MAC Studio Waterweight foundation
Dello Studio Waterweight (33,50€) ho provato un sample a fine anno quasi per casualità e non mi aspettavo nulla di particolare, considerando anche l'avversione della mia pelle per i fondotinta liquidi con l'applicatore a contagocce, come questo. Finito il sample sono corsa ai ripari e l'ho acquistato. Una bella scoperta!
Stranamente ottimo per una pelle a tendenza secca, ha una coprenza che si pone a metà strada tra il Face&Body di Mac - con cui condivide in parte la naturalezza - ed un fondotinta di media copertura.
Quando si tratta di makeup quotidiano, soprattutto se formale o per l'ambiente accademico, non amo eccedere (quello lo faccio già col rossetto, effettivamente) e preferisco sempre andare di basi che perfezionino sì l'incarnato, ma che sembrino il più naturali possibile anche da vicino, senza finish eccessivamente matte o lucidi, senza fare troppo strato né con una coprenza totale. Quello che ti fa apparire curata e in ordine ma senza sembrare che tu ci abbia prestato troppa attenzione, praticamente.
Il Waterweight per me rientra in questa categoria.



Jeffree Star Androgyny liquid lipstick
Di questo rossetto liquido se ne fanno lodi sperticate. Sulla formulazione, sul comfort e sul colore.
Ecco, tutto quello che di buono si dice è vero.
Ci sono voluti circa 3 mesi per vederlo giungere alla porta, ma se non altro l'attesa è stata in parte ripagata.
Androgyny (18$), un malva dai richiami decisamente prugna, è infatti diventato uno dei miei rossetti liquidi preferiti in assoluto e in un certo senso mi sforzo di non usarlo troppo spesso e compiere qualche variazione sul tema.
Non so quale colore mettere? Lui ci sta bene, praticamente per qualunque occasione: università? Ci sta. Spesa? Ci sta. Commissioni? Ci sta. Cena fuori? Ci sta. Incontro formale? Ci sta pure lui. Giro informale? Anche.
È quella sfumatura spenta che è semplice da sfruttare, se amate i toni dai richiami vagamente cupi, ma che al contempo ha un qualcosa di sofisticato. Magari il packaging è un po' meno sofisticato ma questi sono dettagli. La formula è stu-pen-da ma, se il cielo vuole, prima o poi vorrei dedicargli un post più dettagliato.

Lime Crime Polly Velvetine
Un rossetto rosa freddo tra i preferiti!
Eppure giuro di non aver sbattuto la testa. Non che io ricordi, perlomeno.
Ammetto di aver acquistato Polly (18€) più per la fissa che ho per i Velvetines che per una reale necessità (okay che quando si parla di makeup forse il "realmente necessario" non andrebbe menzionato a priori...), restando dubbiosa fino all'ultimo minuto: in moltissime foto era bellissimo, ma si trattava pur sempre di un rosa freddo, mio nemico per natura ("come i gallesi e gli scozzesi, come gli inglesi e gli scozzesi, come gli scozzesi e altri scoz"- okay, la smetto, però se avete colto la citazione battete un colpo e sappiate che potremmo essere buoni amici).
Alla fine un rosa malva lo è sicuramente, però mi piace molto indossato persino su un Simpson come me e lo sto sfruttando molto.

* * * * *



Cioccolata Milka al cacao & infuso alla lavanda
Va bene che la cioccolata Lindt per me è difficile da battere, ma anche questa non scherza.
Cioccolato al latte, con un cuore di cacao dalla consistenza leggermente polverosa e che mi ricorda il Nesquik che mi preparavano alle elementari - e di cui mi ostinavo a volerne mangiare cucchiaiate senza latte.
Per me batte persino la versione Milka col caramello, il che è tutto dire, e traslasciamo pure il numero di barrette che sono arrivata ad acquistare e consumare nel giro di un mese.
(sì, uhm, chiaramente la bellissima e sana moda del cibo salutare e dello sport - che imperversa su blog e social - non mi ha esattamente rapita).

L'altra invece è una tisana alla lavanda. No dico, alla lavanda!
C'è bisogno di aggiungere altro? Non credo.
Anzi, forse sì: arrivo a berne anche tre tazze al giorno autoconvincendomi che dissolva magicamente tutta l'ansia e che io inizi a volare per la serenità. Stiamo ancora aspettando il miracolo, ma nel frattempo sapore e profumo valgono la pena.




Rayban RB2180
Dopo anni e anni passati a destreggiarmi tra gli occhiali di H&M ho finalmente deciso di investire in un paio di lenti di maggior qualità - costretta anche dal fatto che i miei amati occhiali H&M, nonché gli unici che stessero come desideravo sul mio viso difficile e dalle dimensioni ridotte, si sono definitivamente rotti.
Così, per puro caso, mi sono imbattuta in loro, il modello che più si avvicinava al mio ideale di occhiale da sole: nero, tondo ma non troppo, della giusta misura non eccessivamente grande né piccolo, dal design classico che non finisce nel cassetto l'anno seguente. E pure in sconto!
A dir il vero, quel giorno ho avuto un mezzo colpo di fulmine anche per un paio di occhiali Dior:
"Posso provarli per scherzo?"
"Certo! Ma la avviso che questi si provano per scherzo e poi scatta l'amore"
"...Ma sono bellissimi!"
"Visto? Piacciono tanto indossati. Poi piacciono un po' meno quando si viene a sapere il prezzo"
"... ... ... vengono sui trecento, vero?"
"...e quaranta"
"Dov'erano i Rayban neri in sconto?"



Tulipani
Il mio fiore preferito.
Bellissime le rose rosse. Meravigliosa la magnolia in fiore. Splendide le camelie. E le peonie?
Però le distese di tulipani; loro mi mettono persino di buon umore.


* * * * *

E questo è tutto!
Ritorna la classica domanda di rito: abbiamo qualche preferito in comune?
(Ahh, mi mancava pure scrivere la solita conclusione di questi post!)

Mulac Cheri, Eddi, Waffle, Crazy like a fox | swatch

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mulac tastylip rossetti lipsticks

Oggi su questi schermi è la volta dei TastyLip di Mulac, rossetti usciti un po' di tempo fa - e le cui foto erano bell'e pronte da mesi e tra le bozze dei post attendevano pazienti di vedere la luce. La linea è composta da 12 tonalità ma io ho acquistato  solo (solo...) le quattro in foto: colori più tradizionali come il rosso, l'amarena, il marrone ed uno un po' meno tradizionale, tipo il nero (le vedo quelle sopracciglia alzate, le vedo, ma aspettate a chiudere la pagina).


mulac tastylip rossett
mulac tastylip rossetti lipsticks


Mulac Waffle
 "Rossetto nude-marrone dalla texture opaca"
mulac waffle swatch

Waffle è sicuramente una sorta di nude marrone, dove per nude in questo caso si intende un colore più o meno naturale senza l'effetto addiolabbra ed è anche molto, molto caldo.
Ha una venatura rosata appena accennata - che risalta per lo più accanto a marroni 100% tipo Shroom di Lime Crime - ma che non basta per renderlo un rossetto democratico.
L'ho già detto che è marrone? Perché è marrone, un marrone biscotto anni '90.
(speriamo ci sia una sorta di Guiness World Record per il numero di volte in cui si inserisce la parola "marrone" in cinque righe).
Ero convinta che fosse stato descritto da Mulac come un colore facile per qualunque carnagione, ma non ritrovo tale affermazione e forse me lo sono sognata. Ma meglio così, perché Waffle non è esattamente un colore che definirei facile e per tutti - come avviene sempre, del resto, se entriamo nella fascia super calda o super fredda di un colore.
Su di me tutti i marroni vengono smorzati e tendono a virare verso la loro sfumatura rossa o rosata anche quando questa è appena accennata, ma Waffle non lo fa. Resta prettamente marrone.
Però è un colore che mi piace veramente tanto!
Su una carnagione chiara e con labbra non troppo pigmentate (come nel mio caso) trovo che aiuti anche a renderle più definite nei contorni, in modo naturale. L'accortezza fondamentale, però, è quella di fare uno scrub alle labbra, pena il ritrovarsi con difetti tre volte più visibili.

Il finish è opaco e la texture è discretamente morbida: lo stick oppone un po' di resistenza nella stesura ma nel complesso è anche abbastanza scorrevole (soprattutto una volta che avete provato i Retromatte di Mac). Il comfort è ottimo e pure la durata, che supera indenne un'intera mattinata.

mulac waffle mou swatch

Ho pensato di confrontarlo con altri rossetti sul marrone, per rendere meglio l'idea della tonalità. Velvet Teddy di MAC è molto più rosato, Mou di Mulac è più chiaro e Balkis di Nabla al confronto sembra anche lui un rosato medio-scuro.


Mulac Crazy Like a Fox
 "Rosso classico con texture opaca"
mulac crazy like a fox swatch

Uh sì, Crazy Like a Fox è ciò che rispecchia anche la mia concezione di rosso classico: non troppo brillante, non troppo freddo, non troppo caldo.
Da un bel po' di tempo cerco di trattenermi dall'acquistare nuovi rossetti classicamente rossi poiché, per quanto li adori, non sono quelli che riesco a sfruttare più facilmente nel quotidiano (coi rossi cupi è tutto un altro discorso o almeno lo è nei miei ragionamenti contorti). Però quando ho visto Crazy Like a Fox l'ho inserito nel carrello senza grandi riflessioni.
E non me ne sono pentita.
La tonalità è un rosso che io vorrei definire neutro, ma che molte più persone definiscono mattone.
Facciamo che, come via di mezzo, è un rosso con un leggero accenno un po' caldo?
Su di me - ormai sembro un disco rotto, chiedo venia - la componente marrone risulta sempre mitigata, tanto da far apparire neutri anche quei rossi abbastanza caldi, però giuro che in Crazy Like a Fox tutto 'sto giga mattone prominente non riesco proprio a vederlo.
In ogni caso, è una bellissima sfumatura di rosso, raffinata, classica, che non passa inosservata.
Non vi posso dire che ricorda in toto il rosso degli anni '50 perché quello sì che era molto più caldo, ma nonostante tutto mi fa irrimediabilmente pensare alle pin-up e a Dita Von Teese (adoro pure abbinarlo ad un abito a tubino stile anni '50 e ad un paio di mary jane in vernice nera, così giusto per illudermi - poi lo specchio mi ricatapulta nella realtà).

La formula è opaca, la stessa di Waffle, e con lui condivide anche la texture: ferma ma abbastanza scorrevole senza tirare eccessivamente le labbra. La durata e il comfort li trovo così ottimi da alternare Crazy Like a Fox a Box di Illamasqua, che era il mio rosso prediletto per Le Occasioni. Quando mi serve un rossetto rosso che duri, resista a cene complete e non mi faccia sognare di immergermi in scivolose distese di burrocacao, ora vado sul sicuro con uno di loro due.

mulac crazy like a fox swatch

Faccio mea culpa, perché qui potevo affiancarlo anche ad un rosso molto freddo e ad uno molto caldo per far esaltare maggiormente la differenza, ma non ci ho pensato. Quindi eccolo qui in mezzo a Box di Illamasqua, che è più freddo, e a Viva Glam I di Mac che è più spento e ha una punta mattone in più (su di me Viva Glam I appare già quasi come un rosso neutro - la venatura mattone non è pervenuta - quindi a maggior ragione sul mio viso sparisce la più leggera componente calda di Crazy Lady a Fox).


Mulac Cheri
"Rossetto color amarena dalla texture Pastello"
mulac cheri swatch

Parliamo pure di questo colore.
Non lo trovate splendido?
Va bene, ormai saprete che sono di parte e che questi toni ibridi "non è fucsia, non è rosso" vincono facilmente il mio voto. Però dai. È un mix cromatico bellissimo. Bilanciato alla perfezione.
Così tanto da ricordami un altro "non è fucsia, non è rosso" perfetto: Alter Ego di Nabla (le foto arrivano più in giù).

La texture di Cheri non è matte ma Pastello, ovvero un matte pimpato: più opaco, se possibile, dalla consistenza più ferma, più rigida, meno scorrevole. Mi ricorda un po' un Retromatte di Mac per certi versi, con la differenza che Cheri è un po' più scorrevole e meno sottile, ma paradossalmente più confortevole.
Mulac ha messo le mani avanti descrivendolo come un Pastello più secco del solito (Pastello è anche la formula di Marilyn, ad esempio) e un po' difficile da applicare, ma tutti questi difetti personalmente non li ho riscontrati. Il meglio nella stesura si ottiene sicuramente abbinandogli una matita o avendo pazienza di usare un pennellino preciso, vista la texture un po' dura che tende a tirare sui contorni, ma resta un rossetto che si può applicare in un minuto.
La durata è eccezionale e se lo indosso nel pomeriggio so che mi durerà fino a tarda sera sopravvivendo persino ad un bel piatto di pasta, senza seccare troppo le labbra (ah, un po' le tinge).

mulac cheri nabla alterego swatch

Dicevamo di Alter Ego di Nabla...
Swatchato, Cheri ha una base leggermente più fucsia ma la differenza è così minima che non vi consiglierei di prenderli entrambi.
Pleasure Bomb è invece fucsia con molto meno rosso - ma se su di voi appare più rosso che fucsia, ci sono molte probabilità che sia Alter Ego che Cheri vi appariranno con una sfumatura più rossa.
Qui sotto il confronto tra Nabla e Mulac:

mulac cheri nabla alterego swatch

Vi servono entrambi? Se chiedete il mio parere, direi di no.
Ovviamente i rossetti cambiano in base ai colori di ogni persona e su di voi quella leggerissima differenza tra i due potrebbe notarsi più di quanto si veda su di me; ma ritengo che sia comunque così leggera a prescindere da rendere un po' ridondante il doppio acquisto.


Mulac Eddi
 "Rossetto nero dalla texture opaca" 
mulac eddi swatch

Se alla me quindicenne avessero detto che, in futuro, avrebbe acquistato un rossetto nero probabilmente si sarebbe messa a ridere incredula. Invece eccoci qui.
Eddi è...nero. E fin qui non v'è molto da dire, se non che è una di quelle sfumature di nero che può prendere una leggerissima curva verso il verde, sotto certe luci (io lo so che là fuori c'è qualche altro squinternato che coglie la differenza tra diversi "neri", quelli che sembrano virare al blu, quelli che sembrano virare al verde...ci deve essere, per forza).

Sulla texture invece si possono spendere un po' di righe in più, perché i rossetti neri solitamente sono complicati: o scivolano via durando 5 minuti, o sono grigi, o non sono coprenti, o non sono omogenei.
Per prima cosa la texture di Eddi è opaca, ma meno dei precedenti: forse si nota anche dalle immagini, ma quel riflesso non è dato da un finish metallico, ma solamente dal rossetto opaco-ma-non-del-tutto che alla luce di quel giorno, alla finestra, rifletteva un po' l'azzurro del cielo (lo specifico perché più di una persona mi ha chiesto se avesse un riflesso blu).
La consistenza è anch'essa diversa dagli opachi Mulac precedenti: più morbida, più cremosa, più scorrevole.
Il risultato finale è omogeneo - festa! - ma, data la natura del colore, non posso mentire: da applicare sui bordi, è una pigna. Ogni minima irregolarità sarà ben in evidenza e, per quanto lo sistemiate con pennellini e matite, a me non sembra mai perfetto a sufficienza. Questo però non è un difetto di Eddi, porello, ma dei rossetti neri in generale.
Tornando a lui, essendo cremoso è anche confortevole ma al contempo la durata è buona per un rossetto nero, ma scarsa per un rossetto in generale.
Se volete un rossetto nero che non vada via dopo un quarto d'ora, Eddi è quello giusto.
Se ne volete uno che resti perfetto per ore (Eddi si stampa in giro su posate, tazze, bicchieri...) o che resista ad un pasto, vi consiglierei di virare verso i rossetti liquidi come Black Velvet di Lime Crime.

mulac eddi swatch


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Chi, Cosa, Dove, Quando, a Quanto?
I quattro rossetti fanno parte dei Tastylip, collezione composta da 12 tonalità e ora parte della linea permanente di Mulac. Contengono 3,5g di prodotto e sono in vendita solo sul sito Mulac Cosmetics al costo di 11,90€.
La base degli ingredienti che compongono questi rossetti è naturale, ma in alcuni casi mixata a pigmenti sintetici (la percentuale degli ingredienti naturali e sintetici è segnalata nella scheda di ogni singolo colore).
Tutti i rossetti sono comunque vegan friendly.
Qui la lista ingredienti.


* * * * *

Eh vabbè, mi ripeto anche stavolta nel dire che Mulac i rossetti opachi li sa fare proprio bene.
Fra i quattro Eddi è quello meno performante - c'era pure da aspettarselo con un rossetto nero, ma tant'è - mentre sugli altri non ho davvero nulla da ridire. Il rapporto qualità-prezzo c'è, il comfort pure, la durata anche. Non ve lo consiglio solo nel caso in cui siate sensibili ai cosmetici profumati, visto che tutti i rossetti Mulac hanno un odore un po' dolce che a molte persone dà fastidio (a me piace molto).

O avete già provato qualche rossetto Mulac?
E uno di questi quattro?

mulac tastylip rossetti swatch opinioni

Neve Cosmetics Vernissage gloss

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neve vernissage gloss
*PR Sample

In contrapposizione al dilagare dei rossetti (soprattutto liquidi) dal finish opaco, Neve Cosmetics ha lanciato la nuova linea di gloss naturali e dal finish uber lucido. Se state già sbadigliando pensando a quelle collezioni con 10 colori che sulle labbra risultano, di fatto, tutti ugualmente trasparenti, ecco, fermi tutti: stavolta non c'è questo rischio.
Di seguito swatch e prime impressioni (dopo una settimana d'utilizzo) di questi dieci Vernissage che traggono ispirazione dal mondo dell'arte (punto bonus!).


neve vernissage gloss

Quando si parla di gloss per me è subito Amarcord: ah, i primi makeup composti da matita nera nella rima interna e gloss sulle labbra! Sorvolando di velocità su quei gloss con l'applicatore roll-on, che vendevano col Cioè e che dopo poco iniziavano rovinosamente a perdere prodotto dentro la borsa (oltre a viaggiare per tutto il viso), parlerei piuttosto dei gloss fucsia e glitterati. Del resto era il 2004. Cioè 4 anni fa, no?
(qualsiasi obiezione sul reale tempo che passa verrà respinta).
Tra i pochi prodotti di makeup che ho terminato e ricomprato più volte, si annoverano infatti proprio dei gloss. I miei preferiti erano uno trasparente di Prestige, viscoso e colloso come pochi altri ma lucidissimo e duraturo - quindi l'ho adorato e riacquistato - ed uno di L'Oreal fucsia, con microglitter all'interno e al profumo di ciliegia.
Finito e riacquistato anche lui.
A ben vedere ero andata in fissa anche con un gloss rosso di Deborah, che fu il mio primo passo nel magico mondo dei rossetti rossi, ma lui l'ho abbandonato a metà: di lì a poco ho scoperto i rossetti e i gloss sono stati messi da parte a favore di formule meno lucide e più pigmentate.
Perché vi sto raccontando tutto ciò?
Ma in realtà me lo sto chiedendo pure io.
Non mi veniva un incipit migliore per iniziare a parlare dei Vernissage.

Che sono dei gloss, contenuti in una confezione sottile che in borsa occupa lo spazio di una penna, ma il cui formato è comunque di 4ml (per fare un paragone, i Velvetines di Lime Crime contengono poco meno di 3ml e i rossetti liquidi di Mac 5ml).
Hanno un applicatore classico ma dalla forma un po' squadrata che permette di depositare il bordo sui contorni in modo preciso. E qui arriviamo al punto.
Avete presente quei gloss dalla consistenza liquida? Ecco, i Vernissage sono l'opposto.

neve vernissage gloss

La loro formula è molto, molto densa. Per alcuni colori è anche necessario intingere l'applicatore due volte poiché, vista anche la consistenza, solitamente non si preleva prodotto in eccesso.
Questa caratteristica porta ad ottenere una patina lucida (anzi, lucidissima!) molto più resistente e duratura, però anche una sensazione che definirei viscosa (non collosa).
Qui immagino che le folle si dividano tra chi odia sentire prodotti liquidi sulle labbra e chi non se ne fa un problema.
Dopo la parentesi sulla colla-gloss Prestige di cui sopra sarà inutile dirlo, ma io mi piazzo nella seconda categoria: a me i gloss consistenti piacciono. Soprattutto perché di norma sono anche i più longevi (e perché la sensazione non mi disturba - tranne nelle giornate di vento in cui i capelli vi restano impigliati, vabbè).

Quindi, i Vernissage durano?
Su di me sì. Per essere dei gloss hanno una durata molto buona e non svaniscono dopo 30 minuti.
Tenete a mente che mi sono arrivati la settimana scorsa e non ho fatto in tempo a provare per lunghi periodi tutti e 10 i colori, ergo parliamo solo di prime impressioni, ma quelli che ho tenuto sulle labbra li ho dovuti struccare dopo 2-3h, prima di poter passare al colore successivo: l'effetto lucido si affievolisce un po', ma è ancora presente dopo ore. Golconde, il più pigmentato, l'ho tenuto per 4-5h e ho anche provato a cenare: per essere un gloss, ha resistito bene. Non resta ovviamente intatto come appena applicato ma il colore, sebbene fosse molto più affievolito, era ancora un po' presente. Quelli più trasparenti non resistono invece a cibo o bevande.

Ah, sono lucidi. Ma davvero lucidi, effetto vinile e profumano di dolce.
Se siete amanti dei gloss, e non solo di quelli dalla formula sottile o fluida, credo proprio che questi vi potrebbero piacere.



Visto che parliamo di gloss, una foto delle labbra al naturale da usare come paragone stavolta era doverosa.

Visto che i nomi dei dieci colori sono presi in prestito dal mondo dell'arte non potevo esimermi dal fare un post un po' diverso dal solito.


Golconde
Golconde - Magritte
"Visionario malva rosato intenso dal sottotono beige, coprente e neutro. L’eleganza dell’inatteso".

neve golconde vernissage swatch gloss
Vernissage Golconde
Saturday Rose blush
Aura eyeshadow (highlighter)

Golconde è uno dei miei preferiti fra tutti e dieci i Vernissage. Diciamolo subito, così, boom.
Meno male che a descrivere il colore ci ha già pensato Neve, perché si tratta di una di tonalità che faccio fatica ad inquadrare: è un po' rosa antico, un po' marrone rosato, un po' malva.
Cambia tanto a seconda della luce e della persona.
È perfettamente omogeneo ed è anche il più coprente fra tutti i Vernissage, tanto da sembrare più un rossetto liquido con finish lucido anziché un normale gloss.



Les Poseuses
Les Poseuses - Seurat

"Scandaloso nude neutro. Texture densa e coprente come le pennellate di un dipinto puntinista"

neve les poseuses vernissage swatch gloss
Vernissage Les Poseuses
Wednesday Rose blush
Aura eyeshadow (highlighter)

Ah Seurat, ti devo chiedere scusa per aver passato una vita a snobbarti; ma questo accadeva prima di vedere dal vivo alcuni tuoi quadri. Scusa.
Il detto secondo cui l'arte la si apprezza soprattutto dal vivo è vero ed è vero un po' di più per i quadri del pointillisme.
Il gloss di Neve invece di puntinato ha ben poco e si tratta anzi di un prodotto dal risultato omogeneo e coprente, ma meno rispetto a Golconde. Se quest'ultimo può essere infatti considerato un rossetto liquido, Les Poseuses resta invece un gloss ben pigmentato.
Il colore è effettivamente un nude ma abbastanza chiaro, che consiglierei alle carnagioni molto chiare ma meno a quelle medie o scure. Mi sembra che viri un po' verso una sfumatura calda, ma nel complesso ha un buon bilanciamento tra giallo e rosa.


Dancers in Pink
Dancers in pink - Degas
"Rosato ciclamino caldo dalla coprenza modulabile.
Leggero ed allettante come una nuvola di tulle rosa intenso".

neve dancers in pink vernissage swatch gloss
Vernissage Dancers in pink
Saturday Rose blush
Aura eyeshadow (highlighter)

Mi soffermerei un paio di minuti ad ammirare la bellezza dei quadri di Degas.
...
Fatto? Allora adesso siamo pronti per passare al resto.
Dancers in Pink è un gloss dalla coprenza effettivamente modulabile come dice Neve: non arriva ad essere coprente come i precedenti, ma è possibile giocare tra l'effetto "gloss pigmentato" e "gloss leggermente rosato" a seconda della quantità che si decide di applicare.
La punta di ciclamino della descrizione ufficiale non riesco a vederla molto e il colore lo descriverei più semplicemente come un rosa molto caldo (forse svalvolo, ma lo vedo quasi un rosa corallo).


Multiform
Multiform  White Center - Rothko

"Fucsia a sottotono caldo con un’iridescenza lilla appena accennata.
Cangiante ma classico, trasparente ma modulabile, è un astratto in cui gli opposti si miscelano".

neve multiform vernissage swatch gloss
Vernissage Multiform
Saturday Rose blush
Aura eyeshadow (highlighter)

Tra le varie opere della serie Multiforms di Rothko, immagino che Neve si sia ispirata a quella qui sopra a destra.
Multiform gloss è infatti un fucsia caldo, con una formula modulabile ma più sottile dei precedenti.
Contiene dei micro shimmer finissimi con un riflesso blu, ma sono talmente sottili da risultare impercettibili una volta che il gloss è applicato.


Catalan Landscape
Catalan Landscape - Miro
"Delicato color pesca pastello, coprente ed uniforme.
È un nude materico, caldo e dall’animo follemente surrealista".

neve catalan landscape vernissage swatch gloss
Vernissage Catalan Landscape
Wednesday Rose blush
Aura eyeshadow (highlighter)

La formula di Catalan Landscape si posiziona a metà tra quella coprente di Les Poseuses e quella più leggera di Dancers in Pink: è descritto come coprente ma a mio avviso non lo è quanto Les Poseuses (e quindi ancor meno di Golconde) sebbene resti sicuramente un prodotto ben pigmentato.
Il colore è proprio un pesca pastello, un color albicocca che nella mia mente fa un po' anni '60 e non so bene per quale motivo.


Arearea
Arearea - Gauguin
"Giocoso, esotico rosso corallo chiaro trasparente. Il colore di un pomeriggio nella natura tropicale".

neve arearea vernissage swatch gloss
Vernissage Arearea
Saturday Rose blush
Aura eyeshadow (highlighter)

Dalla confezione sembra qualcosa di fluo ma una volta applicato si rivela un gloss sheer. O, come dice Neve, "chiaro e trasparente". Arearea non è un granché modulabile ed è il classico gloss che apporta un tocco di colore ma che resta ben lontano dall'effetto "rossetto liquido".
La tonalità è un rosso corallo, acceso ma che si mitiga ovviamente una volta applicato (diventando un rosa corallo).


Oriental Poppies
Oriental Poppies - O'Keeffe
"Rosso papavero intenso: il colore della natura che vuole osare.
Vivace e ipnotico come lacca scarlatta, è un gloss che si sente rossetto."

neve oriental poppies vernissage swatch gloss
Vernissage Oriental Poppies
  Saturday Rose blush + Nars Outlaw
Aura eyeshadow (highlighter)

È proprio un rosso papavero, la cui formula è simile a Dancers in Pink (un po' modulabile) più che a quelle coprenti. Per questo motivo non lo definirei così "intenso": è sicuramente pigmentato per essere un gloss, ma non posso fare a meno di pensare che sarebbe stato ancor più bello se avesse avuto la formula di Golconde, simil rossetto liquido. Immagino però che, così com'è, possa invece far contente le amanti dei gloss in generale o coloro che apprezzano il rosso sulle labbra ma preferiscono una versione meno d'impatto rispetto al rossetto.


Dama con l'ermellino
Dama con l'ermellino - Leonardo
"Nude bronzo dai nobili riflessi dorati. Una pennellata di luce calda, un ritratto di armonia e perfezione."

neve gdama ermellino vernissage swatch gloss
Vernissage Dama con l'ermellino
Wednesday Rose blush
Aura eyeshadow (highlighter)

Su questa tonalità non avrei scommesso un centesimo, ve lo confesso, e invece è finita col rientrare nella mia personalissima top 3 dei Vernissage.
Presenta all'interno dei micro shimmer finissimi, visibili nella confezione ma impercettibili una volta che il gloss è applicato sulle labbra (a meno che non lo guardiate con uno specchio ingraditore 10x o con un obiettivo zoom, ma tutto sommato sono casi limite). La loro presenza conferisce solo luminosità in più al colore, ma non è affatto invadente e, se avete paura di ritrovarvi un gloss glitterato, per stavolta non c'è pericolo.
Il marrone beige di Dama con l'ermellino è ciò che farei rientrare nella categoria "nude colorato": aiuta a dare un tocco di colore alle labbra ma senza allontanarsi dal tipico effetto un po' trasparente dei gloss.


The Lady of Shalott
The Lady of Shalott - Waterhouse
"Granata fumoso e trasparente, misterioso ed evocativo.
Da provare anche come top coat per regalare una velatura elegante anche al più quotidiano dei rossetti."

neve lady shalott vernissage swatch gloss
Vernissage The Lady of Shalott
Saturday Rose blush + Nars Outlaw
Aura eyeshadow (highlighter)

(Parentesi artistica: vi consiglio di cliccare sul dipinto col tasto destro del mouse e aprirvelo in grande su un'altra pagina. Il file è di qualità e dimensione così elevate che si riescono a notare persino le pennellate sulla tela. La meraviglia).

Eccolo qui, il terzo Vernissage che è entrato nella mia top 3.
The Lady of Shalott è un rosso granata, con base marrone, dall'effetto un po' trasparente ma che comunque si nota , visto il colore medio scuro di partenza.
Mi ricorda vagamente Black Honey di Clinique e in generale quei rossetti sheer che partono scurissimi, ma che si rivelano in realtà una valida opzione per tingere le labbra q.b.


Water lilies
Water lilies (1897-1899) - Monet
Water lilies (1914) - Monet
Water lilies (1904) - Monet

"Rosato trasparentissimo con delicati riflessi color turchese chiaro (la tonalità che per contrasto aiuta ad evidenziare il bianco del sorriso). Tonalità ispirata alle ninfee e al loro delicato mutare di colore a seconda della luce".

neve water lilies vernissage swatch gloss
Vernissage Water lilies
Saturday Rose blush
Aura eyeshadow (highlighter)

Fra tutte le correnti e i periodi storici esistenti, Monet è sicuramente tra i miei artisti del cuore.
Va da sé che non riuscivo a scegliere solo una delle sue numerose "Ninfee", dipinte nella sua casa di Giverny che prima o poi nella vita spero di visitare, e quindi ne ho messe tre, dipinte in anni differenti.

Water lilies è di fatto il gloss trasparente della collezione.
Ha la stessa tipologia di micro shimmer finissimi di Dama con l'ermellino e anche in Water lilies questi non risultano visibili una volta che il gloss viene applicato.
Non vi nascondo che per "Ninfee" (eh lo so, se ci si ispira a Monet le mie aspettative volano) avrei tanto sperato in un colore più particolare, o almeno con maggiori riflessi, mentre Water lilies è solo trasparente. Lucido, ma trasparente.


* * * * *

Chi, cosa, dove, quando, a quanto?
I gloss Vernissage fanno parte della linea permanente di Neve Cosmetics a partire dal 25 maggio.
La confezione contiene 4ml di prodotto ad un costo di 9,90€.
I prodotti sono vegan friendly e acquistabili sul sito ufficiale di Neve Cosmetics o presso i rivenditori del marchio.

* * * * *


Secondo me nel giro di un po' di tempo assisteremo ad un'inversione di tendenza: dall'opaco al gloss, dall'iper pigmentato allo sheer. Tuttavia mi rendo conto che attualmente la parola "lipgloss" possa far alzare più di qualche sopracciglio però, se l'idea vi piace, vi suscita la mia stessa nostalgia, o vi interessa avere un'alternativa a inci verde al rossetto liquido opaco, la mia prima impressione sui Vernissage è positiva (ah! Io che di questi tempi di labbra super opache torno a promuovere dei gloss, non c'è limite all'incredibile).
Si notano realmente i diversi colori anche una volta applicati, sono lucidissimi, sono duraturi.
Se non vi crea problemi l'idea di una formula densa, allora è fatta.

neve vernissage gloss
Golconde - Les Poseuses - Dancers in Pink - Multiform - Catalan Landscape - Arearea - Oriental Poppies - Dama con l'ermellino - The Lady of Shalott - Water lilies

I prodotti presenti nel post mi sono stati inviati a scopo valutativo dall'azienda.
Non ricevo compenso monetario per questo post né per parlarne in altri social.
Quelle del post sono le mie personali e sincere opinioni, al solito.

Bumble and Bumble Surf Spray & Surf Infusion

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bumble surf spray infusion review

L'estate si avvicina, in alcune zone è già arrivata con temperature tropicali (non qui, vi scrivo con addosso una maglia a maniche lunghe e la pressione ancora a livelli umani), si iniziano ad intravedere le vacanze all'orizzonte (di nuovo, non qui) e nel rutilante mondo di Makeup et Similia si comincia a parlare di abbronzatura, sun stripping, SPF, colori caldi e quelle che le riviste seguitano a chiamare beach waves. I capelli ondulati effetto "ho avuto la fortuna di poter stare 3 ore al mare anziché sui libri/lavoro" (se nelle mie parole vi sembra di scorgere un sottile e velatissimo astio dovuto ad una vaga invidia, vi sembra bene).
I metodi per raggiungere tale effetto si sprecano sui social, ma stavolta volevo parlare del buon vecchio sistema degli spray al sale e in particolare del chiacchierato Surf Spray di Bumble & Bumble.
Review corredata di foto a ore dodici!


Lo spray per capelli al sale non è certo un'invenzione di Bumble and Bumble ma la sua proposta è diventata sicuramente una delle più note e vendute. Così, un paio di anni fa, ho pensato di iniziare a provare uno di questi spray partendo proprio dalla proposta di questo marchio newyorkese.
Il Surf Spray ha attraversato una fase d'ascesa in cui tutte sembravano amarlo...per poi passare più recentemente alla fase discendente, in cui i più sembrano volerlo far volare dalla finestra e senza paracadute.
Così, forse ascoltando le critiche ricevute, la scorsa estate Bumble & Bumble ha messo sul mercato il Surf Infusion, che promette il medesimo risultato del Surf Spray ma con una maggiore idratazione per il capello.
Curiosa all'esagerazione, ho acquistato anche lui.

Before!

For reference, questi erano i miei capelli un paio di anni fa, senza Surf Spray.

Quello che ricerco da un prodotto per lo styling (come suona professionale...e invece nella realtà sono negatissima per qualunque tipo di piega diversa dal puntarmi addosso il phon col diffusore e asciugarli a caso). Dicevo, quello che ricerco io è texture, corpo, volume e soprattutto l'enfatizzare il mosso dei miei capelli. Perché so che suona strano ma faccio parte di quella piccola percentuale di persone dai capelli mossi che non li ha mai voluti lisci. Fatta eccezione per un anno alle medie quando tutte portavano la riga in mezzo coi capelli liscissimi ed io non volevo essere da meno - poi provai una volta e, mioddio, mai più.
Nel tempo ho capito che i miei capelli non sono fatti per stili definiti, ordinati, onde setose e lucenti come le principesse Disney, ma rendono meglio "così come viene". Nel mio caso avere onde perfette da principessa Disney significa dover usare il ferro o la piastra, per un effetto che dura una giornata e che mi lascia poi coi capelli piatti e mezzi lisci. Che su di me sono un big NO.
NB!
I miei capelli sono mossi di natura e non posso quindi pronunciarmi sull'effetto che avranno questi prodotti sui capelli lisci. Sicuramente non li renderà ricci. Probabilmente vi aggiungerà corpo e texture ma sull'effetto finale non azzardo previsioni.


Bumble & Bumble Surf Spray
Bumble surf spray review


This styling spray adds volume and texture to the hair to create a sexy, wind-blown feel.
Its salt-infused formula adds fullness, hold, and a cool, matte finish


Così, su due piedi, come premessa direi subito che: non è un prodotto per tutti e questo secondo me è il motivo per cui in giro si trovano recensioni agli antipodi.
Bumble & Bumble lo etichetta come "per tutti i tipi di capello" ma non sono d'accordo.
Avete i capelli secchi?
Avete i capelli trattati?
Avete i capelli che amano impacchi nutrienti?
Vi piacciono i capelli da messa in piega ben definita?
Vi piacciono i capelli perfettamente ordinati e pettinati?
Volete che siano morbidissimi e lucenti?
Odiate come stanno i vostri capelli al mare?
In tutti questi casi, pensateci bene prima di prendere un flacone dallo scaffale e portarlo alla cassa.
Io non ve lo consiglierei.

Se invece avete dei capelli senza particolari esigenze.
Se vi piacciono spettinati che un po' vivono di vita propria.
Se quando siete al mare vi sembra di avere i capelli più belli del solito.
Se volete dare (molta) più texture e corpo al capello.
Allora tenetelo in considerazione! 

Per quel che mi riguarda, fa tutto ciò che promette!
Aggiunge corpo, molto. Texture, molta. Fullness e hold che non mi viene in mente come dirlo in italiano, pure. Trovo anche corretto che da Bumble&Bumble sottolineino che l'effetto non sarà di capelli lucenti come quelli della principessa Aurora, ma opachi, come quando si lasciano asciugare al sole dopo un bagno in mare (ma più belli e puliti, ah!).



La prossima volta meno pose da piccolo soldatino, ma stavolta è uscita così.
Questo è l'effetto di uno shampoo Garnier (alla lavanda), il fidato balsamo Di Luca Milano e una passata abbondante di Surf Spray sui capelli bagnati, asciugati poi come sempre con phon e diffusore.
Il mosso è enfatizzato come mi succede al mare, più definito ma non ordinato né setoso e nemmeno lucente. V'è anche più volume dato da tutta la texture aggiunta dallo spray.
A me piace tanto, ma proprio tanto tanto!

La domanda clou è: secca i capelli?
Sì, ma dipende.
Dipende ovviamente dalla tipologia del capello. C'è chi descrive l'effetto come stoppa o paglia, mentre per quel che mi riguarda non posso lamentarmene.
Al tatto sento i capelli che sono molto corposi e non setosi, hanno più presa - tanto che questo spray viene consigliato anche per preparare alle acconciature i capelli molto lisci, che altrimenti scivolano.
Non sono morbidissimi né pettinabili ma al contempo non li sento artefatti né mi sembrano paglia.
Un'altra nota di merito è che quando lo utilizzo i capelli mi restano più mossi nei giorni seguenti e soprattutto puliti per 1-2 giorni in più del solito.

(qui sotto un close-up.
A me, appunto, non sembra effetto paglia ma ditemi la vostra!)

Bumble and Bumble surf spray review



Bumble & Bumble Surf Spray Infusion
Bumble surf spray infusion



This innovative blend of tropical oils and sea botanicals softens hair and adds shine while a sea mineral complex builds tousled texture. It’s perfect for those who need extra conditioning—in or out of the sun—for a softer, touchable finish. It contains UV filters to guard against the drying effects of the sun and offers beachy, windswept texture with volume and a matte finish

Uscita allo scoperto per la fan del Surf Spray che sono, sapevo già dalle prime presentazioni che avrei provato anche il Surf Infusion. È l'aggiunta alla linea Surf di Bumble and Bumble descritta come la versione più nutriente del Surf Spray classico data l'aggiunta di oli, che mancano totalmente nel prodotto originario: praticamente una rivisitazione pensata per chi ha bisogno di più idratazione e preferisce un effetto di texture e volume più morbido, oltre che un risultato meno opaco.
In realtà gli oli tropicali che contiene sono olio di mango e di palma, che si trovano solo a metà della lista ingredienti, mentre tutto il lavoro lo fa piuttosto un silicone (dimethicone) presente al secondo posto.
Per la presenza di oli, questa versione del Surf spray è diventata bifasica e va agitata prima dell'uso.  


Bumble surf spray infusion

Questo è il risultato!
Sempre procedendo con lo stesso shampoo Garnier, lo stesso balsamo Di Luca e un'applicazione abbondante di Surf Infusion sui capelli bagnati asciugati con phon e diffusore.
Poco fa ho scritto che i miei capelli non necessitano di grande idratazione, quindi può sembrare un controsenso l'aver acquistato questo prodotto se già mi trovavo bene con l'altro. E forse lo è.
Ma ve l'ho detto, ho una curiosità esagerata e pensavo che Surf Infusion potesse essere l'alternativa invernale al Surf Spray (che nella mia mente è un effetto simile ma meno opaco e meno "sono tornata dal mare, ciao").
Mi sbagliavo.
Nel mio caso il mosso è enfatizzato ma meno di prima, il capello ha meno corpo, meno texture ma sembra più morbido, visivamente. Al tatto, però, devo ammettere di non aver trovato tutta questa differenza.
Visto così il risultato non è male, ma cala già il giorno dopo facendomi dei capelli piatti, meno mossi, appesantiti.
Col tempo ho capito che i miei capelli non vanno per nulla d'accordo con gli oli, né naturali né siliconici, che li appesantiscono sempre ed evidentemente anche un prodotto come questo - oleoso solo in parte - non è adatto.
Dall'altra parte però credo che possa effettivamente essere l'alternativa valida per chi trova il Surf Spray troppo secco e texturizzante - ma non ci giurerei!


* * * * *

Cosa, dove, quando, a quanto?
Surf Spray è in vendita esclusivamente da Sephora nel formato da 45ml (15,90€) e 100ml (28€).
Surf Infusion è anche lui esclusiva Sephora ed è disponibile ugualmente nel formato travel da 45ml (15,90€) e 100ml (28€).


* * * * *

Il vincitore per me è:
il Surf Spray classico!
Decisamente.

È uno dei miei prodotti preferiti per i capelli che puntualmente ritiro fuori sullo scaffale a inizio estate - e lì lo lascio fino all'autunno. Quanto al Surf Infusion, ammetto di rimpiangerne l'acquisto anche considerando che, trattandosi di un marchio professionale, Bumble&Bumble non ha prezzi economici.
Per questo motivo e per il fatto che i due prodotti sono particolari, se li avevate sulla lista dei desideri vi consiglio di provare prima la travel-size, che ha un costo più contenuto.

Avete già avuto a che fare con gli spray al sale?

Bumble and Bumble surf spray infusion

Nabla Blossom blush swatches & review

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Nabla review blush blossom
*PR Sample

La linea di Nabla si amplia con prodotti di cui si sentiva un po' la mancanza (e no, non è ironia): blush, terre e illuminanti in polvere compatta! Sei blush, tre bronzer e tre illuminanti. Blossom Blush e Shade & Glow.
Per non rendere il post lungo come un'epopea ho deciso di dividerlo in due parti e questa sarà quindi la volta dei soli blush (per gli Shade & Glow ci vediamo prossimamente)!
Valgono la pena? Non valgono la pena? Valgono la fama che già hanno acquisito?


Ero entusiasta e molto curiosa per questo lancio di Nabla dopo aver visto le anteprime e non vedevo l'ora di poter toccare i prodotti con mano.
Ora, visto che la sincerità su questo blog è di casa, devo dire che al primo utilizzo non mi hanno fatta impazzire e anziché "wow!" mi sono ritrovata ad esclamare "mmmh".
Esordiamo così, con una doccia gelida degna dell'Antartide.
Probabilmente il fatto che per le primissime impressioni io abbia scelto Beloved (vedasi aneddoti seguenti) ha influito in negativo sulle mie impressioni iniziali. Il fatto che l'illuminante più bello della linea (Baby Glow) si sia frantumato alla prima caduta e non abbia potuto utilizzarlo con allegria, pure.
La chiamano fortuna.
Per questo ho preferito prendermi del tempo, provarli decine di volte e schiarirmi le idee prima di scrivere questo post; in modo che potessi essere meno di parte possibile.
Pronti, ai blocchi, via.

"Blush, terre ed illuminanti dalla texture soffice e levigante.
Le polveri sono caratterizzate da un’alta tenuta e da un ottimo rilascio del colore in applicazione.
Pigmenti puri e selezionati sono fusi con una sottilissima mica sferica e trasparente che garantisce sfumabilità estrema ed alta aderenza, donando uno splendido effetto seconda pelle."


Nabla blush blossom review


Partiamo dal packaging? Sì, dai.
I Blossom blush sono ospitati in un case (leggesi cheis) dalla sfumatura rosata, che presenta uno specchietto interno e sembra essere anche di fattura robusta.
La particolarità sta nell'avere un magnete nello spazio della cialda, che gli permette quindi di essere (teoricamente) interscambiabile. Quando ho letto di questo dettagliato ho pensato che, in fondo, avesse del geniale: un case molto bello esteticamente, comodo da infilare in borsa e con la possibilità di risparmiare (ad esempio acquistando un solo blush col case ed il resto in refill, che costano meno, da inserire a turno nel case in caso di necessità)? Benvenuto!
Però, per me c'è un però che frantuma l'idillio: non riesco a rimuovere la cialda dal case.
Probabilmente sarò io abbastanza impedita, ma credo che anche la giga-forza del magnete ci metta del suo.
Le istruzioni consigliano semplicemente di rovesciare la confezione, tenervi sotto una mano e con l'altra dare un colpo deciso sulla base. La cialda dovrebbe quindi cadervi in mano et voilà.
Epperò su decine (letteralmente!) di volte che ho provato a rimuovere il refill, ci sono riuscita solo...2.
Facendomi pure un po' male alla mano per la forza del colpo inferto.
Di nuovo, chi mi ha vista dal vivo sa che non sono esattamente una campionessa olimpica del lancio del peso, però in fondo riesco ad aprirmi da sola le bottiglie d'acqua e i vasetti di sottaceti - qualcosa vorrà pur dire - e il colpo che serve per rimuovere la cialda non è leggero.
Non so se sia solamente un mio problema o dell'unico case che ho (chi l'ha provato, riesce a rimuoverle facilmente?), ma alla fine mi risulta troppo poco pratico per poter sostituire con frequenza il refill.
Eh lo so, sono grandi problemi della vita ma mi sembrava giusto lanciare i miei 2 cents in merito.


Nabla review blush blossom

Questa invece è la bellissima confezione in cui arriva il blush in formato refill.

Nabla blossom blush
Palette, senso orario: Daisy, Impulse, Beloved, Angel, Saint Tropez, Hey Honey!
Case: Regal Mauve

La linea blossom blush ha esordito con 6 tonalità di blush, ma qua parleremo di 5.
Nella foto qui sopra sono presenti anche la cialda di Saint Tropez, un bronzer, e di Angel, un illuminante, entrambi parte della linea Shade & Glow che sarà però argomento di un altro post.

Ma passiamo alla formula, che Nabla descrive con:
。 texture soffice e levigante
。 ottimo rilascio del colore
。 sfumabilità estrema
。 alta aderenza per un effetto seconda pelle
。 alta tenuta

C'è da premettere che v'è qualche piccola (e in certi casi anche grande) variabilità a seconda dei colori, ma tendenzialmente sì, Nabla ha ragione quando descrive la texture come soffice.
Non è cremosa né burrosa come le mie texture preferite, ma è estremamente sottile, morbida al tatto e tendenzialmente ben poco polverosa.
Il fatto che sia così sottile si traduce quindi in blush non ultra pigmentati alla prima passata (presente gli Illamasqua? Due mondi a parte) ma molto modulabili, stratificabili senza un effetto polveroso e anche sì, molto molto sfumabili.
Non sono blush dove basta sfiorare la cialda per ottenere la giusta quantità (Impulse a parte) ed è necessario toccarla e stratificare il prodotto ma questo dettaglio, pur non essendo ciò a cui sono più abituata, sarà sicuramente accolto con entusiasmo da chi non si trova bene coi blush super giga pigmentati e che preferisce prodotti che si controllano meglio nell'applicazione.
Nota a loro grande favore per me è inoltre la tenuta, che è davvero ottima: se li applico al mattino, me li ritrovo visibili anche verso sera.

Swatch su NC15. Tutti i blush, ove non altrimenti specificato, sono stati applicati con le dita in 2 passate piene. Tenete sempre a mente che nessuna polvere vi darà su viso/occhi lo stesso effetto super intenso che ha nello swatch marcato e fatto con le dita, quindi l'effetto finale è molto più sfumato.

Nabla Daisy
Nabla daisy swatch blush

Daisy è descritto come "un rosa baby freddo di tonalità medio-chiara".
La texture è leggerissimamente polverosa quando si preleva il prodotto col pennello, ma nulla che vada ad inficiare poi la bellissima resa sul viso.
È freddo, sì, ma non troppo e può donare con facilità anche agli incarnati caldi ricreando il classico "effetto salute". Questo genere di blush è il mio trucco (ah! In tutti i sensi!) per armonizzare i rossetti rosati con la mia carnagione giallo Simpson. Il finish non è opaco né shimmer, ma sottilmente satinato; quel tanto che basta per non avere un blush piatto ma luminoso in modo discreto.
Angelika di NARS (4 passate) è meno luminoso, matte condito da micro glitter argentei (e con una texture abbastanza secca). Il blush Too Faced invece è più freddo e più pigmentato.


Nabla Impulse
Nabla Impulse swatch blush

Ah, quanto mi piacciono queste tonalità di blush.
Può sembrare un controsenso detto da chi ha un viso ambrato quanto l'intonaco di un muro candido, ma la mia filosofia è che non esiste blush troppo carico che non possa essere adattato e sfumato (senza l'effetto Heidi, s'intende). A costo di sfiorare la cialda con la delicatezza di una piuma e di terminarla nel 2130.
Questi blush sono anzi quelli che preferisco abbinare a rossetti rossi, marroni, o in generale molto scuri e intensi, e Impulse ("rosso rosato in base blu") non fa eccezione ed è anzi uno dei Blossom blush che sto usando più felicemente.
La formula è ottima: visto il colore, risulta più pigmentata degli altri e basta toccare la cialda col pennello per ottenere pigmento a sufficienza (se siete chiare anche voi). È facile da sfumare, sottile, duratura.
Le texture tanto sottili e modulabili non sono le mie preferite in assoluto, ma con questi colori sono la via migliore.
Anche per Impulse il finish è debolmente satinato.
Il blush Too Faced è più freddo ed anche Florita di Rouge Bunny Rouge ha una sfumatura più fragola.



Nabla Beloved
Nabla beloved swatch blush

Ad inizio post ho menzionato un problema con Beloved, che ha compromesso le mie impressioni iniziali su tutta la linea, ed eccolo qui. Per questa tonalità tocca spendere qualche parola in più.
Beloved viene descritto come "corallo dalla spiccata nota rosata", il che è perfetto.
È uno di quei colori che accende l'incarnato, non troppo caldo né troppo freddo, da sfruttare facilmente con un'infinità di abbinamenti cromatici. Insomma, un bellissimo colore ultra sfruttabile e quindi mi spiace doppiamente.
Il suo problema forse si intuisce dallo swatch: tutti i blush sono stati applicati con 2 passate, ma Beloved qui sopra ne ha 6. Sigh. Purtroppo, infatti, ecco...ahi noi, non scrive.
La texture è così secca (o molto pressata) che il colore non si preleva bene e ancor meno si deposita; è come se non facesse presa sulla pelle. Essendo tanto chiara di carnagione su di me si nota comunque, ma devo stratificarlo più e più volte ed anche la durata non eguaglia quella degli altri colori.
Qui però arriva un altro punto: mi sono confrontata con altre amiche blogger e i loro Beloved sono effettivamente perfetti, morbidi e scriventi in una passata. Ne consegue che, credo, sia solo (spero) la mia cialda ad essere uscita così. Per questo mi sono anche chiesta se fosse il caso di parlarne qui sopra, rischiando di essere fuorviante, ma alla fine mi sembrava corretto esporre in toto quella che è comunque la mia esperienza personale. Quindi, se doveste trovare un Beloved come il mio, sappiate che non sembra essere la norma (anche se non dovrebbero esserci tali varianti) e che in quel caso credo che il servizio clienti di Nabla vi potrebbe essere d'aiuto.


Nabla Hey Honey!
Nabla hey honey swatch blush

Hey Honey è "un color biscotto pescato".
Ah, quanto mi piacciono questi colori.
(L'avevo già detto per Impulse? Devo ripetermi nuovamente).
Tutto ebbe inizio con Bambi di Mulac e da lì, il via.
Riscalda l'incarnato senza strafare e lo vedo funzionare tranquillamente anche su una carnagione fredda e pure chiara. La formula rispecchia la descrizione generale e ha sempre un finish debolmente satinato.
Bambi di Mulac contiene una punta di rosa in più ed è totalmente matte. Peaches di Mac è più pesca, più acceso e 100% opaco anche lui.


Nabla Regal Mauve
Nabla regal mauve swatch blush

Immaginavo che questo "malva a base calda con una leggera satinatura dorata" sarebbe stato tra i miei toni preferiti dei Blossom blush. E infatti.
Se non ci fosse Impulse avrebbe già sopra l'etichetta de "il preferito", ma tra i due è una sfida ardua e non sono certa di poter scegliere.
La formula rispecchia la descrizione generale, nulla da ridire.
Il colore nella cialda sembra più freddo di quanto non sia una volta applicato e, in realtà, sul viso aiuta a ricreare un effetto "salute!" molto naturale. Contiene una componente luminosa dorata ma è davvero leggerissima, soprattutto a blush applicato sul viso e sfumato, e non dovrebbe risultarvi molesta anche se odiate i blush shimmer.
Temevo che potesse essere come Sin di Nars oppure Pink Cult di Mac, ma mi sbagliavo: il primo è più scuro, prugna; il secondo più rosa e opaco. Baby Love di Too Faced è un po' più caldo e non ha la satinatura oro.


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Cosa, dove, quando, a quanto?
I Blossom Blush di Nabla sono disponibili sia in formato refill (10,50€) oppure con la confezione (13,90€).
Sul sito Nabla Cosmeticsè disponibile anche un set con tutte e 6 le cialde di blush e la palette (54€).
La quantità di ogni blush è di 3,5g.

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Il nostro rapporto è iniziato un po' incrinato.
Ancora non abbiamo fatto tutta questa amicizia ma siamo comunque sulla buona strada grazie soprattutto ad Impulse e Regal Mauve.
Avete presente quei prodotti che, per qualche strano motivo, non riuscite ad apprezzare subito nonostante non abbiano oggettivamente nulla che non vada? Ecco. Mi sa che qua è davvero tutta colpa di Beloved.
Essendo molto fini e sottili non rappresentano la mia texture preferita in assoluto (un saluto al morbido, burroso e iper pigmentato Sin di Nars) ma non si può negare che sia, di fatto, una formula molto buona (scusa Beloved, but you can't sit with us).
Quindi, alla luce di ciò, immagino che davanti alle mie disavventure iniziali e personali ci piazzerete tutti un "ma che c'entra a chi importa che ce frega" e infilerete un Blossom Blush nel carrello.
E in fin dei conti, fate pure bene.
(magari, nel rischio, non vi consiglio Beloved, ecco)
(sì, è tutta colpa sua)

Nabla blossom blush swatch review

I prodotti presenti nel post mi sono stati inviati a scopo valutativo dall'azienda. Non vengo pagata per questo post né per parlare del marchio e quelle espresse sono le mie opinioni personali e sincere, al solito.

Disaster Designs spotty tea set • Home

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Non di soli rossetti vive l'uomo. Anche di servizi da the.
(Non è vero, si vive di ben altro, ma qua si scherza)

Con oggi si apre la nuova rubrica "Casa" su Dottedaround, ma considerato che l'inglese fa suonare (quasi) tutto meno scemo e più professionale, la chiameremo "Home" e probabilmente il suo giorno sarà la giornata dell'argomento random: la domenica.
Per il momento, prendiamo i biscotti e versiamoci del the.



Disaster Designs era un marchio per me sconosciuto, fino ad un paio di mesi fa.
Poi un giorno, girando su Instagram, mi sono imbattuta nella foto di una di queste tazze.
E dovete sapere che io amo le tazze.
Soprattutto quelle da the (perché non bevo mai caffè, altrimenti sarei in banca rotta e avrei accumulato una quantità poco consona anche di tazzine).
Ho quindi consultato l'oracolo Google per trovare un rivenditore e lì ho scoperto un altro mondo, quello di Lisa Angel di cui parleremo alla fine del post.


Ho iniziato con l'acquisto di una sola tazza (quella col gatto) e della teiera.
Nel giro di un mese ho completato il set.
Cosa da dire a mia discolpa? Purtroppo nessuna.
In realtà restano fuori la zuccheriera e la tazza col gufo, ma erano quelle che mi piacevano un po' meno.


Le tazze hanno sul fondo l'animale in 3D (cane, gatto, coniglio e gufo) che, a tazza piena, sembrerà nuotare nel the.
Sono tutte corredate di piatto con la scritta "Tea O'Clock" e di scatola regalo (tranne la teiera che arriva in una normale scatola di cartone). Secondo le istruzioni si possono lavare in lavastoviglie ma personalmente preferisco lavare a mano qualunque stoviglia che abbia un dettaglio dorato perché, a lungo andare, non la vedo bene.


Non sono bellissime?
Le tazze sono disponibili col cane, il gatto, il coniglio ed il suddetto gufo (12£).
La teiera l'hanno fatta solo col gatto (18£).
La zuccheriera in realtà non è troppo adatta allo zucchero (tende a compattarsi all'interno) ed io alla fine ho preferito usarla per tenere l'infuso - si chiude anche ermeticamente, quindi thumbs up! L'hanno fatta solo col gufo e col coniglio (12£).

Attualmente le zuccheriere e gran parte delle tazze sono in saldo su Lisa Angel a 9,60£.
È un sito poco conosciuto da noi (ora però non mandatemi sold out tutte le tazze stupende che continuo a mirare!) ma, a costo appunto di vedere gli stock che si riducono, non posso non consigliarlo urbi et orbi.
Hanno elementi di piccolo arredo per la casa, utensili da cucina ed una nutrita scelta di accessori, originali (e personalizzabili) e dal prezzo spesso contenuto considerando il loro design.
Ho già fatto 4-5 ordini da loro e mi sono sempre arrivati nel giro di una settimana/dieci giorni dal UK.
Spediscono gratuitamente da noi senza una spesa minima (io mi sento sempre in colpa ad acquistare solo una tazza, ma è un problema della mia mente contorta) e - rullo di tamburi - sono uno dei rarissimi siti inglesi che offrono uno sconto del 15% agli studenti universari, inclusi quelli che studiano fuori UK - festa grande!
Last but not least, una delle tazze ordinate mi è arrivata con un paio di difetti. Ho contattato il loro servizio clienti per chiedere se potevo restituirla e averne una sostitutiva: mi hanno risposto entro 24h dicendomi di tenere la tazza col difetto e me ne hanno spedita subito un'altra.
Per me, voto 10+!
(E pensare che no, non mi pagano nemmeno per tutte queste lodi)


* * * * *

Spero che ci sia qualche altra amante di tazze e affini là fuori, perché ho l'impressione che questo non sarà l'unico post del genere che apparirà su questi schermi; anche se queste sono sicuramente tra le mie preferite.

Fancy a cup of tea? ❤

Abito Asos
Rossetto Neve Cosmetics DueBaci Mermaid*
Tazza Disaster Designs Spotty Dog

What I loved in May & June

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Qualcuno si aspettava i preferiti di luglio?
Se approdate spesso e da tempo su questi lidi e conoscete il mio ritardo, probabilmente no.
Ma qui stavolta svoltiamo raggiungendo vette di ritardi degne della storia, perché quello di seguito è il post coi preferiti...di maggio e giugno. Ah!
Il mese scorso, anzi, quello ancora prima a ben vedere, non ce l'ho fatta a prepararlo ma, essendo tra i miei post preferiti da scrivere, ci tenevo a recuperare e ad unire un po' di preferiti arretrati (ma comunque sempre attuali!) che meritano di essere condivisi.



Mac Waterweight foundation
Ancora lui.
Ora che è piena estate gli sto preferendo altre basi ancor più leggere (un post a tal proposito arriverà fra non molto...), ma in maggio e giugno è stato il fondotinta prediletto. Leggero, uniformante in modo naturale, luminoso quanto basta e adatto soprattutto ad una pelle normale e secca.

Giorgio Armani CC Luminessence
Un acquisto dello scorso anno che ho cominciato ad apprezzare seriamente solo quest'estate.
Una base splen-di-da. O almeno, splendida se siete amanti dei prodotti leggeri e uniformanti e non solo di quelli iper coprenti. Crea un effetto quasi levigante sulla pelle e la perfeziona in modo splendido ma non artefatto, una sorta di "my skin but better" come direbbero in terra d'Albione o al di là dell'Oceano.


Oval brush
Chi non ne ha sentito parlare o non l'ha mai visto comparire su Instagram, alzi la mano.
Non scorgo braccia alzate all'orizzonte.
I primi pennelli di questa tipologia che ho (virtualmente) incontrato sono stati quelli Mac, ma non ero certa di voler spendere decine di euro in una tipologia di pennello tanto particolare e, credevo, pensata esclusivamente per un utilizzo professionale. Poi ho (sempre virtualmente) conosciuto i pennelli Artis e, se da una parte ero ancor più certa di non voler spendere una cifra ancor più elevata, dall'altra ho iniziato a pensare che, forse, poteva essere un pennello da provare a prescindere.
Così...ho cercato una versione economica e l'ho trovata per 2€.
(inserire hashtag #bigmoney)
Non riponevo grandi speranze, un po' per il prezzo, un po' per la tipologia, ma devo ricredermi: da quando ce l'ho, l'Expert Face e il Buffing brush di Real Techniques - ovvero i miei "mai più senza!" in fatto di stesura del fondotinta - sono stati messi da parte. È vero che ultimamente sto applicando solo basi leggere e non ho idea di come o quanto funzioni con fondotinta più densi e coprenti, ma per il momento posso tesserne solo lodi.
Avendo una pelle secca, evito troppi movimento rotatori - che, a mio gusto, tendono a portarsi via anche un po' troppo prodotto - e lo utilizzo tamponandolo e tirando solo leggermente il prodotto.
Il risultato è un'applicazione omogenea, uniforme, naturale.
Credo che in inglese descriverebbero il tutto con una sola parola: "airbrushed".


Urban Decay Carnal lipstick
Carnal era uno dei colori in esclusiva per il sito online di Urban Decay, ma recentemente è stato inserito fra i millemila toni permanenti che il marchio ha lanciato col nuovo packaging (ma con la stessa identica formula).
A suo tempo l'avevo quindi acquistato un po' alla cieca, basandomi su quei pochi swatch e confronti online che sono riuscita a trovare, ma mi è andata bene e s'è rivelato una sorta di nude caldo a base marrone ma non troppo. Uno di quei rossetti a cui ricorro quando non so bene che colore mettere e quando non sono dell'umore per qualcosa di più importante.
Ah, la formula matte di Urban Decay per me è ottima.

Jeffree Star Gemini liquid lipstick
Questo prodotto si porta dietro una recente polemica non da poco (riassumibile con: Jeffree Star sì o Jeffree Star no?), sulla quale preferisco sorvolare in questa sede ed esprimermi, eventualmente, nel post con tutti i rossetti liquidi di questo marchio che ho acquistato nel tempo.
Quello che posso dire in una riga è che il personaggio Jeffree Star è praticamente il marchio Jeffree Star. Ed è un personaggio che non è mai rientrato nei miei gusti personali.
Tutto ciò però non toglie il fatto che questi rossetti siano eccelsi.
Davvero tra i migliori che io abbia mai provato e anche Gemini non fa eccezione.
È un bellissimo color terracotta che ho sfruttato e continuo a sfruttare molto: un colore da basso profilo per qualunque situazione quotidiana, che aggiunge quel quid in più alle labbra ma senza stravolgerle o catalizzare tutta l'attenzione.


Too Faced Love Flush palette
BOOM!
Questa palette ha i numeri giusti per poter gareggiare per il titolo di: "acquisto dell'anno".
La sto apprezzando tantissimo da mesi e continuo a guardarla annuendo con tanta convinzione. Anche dandomi delle pacche sulla spalla da sola, oserei dire: "brava Ale, brava, 28€ ben spesi".
Il prezzo originario era attorno ai 35€, ed era già ottimo, ma con uno sconto del 20% da Sephora non si poteva proprio lasciare lì.
L'insieme delle tonalità è per me praticamente perfetto e se fosse stato presente anche un blush rosso a quest'ora direi "perfetto" senza quel "praticamente".
Se col makeup andate al risparmio e se riuscite a trovarla ancora (è un'edizione limitata), vi consiglio di fare questa spesa: con la varietà di colori presente e la qualità (alta) delle polveri e la loro (elevata) durata, sareste a posto per i prossimi 5 anni.

* * * * *


Tom Ford Neroli Portofino
Se penso che la primissima volta che l'ho sentito lo catalogai con snobismo nel file "nulla di che"...
Neroli Portofino (108€) sta diventando sempre più il mio profumo, dando una tregua a Philosykos di Diptyque.
Non avrei mai pensato di arrivare ad usarlo anche in stagioni diverse da quella estiva, ma così è stato.
Non mi stanca mai, sa di fresco, non è invadente, sa di mare, Sicilia (sì, Portofino è da un'altra parte ma questo profumo lo associo sempre ai paesaggi siciliani, che ci posso fare) e serenità e se pensate che per quest'ultime due righe dovrei contattare uno bravo è perché non avete ancora letto la review.


Abito scampanato con pizzo Asos
Con quest'abito (50€)è stato un colpo di fulmine.
Era dicembre, tempo di sciarpe di lana più che di abiti leggeri con aperture sulla schiena, ma niente: sapevo che, se non l'avessi preso, me ne sarei pentita.
Così mi è entrato nel carrello, è arrivato a destinazione e l'ho tenuto in serbo nell'armadio per mesi, in attesa di temperature più adatte che sono finalmente arrivate.
È stato uno dei capi che ho indossato di più a maggio e giugno, prima che le temperature svettassero sopra i 30°C. Abito incompreso da molti, ma who cares.
Qui indossato (non dalla modella, dico).


Instagram
Nell'ultimo mese ho mollato un po' la presa, ma se c'è un'app su cui ho passato più tempo del necessario in maggio e giugno, quella è proprio Instagram.
(Su cui ora anche il blog ha un suo account)


Viola
Non potevi mancare tu negli avvenimenti "preferiti" degli ultimi due mesi.
Questa è un'apparizione simbolica, perché mi hai rubato così tanto il cuore che dovresti essere citata in questi post ogni mese che verrà. Di default.

Il 28 giugno si è realizzato uno di quei piccoli sogni che custodivo nel cuore sin da bambina: l'arrivo di un cane.
Doveva avverarsi in autunno ma invece, per una serie di coincidenze e di destino, Viola è arrivata prima. Ci siamo guardate negli occhi una domenica di giugno e lì fu amore.
"È lei che ti ha scelta".
Quella sera l'ho pensata, l'ho sognata.
Dopo due giorni è tornata a casa con me, segnando nella mia vita un prima e un dopo.
Oggi sono 30 giorni esatti che è con me e lei compie quasi 4 mesi e mezzo.
E le voglio un bene che, come direbbero all'Accademia della Crusca e grandi letterati dal lessico forbito: ciao proprio.

* * * * *

E questo è tutto!
Per il momento, ma non per il mese di luglio.
Stay tuned!

MAC Bowl Me Over, Babes & Balls lipstick swatches

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Mac lipstick it's a strike collection

Presto che è tardi!
Se avete colto la citazione di grande levatura culturale, ci sono le premesse per poter essere amici.
Sono certa che il Bianconiglio non fosse a conoscenza della rapidità con cui le collezioni di MAC volano via dagli scaffali (inclusi quelli nel magazzino del sito online), ma si adatta comunque alla situazione. Perché stavolta parliamo dell'ultima edizione limitata del marchio canadese e speriamo di farlo prima che i rossetti incriminati siano spariti per il resto dei tempi. Anche perché meritano.
Pronti, presto, via, con prime impressioni e swatch di Bowl Me Over e Babes & Balls (esclusiva online) della collezione It's a Strike! ispirata al bowling.


Era da parecchio tempo che non acquistavo un'edizione limitata di Mac.
Anzi, era un po' che non acquistavo da Mac in generale, a ben vedere.
Ma dai primi swatch di questa collezione apparsi in giro, già sapevo. Già sapevo!
E infatti.
Eccoli qui.
Non sono mai andata al bowling in vita mia e, dopo che mi hanno riferito il peso medio della palla, nutro anche il serio timore di partire durante il lancio (al posto della palla, dico), ma quello che mi ha fatta cedere sono stati, banalmente, i colori.

Swatches su:
MAC NC15. Autunno Profondo in armocromia. Labbra non pigmentate.
Photoshop su:
chiazza di dermatite vicino al labbro.
Let's keep it real!

MAC Bowl Me Over
MAC bowl me over lipstick swatches
swatch of MAC Bowl Me Over lipstick
Charlotte Tilbury Magic Foundation n°1
Nabla Coralia blush*
Becca Champagne pop highlighter
MAC Bowl Me Over lipstick

Bowl Me Over viene definito da Mac come "deep burnt brown" (un marrone bruciato) dal finish Retro Matte, ma è molto di più. È sicuramente marrone, ma ha al suo interno una componente rossa che gli impiedisce di diventare un color cioccolato e lo fa restare piuttosto nell'area dei bordeaux.
Sarò sicuramente di parte (click& click) ma lo trovo stupendo: è quel giusto mix di marrone e rosso che andavo cercando da un po'.
Ad onor di cronaca, come ripeto sempre, su di me i toni marrone si ritrovano sempre smorzati e tendono a virare al rosso; faticano a restare marroni a meno che non mi butti su tonalità dai richiami cioccolato (o cappuccino)(ho fame).
Quindi trovare un rossetto che, sulla mia carnagione, mantenga il giusto mix cromatico è stata una piacevole sorpresa, nonché quello in cui speravo.
Fatta questa premessa, in merito allo swatch tenete a mente che, appunto, i miei colori tendono a smorzare il marrone e quindi su di voi potrebbe risultare meno rosso di quanto appaia nella foto qui sopra.
Per quanto riguarda la formula, è un Retro Matte meno secco, molto più scorrevole e morbido del solito pur restando opaco. Avete presente Ruby Woo di Mac? Ecco, nulla a che vedere.
Che poi a me Ruby Woo piace tantissimo, ma Bowl Me Over ha una formula diversa; non tira le labbra, è confortevole per essere un matte e si stende facilmente in modo omogeneo al 99%.
Dura anche molte ore e resiste a pasti medi o leggeri.
Praticamente un rossetto dall'alta qualità, a cui Mac ha abituato tutti.

MAC bowl me over comparison swatches


Forse a prima vista può sembrare un bordeaux come molti altri, ma di fatto non ho trovato nulla di identico fra tutti i rossetti che ho.
Quello che vi assomiglia un po' di più è Birkin Brown di Charlotte Tilbury ma restano comunque diversi soprattutto indossati, con Bowl Me Over più intenso e dalla sfumatura più rossa. Diva e Sin di Mac viaggiano su un altro binario e la stessa cosa fa Viva Glam III, che ha una componente prugna che è invece totalmente assente in Bowl Me Over (non so bene perché sia circolata la voce del Viva Glam III come dupe, ma non lo definirei tale).


MAC Babes & Balls
MAC Babes and balls lipstick swatch
MAC Babes and balls lipstick swatches
Charlotte Tilbury Magic Foundation n°1
Too Faced Your Love is King blush
Becca Pearl highlighter
MAC Babes and Balls lipstick

MAC descrive Babes & Balls come "deep burgundy", anche se ai miei occhi appare più berry che borgogna. Uno di quei colori belli belli in modo assurdo (altra citazione dai toni aulici).
Il finish è Matte, nel più classico standard di Mac: abbastanza scorrevole nell'applicazione, perfettamente omogeneo, confortevole al punto giusto per un rossetto opaco e a lunga durata.
Come i migliori matte del marchio, resiste ore e supera quasi indenne i pasti (non oleosi, certo).
Non è bellissimo con quella sua venatura violacea appena accennata?
È un'esclusiva online, ovvero acquistabile solamente sul sito ufficiale, e purtroppo non è quindi possibile toccarlo con mano prima dell'acquisto. Ma se vi fidate delle mie parole e se vi piace questo genere di colori, fateci un pensiero.

MAC Babes and balls comparative swatches

L'incognita è: ma Fashion Revival gli assomiglia?
All'inizio mi sembravano praticamente identici, con Fashion Revival leggermente più rosso e più brillante, ma devo ammettere che sulle labbra la differenza si nota e appaiono due colori visibilmente diversi. Temo però che molto dipenda dai propri toni e dalle labbra (le mie sono pigmentate quanto il codice colore #FFFFFF) e quindi, se non siete grandi amanti di questi colori e avete già Fashion Revival, credo possiate vivere serenamente solo con lui. Fate comunque le vostre valutazioni.
Rebel invece è più freddo, più chiaro e brillante. Açai è più freddo, più violaceo. After Dark di Urban Decay è più freddo, brillante e con una leggera satinatura bluastra.


* * * * *
Cosa, dove, quando, a quanto?
I rossetti sono parte della collezione It's a Strike! di Mac, assieme a Perfect Score, Liquid Lurex e a tre rossetti già parte della linea permanente quali Flat Out Fabulous, All Fired Up e Honeylove.
Bowl Me Over (Retro Matte) è un'edizione limitata presente online e nei negozi.
Babes & Balls (Matte) è un'edizione limitata presente solamente online.
Contengono 3g di prodotto per un costo di 19€.

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Per me stavolta MAC ha fatto centro in pieno con questa collezione, sia per quanto riguarda i colori che la texture dei prodotti. Non saprei nemmeno dirvi quale rossetto mi piace di più e oscillo: a volte uno, a volte l'altro.

Se vi interessava il loro acquisto, non credo ne rimarrete delusi!
(O avete già comprato qualcosa di questa collezione?)

MAC Babes and balls and bowl me over lipsticks

Disaster Designs, Lisa Angel and pretty little things

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Il post di oggi fa coppia con quello che vi è piaciuto tanto sulle tazze da the.
Amanti di the e tazze, uniamoci di nuovo!
A fine estate ho infatti effettuato un altro ordine, l'ennesimo, di oggetti per la casa sul solito sito, Lisa Angel, e qui ci sono i risultati.
Cosa da dire a mia discolpa? Poche, molte poche.
Posso solo dire che c'erano i saldi, Vostro Onore!




Alzi la mano chi non ha mai visto queste forbici nei corredi da cucito.
Sono sicura che la mia nonna, sarta, non l'avesse eppure è un oggetto che mi ricorda sempre qualcosa di piacevole della mia infanzia, che non riesco a mettere a fuoco.
Mi faceva comunque piacere acquistarla e tenerla sulla scrivania (così adesso saprò almeno come tagliare lo scotch, in attesa di acquistare un porta scotch).



Dopo questo post la mia passione per le tazze da the non è più un mistero.
Fosse per me le collezionerei, ma i miei risparmi non sono dello stesso avviso.
Con la scoperta del set a pois doratiè nata anche la mia fase stalking nei confronti delle novità sfornate da Disaster Designs (o House of Disaster, pare sia la stessa marca) e anche stavolta ho alzato le mani in alto col portafoglio ben in vista ("va bene, tieni queste 12£ e dammi 'sta tazza"): non ho acquistato l'intero set - anche perché altrimenti rischiereste di vedermi in tv tra gli accumulatori seriali tra pile e scaffali di tazze su tazze su tazze su tazze e non mi pare il caso - ma almeno una singola tazza mi sono sentita quasi in dovere di prenderla. Il bello di queste serie a mio avviso è anche quest'aspetto: le singole tazze vivono bene nell'intero set ma hanno un senso anche acquistate o regalate sfuse.
Ho scelto quella col cerbiatto, ma esiste anche la versione con l'orso, il riccio e lo scoiattolo, coi triangoli oro a fare da filo conduttore.
(NB: le rifiniture dorate non vanno d'accordo col microonde)


Disaster Designs Pompom heart makeup bag

Il dettaglio di un pompon sull'etichetta del marchio Pompom?
Non mi soffermo molto sulla descrizione dal momento che nel frattempo è andata sold out, ma si tratta di una pochette per il makeup (al solito, in inglese suona tutto un po' più ricercato - makeup bag) o per quello che si preferisce, a patto che lo spessore sia ridotto visto quanto è sottile.

E poi era in saldo.
E poi ho da sempre un debole per le lettere scritte a mano, anche sotto forma di stampa sugli accessori.



Amanti delle tazze da the - perché so che siamo in molte qui dentro - uniamoci e mettiamoci vicine.
Non è splendida con questa linea così retro?
E costa pure una cifra proponibile!
È stato un colpo di fulmine di mesi fa, arrivato girando su Google in cerca di questo fantomatico marchio "Disaster Designs". Mi è apparsa lei, esaurita su qualunque sito cliccassi - anche quelli dove il prezzo superava di molto i 20€.
L'avevo bollata come introvabile quando un giorno appare magicamente nella sezione "New In" di Lisa Angel. Il resto della storia è prevedibile.
Non vi viene in mente l'immagine di un giardino inglese con le sedie in metallo bianco, all'ora del the, in una giornata di sole? Fine momento delirio.
(NB: attenzione al microonde anche con questa)


Flamingo canvas zip pouch (4£)

Purtroppo nel frattempo è esaurita anche questa pochette ma restano ancora degli oggetti a tema "fenicotteri" qui. Avevo pochette piccole da borsa, grandi da viaggio, medio-grandi e me ne serviva una dalle dimensioni piccole-ma-non-troppo; dove riporre anche qualche matita, pennello et similia senza farli sbucare dalla zip o senza dover utilizzare contenitori più ingrombranti.



Last but not least, lui.
Era da molto tempo che non acquistavo accessori di questo genere: dopo anni di accumulo seriale durante i quali ho reso più ricchi H&M e più scarni i loro espositori di bigiotteria, ho pensato che fosse il caso di mettersi un freno considerando anche quanto (poco) ultimamente mi ritrovi ad indossare anelli, orecchini o bracciali - fatta eccezione per quei cinque, sei che da anni sono i miei preferiti, sempre loro. Poi però, è apparso questo, che è finito dritto dritto nella categoria "vale la pena".
Ho un debole per le pietre di acquamarina (anche per i rubini e gli smeraldi a ben vedere, ma questo è un altro discorso...) e trovo irrimediabilmente bello tutto ciò che me li ricorda - e che abbia un prezzo inferiore alle gemme vere, ah. In più quest'anello ha anche l'abbinamento di azzurro e oro che trovo splendido in quasi ogni sua forma (sicuramente il makeup fa eccezione) e che per qualche ragione irrazionale mi ricorda sempre il paesaggio di un'isola.
La taglia che ho preso è la più piccola, S/M, ma vorrei tanto che fosse ancora un po' più piccola (con l'arrivo dell'inverno e delle dita ancor più affusolate medito di farlo stringere).



* * * * *

Lisa Angelè un sito poco conosciuto da noi (ora però non mandatemi sold out tutte le tazze stupende che continuo a mirare!) ma, a costo appunto di vedere gli stock che si riducono, non posso non consigliarlo urbi et orbi.
Hanno elementi di piccolo arredo per la casa, utensili da cucina ed una nutrita scelta di accessori, originali (e personalizzabili) e dal prezzo spesso contenuto considerando il loro design.
Ho già fatto 4-5 ordini da loro e mi sono sempre arrivati nel giro di una settimana/dieci giorni dal UK.
Spediscono gratuitamente da noi senza una spesa minima (io mi sento sempre in colpa ad acquistare solo una tazza, ma è un problema della mia mente contorta) e - rullo di tamburi - sono uno dei rarissimi siti inglesi che offrono uno sconto del 15% agli studenti universari, inclusi quelli che studiano fuori UK - festa grande!
(E pensare che no, non mi pagano nemmeno per tutte queste lodi)

I ragazzi che lavorano dietro il sito di Lisa Angel hanno letto il mio scorso post sulle tazze Disaster Designs acquistate da loro e, con estrema gentilezza, mi hanno dato un codice sconto del 15% valido fino al 31 ottobre 2016 (codice: DOTTED15) e utile se magari volevate fare un ordine ma non siete studenti. Codice dal quale io non guadagno assolutamente nulla.

Eccoci qui! Questi erano alcuni tra gli acquisti più recenti nel settore "casa&co". Ho iniziato ad attuare qualche modifica alla mia camera, quindi prevedo ulteriori post di questa impronta nel corso dei prossimi mesi. Stay tuned!

I prodotti mostrati sono stati acquistati con i miei soldi. Non ricavo inoltre nessun vantaggio nell'acquisto tramite i link di questo post o l'utilizzo del codice sconto DOTTED15.

Nabla Brow pot VS Brow Divine swatch & review

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Nabla Brow pot VS brow divine review
*PR Sample

Avete presente le Dip Brow pomade di Anastasia Beverly Hills che tanto spopolano su Instagram e Youtube?
Ecco, io non molto, però Nabla ha lanciato una proposta tutta italiana e low cost per rimettere in sesto le sopracciglia. Sono i Brow Pot, declinati in 4 colorazioni, che vanno ad affiancare le già presenti Brow Divine, matite sopracciglia retrattili (meno male perché ricordo brutto esperienze con quelle Mac che retrattili non erano...) e disponibili in 5 tonalità.
Di seguito swatch, confronti, review di un prodotto e prime impressioni sull'altro, da parte di un'impedita totale per quanto riguarda le sopracciglia.


Nabla Brow Universe
Nabla Brow Universe set
(non è bellissimoH?)

Le mie sopracciglia al naturale sono così.
E in foto sembra tutto più mitigato, quindi immaginate dal vivo. Sono così tante e scure che ho passato gli anni del liceo - nonché quelli con la moda delle sopracciglia sottili - a farmi i complessi per gli spazzolini che mi ritrovavo e che però non volevo esteripare, al grido di "E se poi te ne penti?". In effetti me ne sarei pentita e ringrazio Cara Delivingne o chi per essa per aver reso finalmente accettabili, e anzi desiderabili, le sopracciglia a spazzolino. Ho smesso di sentirmi Uga Fantozzi. Grazie.
Da tutto ciò ne consegue che spesso esco di casa senza toccare le sopracciglia: se esco in velocità col classico trucco riga-di-eyeliner-e-rossetto, e se ho appena sistemato (leggermente) le sopracciglia con la pinzetta, me le vedo tanto...tante e definite che non le sfioro nemmeno e mi sento pure a mio agio così.
Il discorso cambia quando realizzo makeup più elaborati o indosso rossetti scurissimi; nel qual caso mi piace dare quella definizione in più a livello del margine superiore dove l'attaccatura è più irregolare, ma sempre mantenedo un effetto naturale (vade retro sopracciglia da Instagram sul mio volto, vade retro!). Discorso che verrà approfondito più avanti nel post.
Il sunto di tutto ciò comunque è: non avendo bisogno di ricreare ex novo porzioni di sopracciglia, non posso dirvi come funzionano questi prodotti per tali scopi e posso esprimermi solo per quanto riguarda riempimento e leggera definizione.
Swatches
su NC15. Fondotinta Makeup For Ever Ultra HD Cover stick Y225 Marble.
Correttore NARS Radiant Creamy in Custard e Chantilly.
Ciglia finte House of Lashes modello Pixie Luxe.
Photoshop su: alcune chiazze disidratate del viso brutte brutte da vedere.

Nabla Brow Divine
Nabla matite Brow Divine review
"Né troppo dura, né troppo morbida, la mina delle BrowDivineè studiata per poter ricreare il pelo naturale con estrema facilità. L'alta precisione del tratto infatti definisce e riempie le sopracciglia alla perfezione imitandone la texture in modo realistico e donando un effetto assolutamente naturale"

Le matite Nabla per sopracciglia uscite per la prima volta un anno fa! Finalmente riesco a parlarne.
Mi erano arrivate nel periodo in cui, finita la sessione autunnale, mi ero presa un periodo di svago andandomene in viaggio per le strade e i paesaggi siciliani. Ma questo non credo importi a molti.
Quello che forse interessa ai più è che si tratta di matite che sono entrate nei miei prodotti preferiti del 2015 e che continuo ancora ad usare con soddisfazione. Da quando mi sono arrivate, ho accantonato le Manga Brow di Neve Cosmetics, la matita Spiked di Mac e uso solo loro, senza aver interesse ad acquistarne e provarne altre diverse.

La mina è molto salda, ferma, quasi secca e se provate a swatcharle sulla mano farete parecchia fatica. Il discorso però cambia quando le applicate effettivamente sulle sopracciglia perché lì rilasciano la quantità di colore giusta, che permette di riempire e ridefinire senza tratti iper marcati.
La mina è sottile e precisa ma, trattandosi di una matita, fornisce una definizione dal risultato naturale che io apprezzo moltissimo. Per quanto la texture sia salda si riesce inoltre a sfumare facilmente col suo scovolino (capisco che sembri veramente strano, ma se uno scovolino può in qualche modo essere migliore di tutti gli altri, allora questo lo è per come pettina e sfuma!).
Anche la durata per me è ottima ma, come premesso, non posso ovviamente esprimermi sulla loro resistenza in caso di sopracciglio da ridisegnare interamente e che deve quindi restare perfettamente impeccabile. Per le mie esigenze di leggero riempimento, durano sicuramente fino a sera.

Nabla Brow Divine swatch
Basso-alto:
Venus - Mercury - Neptune - Jupiter - Uranus

Venus: beige-taupe. Consigliato per i capelli biondi o per ridisegnare la base delle sopracciglia da riempire in seguito con tratti di mine più scure.
Mercury: Marrone caldo. Consigliato per capelli castani dalla base calda o ramati.
Neptune: Marrone freddo. Adatto a capelli castani da chiari a scuri e a capelli grigi.
Jupiter: Marrone scuro neutro e intenso. Consigliato per capelli castano scuro.
Uranus: Marrone scuro freddo. Consigliato per capelli mori e neri.

Per i miei capelli castani scurissimi mi trovo bene sia con Neptune che con Jupiter che uso in modo interscambiabile. Riesco però ad usare anche Uranus abbinandolo a makeup scuri o intensi che richiedono delle sopracciglia un po' più di impatto per bilanciare il tutto.

Nabla Brow Divine matita Jupiter

Questo è Jupiter utilizzato pure in modo più marcato di quanto non faccia di solito (altrimenti in foto non si notava neppure...) ma sfumato all'inizio del sopracciglio.
L'effetto mi piace tantissimo.
È definito ma naturale, verosimile, non artefatto. Crea un aspetto più ordinato nel giro di 30 secondi.



Nabla Brow Pot
Nabla Brow pot

"Una crema solida waterproof ad alta pigmentazione che riempie e colora con precisione le sopracciglia, donando texture e volume. La formula a lunghissima tenuta è studiata per ottenere in un semplice gesto sopracciglia tridimensionali e definite in modo impeccabile. La consistenza perfetta consente di prelevare la giusta quantità di prodotto per ottenere facilmente look estremamente naturali o più drammatici"


Gaudio e giubilo tra le amanti del makeup per le sopracciglia, è arrivata una variante economica (ma non per questo più scrausa) delle pomade che tanto spopolano tra i marchi d'oltreoceano!
Non avevo mai provato questa tipologia di prodotto, quindi mi sono presa qualche giorno in più per poter snocciolare qualche prima impressione un po' sensata. Alla fine mi ritrovo con così tante cose da dire che ho deciso di metterle giù sotto forma di risposte a ipotetiche domande, altrimenti o dimentico sicuramente qualcosa o finisco tra una settimana.

Come da descrizione, i Brow Pot sono prodotti in crema ma dalla texture molto solida: si riescono a prelevare facilmente col pennello senza fare molta pressione ma al contempo le setole non affondano nella superficie (avete presente un eyeliner in gel standard? Bene! Nulla di tutto ciò).
Questo si traduce in un controllo maggiore sulla quantità prelevata, che a sua volta si traduce ancora nel controllo del tratto, più intenso o più soft. Questa è una caratteristica che mi è piaciuta molto e che permette di realizzare quell'effetto tridimensionale di cui parla Nabla nella sua descrizione: a seconda della quantità prelevata e della pressione applicata nel tratto è infatti possibile ricreare delle linee più o meno intense, di pigmentazione diversa, che aiutano a ricreare un gioco di profondità simile al reale.
Ma iniziamo ad andare per punti altrimenti fra tre minuti mi perdo.

Nabla Brow pot review


Che pennello usare?
Ottima domanda che all'inizio mi ha lasciata un po' perplessa.
Alla fine, dopo aver provato più pennelli, ho trovato un ottimo alleato nel Zoeva 317/Wing Liner presente in foto. Ovvero lo stesso pennello che ha utlizzato MrDaniel, direttore creativo di Nabla.
Praticamente mi sarebbe bastato guardare il video con un po' più di attenzione e risparmiarmi inutili esperimenti fallimentari ma okay.
Ad ogni modo, funzioneranno bene anche altri pennelli ma l'idea che mi sono fatta è che i migliori siano quelli angolati, dalle setole non troppo flessibili (si piegano e perdono la forma durante il tratto), compatte e dallo spessore sottile.
Il Zoeva 322/Brow Line nella foto, ad esempio, per me è un grande no: molto largo ma soprattutto molto spesso e poco pratico per un tratto preciso. Lo vedo meglio per riempire le sopracciglia con un prodotto in polvere.

Sono facili da usare?
La verità è che dipende ma sono più propensa a dirvi un generico "noooope".
Servono occhio e manualità, più di quella necessia per utilizzare una normale matita da sopracciglia.
Il prodotto in sé si gestisce bene senza sprechi o badilate di colore indesiderate (anzi, per un sopracciglio devo intingere il pennello nel vasetto più e più e più volte), ma resta il fatto che non trovo semplice realizzare la tecnica pelo-per-pelo in modo convincente (la tecnica da traccio due-linee-le-riempio-e-via in stile sopracciglia da Instagram è invece più facile ma non fa proprio al caso mio).
O almeno, non è semplice per chi non ha la suddetta manualità, tipo me.
All'inizio ho fatto fatica a creare un effetto abbastanza naturale, complice il fatto che le mie sopracciglia sono molto folte (e forse questo prodotto è pensato per altri tipi di sopracciglia), molto scure e si trovano su una carnagione molto chiara. Contrasto livello 10.
Il primo che ho provato è stato il colore Uranus.
Al primo tentativo sembravo Marrabbio.
L'ho struccato.
Al secondo Elio.
L'ho struccato.
Al terzo avevo le sopracciglia da Instagram che proprio non rientrano nei miei gusti.
Al quarto l'effetto era più simile a quello delle sopracciglia di Lily Collins, finalmente.
(Ma comunque stanno mille volte meglio a lei che a me)
Al quinto invocavo un piccolo e magico clone di Mr Daniel che venisse a salvare la situazione e a costruirmela ad hoc.
Situazione migliorata comunque con un po' di pratica, anche se gestire bene un colore scuro non è facilissimo se si ricerca un effetto naturale. Mi sono trovata più agevolata quando ho provato il tono Neptune.
In ogni caso, indipendentemente da colore e manualità, non è sicuramente un prodotto che si può utilizzare se si va di fretta: serve tempo e un po' di pazienza (per un solo sopracciglio impiego quasi 5 minuti, ma è facile che il bradipo qui sia io).

L'effetto è naturale?
Per il mio personalissimo concetto di "naturale", non moltissimo.
Se realizzate bene, tracciando pelo per pelo con tratti di diversa intensità, le sopracciglia possono avere anche un effetto molto bello e tridimensionale, pure nel caso in cui dobbiate ricostruire da zero alcune porzioni.
Se però si tracciano linee più grossolane o si ha già una buona struttura di base, a mio avviso l'effetto artificiale o "SBEM!" è dietro l'angolo. Per quanto io ci vada leggera, quando utilizzo i Brow Pot le mie sopracciglia già scure e folte diventano un po' ingombranti e tolgono attenzione al resto del trucco.
Se invece voi amate l'effetto di sopracciglia importanti o iper definite, difficilmente ne rimarrete deluse!

Durano?
A voja!
I Brow Pot si asciugano e si fissano praticamente subito. E da lì non si spostano.
Ovviamente non posso dirvi se resistono a bagni in piscina in caso di sopracciglia interamente ridisegnate ma, per riempimenti e definizione come nel mio caso, durano eccome e alla sera li devo struccare (col bifasico, perché con l'acqua micellare devo sfregare troppo).
Inoltre aiutano a fissare le sopracciglia ma senza irrigidirle (ma ha senso in italiano 'sta cosa che ho appena scritto?).

Come sono rispetto alle famose Pomade di Anastasia?
Ecco, la verità è che non ne ho idea non avendole mai provate.
Per questo vi rimando ai post di Vanity Nerd e Drama che invece ne hanno parlato.

Nabla Brow pot shades colori

E i colori?
La gamma cromatica è più ridotta rispetto a quella delle matite Brow Divine e sono disponibili solo 4 colorazioni.

Nabla Brow pot swatch

Venus: beige-taupe (si nota dallo swatch che, quando stratificato/prelevato in quantità il tratto si scurisce e diventa più taupe che beige? Questo è quello che intendevo per tridimensionalità). Consigliato per tutti i tipi di biondo
Mars: marrone caldo-rosso. Consigliato per capelli mogano, ramati o castani dal tono caldo.
Se avete i capelli rossi, avrà probabilmente una base troppo marrone. Ma chi ha i capelli castani un po' caldi tenga comunque a mente che il sottotono di Mars è molto rosso e si vede.
Neptune: Marrone freddo. Consigliato per capelli castani, da chiari a scuri e capelli grigi.
Uranus: Marrone scuro freddo. Consigliato per capelli mori e neri.

Vedendo Neptune così caldo e chiaro (nel pot) all'inizio mi sono fiondata dritta dritta su Uranus.
È dello stesso colore della mia base di capelli, ma è anche molto intenso e scuro, forse troppo per il mio viso. Nelle ultime prove gli sto preferendo Neptune che, pur non essendo dell'identico colore delle mie sopracciglia (se fosse stato un po' più neutro sarebbe stato pressoché perfetto), crea un risultato meno scuro, meno intenso. Riesco a gestirlo un po' meglio senza fare un passo indietro per guardarmi l'intero viso allo specchio e vedere solo SOPRACCIGLIA scritto così, col caps lock attivo e soprattutto in nero.

Nabla Brow Pot Neptune
YAY.
Forse dovrei iniziare a fare la finta faiga e a photoshopparmi i pori pure io, per il bene della dignità.
Comunque sia, questo è l'effetto più naturale possibile (per i miei standard) che sono riuscita a ricreare usando il Brow Pot Neptune - e Neptune matita all'inizio del sopracciglio.

NAY.
Questo invece l'ho (malamente) ricreato sempre col Brow pot Neptune, ma stavolta utilizzandolo in modo calcato e senza la tecnica pelo-per-pelo.
Così, non fa per me. In foto è sempre tutto smorzato ma credetemi che dal vivo delle sopracciglia simili mi induriscono tremendamente i tratti del viso (che sono già molto netti e marcati) e le vedo troppo artificiali.
In generale, la parte che trovo più difficile da realizzare - e che chiaramente non riesco proprio a realizzare - è il solito inizio di sopracciglio, che tende a venirmi sempre troppo definito o squadrato e per questo preferisco completarlo con le matite.

Nabla swatch brow pot vs brow divine
Basso-alto:
Venus matita - Venus Browpot - Mercury matita - Mars Browpot - Neptune matita - Neptune Browpot - Jupiter matita - Uranus Browpot - Uranus matita
Non tutti i colori dei Brow pot sono perfettamente corrispondenti alle controparti in formato matita; tenetelo a mente al momento dell'acquisto. Venus Brow Pot è leggermente più taupe, Mars è molto più rosso di Mercury che non ha un corripettivo nei Brow Pot. Neptune Brow pot è un po' meno neutro della matita mentre Uranus Brow Pot è più scuro e intenso della Brow Divine corrispondente.

* * * * *
Cosa, dove, quando, a quanto?
Le matite Brow Divine sono retrattili, con lo scovolino sul lato opposto alla mina e contengono 0,085g di prodotto ad un costo di 11,90€.
I Brow Pot contengono 6ml di prodotto al prezzo di 11,90€.
Entrami i prodotti sono disponibili sul sito ufficiale Nabla Cosmetics e presso i rivenditori autorizzati.
È inoltre disponibile un Brow Pot Bundle con tutte e 4 le colorazioni, al costo di 42,80€ e il mega set Brow Universe (edizione limitata) con tutti i prodotti per sopracciglia Nabla finora presentati, ad un costo di 96€.

* * * * *

Quindi, Brow Divine o Brow Pot?
Dipende da voi, dal vostro gusto e dalle vostre esigenze.
Sono entrambi prodotti validi (e per le Brow Divine, dopo un anno, lo dico senza alcuna esitazione) ma a mio modesto avviso pensati per risultati, look, effetti, necessità diverse.
Se devo scegliere, io dico Brow Divine e dopo avervi fatto 'na testa tanta per tutto il post col termine "naturale" la risposta era forse scontata. È che appunto, con quelle matite ed il loro scovolino riesco a creare il risultato che piace a me in meno di un minuto. Coi Brow Pot questo non mi è possibile e per ottenere un effetto naturale, ma comunque meno di quello delle Brow Divine, devo prestare molta attenzione, lavorare di fino e avere anche 10 minuti a disposizione.
Tutto questo, unito al fatto che non ho grandi necessità per quanto riguarda le sopracciglia (quindi graziealcavolo, potrebbe dire qualcuno), per la routine quotidiana mi porta a scegliere le Brow Divine. Gli altri mi sento più a mio agio ad utilizzarli in precise e più ristrette occasioni.
I Brow Pot restano comunque un prodotto valido per chi ama ricostruire porzioni di sopracciglia o modificarne la forma, per chi ama un effetto iper definito, chi adora avere le sopracciglia al centro del makeup o per completare e bilanciare un trucco molto intenso o importante.
La scelta sta a voi.

Nabla Brow pot

I prodotti mi sono stati inviati dall'azienda a scopo valutativo. Non ricevo alcun compenso per questo post né per parlarne sui vari social. Quelle espresse sono le mie sincere opinioni frutto di un'esperienza personale e quindi soggettiva, come sempre.

Cooking time | Pancake proteici senza latte né burro

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"Ma almeno l'uovo c'è?"
Sì, quello c'è!

Questi pancake sono una scoperta relativamente recente e mi hanno rapita.
Come dicevo su Instagram, nel post in cui hanno fatto la loro prima apparizione, per realizzarli a merenda vinco persino il mio culopesantismo e sfodero ciotola e padella scintillante dalla credenza.
Credetemi se vi dico che ha dell'incredibile, considerando che faccio parte di quella schiera di persone che ancora si chiede perché non sia stato inventato uno sbuccia-mele automatico che funzioni bene come le mani della suora che mi sbucciava le mele alle elementari. Ma sto divagando.

Diciamo che un nome alternativo e meno esoticoacchiappa consensi potrebbe essere "frittata dolce".
I pancake veri e propri restano ovviamente diversi, ma noi qui seguiteremo a chiamarli comunque così e a sdoganarli per colazioni e merende.
La domanda da 10 punti a questo punto potrebbe essere:
"Ma perché proteici? Non erano meglio i pancake normali?"
Forse sì, ma non per me.
E nemmeno per chi ha bisogno di un cibo pre o post attività sportiva o che ricerca una colazione/merenda alternativa agli zuccheri semplici delle briosche (comunque buonissime, sia chiaro).

Questa ricetta l'ho rielaborata da quella che trovate su Runlovers, pensata inizialmente per sportivi e caricata quindi di dosi massicce di proteine.
Vorrei tanto che la moda dello sport e del mangiar sano mi avesse contagiata, ma no.
I tempi in cui correvo gli 80 piani e ostacoli sono ormai un debole ricordo (ma come facevo?) e continuo a considerare la corsa (di resistenza) e le attività cardio come un disegno di Satana.
Non fanno davvero per il mio fisico. Così come non fanno per il mio fisico gli zuccheri semplici e gli alimenti ad alto indice glicemico assunti a stomaco vuoto (avere un metabolismo supersonico nonè "una figata!" né una fortuna immensa come le riviste patinate lo vogliono vendere).
Non posso per nessun motivo al mondo fare la tipica colazione di briosche e cappuccino, pena il non sentirmi bene, e nel tempo sto quindi trovando delle alternative dolci che prevedano l'uso di zuccheri, possibilmente più complessi, abbinati a proteine - elemento di cui il mio fisico necessita a iosa.
(Fine intermezzo TMI tag)
E tali pancake sono tra queste nuove alternative!
Di ricette per pancake proteici se ne trovano un sacco e anche di più simili ai pancake originali, ma per lo più prevedono l'uso di ingredienti un po' difficili da reperire o l'aggiunta di polveri proteiche (che costano una fucilata e non mi sembrava saggio acquistarne solo per una mezza ricetta).
Quello che invece ricercavo era una combinazione semplice, veloce e con ingredienti facilmente reperibili anche nel supermercato sotto casa.

La ricetta originaria prevedeva l'utilizzo di 6 uova, ma mi sembra un po' esagerato per chi non pratica un'intensa attività fisica. Ci ho provato la prima volta per colazione ma poi più che camminare, rotolavo.
L'ho quindi modificata come segue:

Per 2 pancake medio-grandi come in foto o 3 piccoli
1 uovo
1/2 banana
1 cucchiaio di cocco disidratato
1 cucchiaio scarso di fiocchi d'avena
1 manciata di mirtilli

Schiacciare la mezza banana coi rebbi della forchetta.
In una ciotola, sbattere bene l'uovo con la forchetta.
Aggiungervi quindi la banana, il cucchiaio di cocco, i fiocchi d'avena e la manciata scarsa di mirtilli.
Mescolare bene il tutto.
A questo punto avrà un aspetto molto, molto poco invitante ma proseguite stoicamente con fiducia.
Oliare una padella antiaderente e versarvi un po' dell'impasto ottenuto.
Girarlo quando i bordi saranno rappresi e si staccheranno abbastanza facilmente.
Versare un po' d'olio fra un pancake e l'altro.
Impiattare decorando con un po' di mirtilli o yogurt greco o sciroppo d'acero.
Quest'ultimo io lo evito sempre a colazione, per quanto detto sopra, e lo relego alla sola merenda, ma ovviamente è soggettivo.

La conditio sine qua non per apprezzarli è, com'è prevedibile, mangiare felicemente cocco e banane.
Il loro sapore si sente sicuramente, ma quello che ne esce è comunque un mix un po' insolito e dal sapore dolce che vi consiglio di provare.
Ovviamente accompagnato da una tazza di the, che non può mancare mai da queste parti.

Best of 2016: makeup & more

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Siamo nel 2017 da un paio di settimane ma è impossibile smettere di guardare indietro e fare un bilancio dell'anno passato. Sorvolando sulla preoccupante quantità di star decedute, oggi parleremo di cose ben più frivole: i preferiti del 2016. Il post è ideato da una task force di blogger coi controcavoli (Elena di Vanity Nerd, Silvia di Edel Jungfrau, S. di Drama&Makeup, Alessandra di Soffice Lavanda e Dany di Shopping&reviews) ma è stato poi personalizzato da ognuna. Non troverete le stesse categorie in tutti i post, il che li rende indubbiamente più interessanti e personali. Ogni blogger ha stilato i suoi preferiti dell'anno appena trascorso, non solo nella categoria "trucchi e belletti" ma anche film, serie TV, prodotti culturali di vario genere e - perché no - cose fondamentali come i negozi online del proprio cuore. Enjoy!




Face primer
Non pervenuto. Negli ultimi mesi sto provando a rotazione alcuni primer idratanti e illuminanti come quello di Becca, il Face Glow primer di Natasha Denona, l'Hangover di Too Faced...ma non mi sento ancora di esprimere un verdetto (tranquilla Ale, dormiranno tutti sereni comunque).
Foundation
È stato difficile, vista la quantità di basi - soprattutto coreane - che ho provato nel 2016, ma alla fine la medaglia d'oro se l'aggiudica una vecchia conoscenza: MAC Face and Body in C1!

Concealer
Altra scelta difficile. Metto il solo e unico Prolongwear di Mac? Inserisco il Double Wear di Estee Lauder che ho usato durante tutta l'estate? O un acquisto più recente ma che mi sta piacendo tantissimo? L'ultima. Il Prolongwear resta il mio correttore del QQQuore (sì, scritto così) assieme al Nars, ma ultimamente la dermatite non mi permette di allontanarmi troppo da prodotti per la base cremosi e idratanti. Quindi, il titolo stavolta va al Shape Tape concealer di Tarte.
Illuminante, cremoso, coprente, duraturo, ottimo. Supera di poco persino il Nars.
Face powder
Anche quest'anno, l'Ambient Light di Hourglass nella tonalità Diffused Light.
Magari prima o poi scriverò un post sulle ciprie Hourglass, sarebbe il caso.
Highlighter
Belli Pearl e Moonstone di Becca, bello Eros di Mulac, ma quello che ho inserito in borsa in pianta stabile ormai è Baby Glow di Nabla*.
Cream blush
Blush Garden di Neve*! Sfumabili, stratificabili, a lunga tenuta, con ingredienti naturali e pure dal packaging degno di nota. Che altro aggiungere...

Powder blush
Senza ombra di dubbio l'acquisto cosmetico dell'anno: la palette Love Flush di Too Faced!
Lip pencil
Sempre lei, anche quest'anno: Soar di Mac. Perché la formula è ferma al punto giusto e il colore si abbina ad una lunga serie di rossetti in mio possesso.
Face brush
Un'altra vecchissima conoscenza, l'Expert Face di Real Techniques.
Ci si stende il fondotinta, il correttore, il blush, l'illuminante no e non ci si mescola nemmeno il caffè ma per me è sufficiente così.


Eye primer
Too Faced Shadow Insurance, per l'ennesimo anno di fila!
Eye brush
Sto diventando prevedibile ma...sempre il 217 di MAC! Ho provato la versione di Sigma, quella di Zoeva, ma niente da fare, non l'hanno battuto.

Eye pencil
Nella foto ho messo la Magic Pencil di Nabla in via del tutto rappresentativa.
In realtà avrei voluto inserire la Velvetline in Bombay Black, sempre di Nabla, ma il pezzetto che ne rimaneva è andato perduto e devo ancora riacquistarla.
Eyeliner
Prosegue la ricerca dell'eyeliner nero della vita, ma nel frattempo l'edizione limitata Klimt di Nabla* è sicuramente degna di nota.
Eyebrow
La prevedibilità, regà.
Di nuovo, la matita Brow Divine* di Nabla.
Eyeshadow
Come?
Se non mi sto vergognando per la monotonia?
Sì, un po' sì, lo ammetto.
Perché di nuovo, per la categoria ombretti singoli, il mio vincintore personale è...Nabla.
Praticamente in ogni makeup occhi che realizzo è presente almeno un loro ombretto e quindi il titolo è più che meritato.


Eyeshadow palette
Nabl-scherzo.
La palette precomposta più bella bellissima dell'anno per me è senza ombra di dubbio la Modern Renaissance di Anastasia Beverly Hills.

Cream eyeshadow
Nabla. Stavolta non scherzo.
I loro Crème Shadow* sono tra i pochi ombretti in crema che resistono ore e senza primer sulle mie palpebre esigenti. In foto c'è la colorazione Birki che è quella che uso più spesso.


Top 5 lipsticks

Ogni anno al momento di creare questo post, mi metto a fissare il cassetto dei rossetti per 5 minuti, con sguardo vacuo. Ho sempre l'impressione di aver tralasciato qualche giga-preferito per strada, ma ormai la lista è fatta:

MAC Diva (swatch)
Un preferito di lunga data. Ogni volta che lo indosso lo riscopro e mi tiro un'auto pacca sulla spalla per l'acquisto azzeccatissimo di anni or sono.

Mac So Select
Un colore in esclusiva per gli USA che spero prima o poi giunga anche qui.
Ha fatto parte della mia "divisa" per gran parte dell'estate.

Mac Heaux
(sempre lui, il mio rossetto che vado centillando)
Mulac Queen (swatch)
(un rosa! E freddo! Sono allibita quanto voi, ma l'ho usato davvero tantissimo)

Charlotte Tilbury Bond Girl
Il mio rossetto perfetto per qualunque occasione.


Top 5 liquid lipsticks
Top 56 7 skincare
Ho barato sui numeri ma non ho potuto fare altrimenti.
Già mi spiace di aver tralasciato la linea Korres menzionata lo scorso anno, e riacquistata per l'ennesima volta, ma almeno il resto dovevo proprio inserirlo.



Top perfume

Top 5 fashion
Asos lace babydoll swing dress
(indossato qui e qui)
H&M vintage straw bag
Evita suede T-bar shoes

Topshop lemon tea dress

Asos texturized wiggle dress
(indossato qui)


E-store of the year
Chissà com'era (scomoda) la vita prima di Amazon Prime, non ricordo...
Durante lo scorso anno ci ho acquistato di tutto: libri, tecnologia, evidenziatori, mille utensili da cucina, stampi per dolci e pure ingredienti per cucinare. E il Kitchen Aid! Ahh il Kitchen Aid Artisan è stato l'acquisto dell'anno assieme al forno nuovo.

Beauty store of the year
And the winner is...Cult Beauty! Per la scelta di marchi altrimenti difficili da reperire ed il loro servizio di spedizione dalla velocità media di una settimana.

App of the year
La mia app preferita si riconferma Instagram!
Dove adesso ho pure due account: quello personale e quello di Dottedaround relativo al solo makeup.

Top 5 Instagram accounts
In senso orario da sinistra:
Mrs Angemi
Didattica chiara e affascinante da parte di una professionista competente, se siete amanti di scienza umana.
Si parla di medicina legale, dissezioni anatomiche e anatomia patologica.
(Fatevi l'autofavore di non aprire il link se siete "impressionabili". Fidatevi dell'Ale vostra)

Paola Turani
Una ventata d'aria fresca, simpatia, naturalezza e gentilezza (e bellezza ché lévate, perché Paola fa la modella di professione) in un mondo di personalità social sempre più algide e artefatte.

Strawberrymakeupbag
È il profilo Instagram della mia amica Beatrice dell'omonimo blog ed io ancora non mi capacito di come sia possibile che non abbia già raggiunto almeno 10.000 iscritti con le sue foto belle e raffinate.

Chiarapassion
Ho conosciuto il suo blog grazie al suo account Instagram e da allora non mi perdo nemmeno una sua ricetta. Solitamente facili, veloci ma per nulla banali.

Passionforbaking
Anche il suo blog l'ho scoperto grazie ad Instagram e non mollo più nemmeno lei e le sue ricette di dolci. E la sua cucina che sembra uscita da uno splendido catalogo americano del 1950.

Recipe of the year
E appunto.
Nel 2016 il vecchio forno di casa è stato rottamato dopo 30 anni di onorata carriera (e una quantità indefinita di torte non cotte, o bruciate fuori e crude dentro). Con l'arrivo del nuovo forno e del Kitchen Aid sono tornata a potermi cimentare in una vecchia passione latente: la pasticceria.
La ricetta dell'anno è la Lemon Meringue Pie.
A dir il vero non è nemmeno il mio dolce preferito ma, dopo averlo preparato per il compleanno di un'amica, mi sono impuntata nel voler trovare la ricetta perfetta e l'ho già rifatta qualcosa come 4 volte. E per me, che amo provare una ricetta nuova ogni volta altrimenti mi annoio, una tale caparbietà è inspiegabile.


Highlight of the year

Viola.
Il mio amòr a quattro zampe per il quale mi sono totalmente rincoglionita.

Un giorno di fine giugno, contro ogni programma che prevedeva l'arrivo di un cane in casa solo in autunno, ho incontrato gli occhi di Viola e me ne sono innamorata. Io e la mia famiglia siamo tornati a prenderla due giorni più tardi e da lì è iniziata la nostra avventura assieme.
Da una pallina (insomma...) di pelo di 16kg ad un'orsa di 42kg in pochi mesi che ha conquistato più persone e che mi fa sorridere con la sola sua presenza. Davvero, mi accorgo di sorridere sempre ogni volta che la guardo e mi fermo qui, perché non basterebbe un intero post per parlare a dovere di Violetta al Vento detta Viola e rischiamo pure una carie dentale per la quantità di zuccheri.

* * * * *

Ed è tutto! (Finalmente - diranno i pochi superstiti giunti fino in fondo)
Vi rinnovo i miei auguri per un 2017 migliore, o ancor migliore, del 2016 e vi consiglio di dare un'occhiata ai post delle amiche blogger e alle loro categorie personali!
(Sono certa che nei loro post troverete anche classifiche di libri, film e telefilm - anziché link a immagini di brutte dissezioni anatomiche - e se non è più invitante questo...)

I prodotti con l'* mi sono stati inviati come PR sample.
I link ai siti di Asos, Douglas e Lookfantastic sono affiliati.

Styling products for wavy hair pt 1

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Sto qui seduta a fissare il cursore del mouse che lampeggia sulla finestra bianca, perché scrivere le introduzioni dei post non è il mio forte. Cerco da due minuti una frase equivalente a "capelli mossi, croce e delizia" ma con un retrogusto meno da rivista stucchevole degli anni '50. Non lo trovo.
È che non mi viene in mente nulla e al contempo mi rifiuto di usare in modo serio tale frase fatta.
Insomma. Cioè. Non so.
Forse è meglio andare dritti al punto e dire che il post di oggi, ecco, è sui prodotti per capelli.
Anzi, sui prodotti per lo styling (perché messa in piega suonava meno bene) dei capelli mossi.
Dopo essere rimasta fedele allo stesso prodotto per qualcosa come 10 anni - lo dico sempre e non scherzo - in seguito alla sua riformulazione ho iniziato a provarne e cambiarne più di qualcuno.
Di seguito, i 4 prodotti che ho utilizzato negli ultimi mesi!


Quello che ricerco da un prodotto per lo styling è texture, corpo, volume e soprattutto il veder enfatizzato il mosso dei miei capelli. Perché so che suona strano ma faccio parte di quella piccola percentuale di persone dai capelli mossi che non li ha mai voluti lisci. Fatta eccezione per un anno alle medie quando tutte portavano la riga in mezzo coi capelli liscissimi ed io non volevo essere da meno - poi provai una volta e stavo così bene che mai più nella vita.
Nel tempo ho capito che i miei capelli non sono fatti per stili definiti, ordinati, onde setose e lucenti come le principesse Disney, ma rendono meglio "così come viene". Nel mio caso avere onde perfette da principessa Disney significa dover usare il ferro o la piastra, per un effetto che dura una giornata e che mi lascia poi coi capelli piatti e mezzi lisci. Che su di me sono un gigantesco NO.
NB!
I miei capelli sono mossi di natura e non posso quindi pronunciarmi sull'effetto che avranno questi prodotti sui capelli lisci.
Sono tra le persone più impedite del pianeta ad acconciare i capelli.
Ne-ga-ta. Quindi tutte le prove immortalate di seguito sono state realizzate semplicemente con: applicazione prodotto su capello bagnato + phon col diffusore ad aria tiepida/fredda + testa in giù. Ah, e stesso shampoo e balsamo. Fine.

Quello verde
Maternatura fluido modellante con miele per capelli ricci*

Ho avuto occasione di provare questo prodotto di Maternatura prima del lancio, grazie a LauBeauty, ma ho preferito aspettare qualche mese per farmene un'idea ben precisa e ora è giunto il momento.

Lo consiglierei?
3...2...1
Sì!
La verità è che credo di non aver mai provato un prodotto bio per lo styling prima di questo, ma ne sono entusiasta.
Contiene estratto d'aloe, miele, camomilla e ortica e dovrebbe avere anche una funzione protettiva contro il calore del phon (cosa sempre gradita, dal momento che i capelli li asciugo sempre, anche con 40°C esterni).
Ha la consistenza di un gel, il che può far alzare qualche sopracciglio, ma la resa è ben più naturale: definisce bene il mosso ma senza l'effetto cartapesta, che coi gel è solitamente dietro l'angolo, e aggiunge inoltre molto volume. Durante l'applicazione, sulle mani sembra estremamente denso e colloso ma il risultato una volta applicato è tutta un'altra storia: nonostante per i miei capelli lunghi me ne servano 7-8 erogazioni, il risultato finale non è mai innaturale, appesantito né iper strutturato, quanto piuttosto morbido (a patto che lo si applichi a capello umido e non asciutto) e definito per me al punto giusto. L'aspetto dove funziona meno bene è quello anticrespo, ma coi miei capelli non ci si può aspettare miracoli in questo frangente se non dopo due giorni dallo shampoo (misteri dei capelli mossi e ricci di cui aveva già parlato Fran in questo suo post tecnico).
Il volume non resta come nella foto per giorni, ma i capelli sono belli e definiti anche dopo 4-5 giorni (sì, è raro che i miei capelli abbiano bisogno di lavaggi frequenti).
L'unico contro che gli trovo è la quantità, intesa sia come quella contenuta nella confezione (100ml) che quella necessaria per una chioma medio-lunga: è vero che ad ogni erogazione esce poco prodotto, ma dovendo andare di 7-8 pump alla volta la bottiglia non durerà a lungo.

Quello professionale
Big Sexy Hair big root pump

Qui c'è da ringraziare la mia parrucchiera - detta così sembro una cliente abituale, invece mi vedrà 2 volte all'anno. Durante l'ultimo taglio mi ha fatto una messa in piega splendida, che io non sarò mai in grado di ricreare: è ormai nota la mia assoluta e totale incapacità verso qualsivoglia acconciatura che preveda qualcosa di diverso da "diffusore a testa in giù" o "chignon con la penna o la matita nei capelli". L'unica possibilità che ho per sperare di avvicinarmi all'effetto post-parrucchiera è quella di utilizzare gli stessi identici prodotti. Ed eccolo qua.
Ovviamente il risultato non è lo stesso (nessuno aveva dubbi a riguardo, credo) ma questa mousse sui miei capelli funziona comunque a meraviglia.
Nasce come un prodotto per apportare volume alle radici e non avrei mai pensato di applicarlo su tutto il capello se non l'avessi visto fare.
Paradossalmente, sulle radici non mi volumizza più del solito ma la magia la compie sulla lunghezza, definendomi il mosso, riducendo un po' (per quanto possibile) l'effetto crespo, creando un effetto morbido, naturale e non appesantito (niente effetto cartapesta). Ero già soddisfatta fino a qui, ma la parte migliore è che l'effetto mi dura per giorni come pochi altri prodotti.
Dopo 5 giorni dal lavaggio i capelli sono ancora visibilmente belli.

Quello economico
Adorn Ricci Senza Capricci

Potrei dirvi che la confezione dai richiami vintage non c'entra nulla ma mentirei spudoratamente.
La realtà è che l'ho visto sullo scaffale assieme agli altri prodotti Adorn dal packaging così retro e che dire? La conclusione è sotto gli occhi di tutti.
Ho iniziato a provarlo senza la minima aspettativa ma, considerato pure che si tratta di un prodotto economico e non professionale, il verdetto finale è sicuramente positivo!
La consistenza è un mix tra una crema ed un gel. È infatti abbastanza viscosa ma non va a rendere i capelli di cartapesta, anzi, aiuta molto nella definizione del mosso ma con un effetto naturale (fondamentale applicare anche questo sul capello bagnato e non semi-asciutto). Per i miei capelli lunghi ne bastano un paio di noci (gergo che sto spudoratamente copiando dalle etichette di tali prodotti) e i capelli diventano più mossi, definiti e non appesantiti; a patto però di non esagerare con le dosi. Non mi aiuta col crespo e il lato negativo è che questo idillio tricotico (ma che sto scrivendo) dura solo un paio di giorni; dopodiché il mosso mi perde la definizione e le onde iniziano a venir meno per lasciare spazio a ciocche ben poco movimentate.
Tuttavia, l'effetto iniziale è così piacevole che per la fascia di prezzo in cui si piazza non mi sento di pretendere di più e capisco pure che il problema del "2-3 giorni" sussista nel mio caso giusto perché ho necessità di lavarmi i capelli solo ogni 5-7 giorni.

Quello fail
Bumble & Bumble Surf Foam Spray

Colpa mia, che ho voluto provarlo appena uscito su un sito inglese senza attendere più review.
O senza leggere con più attenzione la descrizione.
Il mio amore per il Surf Spray classico di Bumble & Bumble non è certo un mistero, la mia preferenza verso i prodotti per capelli in mousse forse sì, ma ora non più. Mi aspettavo quindi un'abbinata vincente, dei capelli effetto spiaggia, un volume esagerato, corpo e texture ancora di più.
E invece, nulla di tutto questo.
Il prodotto in realtà non è una schiuma e leggendo meglio viene infatti definito come "più leggero di una schiuma e più delicato di uno spray salino".
In definitiva, il prodotto è proprio liquido, uno spray. Nessuna parvenza di mousse.
Passata la perplessità iniziale, l'importante è che funzioni - mi dicevo, gasandomi.
...
Mosso poco enfatizzato, volume scarso. Non ha funzionato.
Ma l'effetto peggiore l'ho avuto nei giorni seguenti: i miei capelli non li secca e, anzi, li rende visibilmente appesantiti, piatti, senza volume, tanto che hanno richiesto un lavaggio anticipato.
Io e lui non andiamo d'accordo e non ha nulla a che vedere con la piega che mi crea il Surf Spray tradizionale, che adoro sempre da più estati a questa parte.
Se non altro, durante il mio acquisto irrazionale, ho avuto il criterio di acquistare la travel size.

* * * * *

"Sì va bene Ale ma i miei capelli non sono mossi" - "scusa ma a me 'sto mosso così enfatizzato non piace nemmeno" e allora fermi tutti, perché per quest'evenienza entra in gioco il post di Vanity Nerdsu come ottenere una piega con onde morbide.

Se invece utilizzate felicemente prodotti per i capelli mossi (e che enfatizzano tale caratteristica), quali sono i vostri preferiti?
Ché qui siamo aperti a nuovi tentativi!


I prodotti contrassegnati dall'asterisco * mi sono stati inviati a scopo valutativo.
Tuttavia non ricevo alcun compenso per averli menzionati né per scritto questo post e quelle espresse sono le mie personali e sincere opinioni, al solito.

Chiffon Cake mandarino e curcuma

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La prima volta che ho sentito parlare della curcuma credo sia stato agli inizi del liceo, nell'estate in cui ero rapita e affascinata da un libro che sapeva di terre lontane e profumi ignoti:

"La domenica è della curcuma,
gialla polvere d’ala di farfalla, spezia della fortuna, 
capace di mantenere sano il cibo in una terra di calore soffocante e fame"
(La Maga delle Spezie - Divakaruni)

Tuttavia, è dovuto passare parecchio tempo prima che mi ritrovassi a provare questa spezia, cioè in tempi recenti, e che ne facessi scorta per la dispensa di casa.
Credo che quasi tutti abbiamo sentito nominare le chiffon cake (o fluffose) e che non siano qualcosa di inedito, ma quando ho letto l'accostamento della spezia ai mandarini non ho potuto far a meno di iniziare a prepare il succo degli agrumi e accendere la planetaria.

Una foto pubblicata da Alessandra (@laale) in data:

È tutta colpa - o merito - del libro Le Fluffose, scritto da Monica Zacchia del blog Dolci Gusti, e regalato alla mia mamma per Natale. Che però sta facendo un po' la fine della palla da bowling di Homer (Simpson) regalata a Marge. E, come dico sempre, se sapete di cosa sto farneticando ci sono buone probabilità di poter essere amici.

Dicevamo però del libro.
Sì, allora. Dopo aver provato più di qualche ricetta e aver sempre trovato dosi perfette e ottimi risultati, io ve lo consiglio.
Ma ve lo consiglio pure per le foto che ricreano un'atmosfera splendida, sospesa, calda e accogliente ma al contempo elegante per tutto il libro, che vede come sfondo anche Roma con Villa Ada.


Della chiffon cake si sentono meraviglie. Persone che l'hanno provata una volta d mai più lasciata.
Altre che ne decantano lodi di bontà incredibile e la preparano ad ogni occasione.
Altre ancora che l'hanno eletta a "uno dei dolci più buoni fra tutti".
In realtà, non è il genere di torta che detiene le carte giuste per essere il mio preferito.
E infatti non lo è.
La prima volta che le ho dato un morso (era all'arancia) ho pensato:"sì, carina, però...".
Finita la prima fetta, ne ho presa una seconda.
"Tutta questa meraviglia sbalorditiva non credo di vederla"
Dopo 15 minuti, la terza fetta.
La torta non è durata nemmeno 24h.

C'è comunque qualcosa in queste torte leggere, morbide e sofficissime, che fa andare avanti fetta dopo fetta.Perfino ad una con me che fugge dalle cosiddette Torte Paradiso e da tutto ciò che, nella mia mente, è simile (vade retro! Le chiffon cake sono di tutt'altra pasta - pun intended).


E comunque chi ha detto che le chiffon sono torte esclusivamente rustiche?
Forse io nella mente, prima di vedere quanto invece sono versatili e possono passare da "torta veloce per la merenda", ed effettivamente rustica, a "torta decorata", più elegante e d'effetto.
Che sia ricoperta con la pasta di zucchero, con una crema al burro o con la frutta. E il caramello.

Chiffon cake mandarino e curcuma
Autore: Monica Zacchia
Libro: Le Fluffose


Occorrente:

● Stampo da Kugelhupf (20cm) o da chiffon cake da 18cm

● Frullatore a immersione e brocca
● Planetaria o fruste elettriche

Ingredienti:

● 190g di farina 00
● 4 uova a temperatura ambiente
● 80+80g di zucchero
● 130g di olio di semi (io preferisco quello di riso)
● 130g di succo di mandarino filtrato (5-6 mandarini circa)
● 1 bustina di lievito per dolci (16g)
● la scorza grattuggiata di alcuni mandarini bio (io ne ho usati 2, ma se volete un sapore più intenso, abbondate)
● 5g (io ne ho messi 8-10g) di curcuma
● 1 pizzico di cannella
● 1 pizzico di sale

 Che ci faccio?
1. Spremere i mandarini per ricavarne il succo e filtrarlo.
2. Separare i tuorli dagli albumi e preriscaldare il forno a 170°C.
3. In una ciotola capiente, setacciare assieme la farina, il lievito, 80g di zucchero, la curcuma e la cannella. Mescolare.
4. Prendere una brocca e versarvi i tuorli e l'olio. Montare il tutto usando un frullatore a immersione (sì dai, il minipimer che io non chiamo mai minipimer) compiendo un movimento dall'alto verso il basso.
5. Versare l'emulsione di tuorli e olio nella ciotola della farina e amalgamare con una spatola o una frusta a mano.
6. Iniziare a montare gli albumi a neve ferma con la planetaria, aggiungendo gli altri 80g di zucchero come fosse una meringa francese
7. Nella ciotola del composto, versare il succo e le scorze di mandarino. Mescolare.
8. Quando gli albumi raggiungono la consistenza ben ferma e liscia col pennacchio sulla frusta, versarli nel composto (meglio se in 3 o 4 riprese). Unirli con una spatola compiendo movimenti lenti ma decisi dall'alto verso il basso, in modo da non smontarli perché sarà la loro consistenza a dare gran parte della leggerezza al dolce.
9. Versare il tutto nello stampo e infornare a 170°C per circa 45min (ahi noi il tempo varia sempre da forno a forno, controllate quindi con uno stecchino quando la superficie del dolce vi appare dorata)
10. Finita la cottura, capovolgete subito lo stampo da chiffon cake sui suoi piedi (o quello da Kugelhupf sul collo di una bottiglia) e lasciate raffreddare completamente, anche un'intera notte, prima di sformare la torta aiutandovi con un coltello.

 ___________________

Per la decorazione: 
● 4-5 mandarini
● 150g di zucchero
● 2 cucchiai d'acqua
Disporre gli spicchi di mandarino in due file (vedi foto più sopra).
Realizzare il caramello versando lo zucchero e i due cucchiai d'acqua in una casseruola. Spegnere subito appena lo zucchero caramellato raggiunge un colore ambrato. Versare sugli spicchi di mandarino aiutandosi con un cucchiaio, in modo da sigillare la posizione del decoro di frutta.
Per la realizzazione dei fili, aspettare che il caramello inizi a raffreddare fino a raggiungere la giusta consistenza (lo noterete perché inizierà, letteralmente, a filare quando lo preleverete)


▶ Se usate lo stampo da chiffon cake, non imburratelo né infarinatelo! Riempitelo massimo a 3/4. Con la dose della ricetta vi avanzerà qualche cucchiaiata di impasto che potete comunque usare per delle mini chiffon cake singole da cuocere negli stampi da muffin (imburrati e infarinati, loro sì!)

▶ Se usate invece uno stampo da Kugelhupf di 20cm, imburratelo e infarinatelo bene altrimenti le imprecazioni sono assicurate (la ricetta è pensata per questo tipo di stampo quindi con le dosi in questo caso dovreste ritrovarvi perfettamente)


▶ Se non avete i mandarini potete sostituirli con le arance ed il loro succo. E magari realizzando una decorazione semplice con delle fettine di arancia caramellata.


Dopo le prove fallimentari del passato, quello che c'ho capito io sulle temibili tecniche del "no eh, montare a neve no" e del "caramello ti odierò per sempre".

Tips & tricks!
Montaggio degli albumi con zucchero, non ti temiamo!
Non so bene perché, ma ho passato 20 anni a credere che il montare a neve gli albumi fosse una cosa difficile, che dico, difficilissima e per pochi eletti; tra i quali io non ero ovviamente compresa.
Nulla di più sbagliato.
Basta seguire alcune accortezze e gli albumi monteranno sempre e comunque senza alcun problema (sperimentato, loggiuro).

● Separare gli albumi dai tuorli facendo attenzione che nei primi non vi sia neanche la minima traccia dei secondi, altrimenti non monteranno

Usare albumi a temperatura ambiente e non freddi da frigo. Se avete fretta e non li avete preparati ore prima, scaldateli leggermente a bagnomaria controllando la temperatura col dito ogni 30 secondi (spegnete quando non saranno più freddi al tatto, senza esagerare altrimenti inizierà a cuocere).

Non usare il sale (Nada! Alla larga! Raus!), perché in realtà impedisce alla schiuma di stabilizzarsi e raggiungere una consistenza ben salda. Meglio usare qualche goccia di limone.

La ciotola e la frusta devono essere perfettamente pulite da ogni possibile traccia di sostanza oleosa. Io solitamente pulisco entrambe prima dell'uso con un panno di carta imbevuto di succo di limone.

Iniziare a montare tenendo la velocità bassa. Nell'uovo deve formarsi una leggera schiuma bianca prima di iniziare ad alzare la velocità a media e poi alta.

Aggiungere lo zucchero quando gli albumi sono bianchi e cremosi, montati quindi per metà: se lo mettete troppo presto, lo zucchero ridurrà il volume dell'albume montato. Dall'altra parte ne aumenta la densità, ma con le chiffon cake è meglio puntare sul volume.

Come ottenere del caramello e fili di caramello!
Avevo già parlato in questo post di quanto io e il caramello ci siamo odiati a lungo. Poi, dopo svariati tentativi, ci siamo compresi.
Di seguito quello che c'ho capito io:

● C'è chi consiglia di usare una padella ma dissento, vostro onore! A me non è mai riuscito finché non sono passata ad una casseruola coi bordi alti.

● C'è chi consiglia un fuoco molto basso ma dissento di nuovo, vostro onore! A me, di nuovo, non è mai riuscito finché non ho posto la pentola sul fuoco medio, a fiamma media.

● Se vi si cristallizza significa che il calore è insufficiente (fiamma bassa, fornello piccolo, bordi bassi che disperdono calore...) ma al contempo sconsiglio di tenere una fiamma molto alta perché:

● Quando lo zucchero inizia a colorarsi, il caramello si formerà nella pentola nel giro di secondi. E sempre nel giro di secondi(!) passerà da color miele ad ambrato a scuro a bruciato(!).

● Più il caramello è scuro, più avrà un retrogusto amaro. Io suggerisco di toglierlo dal fuoco appena raggiunge un color ambra.

● Il caramello inizierà a filare quando scenderà di temperatura e ve ne accorgerete perché creerà da solo quei filamenti sottili quando lo preleverete. Con una forchetta o un cucchiaio sarà allora possibile creare dei fili e arrotolarli attorno alle mani (a quel punto non scotteranno più, promesso e sperimentato) o sopra al vostro dolce, a patto di fare movimenti velocissimi.



Ed ecco qua, tutto l'occorrente per una torta altissima, morbissima e facile.
Nonostante l'abbinamento di agrumi e curcuma potrebbe sembrare inusuale ad alcuni, il sapore secondo me è perfettamente bilanciato, omogeneo e, a mio vedere, pure delicato.

Se la provate o se avete qualche variante già sperimentata di chiffon cake, fatemi sapere!
Buona pausa.
Che il tempo si dilati mentre bevete il vostro caffè con una fetta di dolce.
(Io vi faccio compagnia con un the. Ed un'altra fetta).

Neve Cosmetics Ink Me eyeliner swatch & review

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Neve Cosmetics Ink Me eyeliner
*PR Sample
Prendono i loro nomi da divinità e luoghi che sanno di antico Egitto. Sono composti di ingredienti 100% naturali. Sono vegani (pure quelli dai pigmenti rossi). E sono gli Ink Me, gli eyeliner liquidi di casa Neve Cosmetics.
Dopo averli provati per un po', sono riuscita a giungere ad alcune conclusioni in merito e quindi avanti tutta verso le opinioni personali e gli swatch di tutte e 10 le tonalità!

Neve Cosmetics Ink Me eyeliner

Non so come la vediate voi, ma quando ho letto la comunicazione di questa uscita di Neve ho pensato che l'idea di eyeliner liquidi colorati, da parte di un marchio naturale, fosse degna di nota e la curiosità era crescente.
Quello tra me e l'eyeliner è infatti un rapporto d'amore che perdura da parecchi anni. L'eyeliner nero è infatti tra quei prodotti che cerco di applicare anche se sono di corsa e non ho tempo di realizzare un makeup completo (cioè spesso), perché basta quella definizione in più per farmi cambiare sguardo (ed evitare i commenti: "Ti senti bene?" - "Sono solo struccata")(In realtà quando esco senza trucco significa che sono effettivamente giù di corda o in un ritardo esagerato e chi mi conosce si trova davanti a queste due ipotesi, ma sto divagando come sempre).
All'inizio fu il kajal nero.
Poi l'eyeliner liquido.
Un'avventura con quello in gel.
Il passaggio alla versione in penna.
Il ritorno all'eyeliner liquido.
Circa gli eyeliner e la loro durata su di me.
Le mie palpebre sono incazzose (cioè senza primer mi reggono ben pochi prodotti). Tuttavia, anche con l'utilizzo del primer o un ombretto cremoso a fare da base, ho riscontrato problemi con tutti gli eyeliner neri opachi provati finora. Accomunati dalla creazione di brutti aloni neri a livello delle occhiaie - ma che almeno non sono le occhiaie, coperte da correttore come calcetruzzo - nel giro di poche ore, sebbene il tratto e la coda finale dell'eyeliner mi arrivino solitamente intatti fino a sera (grandi misteri). Con alcuni eyeliner in gel ho anche il problema dello stampo della riga sulla palpebra un po' cadente. In linea generale, fatta eccezione per gli eyeliner in penna, con primer/base riesco a fare facilmente 8h con una coda di eyeliner intatta.
"Sì sì sì va bene, ma taglia corto: come sono questi eyeliner?"

Neve Cosmetics Ink Me eyeliner
Finish pieno, opaco come inchiostro su carta.
Applicatore flessibile che coniuga tratto deciso e semplicità di utilizzo.
Una rivoluzionaria formula a base d’acqua, velocissima da applicare e da struccare.
Niente petrolatum, siliconi, parabeni o acrilati: solo i migliori ingredienti vegetariani e vegani.

La formula degli InkMe è diversa da tutti gli eyeliner che ho provato finora, incluso quello di Couleur Caramel che è sempre a base d'acqua (giusto per restare all'interno di marchi naturali).
Ah sì, perché gli InkMe sono infatti eye-liner a base d'acqua.
La consistenza però non la definirei liquida, ma cremosa e ad asciugatura rapida.
È necessario prelevare il prodotto due o tre volte per tracciare una linea media/medio-spessa su un occhio e il colore diventa opaco nel giro di pochissimi secondi. E lì si asciuga.
I colori sono ben pigmentati e, aggiungerei, trovare tutta questa selezione di colori opachi non è cosa frequente nemmeno se si va a pescare da qualche stand di Sephora e ci si allontana dai marchi bio/naturali/vegani - lo è ancor meno tra quest'ultimi.
Sentite la suspance?
Percepite l'arrivo di un'ombra che sta per oscurare la positività dei toni espressi e che ha la forma di un "ma"?
Infatti eccolo qui.
Sono colori pigmentati, opachi, belli ma.
Ma a mio avviso l'applicatore penalizza la formulazione.
(sì, si potrebbe usare un pennello angolato a parte ma credo sempre fermanente nell'idea che un prodotto, almeno in una review, vada considerato così com'è)

Neve Cosmetics Ink Me eyeliner applicatore

Il pennelloè infatti il classico in feltro, che resta la mia tipologia preferita con cui stendere gli eyeliner liquidi per tratti precisissimi, ma la punta qui non è sottile perché - per citare la descrizione che ne fa Neve - in questo modo è possibile usare gli InkMe anche per creare dei pois (tipo così).
Ne consegue che non è facilissimo creare una coda sottile che finisca in nulla - complice anche la formula che, non essendo un granché liquida, non si fa "trascinare" molto.

Pro e contro.
Il proè che questo eyeliner quasi sicuramente sarà semplice da applicare per coloro che non hanno ancora molta dimestichezza con gli eyeliner liquidi in generale (ho scritto più volte che non è liquidissimo, ma ci siamo capiti, credo). Non so voi, ma ricordo che agli inizi avevo molte difficoltà a gestire le formule liquide perché mi sembrava che il prodotto vivesse di vita propria; ancor peggio quando l'applicatore era in feltro, appuntito, sottilissimo e preciso perché mostrava tutti i tremori della mia mano e i cambi di pressione durante i miei sudati tentativi di ricreare una linea uniforme che non fosse un'alternanza di tratto sottile-tratto spesso-curva a gomito inaspettata.
Gli InkMe hanno invece una formula ferma che non "fugge", che si controlla perfettamente (vista anche la necessità di prelevarla più volte nel corso di un tratto un po' spesso).

Il controè che se invece la dimestichezza l'avete ottenuta e puntate ormai a precisione millimetrica e velocità, con gli InkMe non saranno immediate anche perché mi sembra che la forma dell'applicatore tenda a far depositare più prodotto ai suoi estremi, piuttosto che al centro del tratto. Che è tutto un giro di parole lungo per dire che con alcune tonalità il risultato non è omogeneo nonostante il colore sia molto pigmentato e, per un risultato ottimale, il prodotto va lavorato con calma e ripassato.
Non sono eyeliner disomogenei inutilizzabili (alcuni eyeliner in gel, sto guardando proprio voi...) e, a parte un paio di eccezioni su cui torniamo dopo, si riesce comunque a renderli pieni, uniformi e molto belli, ma vanno lavorati qualche secondo in più. Devo sottolinearlo.

Neve Cosmetics Ink Me eyeliner

E la durata ?
Posto che è qualcosa di estremamente soggettivo per qualunque prodotto di makeup si prenda in considerazione, per me è buona da un lato e meno dall'altro.
Il grande sì gli InkMe se lo aggiudicano perché non mi si stampano in giro e - miracolo! - nemmeno il nero opaco va a formarmi quegli aloni neri che avevo menzionato prima (ed è il primo eyeliner nero matte col quale non mi succede).
Al contempo però, la durata in generale è un po' sotto la media e dopo circa 4-5h su di me ne risente anche l'estetica della coda esterna, soprattutto se lacrimo leggermente.
Questa cosa in realtà non dovrebbe stupire perché essendo a base acqua non è un eyeliner waterproof (credo anzi che non si possa creare una resistenza waterproof senza inserire ingredienti non naturali, ma non sono una chimica cosmetologa e quindi potrei sbagliarmi). La stessa Neve, in modo molto onesto, ha fatto presente che non è un eyeliner consigliato alle persone con occhi che lacrimano tanto.
Neve Cosmetics Ink Me eyeliner
Le tonalità disponibili sono 10, di cui 9 totalmente opache.

Neve Cosmetics eyeliner swatch ink me
Bastet - Thebes - Ankh - Alexandria - Nefertiti - Hatshepsut - Nut - Heliopolis - Giza - Papyrus
Neve Cosmetics eyeliner swatch ink me

Bastet: il classico nero. Non è un nero ultra intenso come l'inchiostro su carta ma nemmeno sbiadito.

Thebes: "nero-blu petrolio scuro e intenso". Questo colore è per me una delle due scoperte degli InkMe. Dopo svariati tentativi anni fa, sono finita con l'evitare gli eyeliner colorati nella routine quotidiana perché ho dovuto ammettere che sugli occhi ho bisogno di una definizione ben marcata, scura, cupa. Thebes però unisce questi due aspetti perché si nota il suo tono petrolio, ma è anche sufficientemente scuro da creare quella definizione cupa che mi serve.

Ankh: una miscela "di viola, blu e grigio". È forse il colore che incontra meno i miei gusti tra tutti i presenti - ma io col grigio sugli occhi non sto un granché bene e questo è soggettivo. Ciò che sancisce il nostro rapporto burrascoso è la formula, diversa da quella descritta prima e molto più ferma, disomogenea no matter what, quasi "secca". 

Alexandria: "grigio asfalto a sottotono blu".

Nefertiti: "marrone caldo scurissimo a sottotono nero". La seconda scoperta cromatica.
L'eyeliner marrone ho imparato da molto tempo ad evitarlo, se non in occasioni ben precise, e sempre per la stessa questione di definizione. Ma Nefertiti è così cupo che fa eccezione ed è l'InkMe che sto usando più spesso. Sembra banale ma io ho sempre fatto fatica a trovare un marrone quasi nero.

Hatshepsut: "granata caldo". È un marrone bordeaux. Va lavorato qualche secondo in più di altri colori ma non tanto quanto Ankh.

Nut: "Nude dorato" dal finish perlato. Sulla mia carnagione chiara non si nota ma lo vedo comunque bene su un incarnato più scuro oppure contornato da una sottile linea nera/marrone o ancora a fare contrasto su uno smokey scuro.

Heliopolis: "color avorio chiaro opacissimo". Scegliere un avorio anziché un bianco ottico è stata un'idea a mio avviso azzeccatissima e originale, oltre che d'impatto in un modo un po' meno "artificiale", se riesco a spiegarmi. Purtroppo però la formula di Heliopolis cammina a fianco a quella di Ankh: non è altrettanto ferma e secca ma resta abbastanza disomogenea nonostante lo si lavori.

Giza: "blu cobalto intenso". Se non sapete come sfruttare un colore simile nel (più o meno) quotidiano, il mio consiglio è digitare su Google "Anna sui makeup 2012" e trarre ispirazione. Awww. Giza tra l'altro possiede la formula migliore di tutte: piena e uniforme pressoché all'istante.

Papyrus: "verde oliva neutro". Insomma sono passati i tempi in cui l'eyeliner oliva lo faceva solo Laura Mercier. La formula di Papyrus è più o meno al pari di Giza.

Neve Cosmetics Ink Me eyeliner

Per tirare le somme, se cercate eyeliner più economici che possano competere coi livelli professionali di MAC, Makeup For Ever et similia o resistano indenni ai pianti che vi verranno da fare durante un matrimonio, gli InkMe non sono la risposta. Se invece siete interessate ad avere un prodotto dagli ingredienti naturali o uno dei colori disponibili - anche se necessita di quei secondi in più per uscire al meglio - possono valere la pena.
Personalmente non consiglio Ankh ed Heliopolis e direi di skippare anche il solito nero, ma di dare una chance a colori come Nefertiti, Thebes, Giza, Papyrus.

Se li avete provati, voi invece come vi siete trovati?
I prodotti presenti nel post mi sono stati inviati dall'azienda a scopo valutativo. Non vengo pagata per questo post e quelle espresse sono le mie personali e sincere opinioni, al solito.

Torta Magica cioccolato e arancia

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In questa giornata di fine inverno, un nuovo Di Domenica per usare le ultime arance di stagione in una Torta Magica.
Ecco, la torta magica o la torta che divide gli animi, oltre all'impasto.
Pare infatti che abbia avuto un periodo di gran moda e successo qualche anno fa durante il quale la si trovava tipo ovunque, arrivando a suscitare commenti da "nooo bastaahh".
Ora che è diventata demodè (ma come parlo) spero che non mi arrivi in testa un cucchiaio o un'arancia se le dedico un intero post. Posso stare tranquilla?

Ora sarà pure demodé(!) ma questa torta io l'ho scoperta solo in tempi molto recenti - quindi, mi sono detta, forse anche là fuori c'è ancora qualcuno che non la conosce e non l'ha mai provata, quindi forse un post potrebbe non causare un numero eccessivo di sbadigli.

È una torta che fa esteticamente figura.
"Ma come fanno a unire così bene tre composti?"
È che come tutte le magie in realtà c'è il trucco: creando un solo impasto.
La Torta Magica (ma credo che l'origine sia estera e quindi nata come Magic Cake) consiste infatti di tre strati, con differente aspetto e consistenza, che originano da un unico composto.
In effetti è una magia della chimica, o più della fisica visto che parliamo di pesi (grazie forza di gravità), che permette al composto liquido di scomporsi in tre strati distinti.
Il primo dal basso è il più compatto, con la consistenza e il sapore di un budino.
Il secondo, il mio preferito, di una crema. Avete presente la crema pasticcera aromatizzata al cioccolato quando la estraete dopo ore in frigo? Ecco, ci siamo vicini.
Il terzo e più superficiale sembra una sorta di pan di spagna molto leggero e areato.

Io non sono affatto un'amante delle consistenze budino, ma l'unione di tre texture diverse per me rende il tutto davvero piacevole e gradevole. Così come la punta agrumata dell'arancia in uno dei più classici abbinamenti col cacao, che dona quel qualcosa in più e dà un retrogusto che a me personalmente ha creato dipendenza.
All'inizio ero un po' titubante, ma dopo il primo cubo ne ho assaggiato un secondo.
È fresca. È al cioccolato ma resta leggera e per nulla stucchevole o pesante.
Lo strato esterno leggerissimo che quasi si scioglie in bocca, quello cremoso nel mezzo è meraviglioso, l'ultimo come un budino.
Il terzo pezzo di fila.
...
La torta l'abbiamo finita in 2 in meno di 24h.


Vi lascio la ricetta e tutto il procedimento dettagliato.
È veloce nella preparazione (lunga nella cottura e raffreddamento) ma ai fini della riuscita è fondamentale seguire bene tutti i passaggi nel dettaglio senza improvvisare. In questo modo riuscirà tranquillamente al primo tentativo: all'inizio ho avuto dei momenti di panico durante la cottura ("non è cotto lo sapevo vedrai, non ci saranno gli strati, butto tutto, non mi riesce niente nella vita lo sapevo ti pareva, butto tutto") ma calmi tutti. Seguendo i passaggi, uscirà bene!
Ah, la ricetta originale prevede il latte intero ma assicuro che esce benissimo anche col latte Zymil o in generale con quello senza lattosio (sia benedetto sempre) così come prevede l'uso del forno statico, ma il mio è solo ventilato e la torta è riuscita comunque perfettamente.
Ah di nuovo, la ricetta non è una mia invenzione ma una variante che ha creato Gabriela di Ricette di Gabri partendo dalla ricetta base di Giallo Zafferano.

Torta Magica cioccolato e arancia
Autore: Ricette di Gabri

Occorrente:
● Stampo quadrato 20x20 (alto almeno 4cm)

● Planetaria e fruste elettriche

Ingredienti:

● 4 uova (temperatura ambiente)
● 50g di cacao
● 65g di farina 00
● 10g di acqua (fredda)
● 500ml di latte (tiepido)
● 5g di succo di limone
● 150g di zucchero
● 125g di burro (fuso)
● scorza grattugiata di 2 arance bio

Che ci faccio?
1. Fondere il burro e lasciare poi raffreddare a temperatura ambiente. All'occorrenza non dovrà essere ancora bollente. Preriscaldare il forno a 150ºC (statico) o 130°C (ventilato). Foderare uno stampo 20x20 con la carta forno.
2. Separare i tuorli dagli albumi.
3. Mettere i 4 tuorli nella planetaria assieme allo zucchero. Sbattere con la frusta a filo per circa 10min. fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungere la scorza d'arancia.
4. Con la frusta sempre in funzione, versare l'acqua fredda. Continuare a sbattere e aggiungere anche il burro fuso. Sbattere per qualche minuto ancora.
5. Scaldare il latte sul fuoco per intiepidirlo.
6. Setacciare la farina col cacao e versare entrambi nell'impasto dentro la planetaria. Mescolare.
7. Con le fruste in funzione, versare a filo e poco per volta il latte tiepido, lasciando che si incorpori un po' prima di versare il goccio seguente. 
8. A parte, con delle fruste elettriche, montare a neve i 4 albumi. Quando saranno montati per metà, aggiungervi il succo di limone (per problemi sul montare a neve vi rimando a questo post di elucubrazioni mentali a riguardo).
9. Incorporare al composto gli albumi montati a neve, in più riprese. Mescolare lentamente per non smontarli.
10. A questo punto il composto finale sarà molto liquido, con le bolle di albumi che vi galleggiano in superficie. Perfetto!
Versarlo nello stampo foderato con la carta forno e infornare a 150°C per 80min in forno statico (il mio è solo ventilato, quindi ho infornato a 130ºC per 70min circa).
11. Una volta cotta, far raffreddare a temperatura ambiente. Quando la raggiunge, coprire lo stampo con la pellicola (se riuscite a non farlo aderire alla superficie della torta pure meglio, così non si rovina esteticamente) e riporre in frigo per circa 2h.
12. Solo dopo il riposo e il perfetto raffreddamento si può cominciare a tagliarla in cubi e completare il tutto spolverando la superficie con del cacao.



Tips & tricks!
▶ I tre strati vengono a formarsi per il peso degli ingredienti e la loro sequenza d'utilizzo: i più leggeri (gli albumi) affiorano, i più pesanti sedimentano

▶ La preparazione non è nulla di complicatissimo ma dosi, misura dello stampo e procedimento vanno seguiti pedissequamente. I passaggi più tricky, nonché quelli chiave per la sua riuscita (evviva!), sono l'incorporare gli albumi montati a neve e la cottura

▶ Gli albumi vanno incorporati in più riprese e senza fretta. All'inizio sarà complesso perché ci si ritrova a dover unire una consistenza salda in un composto totalmente liquido. Al limite aiutatevi anche con una frusta a mano e movimenti lenti.
È fondamentale non smontare gli albumi altrimenti lo strato superficiale di pseudo pan di spagna non uscirà. Lasciate piuttosto molte bolle nel composto

▶ La cotturaè forse ancor più tricky soprattutto la prima volta che si prova (poi è tutto in discesa). Se cotta poco, si sentirà il retrogusto di uovo in superficie e si rischia di ritrovarsi con un unico strato indefinito. Se cotta troppo, si rischia di ritrovarsi di nuovo con un unico strato (ma, dicono, tipo frittata).
Purtroppo ogni forno è a sé e le temperature sono sempre indicative, ma il mio consiglio è di controllare la superficie e la consistenza.
La superficie deve diventare areata: non andate in panico come ho fatto io all'inizio se visivamente sembra cotta ma toccandola vi resta sul dito, è uno strato molto leggero e delicato, è normale.
Se temete che sia ancora troppo cruda provate a muovere lo stampo: da cotta avrà la consistenza e la resistenza di un budino; se invece il composto sottostante si muove in modo semi-liquido, lasciate ancora in forno.




Ci sono un sacco di varianti di questa torta (al limone, alla vaniglia, al the matcha...) e, frutta invernale a parte, è un dolce fresco che a mio avviso si presta benissimo per la primavera-estate. Soprattutto per quelle occasioni in cui si ha poco tempo da dedicare al dessert, visto che durante la cottura e il raffreddamento la magia la compie da sola.

Se siete giunti fino a qui vi offro come sempre una tazza virtuale di the.
E un pezzo di torta.

Buona domenica!

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